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Autore: La_scrittrice_8    10/06/2018    1 recensioni
Ripreso dalla storia
La nuova ragazza uscì velocemente dall'ascensore, aveva la nuova gonna che Starfire le aveva comprato, una maglietta con il simbolo di Superman e cacciavite stretto in mano -Qualcuno ha visto Cyborg per caso?- e solo dopo si accorse del grande errore appena fatto, visto che solo il ragazzo dalla pelle verde, in pantaloncini, era seduto sul grande divano della sala -Intendi il tuo ragazzo conosciuto anche come mio ex migliore amico?- Bibi fissava lo schermo della TV dove un dinosauro stava sbranando un povero uomo urlante, probabilmente immaginando due soggetti diversi in quella scena, ma sempre con molto sangue e molte grida
Lapis sbuffò -Eddai fratellone lo sai che ti voglio tanto bene e CHE NON È IL MIO RAGAZZO e anche se non vuoi rivolgermi la parola perchè pensi il contrario dovrai dirmelo vero?-
-E perchè dovrei sentiamo- Beast Boy mise in pausa il film e la guardò a braccia incrociate. Gli occhi, uno marrone e uno azzurro, della nuova supereroina conosciuta come Elements brillarono di sadicismo puro -Altrimenti farò leggere quella bellissima lettera d'amore a una certa ragazza con il mantello che ne rimarrà sicuramente molto stupita-
-È IN CUCINA- urlò ricevendo in risposta "TRADITORE"
Genere: Azione, Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Beast Boy, Cyborg, Nuovo Personaggio, Raven, Starfire
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non prometteva nulla di buono quel messaggio. Di solito i messaggi anonimi nom promettono mai nulla di buono. Soprattutto se c'è scritto "Vieni nel vicolo vicino al negozio di CD al centro a mezza notte. Ti devo parlare". Assolutamente nulla di buono E allora perchè era lì? Perchè si trovava in quello stupido vicolo vicino a quello stupido negozio dopo aver letto quello stupido e anonimo messaggio sul suo "telefono" firmato Titans? Perchè lui era uno stupido ecco. Non aveva neanche avvisato Robin, o Cyborg, o una delle due ragazze della Torre. E ora si ritrovava lì, illuminato solo da un lampione mezzo rotto e scricchiolante, sottoforma di gatto verdognolo ad aspettare chissà chi. Era un supereroe certo, non avrebbe dovuto preoccuparsi, eppure mai nessun cattivo gli aveva mandato un messaggio in anonimato, di solito arrivavano a Robin o a Raven, ma mai a lui. Tutti lo ritenevano stupido e incosciente, quasi un bambino in un corpo da sedicenne ed era questo che voleva far credere, richiedeva troppe preoccupazioni dimostrarsi e far vedere di essere intelligente, tutti che ti chiedono cosa fare, tutti che fanno strani esperimenti su di te per capire come un ragazzo dalla pelle verde possa trasformarsi in un animale e possa addirittura essere intelligente più di quel gallo smeraldino in cui si è trasformato cinque secondi fa. Si era arrampicato su un secchione dell'immondizia chiuso e ci si era sdraiato aspettando in taciturna allerta chiunque fosse quel maniaco anonimo che voleva vederlo a mezzanotte. Gli arrivarono alle orecchie delle parole smozzicate di una canzone, probabilmente un gruppetto di persone si era ubriacato e adesso andava in giro con le bottiglie in mano e i nasi rossi urlando parole inventata. In giorni normali sarebbe dovuto intervenire, portare tutti quegli ubriaconi a casa, nolenti o volenti, prima che combinino qualche disastro, ma non quella sera. Era così curioso di scoprire chi diamine gli aveva tolto due ore di sonno dopo una lotta contro una banda di rapinatori armati di pistole e lance aliene che sarebbe rimasto là tutta la notte, e appena l'anonimo si sarebbe avvicinato gli avrebbe divorato la testa sottoforma di leone. Scosse la testa. Il sonno lo stava facendo impazzire, non avrebbe neanche mai sfiorato una testa grondante di sangue, immaginiamo mangiarla. Forse doveva avvertire Cyborg, lui riceveva i messaggi direttamente dentro il cervello... Ok forse no. Ma li riceveva in fretta. E stava lì lì per farlo, per avvisarlo, quando scorse una figura con la coda dell'occhio. Sembrava un ombra per i vestiti scuri e il suo modo di muoversi lentamente e rasente al muro. Ad illuminare il viso, oscurato ulteriormente dal cappuccio della felpa, solo la luce proveniente dallo schermo del telefono. Si ritrasformò immediatamente, rimanendo sulla difensiva e scendendo dal cassonetto, il quale gli aveva praticamente distrutto l'olfatto quindi non potè sentire l'odore della nuova arrivata. Si, era una ragazza, poco più bassa di lui, sembrava quasi zoppicare, non appoggiava mai completamente il piede destro e aveva la spalla attaccata al muro coperto da graffiti, non staccava il viso dallo schermo. Beast Boy si avvicinò velocemente vedendo la ragazza perdere l'equilibrio e cadere di faccia, ma la afferrò in tempo e nello stesso momento in cui la girò verso di lui, il cappuccio le scese dalla testa e, trovandosi esattamente sotto il lampione dondolante per via del vento, riconobbe quel viso tumefatto -Ciao Garfield- sussurrò lei sorridendo leggermente. Il mondo sembrò crollare intorno a Bibi, sgretolandosi in tanti piccoli pezzi. Rivide un piccolo se stesso, con la pelle di un colore normale e i capelli biondi spettinati e una più piccola Lapis, la bambina tanto strana incontrata al parco quella prima volta dagli occhi bicolore, uno marrone e l'altro azzurro, lei era stesa a terra e respirava piano, lui piangeva forte chiamando i genitori, che accorsero subito e si presero cura della bambina, riportandola il giorno dopo all'orfanotrofio a cui apparteneva. In realtà lei non si chiamava Lapis, lui non aveva mai conosciuto il suo vero nome, ma i suoi genitori scienziati la soprannominarono così per quell'occhio blu splendente, come la pietra. Rivide lui e i genitori, persi in chissà quale discorso con una donna sulla cinquantina vestita di tutto punto, all'orfanotrofio, un piccolo Garfield che giocava con quella bambina dall'aspetto tanto fragile, lei stava facendo sollevare una goccia d'acqua e una piccola fiammella le ardeva sul naso, senza bruciarla o scottarla e lui applaudiva rapito da quel nuovo "gioco". Poi le immagini dei suoi genitori che lo pregavano di tenere l'esistenza della bambina nascosta, loro che si facevano più taciturni sull'argomento Lapis, lui che piangeva disperato alla ricerca della sua sorellina. -Che cosa ti è successo...?- le chiese Beast Boy del presente tenendola tra le braccia e sforzandosi di non far scendere neanche una lacrima mentre lei lo guardava. Lapis rise leggermente -Se sapessi...Ma ora sono stanca...- tossì leggermente poi il suo sorriso si smorzò -Aiutami Gar...per favore- -Ora sono Beast Boy, un supereroe- non poté fare a meno di sorridere per quel soprannome -È il mio compito- continuò. Poi lei chiuse lentamente gli occhi e la bocca da cui usciva un piccolo rivolo di sangue rubino. Il ragazzo verde sapeva che era ancora viva ma si preoccupò lo stesso e senza pensare a quello che le persone nei loro appartamenti avrebbero potuto pensare, prese velocemente la forma di uno pterodattilo e tenendola stretta tra le zampe, si alzò in volo diretto verso la T-Tower.
   
 
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