Auguri Giada.
Giulia.
Momenti di quotidianità
Al Babbo, con affetto Zaki.
Chewing gum
Lo sghignazzare di Kiba fece venire uno strano presentimento a Sasuke che, con una calma quasi innaturale, si passò una mano tra i corti capelli neri. Su una delle ciocche era stata attaccata una gomma da masticare. Sasuke fece un respiro profondo, voltandosi poi verso quello che aveva tutta l’aria di essere il colpevole dello scherzo: gliel’avrebbe fatta pagare a Kiba - oh se l’avrebbe fatto -, doveva aspettare soltanto il momento giusto. Il sorriso diabolico che si dipinse sul suo volto fece ammutolire Inuzuka all’istante.
Chocolate muffin
La tanto attesa vendetta arrivò il giorno di S. Valentino. Quella mattina, prima di entrare in classe, nell’armadietto delle scarpe aveva trovato un piccolo sacchettino blu contenente alcuni muffin, che riconobbe essere al cioccolato dal profumo emanato, senza nessun bigliettino ad accompagnare il pacchetto. Sasuke lo aveva preso e infilato nella cartella, aspettando l’arrivo della ricreazione. Appena avvertito il suono della campanella, Uchiha si affrettò a raggiungere il tetto della scuola, dove era solito vedersi con Kiba per pranzare insieme. Un paio di minuti dopo, infatti, trovò il ragazzo seduto per terra a gambe incrociate con la schiena poggiata alla rete metallica che trangugiava tranquillo il suo pranzo. Si sedette di fronte a lui iniziando a chiacchierare dell’insegnante di matematica e dei suoi comportamenti assurdi. Aveva quasi pensato di non vendicarsi più, decidendo di mettere via il muffin che aveva tirato fuori qualche minuto prima, quando, con un ghigno divertito, Kiba aveva tirato fuori la storia della gomma nei capelli e della figuraccia fatta; l’ira di Sasuke era tornata a scalpitare prepotente, insieme alla voglia di vendetta. Dopo aver ascoltato le risate di quell’idiota di un cagnaccio, si era alzato e, con tutta la calma di cui disponeva, gli aveva infilato il muffin in bocca per farlo zittire, quasi soffocandolo.
Aveva lasciato Kiba lì da solo, intento a sputacchiare fuori le briciole che gli erano rimaste in gola.
Pegs
La prima volta che avevano varcato la soglia della casa scelta per la convivenza, Sasuke aveva fatto presente che i pioli della scala a chiocciola, presente in soggiorno, sembravano decisamente troppo instabili e che, se non volevano rompersi l’osso del collo, avrebbero dovuto cambiarli presto. Kiba non gli aveva dato retta continuando a sostenere la perfetta funzionalità di quella scala. Fino a quando, qualche mese più tardi, l’idiota non era caduto, rompendosi un piede, proprio a causa di un gradino messo male.
Graduation party
Quello, come pochi altri, era stato il giorno più bello per Sasuke; finalmente era riuscito a laurearsi dopo anni di sacrifici e continue sfide con se stesso. Tutto però si sarebbe aspettato, tranne la festa che aveva organizzato Kiba, con l’aiuto dei loro amici, in suo onore.
Home
Tutte le volte che rincasava, anche a notte fonda, Akamaru lo aspettava davanti alla porta di casa con la coda scodinzolante e lo sguardo allegro insieme a un Kiba dormiente e spesso sdraiato malamente sul divano in soggiorno. Sasuke sorrideva e gli accarezzava la testa, soffermandosi sulla zona delle orecchie. Quella quotidianità gli donava un senso di pace e calma a cui ormai si era affezionato, anche se non lo avrebbe mai ammesso.
Child
Quando tornavano a casa, nella loro città natale, amavano passare almeno un’intera giornata al parco in memoria dei vecchi tempi. Sasuke seduto all’ombra di una quercia, assorto nella lettura di un libro, e Kiba intento a giocare a pallone con Akamaru. Non serviva nient’altro per tornare bambini.
