Fumetti/Cartoni americani > TMNT / Tartarughe Ninja
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Autore: Meramadia94    12/06/2018    2 recensioni
Il mondo di Sarah pare ormai perfetto: ha una casa, va a scuola, ha una famiglia e degli amici che le vogliono bene, ed è felicemente fidanzata con il ragazzo dei suoi sogni... ma nulla può prepararla ad affrontare quello che sta per arrivare. Una guerra portata sulla porta di casa, un passato doloroso che si ripresenta prepotente e senza possibilità di appello, la costringeranno in un ballo da cui potrebbe rischiare davvero di non uscire mai più viva.
Genere: Angst, Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leonardo Hamato, Nuovo personaggio, Splinter, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non c'era nulla di meglio di un po' di quiete per smaltire il trauma che l'aveva rincorsa.
Passare del tempo con April, che era diventata una sorta di sorella maggiore/ seconda mamma, era tra le cose che la facevano stare meglio al momento.
- Tè verde.- fece April porgendole una tazza - devi assolutamente assaggiarlo.-
Sarah prese la tazzina ed iniziò a sorseggiarlo lentamente, soffiandoci per non bruciarsi la lingua.
April si sedette vicino a lei.
- E' buonissimo, grazie.- fece la bruna.
- Tesoro, vorrei poterti dire che so come ti senti...- fece April - non ci sono parole per quello che ti hanno fatto...-
- Già. E la cosa peggiore... è che non so perchè mi è stato fatto.- fece Sarah - non ho poteri psichici o altro che potesse interessare a Bishop...- a meno che non avesse cambiato gli standard di ricerca negli ultimi anni - e c'è un'altra cosa che non capisco...-
- Quale?- fece la rossa.
- Ho fatto delle ricerche incrociate sui nomi dei miei genitori... su mio padre ho trovato un sacco di cose... ma per quanto riguarda mia madre, non c'è quasi nulla: nessun liceo in cui dovrebbe essersi diplomata, non figura alla motorizzazione, e pare non aver conseguito alcun titolo di studio in nessun college... praticamente l'unica cosa che parla di lei è l'articolo di giornale che ne annuncia la morte.-
- E per il resto non c'è altro?-
Sarah dissentì.
- Sono di nuovo punto e a capo.- fece Sarah - so chi è stato e perchè... ma non so ancora chi diavolo sono.-
- Ma forse...- fece April sfilandole dal collo il ciondolo che portava sempre con sè - Ha l'aria di essere datato... forse è un cimelio di famiglia. Lasciamelo, e cercherò di capire da dove proviene. Se è una specie di eredità di famiglia, forse sapremo anche da chi l'ha avuto tua madre.-
- Va bene...-
- Ad ogni modo, Sarah...- fece April - Anche se non dovessi scoprire proprio tutto, tieni presente che noi tutti sappiamo già chi sei: una persona splendida, con un cuore gentile e dotata di una grande umanità, ed è per questo che noi tutti ti amiamo.-
Sarah sorrise. Era bello avere degli amici.
...
...
...
Quella stessa notte, le tartarughe e la loro giovane sorella, erano di pattuglia. Alcune sere prima, mentre si allenavano avevano scoperto che  Shredder stava raccogliendo ciò che era rimasto dell'invasione dei triceraton.
Non sapevano bene il motivo di tanto zelo, ma doveva esserci sotto qualcosa di grosso.
Ed il fatto che stessero lavorando di notte, per evitare controlli, lo confermava.
Le loro indagini, quella notte, li condussero fino ad una vecchia navicella da rifornimento dei triceraton.
Vuota.
- Non capisco...- fece Donatello - qui non c'è nulla che possa interessare a Shredder.-
La porta si chiuse all'imporvviso, imprigionandoli.
- Ehm... tu ne sei assolutamente certo, fratello?- fece Leo.
- Sì... per quanto inizi a sorgermi, qualche piccolo dubbio.- fece lo scienziato.
Certo, nulla che potesse interessare a Shredder... tranne loro cinque.
Mentre tentavano di uscire, dalle ombre emerse una silohoutte a loro molto familiare... ma non sapevano se esserne felici o meno.
- Karai.- fece Sarah.
- Salve.- fece la donna - Vi domando scusa per l'imboscata... ma non sapevo come fare per contattarvi. Devo parlarvi.-
- Certo, parliamo subito... anzi, ti presento subito due amici che muoiono dalla voglia di conoscerti.- fece Raph quasi ringhiando, estraendo i sai.
