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Autore: MaryFangirl    13/06/2018    1 recensioni
La nuova cliente di Ryo e Kaori è apparentemente il solito stereotipo: una bellissima modella che si trova a Tokyo per lavoro e ha bisogno di essere protetta dai fan troppo seccanti. Ma c'è di più e questa volta l'abilità di Ryo Saeba potrebbe non essere sufficiente.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Nuovo personaggio, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Mahoko serrò gli occhi e si portò le mani istintivamente a proteggersi la testa nonostante il corpo di Ryo a farle da scudo. Sentì dei rumori molto forti, ma si aspettava di sentire ancora più frastuono quando capì che qualcuno stava sparando verso il locale. La raffica durò un lunghissimo minuto, durante il quale tutti i presenti – per fortuna, i pochi ormai abituati a quel genere di cose – rimasero immobili e abbassati.
Ryo fu il primo ad alzarsi e ad avere un'espressione piuttosto confusa, come Mahoko si era aspettato una devastazione.
"Tsè, Saeba, con te che vieni qua tutti i giorni c'è il rischio di demolire il locale ogni giorno. Per fortuna Miki mi ha dato retta quando le ho detto che era ora di mettere un vetro antiproiettile" fu il commento dell'impassibile Falcon che uscì dalla cucina asciugandosi le mani nel grembiule come non fosse successo niente.
"Già, ho fatto un po' di storie perché era più costoso, ma sempre meglio che dover ricomprare sedie e tavolini ogni settimana" disse Miki con un sorriso dolce. Mahoko era sbalordita. Nessuno a parte lei sembrava sconvolto da quanto successo, nemmeno Kaori, la quale aveva una leggerissima ombra di apprensione sul viso, ma nulla di poi così eclatante.
"Possibile che tu abbia fan così pazzi da mettersi a sparare?" fece Ryo sapendo già che non era la loro cliente il bersaglio. Infatti, Falcon dissipò i pochi dubbi che aveva. "Speravo di avvisarti prima, Ryo, ma ho sentito che c'è un altro killer venuto dall'America per farti fuori. Un certo Marcos Redford."
Ryo si mise in faccia la solita espressione tra il divertito e l'annoiato che gli provocava quel genere di notizia. "Mai sentito...che barba"
Ma il volto cupo di Falcon e le sue successive parole lo ammonirono. "Non sottovalutarlo troppo. Nemmeno io so molto di lui, ma alcuni informatori mi hanno detto che ha delle tecniche molto particolari ed è anche un bel testone. Sono sicuro che sapesse che oggi non ti avrebbe fatto niente, ma ha voluto darti un avvertimento"
Mahoko si alzò dalla posizione accovacciata dov'era rimasta e incontrò il viso di Kaori che le sorrise come per rassicurarla.
"Tutta questa gente dall'America che viene per farmi fuori...Mary, Sonia, Mick...ma se non c'è riuscito Angel, penso che gli altri possano mettersi il cuore in pace" disse Ryo portandosi le mani dietro la testa e accomodandosi su uno sgabello, dando segno di non voler dar più di tanto retta a Umibozu. Kaori stava per dire qualcosa con sguardo un po' apprensivo, ma la porta del Cat's Eye si aprì e una voce ben nota a quasi tutti i presenti si accodò a ciò che Ryo aveva detto.
"Esatto, caro ex socio, se c'è uno che può farti fuori, quello sono solo io" disse l'affascinante uomo biondo che con tutta la disinvoltura del mondo fece il suo ingresso passandosi una mano fra i capelli come se stesse pubblicizzando uno shampoo.
"Tsè, stupido americano, semmai sono io" ribatté Falcon, e tutte le donne sospirarono roteando gli occhi al cielo. Era il caso di bisticciare su chi sarebbe stato in grado di ammazzare una persona?!
Kasumi tornò tranquillamente ai suoi doveri di cameriera. In passato era stata una ladra e non aveva esattamente avuto confidenza con tutta la violenza del mondo di Ryo e Falcon, ma quando aveva accettato di lavorare in un locale in cui c'era un killer professionista e una ex mercenaria aveva messo in considerazione di vivere più di un'avventura di certo non normale se si fosse trattato di un qualsiasi altro bar.
Mick non si scompose assolutamente, si avvicinò al bancone e con galanteria quasi stucchevole si rivolse a Kaori, prendendole la mano. "Kaori, luce dei miei occhi, sei ogni giorno più incantevole" e le baciò il dorso. Kaori sembrò arrossire imbarazzata, a volte preferiva gli attacchi da maniaco di Mick rispetto allo sfoggio di tutto il suo fascino...perché lo stronzo sapeva di essere bello, e sapeva che lei lo sapeva.
