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Autore: Hina Hortons    12/06/2018    2 recensioni
Il principe di una terra dolce come lo zucchero,vellutata di rosa e fatta di canditi. Questa è Dolcelandia,guidata dal primo più buono che ci sia in tutta Ooo,Gumball. Dall'altra parte,la Notte Sfera,il regno dei demoni e dei non morti,dove svolazza il Re Vampiro Marshall Lee,cattivo dentro. Ma forse non è tutto come sembra,forse Gumball non è sempre così buono,e magari anche un vampiro può avere un cuore che batte,ogni tanto. Spero di avervi incuriosito :)
-Hina Hortons
Genere: Angst, Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gommorosa/Gumball, Marshall Lee
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Pumpkin Muffin



Gumball lasciò che una ciocca di capelli rosa gli attraversasse la fronte mentre riempiva i documenti con una mano e portava un muffin alle labbra con l'altra. Era il suo muffin preferito: muffin alla zucca.
Perché sì, oggi ne aveva davvero bisogno, o sarebbe impazzito. Era stata una lunga giornata al castello di Dolcelandia.
Tra i tanti compiti che fanno parte della routine del principe rosa oggi ci sono stati anche alcuni spiacevoli eventi che ha dovuto affrontare, come un disastro nel giardino combinato da due guardie banana e l'arrivo sulla scrivania del povero principe di una montagna di fogli da riempire, pieni di lamentele da parte degli abitanti del regno. Non che Dolcelandia sia un brutto posto in cui vivere, chiaramente.
Tutto è così rosa, morbido, dolce e profumato...un posto incantevole. Altrettanto affascinante è il principe: sempre ben vestito e pulito, sorridente e dolce, dolce come una ciambellina, con chiunque parli con lui, non importa quanto sia stanco o occupato.
Tutta questa perfezione, tuttavia, non è altro che una mera apparenza...
I dolcibotti, apparentemente così carini e coccolosi, sono infatti difficili da gestire, e soprattutto, sono tanti. Il castello è grande e la reggia costruita intorno ad esso lo è ancora di più,e chiaramente ha bisogno di costante manutenzione: tubature vecchie, tetti che crollano, strade rotte... per evitare questa rovina ogni giorno il principe deve essere vigile e attento. Ogni giorno,ogni ora,ogni istante...sempre concentrato sul suo regno,che cresce ogni giorno sempre di più. Proprio come la bestia dentro di lui,quella cosa che da un po' di tempo ormai lo sta divorando. La verità è che sotto quel dolce sorriso creato dalle belle labbra scarlatte si nasconde una paura profonda e incontrollabile, la paura di non essere mai abbastanza, per gestire tutto questo.
Questa angoscia che sente nel petto,quel senso di inadeguatezza, quella paura che lo divora vivo ogni mattina quando apre gli occhi e mette a fuoco le pareti della stanza,passandosi una mano tra la nuvola di capelli rosa. Eppure ogni giorno si alza,si lava il viso e sfoggia quei dolci sorrisi che ingannano tutti. A un certo punto pensava che sarebbe riuscito ad ingannare anche se stesso... ma no,Gumball non può farsi questo. Perchè si può litigare con amici,familiari,con chiunque. Ma se non ti tispetti i peggiori litigi gli avrai con te stesso.
Con questi pensieri in testa,il principe va'a dormire,stanco... ma il suo sonno non dura molto: circa alle 3.33 di notte si sveglia violentamente a causa di un'incubo. In realtà,è una cosa che gli capita abbastanza spesso ultimamente. Gli capita di sognare la completa distruzione del regno,l'arrivo di chissà quale potentissimo nemico a fare a pezzi in un istante tutto il suo lavoro di anni. Si passa le mani nei capelli tiradosi pesantemente sù dal letto,ansimando mentre cerca inutilmente di ritrovare la calma.