Sarah lo bloccò - Calmati... sentiamo cos'ha da dire, prima di condannarla.-
Karai svelò loro il perchè di quella '' trappola''.
Sapendo che le tartarughe li tenevano d'occhio, aveva pensato di sfruttare la situazione per attirarli e parlare.
La città di Pechino, smontata da Zanramon durante l'invasione come atto intimidatorio, era ancora sospesa a mezz'aria grazie ad un dispositivo antigravitazionale.
Dispositivo su cui Shredder moriva dalla moglia di mettere le mani sopra. Portare via quel generatore era un missione quasi suicida, per questo ne erano stati incaricati Hun e Stockman.
Karai però era turbata. Nello stesso momento in cui il generatore sarebbe stato preso a bordo dal dirigibile in grado di attraversare il campo di forza ideato dal nuovo giovane assistente di Stockman, il dottor Chaplin ( che si stava facendo apprezzare particolarmente da Shredder), la città di Pechino si sarebbe schiantata al suolo condannando a morte tutti coloro che vi erano sopra.
La giovane aveva cercato, per la prima volta, di imporsi sul padre e di dissuaderlo dal mettere in pratica quel progetto... ma Shredder non era tipo da ascoltare pareri e consigli che non coincidevano con il suo modo di pensare ed aveva proseguito per la sua strada.
Ma anche Karai aveva deciso di proseguire per la sua.
- Vuole portare via il generatore anti-gravità.- fece Karai - se il suo progetto dovesse andare in porto, causerebbe la morte di milioni di persone innocenti... non voglio vivere con questo peso sulla coscienza. Aiutatemi, vi prego.-
- Vuoi dire che sei rinsavita all'improvviso e hai capito che FINALMENTE è giunto il momento di voltare le spalle a Shredder?- fece Leonardo scettico, malgrado volesse crederci con tutto il cuore.
- Io ho l'obbligo morale di servirlo...- fece Karai.
'' E ti pareva che non tirasse fuori la solita pantomina''- pensò Sarah.
-... tuttavia non posso accettare che muoiano tutte queste persone.- concluse la ninja.
- Ammettiamo per un attimo che possiamo aiutarti...- fece Donatello - poi che ne facciamo del generatore? Non possiamo spegnerlo e basta.-
Una voce ovattata s'intromise nella loro conversazione -'' Forse posso aiutarvi io''
- Donatello... so che la cosa ti sembrerà assurda , ma il tuo cellulare parla...- fece Sarah.
- A me sembrava la voce del padre di Alisa...- fece Raph.
Infatti era così. Sullo schermo del dispositivo vi era la faccia del professor Honneycutt. E non si trattava di un messaggio pre-registrato.
Era proprio lui.
- Ed infatti, eccomi qui. Come va?- fece il professore.
- Professore... ma come... ma com'è possibile che lei sia vivo?- fece Sarah - l'abbiamo vista tutti mentre si sacrificava per il bene della Terra...-
- Davvero? Non lo ricordo.
I miei ricordi si fermano al momento in cui ero sul tetto con Donatello, mentre mascheravamo il mio segnale per nasconderci dai Triceraton... ma avevo dimenticato di dirvi che avevo pensato ad un piano di emergenza: avevo caricato la mia memoria interna sul satellite programmandola in modo che si mettesse in contatto con voi nel caso mi fosse accaduto qualcosa... e credo che i miei timori fossero fondati.-
- Adesso capisco...- fece Donatello ricordando che nei giorni seguenti qualcuno aveva più volte tentato di mandargli un fax sul cellulare - tutte quelle telefonate... quel downlad.. era lei.-
- Sì, ma purtroppo la memoria del tuo hard-drive era limitata, perciò ho dovuto eliminare i dati che ritenevo superflui.-
Tra i quali, purtroppo, era finito anche Michelangelo, con sommo disappunto di questi. Forse non era il momento più adatto per dire al professore che iniziava a sentire qualcosa che andava oltre la semplice amicizia per la sua adorata ed unica figlia.
- Ad ogni modo, ho sentito senza volere ciò di cui stava parlando, signorina...- fece il professore.
- Karai.- si presentò la donna.
- Potrei usare le mie conoscenze sulla tecnologia triceraton per prendere il controllo del generatore e far scendere delicatamente la città di Pechino sul suolo terrestre.- propose il professore.
- Salverebbe 21.516.000 persone in un colpo solo!- fece Sarah.
- Posso considerare quindi che tra noi ci sia un accordo?- fece Karai.
- D'accordo.- fece Leo - Ma come facciamo a raggiungere Pechino?-
- A questo penso io.- fece la donna.
