Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: _MartyK_    10/06/2018    3 recensioni
Jisoo è una fan accanita dei BTS fin dal loro debutto: la sua vita è interamente incentrata sugli Idol, in particolare su Jeon Jungkook. Li segue ovunque, si sorbisce lunghe file per i fansign, urla ai concerti e viaggia oltre i confini coreani pur di stare sempre a contatto con loro.
Il suo scopo? Farsi notare dal suo beniamino e rubargli il cuore.
Jungkook è oppresso dalla sua vita frenetica e stressante. Cinico, apatico e con buone dosi di egocentrismo e sarcasmo, riesce comunque ad apparire perfetto sotto i riflettori e a nascondere il suo vero carattere. Non sa, però, che la sua sasaeng preferita è disposta a tutto pur di scoprire ogni lato della sua personalità, persino... intrufolarsi nella sua stanza del dormitorio.
Dal capitolo 1:
[...]
Il misterioso ragazzo voltò il capo in direzione del rumore e si coprì subito portandosi la maglietta verso il petto, manco fosse una donna nuda colta in flagrante. Sussultò con un salto all'indietro.
- E tu chi sei?!- urlò assatanato. Dalla voce acuta e leggermente graffiata, Jisoo capì di aver fatto centro. Era la stanza del tenero Kookie.
- Per ora il mio nome non è importante, ti basta sapere che sono la tua futura jagiya-
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Jung Hoseok/ J-Hope, Kim Seokjin/ Jin, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quella notte Jisoo non riuscì a chiudere occhio neanche per idea.
Aveva il cervello tormentato da centinaia di migliaia di pensieri - assurdi e privi di senso per la maggior parte - e inoltre era troppo agitata per crollare tra le braccia di Morfeo. Si disse che di solito era Jeon a soffrire di insonnia, e ora si ritrovava il suo stesso problema, forse pure un po' più accentuato.
Di sicuro il giorno dopo avrebbe controllato su internet se poteva trasmettersi, l'insonnia.
Sempre se mai avesse avuto il coraggio di alzarsi dal letto di morte e affrontare la vita - carino l'ossimoro, vero?

E a proposito della mattina seguente, il caro brunetto Jeon si svegliò alla buon'ora con un sospiro estasiato e un'espressione da ebete innamorato stampata in faccia. Prima di spalancare completamente gli occhi si coricò sul lato opposto a quello su cui aveva trascorso la notte e un lieve sorriso spuntò sulle sue labbra alla vista (di sottecchi) delle spalle minuscole e raggrinzite di Jisoo.

Non seppe da dove riuscì a tirar fuori la spavalderia, seppe solo di avere voglia di abbracciarla e così fece: il braccio destro si allungò verso la sua vita e la circondò con cautela, per poi vagare a zonzo con la manina biricchina alla ricerca della compagna che, dopo averla afferrata, accarezzò e vezzeggiò con tutto il rispetto che si meritava.
Jisoo d'altro canto, essendo rincoglionita di per sè e avendo spasmi involontari a causa del nervosismo post-nottata indecente, sussultò non appena sentì un tocco estraneo venire a contatto con la sua pelle. Cercò di mantenere la calma e deglutì, si posizionò meglio fra le coperte e fece finta di nulla, Jeon non avrebbe mica insistito no?

Risposta errata.

Forse è proprio vero che la vita è una botta di cu... fortuna, il problema era che Jisoo si beccava delle botte così forti al sedere che ormai lo aveva in fiamme, c'era bisogno dell'aiuto dei pompieri.
Sul serio.

La voce rauca e, come avrebbe detto Rosalinda, muy caliente di Jungkook rimbombò nitida nel povero orecchio di Jisoo, la quale dovette appellare tutti i principi di civiltà ed educazione affinchè non gli saltasse addosso e lo stuprasse così, su due piedi.

- Buongiorno jagi- mugugnò scostandole un paio di ciocche dall'orecchio esposto. La castana sgranò gli occhi e sbiancò, com'è che l'aveva chiamata?
Oh già, tanto per complicarle la vita la sua mente stramboide le ricordò della serata precedente, marcando con l'evidenziatore più e più volte sui tre baci che lei e Kook si erano scambiati.

