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Autore: Lady S    09/06/2018    3 recensioni
Ok, poche parole. Se anche a voi non è piaciuto come sia finito di colpo fairy tail, ecco una storia che la mia mente ha elaborato un paio di gg fa.
Buona lettura!
Dal testo
"Silver non aveva la più pallida idea di cosa pensare. Quelli che si ritrovava davanti non erano due maghi comuni, ormai ne era certo. No, quelli che si trovava di fronte erano probabilmente gli esseri più spaventosi che avesse mai visto. Stavano li a fissarsi nei loro occhi neri parlando nella loro lingua demoniaca.
Fu tentato di fare un passo indietro ma suo padre lo raggiunse.
-Sei un Devil Slayer, sei nato per essere un loro pari!-"
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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3 – Inizi


Oak – 813

La cosa che Layla odiava di più era litigare con suo fratello.

C'era da dire che loro due, pur essendo gemelli, erano caratterialmente come il giorno e la notte: lei impulsiva e prevaricante, lui riservato e timoroso del pensiero altrui.
Nonostante questo, loro erano tutta la loro famiglia, non avevano altri che tenessero a loro.

L'oste e sua moglie si erano presi cura di loro fin da quando avevano 4 anni, ma non erano i loro genitori e loro stessi non cercavano di esserlo. Erano stati il loro sostentamento negli anni e li avevano cresciuti in modo tale che sapessero stare al mondo, gli avevano trovato un lavoro e una dimora quando avevano compiuto i 15 anni, all'inizio di quello stesso anno. C'erano sempre stati per loro, ma non erano mai diventati la loro famiglia.

Anche perchè loro due dei genitori li avevano ancora.
Dove fossero era un altro paio di maniche.

Layla era cambiata molto nel corso dell'ultimo anno.
Gli ormoni avevano fatto il loro dovere e il suo corpo era diventato formoso e sinuoso.
Quando si guardava allo specchio, rivedeva sua madre riflessa, o per lo meno, quello che si ricordava di lei.
Solo il viso non era uguale. I suoi ormai lunghi e perennemente spettinati capelli rosa incorniciavano un viso leggermente più largo rispetto a quello di sua madre.  Anche lo sguardo apparteneva alla famiglia di suo padre: occhi neri, profondi e taglienti la rendevano ancora più attraente al genere maschile, ne era consapevole.
Ogni volta che lavorava alla locanda si sentiva gli occhi puntati addosso.
Non che a lei importasse qualcosa. Aveva 15 anni e a lei queste cose non interessavano affatto, aveva già troppe cose a cui pensare.

Aveva appena finito di fare un doppio turno alla taverna.
Le piaceva lavorare perchè poteva conoscere tanta gente nuova. C'era in lei lo spirito dell'avventura e, se solo avesse potuto, avrebbe girato tutto il mondo alla scoperta dello stesso e se stessa.
Lavorare alla locanda era un buon compromesso, dopotutto.
L'unico problema sorgeva quando il suo carattere irruento le faceva perdere la pazienza con alcuni clienti. A volte la gente si permetteva di dire o fare cose senza un minimo di educazione e a lei andava il sangue al cervello. Era proprio a causa di questo suo caratteraccio che l'oste non le permetteva ancora di lavorare da sola. Alla fine ci aveva fatto l'abitudine, lo sguardo dei suoi tutori non era così difficile da sopportare e, tutto sommato, non la riprendevano neanche troppo.
Dall'ultima volta che si era presa una bella lavata di capo era passato quasi un anno ormai, da quando i quattro maghi di Fairy Tail avevano alloggiato lì e lei aveva quasi aggredito quel ragazzino con i capelli neri. Le aveva davvero fatto saltare i nervi.

Mentre ricordava questi spiacevoli momenti, arrivò a casa.

Due giorni fa aveva lasciato suo fratello dopo avergli urlato contro come una pazza.
Di solito, lei era la testa calda fra i due, quella impulsiva e poco responsabile eppure, a volte, suo fratello si comportava come un bambino e questo era davvero il colmo.
Lui, sempre così composto, posato e serio, poteva facilmente assumere comportamenti veramente infantili quando sentiva che veniva minata la sua competenza. Assurdo.
Come il motivo per cui avevano litigato d'altronde. Una stupida scaramuccia tra loro legata all'eterno dilemma di superiorità tra muscoli e cervello. Come se a Layla fregasse qualcosa.
Suo fratello pensava troppo, era questo il vero problema.
Layla era stufa di litigare e si era imposta di non farlo. Voleva solo riappacificarsi, giocare un po' con lui e poi andare a dormire. Questi due giorni l'avevano comunque stancata e adesso gli serviva solo un po' di svago.

