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Autore: RoisXIII    11/06/2018    1 recensioni
Sequel di "Attacco vampiresco".
Diverse cose sono state lasciate in sospeso dall'attacco dei vampiri al museo del Louvre. Perché Adrien ha quasi baciato Marinette? Perché la stessa Marinette profuma come Ladybug? Come si comporteranno Tikki e Plagg adesso che sanno le rispettive identità dei due eroi parigini? E come se le cose non fosse così complicate, ecco che ricompare Luka a far battere il cuore della ragazza. Come si comporterà Marinette?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Gabriel Agreste, Luka Couffaine, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Nuovo capitolo per voi!
Buona lettura!



Come al solito, trovò il padre davanti al dipinto della madre.
« Volevi vedermi, papà? »
Gabriel non si voltò, continuando a dargli le spalle. « Adrien, dobbiamo parlare di una cosa importante » e finalmente si girò verso di lui. « Dobbiamo parlare di Ladybug. »
Perché di punto in bianco suo padre voleva parlare di Ladybug?
« Parlare di Ladybug? »
Gabriel annuì. « Di lei e di quello che è successo al museo. Voglio che tu sia sincero con me, Adrien. Tu e Ladybug siete in qualche modo legati? »
Adrien deglutì. « Legati? Io e Ladybug? Per niente. »
L’uomo gli si avvicinò molto lentamente. « Ne sei certo? Non mentirmi. »
Il ragazzo faticò a guardarlo a lungo negli occhi. « S-Sì, perché dovrei mentirti? »
« Ti credo » disse infine Gabriel. « Adesso va’ in camera e preparati per la tua ultima sessione di studio privata. Ho deciso che da domani tornerai a scuola. »
Adrien spalancò la bocca. Sarebbe tornato a scuola?
Abbracciò il padre e lo ringraziò per quella splendida notizia.
 
Terminato di studiare e dopo essere tornato da un servizio fotografico, Adrien chiamò Nino per informarlo della buona notizia, ma vedendo che l’amico non rispondeva, decise di scrivergli un messaggio. Fatto ciò, diede a Plagg un po’ di camembert e andò a farsi una doccia.
Dopo essersi asciugato e vestito, controllò il cellulare e si ritrovò moltissime chiamate perse: una da Nino e il resto da Chloé.
« Deve aver saputo la bella notizia » commentò Plagg. « Anche se mi chiedo cosa può aver fatto cambiare idea a tuo padre. »
Adrien scosse la testa. « Ora come ora sono preoccupato sul fatto che mi abbia chiesto se ho un legame con Ladybug. Secondo te, sospetta o ha scoperto che sono io Chat Noir? »
Plagg ruttò. « Magari anche lui è cotto di Ladybug. »
Il ragazzo alzò un sopracciglio. Plagg era proprio… be’, Plagg!
Kwami a parte, a Adrien il dubbio rimaneva. E se suo padre avesse un legame con Papillon? Lui e Ladybug avevano capito che Gabriel non poteva essere il loro nemico giurato, ma ciò non poteva significare che non potessero avere un certo legame.
Scosse la testa. Anche se suo padre poteva sembrare cattivo agli occhi della gente, non significava che lo fosse davvero. E Adrien si fidava del padre, sempre.
 
L’indomani, Adrien tornò a scuola. Ad accoglierlo, come aveva temuta, c’era Chloé, la quale gli saltò subito addosso.
Miss Bustier, l’insegnante di lettere, attirò la sua attenzione, invitandolo poi a seguirla. Liberandosi a fatidica dalla morsa dell’amica, Adrien seguì l’insegnante dentro la classe.
« Non voglio dirti niente, Adrien. Ti ho chiesto di seguirmi perché mi sembravi in difficoltà con Chloé. Dico bene? »
Adrien sorrise imbarazzato. « In un certo senso. La ringrazio, comunque. »
La donna gli sorrise e lo salutò.
« Amico, non hai perso tempo » gli disse  Nino entrando in classe.
« Nino! Ah, sono così contento di vederti. »
I due amici si abbracciarono e andarono a sedersi al proprio posto, parlando del più e del meno.
« Ancora non ci credo che tuo padre ti abbia fatto tornare a scuola, anche se siamo già a metà settimana. »
« Nemmeno io. Tu c’entri qualcosa, Nino? No, eh? Lo immaginavo. »
Poco dopo entrarono Marinette e Alya, intente a parlare di qualcosa.
« Oh, Nino! » esclamò all’improvviso Alya. « Verresti fuori un attimo? Devo mostrarti una cosa. »
Nino annuì e si scusò con l’amico. Salutò Marinette e seguì Alya fuori dalla classe.
Adrien tirò fuori il libro di letteratura e iniziò a ripassare le lezioni passate.
« Ehm, ciao » lo salutò Marinette affiancandosi a lui.
Il ragazzo si voltò e la salutò, sorridendole.
« Ehm, ciao » ripeté lei imbarazzata.
Adrien la guardò confuso e preoccupato. Si alzò in piedi e le chiese se avesse qualche problema.
« Cosa? Ah, no, no, nessun problema! È solo che, be’, visto quello che è successo… »
« Ma che succede qui? » s’intromise Chloé, facendo venire un colpo al ragazzo.
La figlia del sindaco, sempre accompagnata dalla povera Sabrina, squadrò prima Adrien, poi Marinette, il tutto a braccia conserte.
Non ricevendo nessuna risposta, Chloé spinse via Marinette e abbracciò Adrien, il quale desiderò con tutto il cuore di non essere così.
« Adrien caso, ti sta importunando? » disse Chloé con un tono fin troppo mieloso.
Il ragazzo riuscì a liberarsi dall’abbraccio. « Per niente. Anzi, stavamo solo parlando. »
Per la gioia di Adrien, la campanella suonò e il resto dei compagni entrò in classe. Subito il ragazzo si rimise seduto e tirò un sospiro di sollievo.
 