Il solo rivivere la scena la faceva arrossire in maniera inconcepibile: le dolci labbra di lui poggiate con foga sulle sue, la sensazione di morbidezza dei suoi capelli tra le dita e i sospiri insoddisfatti e bramosi che entrambi si sussurrarono. Era stata un'esperienza magica, eppure si sentiva tremendamente a disagio.
Ma poi, possibile che non fosse solo un bel sogno? Davvero Jeon Jungkook - e precisiamo, quel Jeon Jungkook - si era azzardato a baciarla come se ne andasse più della sua stessa esistenza?
Ripetiamo, Jeon Jungkook, colui che venerava e idolatrava dalla tenera età di quindici anni?!
Che poi fosse esagerata e che avesse eretto un altarino in camera solo per lui con tanto di poster, foto e candele profumate manco fosse un defunto è un altro discorso. Si trattava pur sempre di Park Jisoo.

Una volta che riuscì a riprendere possesso delle facoltà mentali e fisiche, si scrollò di dosso il braccio del ragazzo e mormorò mugolii spaventati in risposta.
Incominciò a scalciare, improvvisamente ansiosa, e privò il suo corpicino delle coperte. Poco importava se la sua pelle dovette scontrarsi col freddo gelido di Dicembre.

Continuò a comportarsi in maniera infantile fin quando non rotolò più lontano possibile da Jungkook e cadde a terra come una pera cotta.
Vani i tentativi da parte di Jeon di prenderla per il piede e salvare il salvabile, Jisoo era una fottutissima frana.

- Stai bene?- domandò perplesso, la testa che spuntava dal materasso a mo' di funghetto. La nana si massaggiò la nuca e fece una smorfia con la bocca, consapevole di aver fatto l'ennesima figura di merda di fronte a Jeon.

- Benissimo- mentì. L'altro non sembrava convinto.

- Sicura?-

Nel frattempo Jisoo si alzò e aprì le ante dell'armadio, infilando la testa all'interno e raccattando i primi indumenti capitati a tiro.

- Sicurissima- borbottò con le mani impegnate a sorreggere una pila non molto alta di T-shirt, pantaloncini, jeans, leggins e chi più ne ha più ne metta.

Jungkook non sapeva come mandare avanti la conversazione, di certo non voleva che finisse lì, peccato che non sapesse quale argomento tirare in ballo.

- Hai... dormito?- si ritrovò a biascicare. Jisoo ebbe voglia di ridergli in faccia, stranamente non aveva il coraggio di farlo.
Sì insomma, le probabilità che sfoggiasse un paio di occhiaie violacee da panda erano decisamente alte - diciamo pure che disintegravano le statistiche - così come lo erano quelle riguardo al colorito cadaverico.

- Ho dormito, ovvio. Sono sveglia, pronta e pimpante per affrontare un'altra giornata!- esclamò con un pugno alzato in aria e un sorrisone tirato da fare invidia alle tizie danneggiate dalla blefaroplastica.
Intanto barcollò per raggiungere il bagno e rischiò di sbattere il mignolo del piede contro lo spigolo dell'armadio, ma Park Jisoo era sempre e comunque sveglia e pimpante.









Nel camerino targato Bangtan la situazione non migliorò affatto: i sei ragazzi impallidirono nel notare che il loro adorabile maknae aveva irrotto nella stanza mano nella mano con Jisoo, poi costruirono al momento una bella espressione maliziosa e infine assalirono la schiena del giovane con pacche, spallate, schiaffetti e spintoni poco gradevoli.
Le stylist si sorbirono la scenetta in religioso silenzio, manco a dire che stessero assistendo ad un matrimonio.

Soo-Yeon lanciò un'occhiataccia alla collega e incrociò le braccia al petto, quelle mani che si cercavano e si stringevano non le andavano a genio per niente e sentiva che fosse successo qualcosa. E il trambusto scatenato dagli animali da circo di cui doveva occuparsi confermava le sue ipotesi.

- Yah Jungkookie, i miei occhi hanno davvero visto quello che hanno visto?- esordì il leader, le tenere fossette alle guance belle in mostra.
Il giovane si schiarì la voce e mollò immediatamente la presa, guardandosi intorno con nonchalance.

- Cos'hanno visto?- fece disinvolto. Taehyung avvolse le spalle di Namjoon con un braccio e tirò un sorriso diagonale.