Aprì la porta di casa, nella convinzione di sentire il profumo della cena che suo fratello avrebbe dovuto cucinare per loro e invece, niente.

-Igneel?- chiese guardandosi intorno con fare guardingo. Era strano che non fosse ai fornelli, ma magari si trovava ancora in camera sua immerso nella lettura. Succedeva quando lo lasciava troppi giorni da solo. La sua fame di sapere era leggendaria ad Oak.

-IGNEEL!- lo chiamò più forte, andando verso le scale.

Ancora silenzio. Troppo silenzio in effetti.

E poi..l'odore di suo fratello non era così forte. Questo voleva dire solo una cosa, ovvero che non era li.
Layla si fiondò nella camera di suo fratello. Dallo specchio della sua scrivania vide che un biglietto la stava aspettando sul letto.
Lo lesse velocemente. Si arrabbiò talmente tanto che una gocciolina di sudore le scese lungo la schiena.

Quel pazzo di suo fratello stava andando a Magnolia per partecipare al torneo di Fairy Tail!

Doveva muoversi, probabilmente aveva un giorno intero di vantaggio e questo era potenzialmente un disastro considerando che avrebbe dovuto raggiungerlo con dei mezzi convenzionali.
Porca miseria, ma cosa stava passando nella testa di suo fratello?!

Layla fece per andarsene, ma un particolare nel suo riflesso la fece fermare e rabbrividire.

Una ciocca dei suoi capelli era già diventata nera.

La follia di suo fratello non era solo un disastro, ma poteva anche segnare la loro condanna.


***

Magnolia – anno 808

Tutta la gilda era in visibilio per il ritorno dei compagni. Anche le persone che non avevano conosciuto personalmente i maghi in questione stavano festeggiando con urla gioiose.
I loro compagni erano tornati, vivi dalla missione dei 100 anni.

O per lo meno, tre di loro erano tornati a casa.

Romeo era andato direttamente nell'ufficio del proprio master a chiedere spiegazioni. Non gli stava bene il silenzio-assenso che c'era stato da parte sua prima, come se fosse stata la cosa più normale veder tornare a casa solo loro.

-Luxus, non ti preoccupa nemmeno un po' il fatto che Lucy e Natsu non siano tornati? Perchè non hai chiesto spiegazioni?-

Luxus non si scompose.
Il suo viso aveva assunto da anni ormai una perenne espressione austera e imperscrutabile. La cosa non era successa nell'istante stesso in cui era diventato master, ma ci vollero davvero pochi mesi.
Luxus, persona già caratterialmente chiusa ed inflessibile era diventato negli anni più impettito e fermo sui propri ruoli e sulle proprie responsabilità.

-Romeo, non c'è niente al mondo che non possa preoccuparmi se è compreso Natsu,entrambi conosciamo bene il nostro compagno. Ciononostante sappiamo entrambi che se non sono qui probabilmente hanno i loro motivi. Inoltre Natsu e Lucy sono probabilmente le due persone al mondo che più sanno sopravvivere – poi indurì leggermente il tono e concluse –In ogni caso Romeo, la cosa non deve interessarti. So che sei preoccupato per cui lo dirò una volta sola: non ho motivo per credere che non stiano bene, ma non sono affari tuoi, tanto meno della gilda. Sono stato chiaro?-

Romeo non rispose.
Sapeva perfettamente che il master non avrebbe accettato un no come risposta.
Si ricompose e, senza dire altro fece per andarsene.

-Romeo aspetta un momento- lo richiamò Luxus.

Nel farlo si era alzato in piedi posando i propri pugni sul tavolo, mettendo ancora più in risalto la sua superiorità

-Voglio essere chiaro con te, non parleremo mai più di questo argomento e ti vieto in assoluto di ficcare il naso in giro. Non chiederai a Wendy, Erza o Gray di raccontarti della loro missione. Ti diranno quello che vorranno dirti e ti basterà quella versione. Credimi Romeo. Se saprò che stai facendo domande o cercando risposte manderò te stesso a compiere una missione dei 100 anni il più lontano possibile da qui-

I due uomini si fissarono a lungo negli occhi. Luxus cercava segni di resa, Romeo cercava solo risposte.
Poi alla fine capì.

-Master, farò come mi hai detto- Romeo si voltò verso la porta per andarsene definitivamente.