...
...
...
Karai fece imbarcare le tartarughe e Sarah in un hangar, all'interno di scatole di legno, dicendo a tutti che si trattava di apparecchiature speciali e che non dovavano far domande.
- A fine missione, dovresti pensarci davvero a lasciar perdere questa vita.- fece Sarah quando la ninja la fece uscire.
- Sì...- fece Karai -come credi.
A proposito, Sarah...- fece Karai - sono contenta che tu sia di nuovo in piedi.-
Sarah la guardò di sottecchi.
Come diavolo faceva Karai a sapere che era stata in coma?
- Grazie... ma tu come...-
- Me lo ha detto Leonardo.- spiegò Karai - l'ho incrociato una sera, abbiamo parlato un po'...-
- Ah...- fece Sarah. Non sapeva perchè ma sapere quella cosa l'aveva infastidita. E neanche poco.
Certo, non poteva pretendendere che Leonardo si fosse fossilizzato al suo capezzale in attesa di un miracolo che magari nemmeno sarebbe avvenuto... ma sapere quella cosa, la pungolava in modo molto molto fastidioso.
Per tutto il viaggio nessuno spiccicò parola, per evitare di farsi sentire... tranne nell'occasione in cui il dirigibile ballò a causa di una leggera turbolenza.
- Sarah, tutto a posto?- fece Leo.
- Sì, sto bene!- gli sbraitò contro - Guarda che so tranquillamente badare a me stessa, non ho bisogno che qualcuno mi tenga la mano.-
- Lo so, volevo solo...- fece Leo alzando le mani in segno di resa per difendersi da quell'attacco.
- Cosa credevi, che sarei scoppiata a piangere?- continuò lei.
- Va bene, va bene...- fece Leo allontanandosi.
'' Dio, Sarah ma che combini?''- pensò la ragazza.
Leonardo tornò dai suoi fratelli.
Raph gli mise una mano sulla spalla per confortarlo - Non prendertela... Sarah è solo molto stressata in questo periodo, lo sai.-
- Sì, lo so...- fece il leader - ma non riesco a credere che sia stata così brusca.-
- Poteva azzannare alla gola chiunque.- fece Donatello - dalle tempo.-
Leo sospirò. Decisamente quella non era una buona giornata per l'amore.
...
...
...
E nemmeno per arrivare a terra vivi.
Hun, sempre molto attento a spiare le mosse dell'odiata rivale, aveva trovato molto molto sospetto il fatto che la donna avesse scelto di unirsi alla missione dato che aveva esplicitamente espresso il suo disappunto. Non si era accorto della presenza delle tartarughe a bordo, ma di una cosa era certo: quella tramava qualcosa.
E i traditori, dovevano essere puniti... fu per questo che appoggiò '' casualmente'' la mano sul pulsante di espulsione per far precipitare sia la ninja che il piccolo hangar che aveva riempito di '' apparecchiature per la missione''.
- Zài Jiàn, Karai.- fece Hun.
...
...
...
- CHE DIAVOLO STA SUCCEDENDO?!?- urlò Mik.
- LO SAPEVO CHE NON POTEVAMO FIDARCI DI QUELLA LI'!!!- fece Raph.
- A QUESTO PENSIAMO DOPO, ORA CERCHIAMO DI SOPRAVVIVERE!!!- fece Leo. Una volta sbalzati fuori, i cinque ninja azionarono i paracadute... ma Leo no.
Si lasciò cadere in picchiata libera.
- Ma che combini?!?- fece Don - ti sfracellerai!-
Leo non lo ascoltò, continuando a cadere. Afferrò Karai per la vita e solo allora azionò il paracadute, salvandole la vita all'ultimo momento.
Sarah si sentì pungolare di nuovo da un mostriciattolo molto fastidioso.
'' Calma... non fare scenate... ha visto un innocente in pericolo e l'ha soccorsa... è fatto così.''
Allora perchè sembrava che volesse solo convicersi da sola?
...
...
...
- Ook, qualcuno è così gentile da spiegarmi cos'è successo?- fece Mik.
- Si è trattato di un imprevisto.- fece Karai - e vi dirò, so anche chi è stato...-
- Hun?-
- E chi altri?- fece la donna - Dev'essersi insospettito quando mi ha visto partecipare alla missione, dopo aver espresso il mio disaccordo... non si direbbe, ma è più sveglio di quanto sembra.-
- Quello lì sveglio?- fece Raph - si, quanto un cuscino.-
- Ragazzi...- fece Don salendo su un carretto - andiamo. Dobbiamo arrivare in piazza Tienanmen.-
- Ottimo. Andiamo Karai. Karai?- fece Leo. Troppo tardi. Era già sparita - e ora dov'è sparita?-
- Di che ti preoccupi?- fece Sarah acidamente - Non è una bambina piccola.-
...