- Dobbiamo proprio precisarlo? Siamo anche in un territorio ostile- aggiunse riferendosi alle arpie assetate di pettegolezzi, ergo i membri dello staff.
Jimin si unì al duo di fangirl e sfarfallò le ciglia in un perfetto aegyo.

- Per caso ieri ti sei deciso a fare quella cosa che avresti dovuto fare da tempo?- domandò marcando il tono di voce sull'ultima parte della richiesta.
Jisoo inviò una breve occhiata al compagno, il quale abbassò gli occhi e sorrise imbarazzato.

- Dai smettetela- mise il broncio.

Jin affiancò il trio - che quindi si trasformò in quartetto - e si portò le mani alla bocca da mamma orgogliosa e commossa quale era.

- Hai esaudito i nostri desideri?-

Jisoo era sempre più confusa. Hoseok si fece largo fra gli hyung tirando spallate e calci alle gambe, affamato di gossip com'era.

- Sputa il rospo, moccioso!- esclamò, forse con troppa enfasi. Jungkook roteò gli occhi al cielo e sbuffò, si guardò intorno e poi parlò.

- Beh, ecco... ci siamo baciati- con quell'affermazione distrusse gli ultimi frammenti di dignità che aveva a disposizione.
E potè giurare che mai nell'arco della sua vita si sentì così al centro dell'attenzione e così mascotte. Fenomeno da baraccone, per inciso.

Urla, schiamazzi, fischi da stadio, piedi sbattuti a terra, interminabili saltelli sul posto, lacrime di gioia e po-po-po spacca-timpani adottati come cori d'amore si elevarono al petosecondo successivo alla dichiarazione dell'innocente Jungkook.
Jisoo riuscì a frenarli giusto per evitare di avere problemi con la sicurezza, i segretari e i vari manager al di fuori di quel manicomio conciato a mo' di camerino.

- Yah, volete piantarla?- sbraitò contro tutti e sette.

- E spiegatemi una cosa, perchè dite che è una cosa che sarebbe dovuta accadere molto tempo fa?- continuò a bassa voce.
Hoseok le regalò una delle sue numerose scompigliate ai capelli.

- Perchè quella testa calda del tuo ragazzo ha un'autostima così bassa da trovarsi al livello del centro della Terra- proferì sarcastico.

Il maknae si strozzò con la sua stessa saliva al solo comprendere il senso del termine fidanzato, Jisoo gli tirò deboli pacche alla schiena per aiutarlo a riprendere a respirare normalmente.

- Mi pare eccessivo parlare già di fidanzamento- si azzardò ad obiettare. Jin e Namjoon lo presero in giro.

- Ma quale eccessivo che abbiamo persino scommesso quanto tempo ci avresti impiegato a confessarti!-

- Tifiamo per la KookieSoo da sempre-

- La... cosa?-

La ragazza scoppiò a ridere sentendo il nome coniato dai Bangtan per la coppia e anzi, dovette davvero coprirsi la bocca con la mano per non ridere in modo rozzo e sguaiato davanti ai presenti - già scioccati per i cavoli propri.

Per fortuna il signor Bang spalancò di colpo la porta della sala e interruppe l'allegro confabulare delle classiche comari di paese, annunciando loro che dovevano darsi una mossa a prepararsi per le consuete sessioni di ballo. Li abbandonò alle esclamazioni in segno di protesta e se ne andò tranquillamente, trotterellando gaio e contento verso il suo ufficio.

Prima che una qualsiasi guastafeste potesse intromettersi nella scelta dell'outfit casual di Jeon, Jisoo lo prese per il polso e annunciò alla ciurma che se ne sarebbe occupata personalmente.
Spinse il castano nello sgabuzzino e si chiuse dentro assieme a lui. A chiave. Con una maglia e dei bermuda rubati dalla pila di vestiti di Yoongi.

Lanciò gli indumenti in un angolo e si morse a sangue il labbro inferiore, squadrando seria la figura del ragazzo accanto. Egli si ritrovò ad imitarla, gli occhi non accennavano a distogliere lo sguardo penetrante dell'altra.

- Senti, per ieri io... cioè noi... insomma, spero non ti sia dispiaciuto. Non volevo forzare la co...- Jeon aveva smesso di parlare da un pezzo, la bocca era occupata a farsi divorare da quella famelica di Jisoo, la quale si era fiondata fra le sue braccia dopo le prime sei parole che ebbe pronunciato.
Alla faccia della buffa ed impacciata Jisoo, si disse compiaciuto.