Mahoko iniziò lievemente a rilassarsi, a quanto pare si trovava circondata da persone che sapevano di cosa stavano parlando. Era un ambiente strano, ma si sentiva protetta.
"Ah, che maleducato, non mi sono presentato", Mahoko si rese conto che ora Mick stava parlando con lei. "Mick Angel, posso sapere il nome di questa deliziosa creatura?" continuò, regalando il baciamano anche a lei. Mahoko si trovò a ridacchiare, era evidente che Saeba e questo Mick avessero lo stesso pallino per le donne, ma Mick si approcciava in modo decisamente diverso. Quando Mick la guardò negli occhi, sembrò illuminarsi. "Ah, ma ti conosco! Sei quella famosa modella...cosa ci fa un angelo come te in questo angolo d'inferno? Chissà come mai questo stupido quartiere attira tutte le donne più belle"
"Mick, falla finita. È una nostra cliente, rimarrà qua un paio di settimane, fino alla sfilata all'atelier di Eriko." disse Kaori, che cominciava a spazientirsi. Forse Ryo e Mick si comportavano in maniera differente, ma avevano entrambi un unico obiettivo!
La porta del Cat's Eye si aprì nuovamente, e proprio Eriko entrò trafelata, ma sempre vestita in maniera impeccabile, come al solito. "Ah, ragazzi, speravo di trovarvi qui! Bene, siete tutti invitati alla mia sfilata di domenica prossima, come miei ospiti!", si accorse poi della presenza di Mahoko ed esclamò, con tono fin troppo acuto: "Signorina Booth! Non pensavo proprio di incontrarla qui! Che sorpresa e che piacere!"
Mahoko le sorrise. "Sì, ho assunto il signor Saeba e la signorina Makimura come guardie del corpo, così da passare tranquillamente il mio periodo qui"
"Che fantastica coincidenza. Sono persone splendide, Saeba sotto quei suoi modi da mandrillo in calore è un professionista coi fiocchi!" disse la stilista con entusiasmo, ricordandosi di essere stata sicuramente una che aveva sottovalutato le capacità di Ryo per poi rimanerne sbalordita.
"Ehi!" bofonchiò Ryo.
"Sì, l'ho intuito" rispose Mahoko divertita, e non mentiva affatto, era lì da poco tempo ma Saeba e la sua compagnia le piacevano. Anche se trovavano normale una sparatoria in pieno giorno.
"Beh, purtroppo io ho tantissimo da fare per via di tutti i preparativi, ero passata di qui solo per dirvi che sarete i benvenuti alla sfilata! Saeba, comportati bene! Signorina Booth, sarà un onore averla come ospite più importante della serata! Arrivederci!" e, fulminea com'era entrata, uscì.
"Tsè...'comportati bene'...non sono mica un bambino!" borbottò Ryo, che da bravo adulto e maturo fece la linguaccia alla figura di Eriko che si allontanava.
"Infatti non lo sei, è questo il problema!" commentò Kaori, e tutti quanti annuirono, ben consapevoli che avesse ragione.
 
 
"Mahoko, mi dispiace che ti sia spaventata oggi. Spero che tu stia bene" le disse Kaori quella sera mentre si coricava, con la sua espressione comprensiva e dolce.
"Sto bene, non preoccuparti. È una cosa che succede spesso?"
"Sì...purtroppo ci sono molte persone che vorrebbero eliminare Ryo per vantarsi del titolo di miglior killer del mondo." ammise Kaori per nulla entusiasta di dover confermare. Si spaventava sempre a morte quando sapeva che un nuovo sicario era giunto da chissà dove per cercare di far fuori Ryo, a tal punto che nemmeno pensava al fatto che probabilmente si sarebbe servito di lei per attirare il partner in una trappola mortale, cosa che accadeva fin troppe volte. Forse era sciocca, ma riusciva a preoccuparsi solo per lui. Perché sapeva che lui avrebbe fatto di tutto per salvarla, ed era proprio questo a farle più paura. Rabbrividì, mettendosi sotto le coperte.