Quando arrivò l’intervallo, Adrien prese Nino e corse subito fuori, sperando di non essere raggiunto da Chloé. Per quel giorno aveva ricevuto fin troppe attenzioni da lei.
I due amici camminarono per il cortile, ma quando passarono davanti a una panchina, Alya prese a braccetto Nino e lo portò via.
Adrien e Marinette si fissarono e alzarono le spalle. Meglio lasciar perdere quei due innamorati e il loro comportamento.
« Posso sedermi? » chiese il ragazzo a Marinette.
La ragazza arrossì e annuì.
« Non mangi? »
Adrien si passò una mano tra i capelli e ridacchiò. « Ho dimenticato la merenda a casa. Che sbadato. »
Marinette gli allungò una brioche. « Due per me sono troppe. La vuoi? È alla crema. »
Adrien l’accetto con piacere e la ringraziò. Diede il primo morso: era buonissima! Si diede mentalmente dello stupido. Certo che era buona, era fatta dal miglior panettiere di Parigi!
« Adrien, forse non è il momento adatto, ma possiamo parlare di quello che è successo quel giorno al museo? »
Il ragazzo smise di mangiare. Quindi, era giunto il momento? No, si disse. Non potevano parlare di quelle cose in quel momento e in quel posto.
Poi gli venne l’illuminazione.
« Visto che la settimana prossima abbiamo la verifica di chimica, e visto che sono molto bravo in materia, ti va di studiare insieme domenica? »
« Va bene. Ci incontriamo al parco? »
Adrien annuì, e i due ripresero a mangiare le brioche in silenzio.
 
Terminata la scuola, il ragazzo salì in macchina e si diresse al parco. Anche quel giorno aveva un servizio fotografico.
Giunto lì, Plagg uscì allo scoperto. « Non trovi che sia stato un bel giorno di scuola? »
Adrien si prese la testa fra le mani. « Direi proprio di no! »
« Quindi? »
« Quindi, Plagg? »
Il kwami iniziò a mangiare una fetta di camembert. « Quindi hai scelto la ragazza che hai quasi baciato? »
« Marinette? Lei è solo… No, finché non parlo con lei rimane nel dubbio. Te lo immagini se è veramente Ladybug? Accidenti, l’ho sempre avuta in classe. »
Plagg stette in silenzio. Aveva fatto una promessa al kwami di Ladybug, però…
« Se mi dai tonnellate e tonnellate di camembert, ti darò degli indizi su una certa persona! »
Adrien lo guardò sorpreso e lo afferrò. « Conosci l’identità di Ladybug? Se lo sai, dimmelo! »
«N-Non riesco… a respirare… »
Il fotografo chiamò Adrien. Plagg si nascose velocemente nella borsa del ragazzo e continuò a divorare il suo camembert.
« Non finisce qua, Plagg » gli sussurrò Adrien.
 
Dopo tantissime foto, il fotografo mandò Adrien a fare una pausa.
Il ragazzo decise che avrebbe costretto Plagg a parlare. Mentre si dirigeva verso il kwami, venne attirato dal suono di una chitarra. Seguendo il suono, scorse Luka seduto su una panchina.
Lasciando perdere Plagg per il momento, si recò dal ragazzo.
« Luka, ciao! »
Il chitarrista alzò lo sguardo e lo salutò. « Adrien! È dal concerto sulla barca che non ci vediamo. Siediti pure. »
I due ragazzi, divenuti amici, iniziarono a parlare, anche se Luka continuava a suonare la chitarra. Adrien gli disse che era al parco per fare un servizio fotografico e che adesso era in pausa.
« Io sono venuto qui solo per suonare. Suono sempre in camera, ma oggi ho deciso di venire qui. O per meglio dire, sono stato attirato qua una sensazione. »
Adrien fissò il vuoto per qualche secondo. « Sensazione… Senti, posso chiederti un parere su una cosa? »
Luka si fermò. « Dimmi pure. »
Il ragazzo biondo prese un bel respiro. « Ci sono due persone, una è una tua amica e dell’altra non sai proprio niente. Di queste due sai solo due cose, anzi, coincidenze: non sono mai nello stesso posto e hanno lo stesso profumo. Le due possono essere le stesse persone o sono solo delle coincidenze, appunto? »
Luka si grattò il mento pensieroso. « Non ti seguo molto. Potresti spiegarti meglio o dirmi almeno i nomi di queste due persone? »
« I nomi? Be’… »
 