Fece combaciare i loro corpi alla perfezione e lasciò che le mani vagassero libere sulla schiena di lei, stringendola a sè con così tanto ardore che per poco non temette di spezzarla in due. Jisoo aveva il completo potere su di lui, era per questo che voleva andarci coi piedi di piombo.
Non apprezzava l'idea di essere succube del suo incantesimo, un giorno era calmo come un cagnolino e un altro era una bestia assatanata.
Il tutto controllato inconsciamente dalla compagna.

Ella, dal suo canto, decise di prendere il comando della situazione e lo fece indietreggiare finchè non sbattè con le spalle contro una delle pareti dello stanzino.
Leccò di proposito le labbra di Jeon finchè quest'ultimo non le consentì di accedere, solo allora inclinò il viso e si lasciò pervadere dalle fitte allo stomaco che il disperato bisogno di lui le provocava.

Una mano percorse con lentezza straziante il fianco sinistro del giovane e sfiorò il collo latteo con delicatezza, per poi salire verso la guancia e accarezzarla con tenerezza e desiderio allo stesso tempo. I respiri divennero immediatamente irregolari e dire che Jungkook fosse così in estasi da trovarsi nell'aldilà è un eufemismo. L'eccitazione era alle stelle e sapere che chiunque poteva sentire del loro modo osceno di professarsi amore rendeva la faccenda ancor più intrigante.

Jeon non si fermò neppure quando Jisoo incominciò a sollevare i lembi del pigiama, d'altronde lui le stava palpando il sedere come se non ci fosse un domani.
Poi però si diede una calmata, e lo fece nell'esatto istante in cui percepì le graziose labbra della ragazza ancorate alla pelle del suo collo: gli stava facendo un succhiotto. Ecco, lì si disse che la pomiciata poteva pure terminare.
Insomma, tutto era ammesso nei limiti del contratto firmato quattro-cinque anni addietro: niente relazioni, niente sbandate, niente ragazze sostanti nelle camere d'hotel e - se proprio la relazione era inevitabile - niente marchi rovina-porcellana.

A malincuore mugolò in segno di disapprovazione e le afferrò il viso, così che potesse guardarla dritto negli occhi.

- Niente succhiotti- esordì col fiatone che non voleva calmarsi. Jisoo mise il broncio come al suo solito.

- Neanche uno piccolo piccolo?- unì le mani a mo' di preghiera, Jeon scosse la testa.

- Perchè no? Dai, io nemmeno li so fare i succhiotti. Volevo provare a mordicchiare un po' quel punto lì- ridacchiò indicando il lembo di pelle ancora umido. L'inespressività di Jungkook non aveva eguali.

- Uh guarda, è pure leggermente arrossato! Se mi impegnassi di più ne verrebbe fuori un bel lavore...- il ragazzo la bloccò con un bacino a fior di labbra, uno di quelli piuttosto leggeri, quasi impercepibili.

- Per oggi basta, non voglio correre. Devo cambiarmi- la prese per le spalle e cercò di farla uscire da quell'insulso stanzino, Jisoo non voleva saperne.

- Ti aiuto con i vestiti-

- Non ne ho bisogno-

- Ma...-

- Forza, esci fuori di qui e non farti più vedere- scherzò lui.

La castana represse un sorriso ingenuo e lo lasciò alle sue cose, non richiuse subito la porta. O meglio, non prima di avergli lanciato una lunga occhiata d'intesa.














All'esterno del mini Paradiso che si era venuto a creare, Jisoo dovette affrontare faccia a faccia una Kim Soo-Yeon più infuriata che mai.
Ad averle scombussolato i livelli di stress fu lo stato con cui l'antagonista abbandonò la sottospecie di nido di vespe; non era mica scema, aveva capito che lei e Jungkook si frequentavano e a mandare a puttane le sue illusioni furono proprio i capelli arruffati, le labbra gonfie, le guance rosse, i vestiti stropicciati e una lieve macchiolina quasi invisibile presente all'attaccatura dell'orecchio.
Ebbene, Jeon era padrone della sua privacy e lei non era nessuno per ribadirgli cosa fare e cosa non fare, ma non avrebbe permesso a Jisoo di cantare vittoria. Decisamente.