"Ho notato che Ryo ti ha guardato subito, non appena sono partiti gli spari...era preoccupato" iniziò Mahoko per sondare il terreno, moriva dalla voglia di impicciarsi sulla relazione tra Ryo e Kaori. E anche qui, non c'era niente di nuovo, ormai Kaori aspettava sempre quelle insinuazioni da parte di chiunque li conoscesse.
A quel punto non sapeva più bene cosa rispondere, le sembrava talmente sciocco negare che ci fosse qualcosa -almeno da parte sua – che quasi sempre preferiva tacere e lasciare che la curiosità si spegnesse automaticamente. "E anche tu mi sei sembrata molto preoccupata quando Falcon ha detto a Ryo che è arrivato qualcuno per ucciderlo" continuò Mahoko, vedendola arrossire e mettere su una sorta di broncio. Si vedeva che Kaori cercava un modo per rispondere senza essere scortese, con la chiara espressione di chi riceve quel genere di commenti più volte di quanto non desiderasse. Ma Mahoko non aveva esattamente bisogno di una conferma, non era stupida. Lasciò comunque cadere il discorso
"Beh, domani bisognerà alzarsi presto..." disse facendo capire che non aveva intenzione di disturbarla ulteriormente e riuscì a sentirla sospirare di sollievo. Qualche secondo dopo, però, fu Kaori a parlare, sorprendendo Mahoko che pensava di non sentire più la sua voce fino al giorno dopo.
"Senti, Mahoko...ieri quando parlavi della tua magia...dicevi qualcosa a proposito dell'oscurità. E ne parlavi come se avessi vissuto di persona quello che significa usare la magia per scopi malvagi. Tu hai...?"
"No, non io" la interruppe Mahoko, per nulla infastidita. Trovava anzi normale che Kaori fosse incuriosita dalla questione. "Come hai notato anche oggi, ho imparato bene a reprimere l'impulso di usare la magia ogni volta che potrei averne voglia. Ma è stato grazie alle lezioni di mia nonna se ho sviluppato questo tipo di resistenza. E poi...sì, so per esperienza personale cosa significa essere invasi dall'oscurità. Non l'ho vissuto di persona, fortunatamente, ma ho visto la mia migliore amica venirne divorata" disse con tono grave. "A dire il vero era mia cugina, Achillea...ma crescemmo insieme e io la consideravo la mia amica del cuore. La nonna insegnò a entrambe la magia, ma lei si convinse di poterla utilizzare per qualsiasi cosa volesse. Vedi, alle superiori era vittima di bullismo...e non appena imparò a padroneggiare i suoi poteri, se ne servì per vendicarsi con scherzi crudeli. E così, l'oscurità si fece spazio nel suo cuore. Poi successe il fatto più grave. Il suo ragazzo e una delle sue migliori amiche andarono a letto insieme...la vendetta di Achillea fu terribile. Uccise la sua amica, mentre privò l'ex fidanzato dei genitali" si fermò, deglutendo a quell'orrendo pensiero, e notò che anche Kaori era sbiancata.
"Quello era il punto di non ritorno. Usare la magia per uccidere condanna al baratro. Mia nonna dovette fermarla. Escogitò un modo per privarla dei suoi poteri. Quando si ritrovò senza magia, Achillea sembrò risvegliarsi. Si disperò enormemente per quello che aveva fatto e, sapendo di non avere più la magia, si convinse di essere un essere inutile...si tolse la vita" disse Mahoko trattenendo le lacrime. "Fin quando non lo vidi con i miei occhi, avevo pensato anche io che le raccomandazioni continue della nonna fossero esagerate. Ma dovetti ricredermi. Quello che era successo ad Achillea poteva succedere anche a me. Non siamo divinità, e anche se impariamo a usare la magia, rimaniamo deboli esseri umani, in grado di essere sopraffatti da un momento all'altro. Dal giorno della morte di Achillea, diedi tutta me stessa per imparare ad usarla soltanto quando necessario e mai, mai per un mio capriccio. Come ho già detto, sarebbe facile per me soffocare chi mi perseguita...credimi, non è facile vivere con uno stalker, non sentendosi al sicuro nemmeno in casa propria. Ma cedere significherebbe perdere me stessa, permettere all'oscurità di dominarmi"
Mahoko smise di parlare e per qualche istante ci fu silenzio assoluto. Kaori assorbì tutto quello che le aveva detto. Quella storia della magia era davvero complicata, sembrava che chi ne fosse toccato dovesse essere costretto a un fardello pesante come un macigno!
