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Autore: il_bosco_di_Lothlorien    13/06/2018    1 recensioni
Dopo la fine della guerra magica, Harry si trova impegnato ad aiutare la comunità magica messa in ginocchio e spossata dalla guerra. Decide di prendere alcuni provvedimenti nei confronti dei giovani ragazzi che durante la guerra si erano uniti a Voldemort che lo porteranno a collaborare a stretto contatto con Draco Malfoy... Il loro rapporto si evolve portando entrambi a cambiare opinioni e convinzioni, a mettersi in dubbio e in gioco, a cercare nell'altro un sostegno e un conforto. Il loro rapporto si evolve facendo scoprire ai due ragazzi nuovi sentimenti, una nuova possibilità di vita.
E il finale chi può sapere come sarà?
Magari alcuni di voi non apprezzeranno il carattere che ho dato a Harry in questa ff, un carattere deciso e sicuro di sé, un po' diverso da quello del libro e anche da quello che ha in molte ff, ma questo Harry è come me lo immagino io dopo la guerra, stufo di odio, dolore e di non essere quasi mai preso sul serio.
Se decidete di leggere... buona lettura!
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Yaoi | Personaggi: Bill Weasley, Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Pansy Parkinson | Coppie: Angelina/George, Bill/Fleur, Blaise/Pansy, Draco/Harry, Ron/Hermione
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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-No! È inammissibile!- sbottò una strega con un bizzarro cappellino viola che la faceva somigliare a un fungo.

Harry si passò una mano tra i capelli cercando di mantenere la calma. Avevano chiesto il suo parere e il suo aiuto, pretendendo che partecipasse a quelle riunioni, e ora... ora lo trattavano come un bambino non degno di fiducia? Prese fiato e ricominciò a parlare spiegando per l'ennesima volta la stessa identica cosa, puntando, questa volta, sul suscitare pietà nei presenti.

-Non possiamo mandare dei ragazzi ad Azkaban. È un luogo terribile e non me ne frega niente che non ci siano più i dissennatori. C'è già stata abbastanza sofferenza in questi anni. Vogliamo continuare così? Vogliamo essere come Voldemort o diversi? Come vogliamo essere ricordati? Ho già acconsentito a partecipare ai processi, ho rilasciato qualche intervista e sto scrivendo un discorso per commemorare i caduti, come mi avete chiesto. In cambio voglio solo che mi lasciate in pace alla fine dell'estate e questo: un po' di umanità, che è tutto quello di cui la comunità magica ha bisogno, ora più che mai. Vedere che c'è luce in questo governo, che ci sono solidarietà e perdono... come ci ha insegnato Silente. Lui credeva in tutti e dava la sua fiducia a chiunque... credeva nel buono delle persone, soprattutto di noi studenti. Non vogliamo seguire i suoi insegnamenti? Sono sicuro che questo porterà speranza più della spazzatura che si legge negli articoli del Profeta. E se proprio non vi fidate... be', mi assumerò la responsabilità delle loro azioni.- sorrise come aveva imparato a fare nei giorni precedenti, dopo la sconfitta di Voldemort. Sapeva che non potevano resistergli. In quel momento sentì lo scatto di una macchina fotografica e per poco non sbuffò, ma mantenne il controllo.

Era una settimana che si riunivano attorno a quel tavolo di legno ovale in quell'anonima stanza dalle pareti crema e Harry era sfinito. Non gli avevano dato un respiro da dopo la battaglia finale, quando tutto quello che voleva era rifugiarsi da qualche parte per riposarsi in santa pace, e sentiva di stare per crollare.

Assieme a lui, in quella stanza, si trovavano i membri dell'Ordine, alcuni dei quali facevano parecchia resistenza alla sua idea, la commissione del Wizengamot, che era stata “purificata”, e Shacklebolt che faceva le veci di Ministro in attesa delle elezioni che sarebbero avvenute a fine agosto. Fu quest'ultimo a prendere la parola: -La tua idea è buona, Harry, ma va sviluppata meglio. Cosa faranno i ragazzi quando non verranno mandati in prigione, ritrovandosi probabilmente senza famiglia e senza casa? Propongo di adibire una struttura apposta per accoglierli e far fare loro dei lavori che li possano reintegrare nella società e allo stesso tempo tenerli sotto controllo disponendo qualcuno che li coordini e li guidi. Inoltre selezionerei già in partenza solo coloro che sono tra i sedici e i vent'anni. I più piccoli potranno tornare ad Hogwarts, se vorranno.- Un mormorio di approvazione si diffuse per l'aula, accompagnato dal costante grattare della piuma di Percy sulla pergamena che richiamava alla memoria di Harry uno spiacevole ricordo.