Si avvicinò all'ignara nanetta a grandi falcate e la strattonò con una mano ancorata al suo avambraccio, intenta a condurla in un angolino appartato dal resto della marmaglia di gente.
La sbattè gentilmente al muro e non si trattenne dall'esibire i tic nervosi.

- Yah clandestina, che cazzo hai in mente di fare con il nostro Kookie?- sibilò a denti stretti, Jisoo l'osservava sbigottita.

- E non guardarmi con quegli occhioni o giuro che ti faccio saltare tutti i denti. Uno ad uno. Hai combinato un casino con il cambio di programma, finalmente ti eri levata dalle scatole e invece no! Ho dovuto sorbirmi intere giornate ricche di paternali per la storia del bullismo, dei forti e dei deboli, del non prendersela coi nuovi arrivati eccetera. Hai almeno idea di quanto sia orribile la mia vita da quando hai messo piede in quest'agenzia?!- fu così presa dallo sputare cattiverie nei confronti della collega che la prese per le spalle e la scosse con violenza, Jisoo rimaneva inerme sotto la presa ferrea dell'arpia.

- Sei una disgrazia, Park Jisoo. Una disgrazia, capito? E nessuno vorrà mai bene ad una palla al piede come te perchè nessuno è disposto a sopportarti- urlò e attirò l'attenzione delle anime vaganti nella stanza, Yoongi e Taehyung provarono ad avvicinarsi alle due.

- Nessuno ricordatelo!- mostrò il palmo della mano pronto a schiantarsi sulla guancia della castana, quando venne fermata dalla presa di un Jeon stufo dei capricci di una truccatrice vecchia per dare ancora filo da torcere.

- Nessuno? Ne sei proprio sicura?- chiese beffardo e sorrise di sbieco a Jisoo.
Soo-Yeon si voltò verso il ragazzo e sgranò gli occhi.

- Jungkookie...-

- Non chiamarmi così, per favore. Ormai hai perso tutta la mia stima, Kim Soo-Yeon- sbuffò scocciato. La corvina era incredula.

- Che cosa?-

- Forse non ti è abbastanza chiaro: smamma- le sventolò una mano e arricciò le labbra in una smorfia da paperella alla Hwang Tae Kyung (il protagonista del drama You're beautiful, ricordate?).
Soo-Yeon era stata fraintesa, non voleva passare per la pedofila gelosa del ragazzino di quattro anni più piccolo di lei, solo si divertiva da matti a mettere i bastoni fra le ruote a Jisoo. Si sentiva in dovere di spiegare le cose, non poteva andare a finire così.

- Yah Jungkook, voglio dire soltanto che non...-

- Non mi interessano le tue scuse, ho detto smamma- alzò il tono di voce lui.

E quando Jeon Jungkook ripete una parola o una frase più di due volte è la fine sul serio.






















































* * *











































































 - Che cos'ha fatto?!-

Jisoo ridacchiò spiaccicandosi una mano sulla fronte per poi farla scivolare lungo tutto il profilo del suo viso, Sharon sapeva condurre chiunque nell'oblio dell'esasperazione.

- Mi ha baciata il giorno del mio compleanno, ha detto che era per farmi un regalo- bofonchiò imbarazzata a bassa voce, evitando di farsi sentire da Jeon sotto la doccia. Inutile precisare che la ragazza dovette sorbirsi gli scleri allegri delle sue due migliori amiche.

- Oddio Jisoo-yah, sono così felice per te!- squittì Rosalinda con l'immancabile accento spagnolo.

- E poi cos'è successo? Vi siete baciati ancora?- Sharon riprese possesso del cellulare e ne approfittò per travolgere la testolina bacata di Jisoo con innumerevoli domande invadenti.

- Te l'ha detto che gli piaci?- s'intromise la spagnola.

- Si è azzardato a dirlo ai suoi amici?-

- Non hai ancora festeggiato per l'occasione?-

- Avete un appuntamento in programma?-

- Ne avete parlato?-

- Aspettate un attimo!- Jisoo trattenne dei gridolini divertiti all'esordio di Rosalinda.

Se la immaginava con l'indice puntato in aria e un'espressione seria da fare invidia ai professori universitari.

- Ti ha baciata perchè era il tuo compleanno o ti ha baciata perchè prova qualcosa per te?- formulò la fatidica domanda, quella a cui - tra l'altro - Jisoo non sapeva dare una risposta concreta.
Si lasciò sfuggire un lungo e dubbioso 'ehm' e poi rise nervosa.