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« Pronto? » rispose Marinette dopo un po’.
« Ciao, Marinette. Sono Luka, il fratello di Juleka. »
« L-Luka? »
Sia Marinette che Alya rimasero sorprese. Perché Luka la stava chiamando? E come aveva ricevuto il suo numero?
« Sì, mi sono fatto dare il numero da Juleka. »
Ah, ecco spiegato il mistero numero due.
Alya sussurrò all’amica di mettere il vivavoce e chiedere il perché della chiamata.
Marinette annuì e, vivavoce attivato, chiese: « Ehm, perché ti avrebbe dato il mio numero? »
Il ragazzo si scusò subito con lei. La ragazza si dispiacque per ciò. Non voleva sgridarlo.
« Non sentirti in colpa. Hai bisogno di qualcosa? »
« Non so se hai sentito, ma sabato sera Jagged Stone terrà un concerto vicino alla Tour Eiffel. Io ho due biglietti e mi stavo chiedendo se a te piacerebbe andarci insieme a me. Che ne dici? »
Per poco Marinette non lanciò il telefono. Luka la stava invitando ad andare con lui a un concerto? Chiese un aiuto silenzio ad Alya. L’amica ci pensò su e le mimò con le labbra cosa volesse fare lei.
Già, lei voleva andare? Trovava Luka molto simpatico e dolce. Aveva un che di speciale. E poi, si era trovata molto bene con lui. Quindi, perché no?
« Luka, ci sei ancora? »
« Sì. Allora? »
« Mi piacerebbe molto. »
« Perfetto! Il concerto inizierà alle otto, quindi ho pensato di vederci lì intorno alle sette e mezza. O vuoi che ci troviamo prima davanti a casa tua? »
« No! » gridò lei, sapendo che aveva rischiato di renderlo sordo all’orecchio. « Volevo dire che non serve. Ci incontriamo direttamente lì. Allora a sabato! »
I due si salutarono e riattaccarono quasi allo stesso momento.
Marinette si appoggiò alla parete e sospirò, il cuore le batteva fortissimo.
Alya ridacchiò. « Che scoop! La nostra Marinette non ha uno, ma ben due appuntamenti questo week-end!
La ragazza spalancò gli occhi. « Che cosa? Accidenti! Mi ero dimenticata dell’appuntamento con Adrien! »
Alya le si avvicinò. « Parlare con il fratello di Juleka ti ha fatto dimenticare Adrien? Che l’ago della tua bussola si stia spostando completamente su Luka? »
Marinette divenne rossa. « Che stai dicendo? Oh, la campanella. Forza, torniamo in classe… »
Tikki, senza farsi vedere, sussurrò all’orecchio di Marinette. « Lo sai che potresti dover prendere una decisione? Chi sceglierai tra il sole e il mare? »
Il sole e il mare? Tra Adrien e Luka?
 
Terminata la scuola, Alya prese a braccetto Marinette. « Ragazza mia, ho saputo che Adrien sta andando al parco per fare un servizio fotografico. Vuoi andarci? »
Marinette stava per annuire, ma poi scosse la testa. « Dobbiamo fare due temi importanti per domani. A malincuore, mi tocca rifiutare. »
« Oh, non è che la tua mente e il tuo cuore sono invase da un certo ragazzo con gli occhi verde acqua? » la schernì l’amica.
« No! » urlò lei.
Vedendo che tutti la fissavano, Marinette la portò poco distante. « Non dire assurdità. Facciamo così, prima facciamo i due temi e poi andiamo al parco. Tanto i servizi fotografici sono lunghi. »
 
Un’oretta dopo, le due amiche avevano finito di fare i due temi, finalmente. Marinette si stiracchiò e guardò l’orologio. Per poco con cadde dalla sedia.
« Accidenti, è tardissimo! Dobbiamo correre al parco! »
Alya sorrise e corse dietro all’amica.
Arrivate al parco, Marinette si trovò davanti a una scena meravigliosa, preoccupante e insolita al tempo stesso. Adrien e Luka stavano duellando con due bastoni.
La scena era meravigliosa perché i due ragazzi sembravano dei cavalieri; preoccupante perché potevano farsi male; e insolita perché non si erano mai visti due ragazzi combattersi con dei bastoni.
La cosa che colpì maggiormente Marinette fu le loro espressioni: entrambi erano serissimi.
« Che stiano lottando per la tua mano, Marinette? » domandò Alya.
« Non credo. Anzi, spero proprio di no » sussurrò lei.
Le tornarono alla mente le parole di Tikki: “Chi sceglierai tra sole e il mare?”.
   
 
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