...
...
In breve, la battaglia infuriò.
Per permettere al professore e a Donatello di passare, Leonardo, Sarah, Raffaello e Michelangelo si misero a combattere contro gli acchiappa-topi rimessi a nuovo dal dottor Chaplin.
Purtroppo, a causa di un corto circuito il generatore iniziò a fare i capricci, e la città iniziò a scendere a tutta velocità, facendo volare a mezz'aria sia i ninja che gli acchiappa-topi e tutti gli abitanti della città.
Chaplin propose di lasciare il generatore a terra... ma Stockman, temendo che quel ragazzino dal viso d'angelo e dalla mente vivace e geniale potesse sostituirlo nel suo lavoro, condannandolo così a morte, decise di lasciare a terra anche il suo fulvo assistente condannando anche lui allo stesso destino.
Poco dopo, Hun e Stockman tolsero il disturbo.
E spariti loro, apparve Karai.
Si era nascosta, in attesa che Hun e compare si togliessero dai piedi. Se l'avessero vista combattere al fianco degli odiati nemici del padre, l'avrebbero di certo denunciata... e non avrebbe potuto far nulla per impedire danni ad innocenti in occasioni future ( compresa quella) da morta.
Donatello si afferrò forte al generatore, e preso il palmare, permise al professore di riconfigurare il generatore, lo scudo di energia s'indebolì e la città iniziò a rallentare la sua caduta.
E la mossa finale fu l'impulso elettromagnetico con cui sia il generatore che gli acchiappatopi furono distrutti.
Pechino era salva.
- Bene.- fece Karai facendo per allontanarsi - adesso è tutto a posto.-
- Tutto a posto un corno.- fece Leo - Quando ti deciderai a lasciare Shredder?-
- Lo sai che è impossibile.-
- Invece no. Credono che tu sia morta.- fece Leo - Approfittane adesso per scappare. Ti aiuteremo noi a ricominciare un'altra vita.-
'' Cavoli, è proprio vero che chi si somiglia si piglia...''- pensò Karai. Sarah aveva usato le stesse parole, tempo prima, sulla nave... peccato che anche lui avrebbe fallito miseramente.
- Tu volteresti le spalle a Splinter?- fece Karai. Il silenzio del leader valse più di mille parole - Appunto. E' difficile voltare le spalle all'uomo che ti ha allevato e cresciuto... anche se sai che non è uno stinco di santo.-
'' Touchè''- pensò Leo.
- In tal caso, fai come vuoi.- fece Sarah - Sai decidere da sola, non sta a noi farti capire certe cose.-
Chiaramente, voleva salvarla da sè stessa tanto quanto Leo ( ironico, considerato che al momento non riusciva a salvarsi da sola dal buio, dalla rabbia, dalla paura e dall'incertezza... e forse anche dalla gelosia che minacciava di distruggere la cosa più bella che aveva)... ma al momento, più Karai stava lontana da Leo e meglio si sentiva.
- Ragazzi...- fece Don - abbiamo un problemino.-
- Che altro c'è adesso?- fece Raph.
- La Città Proibita non dovrebbe essere a nord, rispetto a noi?- fece Don.
-  E il sole sta sorgendo ad ovest...- fece Mik.
- Oh cielo!- fece il professore - Mica mi direte che abbiamo sistemato la città al contrario?!?-
- Mi sa di si...- commentò Sarah.
...
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...
Shredder non prese bene il fallimento della missione. Hun e Stockman, pensarono bene di dare tutta la colpa a Karai e Chaplin, credendoli morti e quindi incapaci sia di ammettere le loro colpe ipotetiche che difendersi.
Ma come al solito, avevano parlato troppo presto.  Shredder era stato informato dalla figlioccia e dal nuovo capo della sezione scientifica del perchè la missione fosse fallita, e non era molto felice di sapere che un ottima operazione si era rivelata un fallimento totale per colpa di due che avevano anteposto le loro simpatie e fini personali ai suoi ordini.
E  se a questo ci si aggiungeva un inquivocabile tentativo di farlo passare per fesso...
Le urla di Hun e Stockman arrivarono sino al New Jersey.
...
...
...