- Non lo so, vi ho detto che è successo tutto così in fretta che...- le streghe la interruppero.

- Sbrigatevi a parlare o arriverai a quarant'anni senza anello al dito e senza figli con la speranza che quell'idiota ricambi il tuo amore tormentato- fu Sharon ad attaccare più rapida di un rapper.

- Perchè non prendi tu il discorso?- consigliò l'altra. Jisoo parve perdere vent'anni di vita.

- Eh?-

- Sì insomma, tutti e due siete troppo introversi per tirar fuori un argomento del genere. Ecco, perchè non inizi prima tu?-

- Ragazze, io...-

- Oh e dai, Jisoo-yah. C'è in gioco il tuo futuro!-

La giovane non aveva la più pallida idea di cosa stessero blaterando le due squilibrate.

- Vuoi passare il resto della tua vita con Jungkook o vuoi restare zitella per sempre?- Sharon era ferma nella questione, Jisoo si sentiva presa per i fondelli.

- Yah!- provò a protestare.

- Ricorda Jisoo, Jungkook o la zitellaggine?-













Ebbene, Jisoo non rispose mai a quell'insulsa domandina da quattro soldi, in quanto una settimana più tardi le due amiche-nemiche s'intrufolarono di nascosto in agenzia - ovviamente il tutto programmato dalla mente contorta e perversa di Park Jisoo.

Le ragazze avevano insistito parecchio affinchè avessero un appuntamento tutte e tre insieme, che si trattasse di un'uscita o di una visita al dormitorio dell'università a loro non importava, volevano solo conoscere ogni minimo dettaglio dello strano legame che accomunava la loro sventurata compagna con Jeon.
Ella offrì loro la completa copertura, facendole imbacuccare dalla testa ai piedi e presentandole come sue sorelle nel caso qualcuno alla reception sospettasse di quell'abbigliamento losco.

Una volta che le ebbe condotte al quarto piano, si fiondarono nell'ultima camera in fondo al corridoio e si chiusero dentro, certe di avere campo libero: Kook era troppo impegnato a spaccarsi gambe e braccia con gli altri hyung.

- Ragazze vi rendete conto? Questa è la camera di Jungkookie dei BTS!- urlicchiò eccitata Rosalinda, lanciandosi a peso morto sul materasso.
Sharon fece oscillare la sua folta chioma bionda e la imitò con un sorriso a trecento denti. Jisoo era indifferente.

- Non chiamarlo in quel modo...- mormorò abbassando il capo. Le occhiate delle due ragazze si fecero insistenti.

- Jisoo-yah... sei gelosa per caso?-

Park Jisoo? Gelosa? Ma nemmeno per tutta la disarmante bellezza del dio greco Efesto che, precisiamo, era uno sgorbio.

- Allora, volete sapere questi dettagli o no?-

Ed ecco che la camera spoglia e immacolata di Jeon Jungkook si trasformò in un covo di ritrovo per schizzate affette da romanticismo diabetico.
Si disposero a cerchio sul materasso, Jisoo faceva il via vai dal letto alla dispensa accanto allo specchio per prendere il necessario per la chiacchierata: pop-corn, caramelle gommose, snack alla Nutella, sacchetti di patatine, nachos al formaggio e le schifezze più incommestibili di questo mondo.

- Avrà detto qualcosa prima di baciarti, vero?- biascicò Rosalinda con la bocca impastata di patatine triturate. Jisoo le lanciò un'occhiata truce.

- Fammi parlare. Dopo i festeggiamenti natalizi stavo andando a dormire, ovviamente camminavo a passo felpato come al solito, quando due mani mi bloccano la visuale- un boato di stupore si elevò nella stanza, la castana abbozzò un sorriso.

- Il panico: credevo mi avessero beccata. E beh, in realtà era lui. Mi ha fatta entrare, ci siamo messi sotto le coperte e poi ha tirato fuori la cosa della sorpresa- continuò imperterrita il racconto, le due pendevano dalle sue labbra.

- Jungkook è il nuovo Cupido- borbottò Sharon con sarcasmo.