Non ce la fa più,questi pensieri lo tormentano dall'alba al tramonto,e ora a quanto pare,anche quando si innalza nel cielo la chiara e brillante luna. 
Si alza di scatto dal letto scaraventando le lenzuola sul pavimento,corre verso il balcone della sua stanza e lo apre senza riguardo,bruscamente. Esce e afferra con forza la ringhiera,alza il viso alla luna e si lascia andare a un silenzioso urlo soffocato,pieno di rabbia e frustrazione. Ma non può lasciarsi andare come vorrebbe,non può urlare a pieni polmoni: non vuole svegliare nessuno,perchè lui è il principe di Dolcelandia,lui è dolce e gentile,e soprattutto non perde mai la testa. Non davanti agli altri,almeno. Inizia a piangere a dirotto,raggomitolandosi a terra tenendo la testa-quella testa che sembra esploderli-tra le mani. Stringe le ginocchia al petto,serrando le braccia attorno ad esse, a testa bassa mentre continua a singhiozzare. Sente il respiro affanato,il suo volto da quel bel roseo caratteristico ha ora mutato il suo colore,diventando tutto arrossato, in un'espressione di dolore. I suoi occhi sono carichi di amarezza...si passa la corona tra le mani,chiedendosi quando l'ha presa dal comodino. Ormai,è qualcosa che fa per istinto,prendere la corona non appena sveglio: perchè è quello il suo compito,no? È qualcosa che deve fare bene,giusto? Per il bene di tutti,non è forse vero? Si,ma non per il suo. 
In un'impeto d'ira lancia lontano la corona,scaraventandola nella fitta foresta che si trova al di sotto del balcone. Dopo un volo di almeno tre metri il prezioso diadema scompare nel nulla tra i rami abbacciati dall'oscurità della notte.
Passano diversi minuti prima che il principe conetta e si renda conto quello che ha appena fatto, dopo di ché completo panico.
Inizia a urlare,sempre ben attento a non svegliare nessuno,e ad ansimare,passandosi le mani nei capelli per poi coprirsi la bocca,sopraffatto da una scarica di terrore. Senza neanche l'accortezza di cambiare la veste da notte con degli abiti,si fionda giù per le scale del castello con il cuore a mille e sparisce nella foresta,ansimando: ritrovare la corona sembra impossibile. 
Questa volta,neanche il suo adorato muffin alla zucca può aiutarlo.
Arrivato davanti alla foresta si ferma e guarda quell'infinità di alberi, altissimi e pieni di rami ,leggermente impaurito.
Ma il pensiero di aver perso la corona è più spaventoso,decisamente più spaventoso.
Muove i primi passi verso la selva ,incerto,il suo camino è illuminato solamente dalla luce della luna...ma non fa in tempo ad addentrarsi,viene fermato da qualcosa -o meglio- da qualcuno.
Un affascinante vampiro dalla vellutata pelle grigia e dagli occhi rossi ed ammiccanti -che sembrano scrutarli nell'anima- appare davanti a lui,fluttualndo a mezz'aria. Tra le suadenti labbra spiccano i canini,scintillanti ed aguzzi,sfoggiati in un sorriso da togliere il fiato. O forse non era un sorriso? Beh,non proprio: si trattava di un ghigno. Il re vampiro Marshall Lee,conosciuto in tutta Ooo,è apparso davanti al principe e lo sta guardando come si guarda un dolce...ironico,eh?
Ride diabolico e gli vola intorno come se fosse la sua preda.
"Ma guarda un po' chi abbiamo qui...dove credi di andare ,eh,Big Bubble ? " Come sempre Marshall lo prende in giro: lo fa sempre,perchè sa quanto fa arrabbiare Gumball.
Gumball incurva le sopracciglia,non è felice di vederlo,ormai conosce fin troppo bene la relazione che lega diretamente "Marshall" alla parola "problemi". Ma,quasi senza accorgersene,mostra uno dei suoi dolci sorrisi-purtroppo falsi-mettendo da parte Gumball per indossare la maschera del principe . 