"Non volevo turbarti. Volevo solo spiegarti perché non mi vedrai mai a lanciare incantesimi di qua e di là per tutto il giorno. La magia è un dono prezioso che va usato a piccole dosi e solo se estremamente necessario. Sì, è un fardello...avere una forza così grande tra le mani. Ma la forza non è niente senza il controllo, anzi può essere distruttrice" aggiunse Mahoko con voce più morbida.
"Tranquilla, sono stata io a chiedere...ti ringrazio per avermi detto queste cose e mi scuso se ti ho fatto ricordare momenti dolorosi." disse Kaori, cercando di calmare anche se stessa. Tutta quella faccenda era davvero curiosa, e le venne in mente curiosa perché non voleva soffermarsi sull'aggettivo 'terrificante'.
 
 
Il mattino seguente, Kaori si stupì leggermente di scoprire che avrebbero dovuto dirigersi alla spiaggia, dove Mahoko avrebbe dovuto lavorare tutta la mattina per un servizio fotografico. Era da parecchio che non ci andava, anche se le piaceva molto, per cui non le dispiacque affatto. Era una soleggiata mattina di inizio aprile, la temperatura era piacevole e Kaori decise di osare indossando un paio di pantaloncini corti in jeans con un top nero, magari avrebbe potuto prendere un po' di sole nell'attesa...
Mahoko era già in salotto e si stava godendo il suo caffè, mentre Ryo era seduto sul divano a sghignazzare con una delle riviste che la modella aveva capito essere il suo tipo di lettura preferito. Non le sfuggì minimamente però lo sguardo che Ryo gettò su Kaori quando lei scese al piano di sotto, tra lo stupito e l'affascinato. Fu repentino ma lei era una che notava quel genere di particolari, e non poté fare a meno di sorridere dietro la tazza.
"Stai molto bene, Kaori, e hai avuto una bell'idea a vestirti così! È una così bella giornata, si starà benissimo in spiaggia" esclamò la modella, alzandosi e guardando la sweeper con un ampio sorriso.
"Ehm...sì, era da molto che non ci andavamo..." si limitò a dire lei lievemente arrossita, non si sarebbe mai abituata a ricevere complimenti.
"Tsè, andiamo o faremo tardi" fu l'unico commento di Ryo, che si alzò lanciandosi alle spalle la rivista e dirigendosi verso la porta ignorando del tutto di guardare Kaori. Mahoko notò anche il leggero lampo di delusione sul volto di lei, ma non smise di sorridere.
 
 
Kaori rabbrividì quando capì che Mahoko avrebbe dovuto scattare le foto immergendosi nell mare fino alle ginocchia, per poi dover cominciare a giocare con l'acqua e risultare ancora più sensuale con i capelli e il corpo bagnati. Era una bella giornata, ma faceva ancora troppo freddo per sguazzare in mare! Naturalmente anche in quel caso sarebbe stata mezza nuda, visto che stava pubblicizzando un marchio di costumi da bagno. E anche in quel caso non le sfuggì una lamentela. Kaori notava che, tra uno scatto e l'altro, Mahoko si permetteva di tremare per il freddo, ma davanti alla macchina fotografica riassumeva le sue pose con tutta la disinvoltura del mondo.
Ryo invece era svaccato sulla sabbia e si annoiava, quel caso non aveva molta azione e la spiaggia in quel periodo dell'anno era ancora piuttosto deserta...certo, Mahoko era un bocconcino, ma aveva ben capito che non l'avrebbe mai fatto avvicinare! D'un tratto, però, qualcosa attirò la sua attenzione. Si voltò e vide che c'era un'automobile ferma davanti alla spiaggia. Era lì fin da quando erano arrivati...lo stalker di Mahoko? Per divertirsi un po' sarebbe potuto andare lì a farlo smammare con i suoi modi da gentiluomo, d'altro canto però era anche infastidito perché il responsabile del marchio per cui Mahoko stava lavorando non faceva che lanciare occhiate tutt'altro che sottili a Kaori la quale, ingenua e ignara come sempre, era tranquillamente seduta e si godeva il sole, pur guardando affascinata Mahoko che aveva una gamma di espressioni incredibili.
La decisione finale fu quella di sgranchirsi le gambe, così Ryo si alzò con un balzo e si diresse alla macchina e, senza tanti complimenti, batté le nocche sul finestrino con malagrazia.