- Non è tutto. Ha indicato un punto a caso dell'armadio, io l'ho guardato e bam! Mi ha presa per il mento e mi ha baciata così, all'improvviso-

Altri gridolini euforici, Rosalinda la implorò di farle vedere come si era comportato esattamente e venne accontentata.
Jisoo si avvicinò pericolosamente al viso dell'amica e sussurrò le stesse parole che Jeon le aveva sussurrato; la spagnola guardò l'armadio, poi si sentì prendere per il viso e si ritrovò la faccia traboccante di straffottenza di Jisoo a meno di due centimetri dalla sua, decisamente sconvolta.

Sharon ne approfittò per scatenare una guerra di cuscini, talmente aveva a mille l'adrenalina. Quell'incontro aveva l'aria di essere un pigiama party, altro che visita amichevole.
Inoltre avevano semidistrutto i cuscini dei due coinquilini, Jisoo le tranquillizzò dicendo che li cambiavano in continuazione e che non c'era motivo di preoccuparsi.

Poi l'orrore.
La porta scattò e l'uscio rivelò un Jungkook scioccato. Fortuna che si era appena lavato o avrebbe sfoggiato il maleodore post-allenamento.

- J-Jisoo, loro chi sono?- balbettò impaurito.
Due mani rientrarono nel suo raggio visivo, stavano cercando di presentarsi.

- Io sono Sharon e lei è Rosalinda, piacere-

E no, non era affatto un piacere conoscere due sosia psicopatiche quanto la sua compagna.
Tirò un sorriso forzato e al contempo lanciò uno sguardo omicida a Jisoo, la quale se la rise beffarda.

- Che ci fate qui? Dio, se scoprono che nella mia stanza ci sono tre fottute ragazze...- piagnucolò fintamente.

- Già, immagina gli articoli di domani: Jeon Jungkook, il maknae dei BTS ha un harem di donne nel dormitorio della BigHit- scoppiò a ridere Sharon, il castano era incredulo alle sue orecchie.

- Ragazze dovreste tornare al vostro, di dormitorio. Statemi bene e non fatevi rivedere mai più- Jisoo salutò le amiche con due pacche piantate alla schiena e le spinse fuori dalla cameretta, raccomandando loro di fare attenzione alle spie e ai paparazzi.

Si richiuse la porta dietro le spalle e tirò un sospiro di sollievo, dovette scontrarsi col volto serio di Jeon non appena riaprì gli occhi.

- Le hai invitate tu- asserì con calma apparente.

- Sì. Oh andiamo, le hai viste come girano tutte coperte, nessuno le beccherà. E' impossibile- lo tranquillizzò lei.

Jungkook non aveva voglia di litigare e perciò annuì e scrollò le spalle, levandosi la maglia e rimanendo a torso nudo durante i minuti trascorsi a rovistare fra i pigiami nell'armadio. Jisoo era immobile di fronte a lui, le braccia rigide lungo i fianchi e il viso completamente rosso dalla vergogna.
Non è che Jeon mostrasse facilmente il suo corpo, non era per niente abituata.

Il giovane si accorse del repentino cambio d'espressione della compagna e si trattenne dallo sganasciarsi dalle risate, adorava vedere Jisoo immersa nell'imbarazzo totale.

- Che ti prende?-

La ragazza scosse la testa affranta.







Si coricarono sotto le coperte come la routine comandava e dopo una decina di minuti spesi a non darsi confidenza parlarono giusto per augurarsi la buonanotte.
Fu in quell'istante che Jisoo si disse di fare qualcosa, qualsiasi cosa.
Si voltò verso il fianco del castano e lo avvolse in un abbraccio da dietro, il petto attaccato alla schiena di lui quasi volesse diventar parte del suo corpo.
A quel contatto Jeon sussultò e ricambiò la stretta.

- Jisoo... dimmi tutto. So che hai bisogno di parlarmi- mormorò con la voce stanca, rotta dallo sforzo eccessivo in sala da ballo.
L'altra affondò il viso nei suoi capelli e inspirò a pieni polmoni il profumo di vaniglia che essi emanavano.

- Jungkook, tu mi piaci. E pure tanto, non voglio costringerti a dire lo stesso nei miei confronti, solo... non giocare con i miei sentimenti. Te ne prego-

Il cuore del piccolo Bangtan perse un battito nel realizzare che Jisoo lo chiamava per nome ogniqualvolta aveva qualcosa di serio da proferire.