-"Marshall Lee! Che piacere rivederti...ultimamente non ti si vede più molto svolazzare per il castello..."
Cerca di sembrare il più naturale possibile,nascondendo la paura che sta provando. Incontrare un vampiro nel cuore della foresta,di notte,senza neanche più la sua corona non era esattamente quello a cui ambiva.
-"Stai dicendo che ti manco,caramellina?" ghigna,avvicinandosi a lui,fluttuando.
A quelle parole si sente per un attimo stordito,confuso: in effetti,perchè mai ci aveva fatto caso?
-"Smettila di essere sempre così drammatico,Marshall" 
Cerca di evitare il suo sguardo,sa che non riuscirebbe a sostenerlo senza togliersi la maschera.  
-"Lo prendo come un sì." Ride beffardo e incrocia le braccia dietro la testa,come se fosse in spiaggia. -"Senti,ciambellina....non mi hai risposto. Allora,dove vai?"
Una balla. Deve inventarsi una balla al più presto! Se Marshall scopre la verità lo prenderà in giro a vita. E stiamo parlando di un vampiro immortale. 
-"Sto...cercando un'erba molto molto rara che cresce solo di notte! Per...un'esperimento!"
Il vampiro lo guarda negli occhi per un'istante. E questo basta.
-"...perchè menti se sai che posso leggerti dentro?"
Gumball resta spiazzato,lo guarda boccheggiante,sentendosi scoperto.
-"Quindi,Big Bubble? Lascerai che io tirivolti come un calzino o mi dirai la verità da solo?" ghigna ancora,divertito dalla sua espressione confusa.
Il principe prende coraggio e con un filo di voce confessa tutto. Odia sentirsi così piccolo davanti a lui,eppure Marshall ha questo strano potere al quale nessuno scappa.
-"Io...ho perduto la mia corona. Qui,nella foresta...
Il vampiro sgrana gli occhi per poi scoppiare a ridere,da vero bastardo...
-"Come diavolo hai fatto a perdere una corona!?"
Il principe si sente profondamente infastidito da questo atteggiamento,ma no,non cede ancora alle sue provocazioni. Si zittisce e varca la soglia della foresta a passo svelto.
-"E ora dove vai?" Il vampiro lo segue,volandoli dietro.
-"Molto molto lontano. Da te!" 
-"Huuuuh cos'è,sono riuscito a penetrare il tuo strato di zucchero compresso? Quindi,è questo il ripieno? La tua dolce confettura?"
Gumball lo ignora finchèpuoi,cerca ovunque nella foresta,cerca qualcosa che brilli tra le foglie,qualcosa che gli ridia il suo potere. Ma della corona,nessuna traccia.
-"Beh,non parli più? Un vampiro ti ha mangiato la lingua?" dice Marshall con tono malizioso
-"Sparisci,Marshall!" Alla fine sbotta,senza più trattenersi.
-"Mnmm...cioè vuoi che sparisca come la tua corona?"
A questo punto Gumball non si tiene più. Esplode. Afferra la prima cosa che trova in tasca e gliela scaglia contro:
In questo caso...un muffin alla zucca.
La faccia del vampiro non è affatto contenta. Pezzi di muffin gli cadono dal viso,ha le briciole nei capelli e nelle ciglia.
-"Sei morto" .
-"Mmmn...intendi morto come te?"
Gumball non sapeva da dove li veniva una tale sfrontataggine,alludere in questo modo all'immortalità del vampiro,del "non-morto",ma sapeva che si sentiva bene. Si sentiva meglio,finalmente. Sentiva quel macigno lentamente sollevarsi dal petto,si stava sfogando .
Il vampiro si pulisce il volto con una mano,lo guarda male e ringhia. 
-"Molto bene Bubs. Dato che abbiamo tutta questa voglia di scherzare...la corona è qui da qualche parte. Se la trovi prima tu allora non mi farò più vedere,sparirò. Ma se la trovo prima io...Dolcelandia è mia."