Luxus si sedette, rilassando i muscoli della schiena. Non si era nemmeno reso conto di averli tesi.

Romeo si fermò sulla porta, voltandosi.

-In qualsiasi cosa siano coinvolti, sono sicuro che tuo nonno non li avrebbe abbandonati a se stessi-

A quel punto se ne andò, sbattendo la porta.


***

Oak - 813

Igneel era appena arrivato a Fairy Tail ed era pronto ad iscriversi al torneo.

Avrebbe dimostrato a quella boriosa di sua sorella che avrebbero potuto ingannare tutti e vivere liberi di andarsene dove volevano, se solo lo avessero voluto.
Aveva pensato a tutto: si era procurato un buon travestimento e si era compilato da solo dei documenti falsi. Per uno come lui, era stato semplice come bere un bicchiere d'acqua.
Si era tinto i capelli di castano e si era comprato un abbigliamento tipico da mago, che prevedesse una protezione per il viso, e lo aveva abilmente invecchiato e sgualcito.
Nessuno avrebbe mai dubitato di lui, ne era certo.
I maghi erano tipi strani ed eccentrici, per cui il fatto che un apprendista volesse mantenere il volto coperto, non avrebbe destato sospetti. Se qualcuno avesse chiesto, avrebbe detto che celava il volto per una vecchia cicatrice procuratosi durante il suo allenamento.
Per il suo odore, si era procurato una quantità incredibile di colonia prodotta a Magnolia. Aveva speso un sacco di soldi, ma solo in questo modo poteva giustificare il suo grande utilizzo di questa fragranza. Avrebbe detto che si era innamorato del profumo e che ne metteva così tanto perchè voleva sentirlo per tutto il giorno.
Aveva pensato davvero a tutto e questo lo rendeva ancora più spavaldo.

La ragazza davanti a lui aveva finito di iscriversi ed ora toccava a lui, finalmente.
Il ragazzo che raccoglieva le adesioni era talmente stravolto che, non solo non gli chiese nulla, ma non lo guardò neppure.
Igneel ebbe la cortezza di non dire niente. Si limitò a dare i propri documenti e il ragazzo davanti a lui si limitò a copiarne i dati. Quel giovane e lui dovevano essere coetanei e se raccoglieva le iscrizioni voleva dire che era un membro nuovo di Fairy Tail.
Le cose stavano andando meravigliosamente bene, non che si aspettasse qualcosa di diverso.

-Ho quasi finito con la tua iscrizione, devo solo farti un ultimo paio di domande. Domanda numero uno, partecipi come esterno o come mago avente diritto di sangue?-

Igneel quasi sorrise. Avrebbe voluto urlare a gran voce che il suo era IL diritto di sangue, ma non avrebbe mai raggiunto il suo scopo.

-Partecipo come mago esterno. Conosco Fairy Tail solo di fama e vorrei davvero entrare a farne parte- disse fingendo entusiasmo.

-Bene, allora ti faccio l'ultima domanda. Quando gareggerai nell'arena verrai annunciato. Vuoi che usiamo il tuo vero nome o preferisci un soprannome?-

Igneel aveva pensato anche a questo.

-Vorrei usare il mio soprannome, è molto conosciuto da dove vengo io. Red Angel-

-Red Angel? Curioso. Mai sentito da queste parti. Ha a che fare con il tuo potere immagino.-

-Ovviamente non ho popolarità qui a Magnolia, ma spero di averne dopo essere entrato a far parte della gilda. Ma si, il mio epiteto ha a che vedere con la mia magia. Dunque, abbiamo finito?-

Il ragazzo fece un segno di assenso e gli restituì i documenti. Dietro di lui comparve un uomo sulla trentina che portava il simbolo di Fairy Tail marchiato rosso sulla spalla sinistra.

-Fullbuster, quando avrai finito con lui vai a casa. Tua madre ti sta cercando. Verrà Redfox a terminare le iscrizioni- detto questo se ne andò

-Fullbuster? Come Gray Fullbuster?- chiese Igneel improvvisamente molto interessanto al suo interlocutore.

-Si Angel, Gray Fullbuster è mio padre- rispose con poca voglia. Comprensibile, probabilmente glielo chiedevano di continuo. -Beh, a questo punto, buona fortuna per domani. Credo che verrò a vedere gli incontri- gli disse mentre si alzava per andarsene.

-Ci conto- rispose Igneel mentre un sorriso affiorava sulle sue labbra.

Le cose stavano diventando sempre più divertenti.




 

 

   
 
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