Harry rivolse uno sguardo di gratitudine all'uomo che scrollò le spalle sorridendo. Aveva già aiutato parecchio il ragazzo nell'ultimo periodo e Harry non sapeva cosa avrebbe fatto senza di lui.

Fece scorrere i suoi occhi verdi sugli altri presenti che si consultavano con i vicini. Molti sembravano entusiasti di quell'idea, ma alcuni erano palesemente contrari. Incontrò lo sguardo della signora Weasley e vide che non era ancora convinta del tutto. Sospirò.

-Mettiamo l'idea ai voti.- propose -Chi è d'accordo alzi la mano.-

Con suo sommo stupore alzarono tutti la mano, tranne la strega di prima e un altro paio di maghi che non conosceva. Per poco la sua rabbia non prese il sopravvento. Quei tre non avevano neanche partecipato alla battaglia standosene rintanati in casa, probabilmente sul lavoro avevano pure fatto il gioco dei Mangiamorte per salvarsi le penne e si permettevano di condannare dei ragazzi che avevano avuto il coraggio di scegliere, anche se il lato sbagliato, illusi dalle parole di grandezza di qualcun altro. Non ci poteva credere che esistesse gente così.

In sua salvezza giunse di nuovo la profonda voce di Shacklebolt: -Direi che la decisione è presa. Credo anche di sapere dove potremo farli alloggiare: alcuni maghi e streghe anziani e senza eredi lasciano i loro beni, tra cui le loro abitazioni, al Ministero. Potremmo farle sistemare entro domani. Inoltre avrei bisogno di alcuni volontari, possibilmente giovani, che si prendano la responsabilità di sorvegliarli. Harry, se vuoi, piuttosto che partecipare a tutti i processi, potresti occuparti di loro.-

Il ragazzo annuì. Sarebbe stato molto più interessante; e poi era una sua idea. Era più giusto così.

-Voglio solo assistere al processo dei Malfoy che si terrà domani e lasciare una mia testimonianza... Ma ti spiegherò più tardi.-

Gli sguardi curiosi dei presenti si puntarono su di lui. Shacklebolt annuì.

-Se non c'è nient'altro da dire, la riunione è chiusa. Entro domani mattina voglio altri diciannove volontari oltre a Harry.-

Si alzò e fece cenno al ragazzo di seguirlo. Furono i primi a lasciare la stanza e dietro di loro sentirono cominciare i commenti e i pettegolezzi, come dopo ogni riunione.

Fuori dall'aula, come al solito, c'erano gli amici di Harry ad aspettarlo e lo assalirono appena mise piede fuori, tempestandolo di domande e cercando di accerchiarlo, ma Shacklebolt lo prese per un braccio e si allontanò con lui, salvandolo nuovamente. Il ragazzo voltò la testa e fece un gesto come a dire “non ne posso niente, io”, dopodiché si affrettò a seguire l'uomo che gli sorrideva orgoglioso.

-Ben fatto, Harry, ben fatto. Ora dimmi, quale sarebbe la tua testimonianza per i Malfoy? A favore o contro?-

Preso un po' in contro piede, non provò neanche a formulare un discorso di senso compiuto, anche perché sul momento non gli venivano mai, doveva sempre prepararseli prima, come minimo nella sua mente. -Be', a dir la verità è più a favore di Narcissa che di Lucius... Praticamente, quando ero nella Foresta e sono andato da Voldemort... Be' insomma tutti credevano che fossi morto grazie a Narcissa che ha mentito... E così sono sopravvissuto. Cioè, l'ho spiegato malissimo ora, ma per domani mi preparerei un discorso più dettagliato, ovviamente... Solo voglio testimoniare.-

L'altro annuì -Ogni tuo desiderio è un ordine, Salvatore.- disse ironicamente, per poi tornare subito serio -A cosa si deve questa solidarietà verso Narcissa Malfoy? Credevo che tu odiassi i Malfoy.-

Harry sbuffò -Odio ce n'è già stato abbastanza. Sono stufo di odiare. Voglio solo fare del bene. E poi non è solidarietà verso i Malfoy. È solidarietà verso Andromeda. Ha perso il marito, la figlia e una sorella e ora si trova praticamente da sola a crescere il nipote. Credo che sapere che l'altra sua sorella è salva... magari poterla aiutare a riscattare il suo nome... be', credo che potrebbe farle piacere.-

-A volte mi stupisco ancora della tua saggezza e del tuo altruismo, Harry. Sappi che hai tutto il mio sostegno. Solo, vedi di non eccedere in bontà e fiducia... Silente dava la sua fiducia a chi se ne dimostrava degno e avremmo dovuto capirlo prima... Non era uno stolto. Vedi di seguire i suoi ragionamenti.- sospirò mestamente.