- Leathered?- fece Alisa osservando alcune provette - Queste analisi non mi piacciono troppo...-
- Fa vedere...- fece il coccodrillo prendendo la provetta osservandola in contro-luce - Sì, credo che sia il caso di controllare di nuovo... provvedo subito.-
- No, perchè?- si offrì la  ragazza - Posso pensarci io.-
- Meglio di no... tu hai visite.- fece Leathered indicandole l'ingresso di casa.
- Michelangelo...- oddio, era sporca di grasso sul mento.. si pulì in fretta e furia e cercò di aggiustarsi i capelli alla meglio, sorridendo - Ehy... qual buon vento? Hai bisogno di qualcosa?-
- Ciao.- sorrise l'arancione - No...
 Ero venuto qui perchè... ho un regalo per te.-
Alisa arrossì - Un.. regalo...? Per me? Ma non dovevi...-
- Ecco... ad essere onesto... non è un regalo mio. Anzi, ad essere onesti non è nemmeno un regalo... è un miracolo.-
- Ehm... Michelangelo, guarda che nella scienza, i miracoli sono empiricamente impossibili.- fece Alisa.
- Per fortuna c'è sempre una prima volta in tutto...- fece Mik - è la vita ad averti fatto un regalo... e sono certo che questo regalo è anche la cosa che desideri di più al mondo e che più di ogni altra cosa ti renderebbe felice...- senza far altri giri di parole le mostrò il palmare di Donatello.
'' Alisa... figlia mia.''- fece il professore ad un' Alisa quasi sconvolta, che quasi non voleva crederci.
- Papà...- fece la giovane prendendo il palmare con le mani tremanti - sei tu... sei davvero tu...-
'' Si tesoro mio... ALISA!''- fece il professore vedendo che la figlia era svenuta.
Mik la prese prima che picchiasse le ginocchia a terra.
- Eh si, prima o poi mi cadono sempre tra le braccia.- commentò l'arancione.
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- Il polso è regolare, si riprenderà prestissimo.- fece Lethered adagiandola sul divano con l'aiuto della tartaruga.
'' Santo Cielo, ma che le è preso?''
- Eh, professore... provi lei a vedersi apparire un genitore, un amico, o un parente presunto morto... poi ne riparliamo. Non è mica una cura ricostituente sa?- fece Mik.
Alisa si riprese quasi subito.
- Papà...- fece Alisa - se tu sapessi quanto... mi sei mancato...-
'' Lo so tesoro, lo so... sapessi quante volte ho chiesto di poterti riabbracciare, anche solo per un attimo... e dirti che sei la cosa più bella della mia vita, e non ci sono parole per dirti quanto sono orgoglioso di te.''
- Io...- piangeva di gioia la ragazza - credevo di averti perduto per sempre...-
'' Adesso è tutto finito. Sono qui con te. E non me ne andrò tanto facilmente.''
Il primo impulso di Alisa fu di abbracciare il padre, ma dovette rivedere i suoi piani in quanto si trattava di un cellulare.
- Mi metterò subito all'opera per costruire un corpo robotico per lei, professore.- fece Lethered - così potrà riabbracciare sua figlia quanto prima e nel vero senso della parola.-
- Grazie Leathered.- fece Alisa con gli occhi lucidi.
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- Ancora non ci credo che sia vivo...- fece Alisa accompagnando Mik all'uscita - avevi ragione... a volte i miracoli esistono...-
- Già, peccato che per motivi di assenza di spazio mi abbia messo tra i file poco rilevanti e quindi non sappia nemmeno chi sia io..- fece Mik.
- Beh... se la cosa ti consola... io non me lo dimenticherò tanto facilmente.- fece Alisa - e nemmeno quello che hai fatto per me, in questo periodo.-
In quel momento, la distanza tra i due si accorciò, fino a sparire del tutto, e si chiusero in un abbraccio che culminò con un bacio.
Se prima avevano riserve ora non avevano più dubbi.
Non era nè amicizia nè una potenziale cotta ad unirli... era proprio amore.
 
Ok, so che in questo capitolo Sarah è più scontrosa di me in versione esame alle nove di mattina e notte insonne.... ma la verità sul suo passato ( peraltro incompleta) le è stata sbattuta in faccia con una terribile brutalità, se poi ci si mette anche la gelosia, addio proprio...
Ed ora tocca al '' Sole di Cristallo''- la trama di questo rimarrà invariata, ma ci sarà una sottotrama in cui la nostra coppia dovrà fronteggiare un terribile pericolo meglio noto come '' Impedire ad una nostalgica scrittrice di fanfic di rinfrescarsi la memoria o vengono fuori cose strane''
A prestissimo.
  
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