Hug
C’erano delle notti in cui Sasuke aveva difficoltà a dormire e Kiba, in quelle occasioni, con la scusa di mettersi comodo, si girava verso il compagno finendo per posare un braccio intorno alla sua vita; questo riusciva in qualche modo a calmare Sasuke e a farlo capitolare tra le braccia di Morfeo.
Coffee
In casa, soprattutto durante i periodi lavorativi più intensi, non doveva mai mancare del buon caffè altrimenti si poteva rischiare molto facilmente la vita. Kiba lo aveva imparato a sue spese nei tanti anni di convivenza.
Drop dead
Kiba adorava prendere in giro e sfottere Sasuke ripescando dai meandri della propria memoria ricordi e figure imbarazzanti fatte durante gli anni della scuola. Non poteva farci nulla se Uchiha era permaloso. Quella sera, dopo l’ennesima presa in giro, Inuzuka si ritrovò un: «Crepa» e la porta della camera da letto sbattuta in faccia.
Music
Nei momenti di tranquillità Kiba, adorava rilassarsi suonando la chitarra che la sorella gli aveva regalato per uno dei tanti natali e, anche se non glielo aveva mai detto, era convinto che anche Sasuke apprezzasse quei momenti.
Marriage
«Lo sai che essendo al matrimonio di Sakura dovremmo ballare?» propose Kiba.
«E permetterti di pestarmi i piedi? Mai!»
Shopping
Kiba sarebbe andato in giro anche in mutande ma Sasuke delle lamentele dell’altro non ne aveva voluto sapere niente, trascinando il compagno a comprare lo stretto indispensabile per permettergli di avere un guardaroba quanto meno decente.
Wall
La prima cosa che fece Sasuke, dopo quasi tre settimane d’astinenza dovuta al lavoro, fu quella di sbattere Kiba contro un muro, appropriandosi delle sue labbra.
Reveille
Sia Sasuke sia Kiba detestavano il suono della sveglia che, al mattino, li strappava dal mondo dei sogni e dal torpore lasciato dalle coperte, preferendo poltrire sempre cinque minuti in più… o due ore nel caso di Inuzuka.
Bill
In fila per pagare la bolletta della luce, Sasuke ancora si dava dell’idiota per aver affidato un compito del genere a quell’irresponsabile di Kiba.
Moonlight
Al chiaro di luna, con il vento in sottofondo e le stelle come spettatrici, non serviva nient’altro ai loro corpi per amarsi.
Beer&Wine
Dagli ormai lontani diciotto anni avevano dato il via a una guerra, mai vinta o persa davvero, tra la birra e il vino.
Fear of heights
Kiba non avrebbe mai dimenticato la volta in cui Sasuke diede di matto per uno sgabello e dieci cm d’altezza. Avrebbe registrato anche questa tra le figuracce da rimembrare al compagno.
Work
C’erano sere in cui il lavoro per Kiba si faceva pesante, come la volta in cui Pachi – un barboncino di due mesi – era morto durante un intervento, e Sasuke gli passava una birra con una sigaretta, iniziando a parlare della sua giornata noiosa avuta in ufficio.
Happy birthday
Due birre, il mare e le sue creature come unici spettatori e un ‘buon compleanno’ sussurrato nella speranza che Kiba non lo sentisse.
_Note idiote di un'autrice scema_
Se sei arrivata a leggere fino a qui ti stimo Giada, sappilo. Spero che questo microscopico pensierino ti sia piaciuto :3.
Prima o poi metterò su carta l'idea che mi era venuta in mente all'inizio, anche perché ormai il fatto di non essere riuscita a scriverla mi è rimasta indigesta. Inoltre volevo scrivere qualche prompt in più ma, alle sette di mattina, a un certo punto mi stavo addormentando sulla tastiera del pc.
Un grazie speciale va a tutte le persone che mi hanno sopportato e aiutato a scrivere qualcosa di vagamente decente nel mio panico più totale.
Jiulia.