-Certamente. Lo stesso Silente offrì protezione ai Malfoy prima di morire.-

Shacklebolt annuì, il suo sguardo era un po' più sereno, anche se la sua fronte continuava a essere aggrottata per la preoccupazione e le molte responsabilità che gli toccavano in quel momento difficile e caotico.

Harry, che stava ripercorrendo l'ultima settimana col pensiero, ci mise un attimo per accorgersi che l'aveva condotto nei sotterranei dove si trovavano i prigionieri in attesa di essere processati. Rabbrividì.

-Voglio che mi accompagni a dare la notizia ai ragazzi. Come ho già detto prenderemo i più giovani... Tu non li hai ancora visti, sono distrutti. Gli avevano promesso gloria e onore ma hanno ricevuto solo inganni e dolore. Sono certo che sentire questa notizia... li tirerà un po' su di morale. Inoltre voglio anche che parli con Narcissa Malfoy. Credo che tu non l'abbia ancora ringraziata per quel piccolo favorino che ti ha fatto, vero?-

-Già. Va bene.- prese un respiro e oltrepassò, per la prima volta dal giorno della battaglia, la porta che l'auror gli teneva aperta, sorridendogli incoraggiante.

 

Draco era seduto in un angolo della cella.

Era seduto lì da giorni.

Rifiutava il cibo.

Non sapeva da quanto tempo il suo corpo fosse lì, ma non gli importava. La sua mente continuava a rivivere gli orrori passati. Tutti quei corpi martoriati. Tiger mangiato dalle fiamme. E Potter... Potter che aveva salvato tutti, ma lui in particolare. Che fosse dannato. Mille volte meglio sarebbe stato bruciare in quel fuoco infernale e smettere di soffrire. Evitare di essere umiliato in quella cella, per poi finire i suoi giorni in una di Azkaban, in solitudine.

Tremava e non se ne accorgeva. O forse sì, ma semplicemente non gli importava.

Una mano gli si appoggiò sul braccio, riconobbe il tocco di Theo, il suo amico. Probabilmente voleva di nuovo convincerlo a mangiare o a spostarsi da lì. Era già pronto a mandarlo al diavolo, ma le sue parole lo lasciarono interdetto.

-Draco... Potter è qui assieme a Shacklebolt. Vogliono parlarci. Draco, devi alzarti, credo abbiano buone notizie, non sembra che vogliano farci del male.-

Draco gli avrebbe riso in faccia se ne avesse avuto la forza. -Theo, Theo, ormai dovresti aver imparato che le apparenze non sono mai la realtà. Buone notizie, dici? Ci vorranno dire che i nostri processi sono stati rimandati. Oppure che gli facciamo tanto schifo e che puzziamo, Potter ne sarebbe anche capace. Lasciami in pace, Theo, lasciami solo.-

L'amico lo guardava stranito e fece per aprir bocca quando venne interrotto da qualcun altro. Una voce conosciuta, una voce odiata, ma allo stesso tempo una voce che rappresentava la salvezza. Una voce dagli occhi verdi.

-È questo che pensi di me, Malfoy? Be', siccome il tuo culo è troppo nobile per alzarsi e venire di là per ascoltare quello che ho da dire, te lo dirò così. Non sono qui per insultarvi e no, i vostri processi non sono stati rimandati. Sono stati direttamente annullati.- fece una piccola pausa ad effetto e i tre occupanti della cella, Malfoy, Nott e Goyle, girarono di scatto i volti verso di lui, puntando lo sguardo, che prima tenevano al suolo, sul suo viso. Aveva la loro attenzione. I suoi occhi incontrarono quelli grigi e devastati di Malfoy. Vi lesse dolore e rimpianto, ma anche voglia di vivere una vita di cui era stato privato. -Ora, se volete sapere perché, seguitemi, grazie.- concluse.

Aspettò che il carceriere aprisse la porta, per poi dirigersi verso la cella successiva, seguito da un piccolo corteo di ragazzi scortati da Shacklebolt e dalle guardie, a cui si aggiunsero anche i tre.

Pansy si fiondò subito tra le braccia di Draco per ricevere un po' di calore dall'amico che però non poteva darle poiché ne era privo. Tuttavia le passò un braccio attorno alla vita e la strinse a sé, sentendo un po' di forza diffondersi nuovamente nel suo corpo. Possibile che Potter fosse lì per salvarlo nuovamente?

 

 

 

 

   
 
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