-"Cosa?! Assolutamente no! Fossi matto!"
-"Beh Bubs...ecco l'alternativa." Il corvino si avvicina a lui e gli prende una mano,la porta alle labbra per poi prenderesela violentemente con il suo polso,facendo scorrere lentamente i canini sulla sua rosea pelle,ma senza perforare,solo come avverimento. Ma c'è una cosa che Marshall non ha calcolato: sentire quella pelle profumata e quel dolce liquido rosso dentro le vene provoca in lui una scarica d'adrenalina e desiderio. 
Gumball si sente il viso in fiamme e il suo cuore perde un battito,non sono mai stati così vicini. E soprattutto,non si è mai sentito così attratto e spaventato allo stesso tempo da qualcuno. 
Si spaventa morte e si irrigidisce. 
"NO! Aspetta,fermo! A-Accetto!"
Il vampiro si allontana sogghignando,soddisfatto nel vedere il terrore nei suoi occhi. Sadico...
E così la sfida ha inizio. Gumball corre per la foresta come un pazzo,cercando quella preziosa tiara ormai perduta. Dall'altra parte Marshall se la prende comoda,sa già che vincerà: Lui è sempre sicuro di tutto,forse troppo sicuro.
A poche ore dal sorgere del sole il principe rosa è accasciato a terra,coperto di terra e graffi,spettinato e svuotato da ogni motivazione. 
È caduto da una discesa nascosta fin troppo bene da dei folti cespugli. Ha gli occhi chiusi,serrati nel dolore.
Immobile,a mala pena respira. 
Il vampiro grida alla luna vittrioso,ha trovato lui la corona e la sfoggia portandosela in capo,con un ghigno stampato in volto.
-"Ho vinto io! Ma guardati,sei patetico!"
Le parole di Marshall gli arrivano come pugnali al petto,perchè lui lo sa,lo sa perfettamente che ha ragione.
Ormai è diventato solo un fantoccio,non è in grado di gestire tutto questo. Resta fermo a terra,spera di scomparire,di morire magari.
-"Peccato però...eri un desseret così dolce.Ora sei solo una carta di caramella. Una caramella al sapore di fallimento" Sputa fuori Marshall. Gli vola accanto,muovendolo con un piede. "Ehi. Sei morto?"
Nessuna risposta.
-"Caramella? Bubs?Bigbubble? Ehiii?!" Continua a muoverlo senza nessun riflesso da parte dell'latro. 
Marshall lo guarda sconcertato senza capire perchè faccia così,certo ha vinto...ma non c'è gusto così. 
-"...Gumball. Se non ti alzi ti ucciderò."
-"Per me,potresti anche farlo" mormora l'altro.
Marshall lo guarda sbigottito. Non si aspettava quella risposta,non così facilmente. 
-"Gumball,vedi di alzarti.Subito." Inizia a spingerlo,con più forza,mentre una sensazione che quasi mai prova-paura-si impossessa di lui. Il principe vuole davvero morire?
-"LASCIAMI IN PACE!" Urla ostinandosi a restare a terra. Non si è mai sentito così umilato,così penoso. 
In un attimo,o forse anche meno,si ritrovarono a rotolare per un lungo dirupo insieme,Marshall lo aveva spinto iniziando a lottare con lui. La corona rotolò via nuovamente,mentre solo gli affanni e le urla dei due riempivano la foresta. Continuarono a picchiarsi,a lottare,senza neanche sapere perchè,finchè Gumball non si sposta la maglia dal collo. Lo aveva fatto davvero,era deciso ormai che sarebbe morto quella notte. 
-"Avanti" inizia il principe "Fallo. Mordimi sul collo e succhia via tutta la mia vita.Non mi importa."
-"Non ti importa!? Come può non importarti?! Sei pazzo?!"  Urla Marshall alzandosi da terra.