***
... okay, manco da più di un mese, e POSSO. SPIEGARE. TUTTO. LO GIURO.
Innanzitutto, annyeong a tutti! Spero tanto che non vi siate dimenticati della mia esistenza e di quella della fanfic (ma noooo guarda, dopo un fottuto mese!) but, come dicevo, sono stata interrotta da varie cosette, sia belle che brutte TT
first of all, il mio ultimo aggiornamento risale se non erro al 22 aprile - oh, a proposito, querr_ la stalker me lo aveva ricordato HAHAHA che tesorina ^.^ . Ebbene, una settimana più tardi sono mancata da casa perchè (FINALMENTEEEEH) mi sono decisa ad andare in gita con la scuola - in Grecia. Ed è stato fantastico *-* per chi mi segue, ho postato un paio di foto e quindi può confermare ahah.

seconda causa del ritardo: la scuola. Appena tornata, mi sono ritrovata immersa in un mare di merda guai xD compiti arretrati, interrogazioni, e ancora compiticompiticompiti aiutochenoia giààààà, quindi sì. Pensare che ho interrotto la stesura della nuova fanfic - che pubblicherò appena sarà completa u.u magari nel mentre cercherò di deliziarvi (? lo spero lol) con qualche one-shot che avevo scritto in passato xD - pur di restare al passo con quell'inferno TT

terza causa.... no, non c'è una terza causa. E' arrivata l'estate e la mia fantasia è sparata al massimo, per cui starò molto più attiva, giurin giurello ^^

basta parlare dei miei problemi, PARLIAMO DEL CHAPTER PLS. Dai, Jisoo che cadeva dal letto pur di sfuggire agli abbracci coccolosi di Kookie, beh, ci stava di brutto v.v   Tae: e tu sei una personcina malefica   me: lo so, a volte è un pregio, per la maggior parte invece è un difetto xD 
Soo-Yeon ha proprio rotto, dite che si sia tolta definitivamente dalle scatole oppure no? Siamo fiduciosi, daje u.u
Ma soprattutto... diamo il via ai filmini mentali. Insomma, perchè mai quel feto che puzza di latte non si azzarda a confessare i propri sentimenti? Cos'ha che non va?  me e il resto dei bitty: il cervello. IL CERVELLO. E' troppo scemo v.v
Che dire, incrociamo le dita e speriamo che non stia prendendo per il culo la povera e cotta Jisoo-yah D:  *nel frattempo Yoongi la prende per il braccio e la allontana dal gruppo*: sì, ma mi spieghi perchè ti poni le domande da sola quando sai già come va a finire, dato che hai partorito tu questo sclero da manicomio?
me: MA DAI VOLEVO ESSERE COINVOLGENTE, CHE CAZ SEMPRE A PRECISARE TU. GNNNN. *cerca di risultare come un bulldog incazzato, risulta invece come una tizia coreana che cerca di fare l'aegyo*

ooookay, passiamo ai ringraziamenti ^^   come di consueto, non ringrazierò mai abbastanza mioneperdraco che, con dosi moderate di dolcezza e pazzia (lol), sclera leggendo i capitoli,  Colpadellestelle_394  che ooivnevenvnovoe ma che tenerella che sei awww *versi da cuccioli*,  kekkaiutuber  che spero sia felice anche di questo capitolo,  T O M O M I   che pian piano ritorna tra noi hahahahah  eeeeeee - spero di non aver saltato nessuno - chiunque legga (un piccolo commentino a riguardo: PORCO JIMIN CHE SFILA DA DONATELLA VERSACE NON SIAMO MANCO ALLA FINE E IL PRIMO CAPITOLO HA OTTENUTO TIPO PIU' DI 850 VISITE. MA IO PIANGO MALISSIMO CEH. Mi fate emozionare troppo, non ho mai raggiunto livello di questo genere, sinceramente li ho sempre ritenuti impossibili ahah :')  niente, vi sono supermegaextrastra grata di tutto. tutto quanto <3)    e, dulcis in fundo, chi segue/preferisce/ricorda la storia, siete in tanti anche lì *_*

beeeeene, vado a nascondermi che è meglio. Dovrei solo vergognarmi per l'estremo ritardo :(  spero abbiate capito.
Scompaio aaand alla prossima ^^   vi mando tanti tanti bacioniiiiii   _MartyK_ <3
   
 
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