"Ehi, tu, si può sapere che diamine stai facendo? È inquietante perseguitare una ragazza in questo modo e se speri di ricavarne qualcosa, sarà solo un'ordinanza restrittiva..." fece annoiato, se c'era una cosa che non sopportava erano i dilettanti patetici come quello. Riuscì a scorgere la faccia dello scemo, era un ragazzotto dall'aria non molto intelligente, e gli rivolse il suo sguardo più freddo. Il tizio, armato di binocolo, urlò spaventato e mise in moto l'auto, sgommando via.
"Che roba..." esalò, tornando alla spiaggia, magari avrebbe potuto stuzzicare Kaori con qualche battuta per ravvivare un po' quella mattinata barbosa.
Mahoko stava facendo una pausa, e si era ben accertata di coprirsi con un morbido telo di spugna per ritrovare un po' di calore, quando il portavoce del marchio per cui stava lavorando si avvicinò a lei e le sussurrò qualcosa all'orecchio. Inizialmente stupita, sorrise cercando subito con gli occhi Kaori, che a differenza di Ryo si stava godendo moltissimo quella mattinata di relax. Senza attendere, marciò verso di lei, e si abbassò per parlarle.
"Ehi, Kaori...Kaori!" la chiamò, scuotendola leggermente per una spalla.
"Mmh, che c'è? Ryo ti sta importunando?" fece Kaori con voce impastata, si era stesa appena e aveva cominciato a sonnecchiare, si stava benissimo!
"No, no, anzi si sta comportando molto bene...ma il signor Evak mi ha detto che ti trova molto interessante. Gli piacerebbe che scattassi qualche foto con un paio di costumi della sua collezione..." disse con un tono che virava sempre più verso il malizioso. Fu in grado di svegliare totalmente Kaori, che paonazza iniziò ad agitare le braccia. "Ma cosa dici?! Io, posare con dei costumi da bagno?! Per poi apparire su riviste che andranno in tutto il mondo...! No, Mahoko, è impossibile!" sparò come una mitraglietta, sempre più rossa.
Mahoko mise il broncio. "Ma perché no, scusa? Da quello che so, hai già fatto l'indossatrice, e per di più di costumi da bagno..."
"Come fai a saperlo?"
"Cosa credi, mi sono informata su chi ho deciso di assumere! Ho anche visto il video di quella sfilata, ed eri stata bravissima! Nessuno poteva pensare che non fossi una professionista"
"Ah, ma era solo per fare un favore a Eriko...non sono una modella e mi vergogno troppo!" ribadì Kaori, abbassando gli occhi.
"Ma dai, si tratta solo di qualche foto...e ovviamente verrai pagata. Potrei anche convincere il signor Evak a far partecipare Saeba, è raro vedere uomini con corpi così muscolosi e armoniosi come il suo..." rimuginò Mahoko, ma fu gelata dall'intervento di Ryo, che aveva raggiunto entrambe.
"Non se ne parla neanche" disse con tono duro, tenendo le mani in tasca. Mahoko rimase stupita di quella reazione, e anche Kaori...si aspettava una qualche battuta sul fatto che un travestito non avrebbe potuto posare con un costume da bagno sexy, ma Ryo sembrava quasi arrabbiato.
"Ma perché, scusa? Sono sicura che avrete un grande successo, e..."
"Tsè, il volto di City Hunter su riviste vendute in tutto il pianeta? Come se non ci fossero già abbastanza killer che vengono qui per farmi fuori...se facessimo una cosa del genere, non riusciremmo neanche a uscire di casa, avremmo una coda di sicari lunga tutto il Giappone fuori dalla porta!" la interruppe Ryo, e Mahoko si illuminò. Ma certo...come poteva essere stata così stupida? Soltanto il giorno prima c'era stato quell'attacco al Cat's Eye, e Falcon aveva ammesso che qualcuno voleva uccidere Ryo...
Mahoko guardò Ryo e notò che stava osservando Kaori, e un altro pensiero le balenò in testa. I suoi occhi e il modo in cui aveva parlato dicevano una sola cosa, cioè che non avrebbe mai potuto mettere Kaori in una condizione di pericolo così palese...
Mahoko abbassò leggermente il capo. "Ah...mi dispiace, Saeba, sono stata sciocca. Non ci avevo pensato. Vi prego di scusarmi per avervi disturbato. Torno al lavoro..."
"Dì anche a quel maniaco del signor Evak di concentrarsi sul suo, di lavoro, e di lasciar perdere quello che non gli compete" aggiunse lo sweeper serissimo. Kaori lo guardò sorpresa, di che stava parlando?
Mahoko, invece, sorrise.
  
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