-"A te che cosa frega!? Fallo e basta,cazzo! Uccidimi e poni fine a tutto questo!" urla disperato Gumball.
Il vampiro lo guarda,poi si avvicina volando a lui.
-"Perchè vuoi morire? Come ci è finita la corona nella foresta?"
-"...perchè non ce la faccio più. Ogni giorno...tutti contano su di me,tutti pretendono che io risolva i loro problemi,tutti pensano che io abbia la soluzione a ogni cosa.Ma non è così....io non riesco più a gestire questo peso,non voglio più neanche la mia vita...prenditela tu..." Inizia a piangere,singhiozza,mentre si siede a terra strisciando la schiena su un tronco d'albero. "Prenditi il mio regno...prenditi tutto quello che vuoi maledizione...."
China la testa sulle ginocchia e continua a piangere,disperatamente.
Marshall lo ascolta in silenzio,poi si china a lui e gli prende il collo tra le mani: Gumball è sicuro,sta per morire.
Il vampiro china la testa,la inclina verso la sua giugulare e apre la bocca mostrando le fauci.
Eppure,nessun dolore. 
Gumball abbassa lo sguardo e trova Marshall intento a masticare una gomma,un big bubble,ricavato dai capelli del rosa.
-"Ora ascoltami bene,brutta testa di cazzo. Vivere,non è facile,okay? Te lo dice uno che ha vissuto 20000 anni. Però,perchè dovresti arrenderti? Se io ti uccidessi stanotte tutto quello che hai fatto verrebbe vanificato."
-"Cosa che a te verrebbe comoda,no?"
-"Forse si,forse no. Chissà. Ma non ti permetterò davvero di morire. Non così."
-"E allora come?"
-"Così."  Marshall lo prende tra le braccia e si alzò in cielo,volando veloce come una scheggia oltre la coltre di nubi e la luna,così chiara quella notte. Il vento tra i capelli del rosa,che spaziano spettinati sulla fronte,si fondono con quelli del cornivo,altrettanto spettinati.
Gumball si sente il cuore a mille,è terrorizzato,o forse no. Forse per la prima volta si sta sentendo vivo,si sente vivo quando una scarica di adrenalina gli corre per la schiena e le vertigini ,seppur spaventose,riempiono i suoi occhi di desiderio: vuole andare più in alto,per non pensare più a quello che sta in basso.
Marshall si ferma a qualcosa come 4.810 m,poi guarda il principe negli occhi,con un ghigno sulle labbra.
-"Allora...ti è piaciuta la montagna russa?"
Gumball ansima,un po' per la paura un po' perchè,davvero,non ha idea di che cosa stia succedendo.
-"...diciamo che...se la salita è stata così,ora ho paura della discesa"
Marshall inizia ad allentare la presa,piano piano,lo fa scivolare giù.
-"No! Marshall,cosa--" Gumball impanicatissimo cerca di tenersi a lui,avvinghiandosi con forza ,forse in maniera un po' troppo intima.
-"Wo-wo-wo! Ma cosa abbiamo qui? Una caramella incoerente che prima dice di voler morire,e poi quando provo a ucciderla mi salta addosso in questa maniera così...possessiva." Dice l'ultima frase sussurrandola al suo orecchio.
Gumball avvampa tutto e poi fa un grande errore: incrocia i suoi occhi. Marshall ricambia lo sguardo e poggia la fronte alla sua,continuando a guardarlo.
-"Si,occhi rosa...? Vorresti dire qualcosa?" Mormora.
-"Vorrei dirti...che odori di muffin alla zucca."
Quella frase gli esce così naturale e spontanea che non fa caso alla faccia sbigottita e confusa dell'altro,accomp0agnata poi da una fragorosa risata.
