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Autore: Lellaofgreengables    09/06/2018    1 recensioni
Marina e Domenico
Torino 1981.Marina è una giovane archeologa che vive la vita con estremo impegno, mentre Domenico fa del disimpegno la sua bandiera e dopo aver lavorato come animatore sulle navi crociere e nei villaggi vacanze , sogna il successo in una delle televisioni private emergenti dei primi anni '80.
Marina si divide tra il ricordo di un bambino che le aveva donato un cuore di metallo e che era stato uno dei suoi due migliori amici, e il dolore per una storia d'amore finita male con il suo ex professore.
L'amore può unire due poli apparentemente opposti.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Fortunato aveva telefonato a suo fratello utilizzando la cabina telefonica posta accanto agli scavi.  Marina lo osservava con l'elmetto giallo in testa e le mani sporche di terriccio. Quest'ultimo particolare non sfuggì allo scienziato di casa Strano, che disse al suo gemello. 

"Certo che siete davvero agli antipodi, tu e Marina. Lei torna dal lavoro con le mani sporche di terriccio, mentre tu rientravi a casa dalle crociere con i coriandoli in testa." sorrise  Fortunato, gettando uno sguardo su Marina, che si fingeva indifferente alla conversazione telefonica dei due fratelli. 

"Fortunà, il concetto è piuttosto chiaro. Non devi ripetermi ogni volta quante differenze ci siano tra me e Marina. Voi due siete quelli intelligenti e io il pagliaccio.  A proposito sei riuscito a dimenticare quella ragazza dell'università? Hai liberato Marina da quel noioso pallone gonfiato?" domandò Domenico.

"La risposta a tutte e due le tue domande è un no. Vuoi che ti ripeta per l'ennesima volta quanto siamo diversi io e la nostra amica da te?  Mi interessa sapere se hai avuto fortuna con le televisioni private che stai visitando." La parola televisione, pronunciata da Fortunato,  risvegliò l'interesse di Marina per quella conversazione tra i due gemelli. 

"No, Fortunà.  Per ora nulla. Ma mi sto dando da fare e ho intenzione di chiedere aiuto anche a Vittorio. Lui ha fiuto per gli affari. Pensa che è riuscito a convincere persino nostro padre a rinunciare a quella stupidaggine del bunker." replicò Domenico.

"In verità è stata Rosa a farlo desistere. A proposito di papà, Domenico, sei sicuro che non si offenda per la tua richiesta di aiuto a Vittorio? Sai che nostro padre si sente sempre un po' sminuito." Fortunato iniziò a temere il peggio per la serenità famigliare. 

"Ho provato a parlare dei miei progetti con papà, ma niente. Lui è ostinato. Considera le televisioni private un pessimo investimento e me un cretino. Sai che stiama solo te." Per un attimo il tono di voce di Domenico divenne triste. Ma fu solamente un momento.  

"Non è vero. Ti apprezza  ma  ancora non sa come dirtelo. Il fatto è che a volte sembra che tu non dia importanza a nulla... In ogni caso ti auguro il meglio. Ora devo lasciarti perché anche Marina deve fare una telefonata a Clara.  La nostra archeologa è qui e ti saluta. Noi ci rivedremo domani, quando arriverò a Torino. Verrai a prendermi alla stazione?" 

Quando la conversazione dei gemelli terminò, Marina non telefonò a Clara, come aveva pianificato ma invitò Fortunato a sedersi accanto a lei, su un muretto. 

"Così il grande progetto di Domenico sono le televisioni private? Per questo motivo ha deciso di lasciare l'animazione nelle navi da crociera?" chiese a Fortunato. 

"Si. Il suo sogno è sempre stato quello di rallegrare le persone dopo una giornata di fatiche e dispiaceri.  Forse perché quando era bambino, è stato costretto a lavorare in officina per un anno. Non te ne aveva parlato?" chiese Strano. 

"Si, ha provato a farlo ma io ho risposto male a una domanda che mi aveva posto.  Avrà compreso che apparteniamo a mondi troppo diversi. 

"Si ma questo non ci impedisce di amarci come fratelli." le fece notare Fortunato.

"Come fratelli" ripeté la Costa, presa dei suoi pensieri. 

Era preoccupata perché non riusciva a smettere di pensare a Domenico e si dava della stupida visto che lui non si era nemmeno degnato di andarla a trovare. Quando alla fine parlò al telefono con Clara, che era appena tornata dalla Svizzera, Marina fu lieta di sapere che la sorella e Giacomo si erano chiariti e avevano scoperto di amarsi come fratelli. 

 

Il giorno dopo Fortunato trovò il suo gemello  ad attenderlo alla stazione. 

"Ho portato dei regali di Marina per tutti." annunciò dopo averlo salutato, indicando una busta piena di pacchi. 

"Spero che non mi abbia regalato un libro sugli scavi... Da lei posso aspettarmi di tutto." si lamentò Domenico, con un enorme sorriso. 

"Perché devi comportarti così con lei? Ti vuole bene come a un fratello. Pensa che ha portato con sé il cuore di metallo che le avevi regalato da bambini e lo utilizza come un portafortuna." spiegò Fortunato, sistemando i suoi bagagli nell'automobile di Salvatore. 

"Anche io le voglio bene." rispose Domenico, improvvisamente serio, sentendosi emozionato al pensiero che Marina non riuscisse a separarsi da quel piccolo cuore, che lui le aveva regalato quasi quindici anni prima sulle gradinate di una chiesa. 

 

   
 
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