-"Muffin alla zucca che TU  mi hai lanciato in faccia.Lo sai,credo proprio che dovrei vendicarmi per un simile affronto." Dopo queste parole il principe viene lasciato cadere nel nulla,sempre più giù nel vuoto,attraversando spazio,stelle e luna. Già,luna. Forse questa è l'ultima volta che la vede. O forse no.
Dopo una lunga discesa,atterra tra due forti e grandi braccia,quelle di Marshall. Vorrebbe urlare,forse picchiarlo.Invece,non può fare proprio niente,non questa volta. Marshall infatti lo sta baciando,con una leggera malizia,fatta di morsetti sulle labbra e delicati graffi sulla pelle,sotto i gemiti di Gumball. Fù un bacio breve ma carico di sentimenti. Marshall si toglie la corona di dosso e la posa sulla testa del rosa,addrizzandola per bene. 
-"Gumball...ora basta farti del male in questo modo,davvero. Smettila di considerarti inadeguato,mai abbastanza per niente. Tu sei tu come io sono io. Hai le mie stesse possibilità di rovinarti la vita o di farne qualcosa di grandioso. Sei solo tu che decidi. Quindi prendi in mano la situazione e poniti questa domanda: Perchè lo fai? Perchè regni se  questo non ti rende felice? Se devi starci così male,perchè lo fai? "
Gumball lo guarda,ancora confuso da quanto successo.
-"...Marshall,perchè..mi hai baciato?"
-"Perchè mi andava. Perchè io non sto sempre a pensare al dovere e non dovere.Io la vita me la godo,e dovresti farlo anche tu."
-"Marshall io ho delle resp--"
-"Hai delle responsabilità,lo so. Responsabilità,doveri...ma non vedo il senso di tutto questo.Non vedo perchè dovresti farlo,se questo ti porta ad autodistruggerti"
-"Io lo faccio perchè amo il mio popolo."
-"Il tuo popolo è più importante della tua sanità mentale?"
Gumball resta un po' spiazzato,perchè sa che ha ragione. 
-"...No,non lo è. Hai ragione Marshall...io,sto impazzendo..."
Marshall lo tiene in braccio e lo riporta sul suo balcone,volando,poi si allontana fluttuando oltre la ringhiera guardandolo con un sorrisino ammiccante.
-"Sei perfettamente in grado di gestire la cosa. Solo,ogni tanto ti si scaricano le batterie...e inizi a lanciare muffin in faccia alla gente."
-"Beh...ha perfettamente senso,no?"
-"Certo caramella..." Marshall fluttua in aria,a braccia incrociate dietro la testa.
-"Marshall...ti picchierò se mi bacerai ancora" Dice il principe,tenendosi tretta la camicia da notte tra le mani.
-"Huuh che minaccia...non lo so,sai...credo che la prossima volta sarai tu a baciarmi. Quale scusa ti inventerai al posto della corona smarrita,eh? Ah no giusto,era "un'erba molto particolare che cresce solo qui" ,giusto?"
-"Fottiti. E che cosa ti fa pensare che ci sarà una prossima volta?"
-"Il fatto che domani sera io sarò di nuovo qui,su questo balcone,e tu non potrai fare niente per impedirlo"
-"Magari...non vorrò impedirlo"
Marshall sorride beffardo e vola sporgendosi a lui. 
-"Magari...?"
-"Si...magari. Ora vattene via o ti brucerai al sole,Lee..." Difatti,Gumball ha ragione. Ormai si intravedono le prime luci dell'alba. Il principe da' un leggero pizzicotto alla guancia di Masrhall,poi entra nella sua stanza richiudendo il balcone dietro di sè. Questa notte non ha solo ritrovato la sua corona,ma anche la sua serenità...e anche l'amore.
Dall'altra parte Marshall guarda per un po' la balconata massagguandosi la guancia. Sulle sue labbra,uno splendido sorriso. Si allontana volando verso la chiara luna che sta scomparendo,lasciando il posto a una nuova e brillante alba,sicuro che si,una prossima volta ci sarà senza ombra di dubbio.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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