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Autore: callmemavy    13/06/2018    3 recensioni
Dopo che l'oscurità nel cuore di Mavis è stata sconfitta i due giovani amanti possono finalmente rilassarsi e fare qualche breve uscita dal castello, ma per quanto tempo?
Presto verrà indetto un consiglio dove i mostri più potenti al mondo decideranno il futuro della coppia e dell'hotel di Dracula, ma anche l'arrivo al castello di una vecchia conoscenza del conte potrebbe complicare la vita di Mavis e Jonathan.
La coppia più discussa nel mondo dei mostri dovrà affrontare nuovi ostacoli, riuscirà lo Zing a mantenere il loro legame indissolubile?
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dracula, Jonathan, Mavis Dracula, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cuore di demone'
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CAPITOLO 27: Terza accusa

"Passiamo al terzo caso, che è quello di massima importanza," Disse Shin Ryu, "Il risveglio di un demone e la morte di un drago antico." La giudice si fermò un attimo che sembrò un'eternità, nessuno si mosse e tutti trattennero il respiro.

Ci fu un silenzio talmente profondo nonostante tutta quella gente che sembrava che il tempo si fosse fermato. Era un argomento estremamente delicato e nessuno dei tre imputati, e chiunque altro fosse stato chiamato a testimoniare, poteva permettersi errori. La vita di Dracula e di sua figlia Mavis erano appese ad un filo.

"Quello che vogliamo capire è quale ruolo ha avuto l'imputato Vlad III Dracula nell'evocazione del demone Camazotz e nella morte del drago Agrand." Continuò la regina dei draghi.

Ma prima che potesse aggiungere altro venne interrotta dal rumore del grande portone che si spalancava facendo entrare una luce accecante tagliata dall'ombra di una sagoma umana che stava a braccia aperte. Un attimo dopo l'incredibile luce svanì e Jay Cy, portavoce delle creature sacre, fece il suo ingresso nella grande sala.

Un mostro strano in confronto agli altri membri dell'Ordine del Drago. Il suo aspetto perfettamente umano non era creato grazie alla magia per mimetizzarsi nel mondo, o, come stavano facendo i draghi del Consiglio, per entrare nell'hotel viste le loro reali dimensioni, lui era semplicemente così.

Nato umano da genitori umani e vissuto per millenni a contatto con gli umani con cui aveva grandi amicizie e con cui cui aveva condiviso sentimenti, abitudini e soprattutto vizi.

Con i suoi lunghi dreads e la barba incolta, cappello tam a strisce orizzontali rosse, gialle, verdi e nere, maglietta gialla troppo grande, bermuda floreali ed infradito. Era decisamente il consigliere più sciatto e l'unico a non indossare eleganti abiti ottocenteschi o epiche armature.

"Ti ricordo che in hotel è vietato fumare." Gli ricordò Dracula gentilmente mentre Jay Cy passava davanti a loro sorridendogli.

L'uomo sospirò dispiaciuto, ma rispettoso delle regole. Estrasse un posacenere tascabile dai pantaloni, lo aprì e ci spense lo spinello.

Jonathan inspirò profondamente e sorrise leggermente, "Hey, dovremmo uscire qualche volta, solo io, te, Mavis e la tua er-" ma venne interrotto bruscamente da un pestone sul piede da Drac che fece l'indifferente.

Il mostro rastafariano sorrise all'umano, "Pace fratello." Disse con voce calma, alzando leggermente una mano in segno di saluto.

Jonathan contraccambiò il saluto cercando di essere impassibile al dolore, ma con scarsi risultati.

"Jay Cy, come fai ad arrivare in ritardo proprio al Consiglio Straordinario probabilmente più importante dell'ultimo millennio?" Lo rimproverò Shin Ryu.

Il mostro hippie sospirò, "Sono stato ispirato..." Rispose, "E quindi ho scritto una canzone."

La regina dei draghi appoggiò le mani sul banco e si piegò verso di lui dall'alto della sua postazione inarcando le sopracciglia, "Hai tutto il tempo di questo universo e dovevi proprio scriverla ora una canzone?”

Lui alzò le spalle, disinteressato, "Chi sa... magari questa canzone potrebbe salvare il mondo!" Esclamò Jay Cy per poi incamminarsi verso la sua sedia accanto a Regina delle Nevi.

Appena accomodato si voltò verso la donna dalla pelle bianca e fredda come il ghiaccio, "A proposito, la canzone che ho scritto è stata presentata ai produttori di quel film su di te ed è piaciuta così tanto che il tuo personaggio non sarà più il cattivo, ma la protagonista."

La donna spostò lo sguardo su di lui e sorrise leggermente, la brina su di lei si sciolse rapidamente e la sua pelle divenne rosata, "Grazie." Si limitò a rispondere, ma nonostante le poche parole e che non esternasse le proprie emozioni si vedeva quanto questa notizia l'avesse sollevata.

"Se non vi dispiace vorrei proseguire con il prossimo caso da discutere," Li interruppe Shin Ryu, "A tal proposito vorrei chiamare a testimoniare Vlad III Dracula."

Il vecchio vampiro si alzò in piedi, dette uno sguardo veloce a Mavis e poi a Jonathan che alzò i pollici sorridendo; infine si incamminò e prese posto sotto al giudice. Poter vedere davanti a lui sua figlia ed il suo amico umano gli infondeva coraggio ed ottimismo, mantenere il morale alto era una prerogativa per affrontare una situazione così difficile.

"Vlad III Dracula," Riprese la regina dei draghi, "Giuri di dire la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità?"

"Lo giuro." Rispose il conte solennemente.

"Vlad," Nettuno prese la parola, "In questo momento non voglio rappresentare l'accusa e non ti chiedo questo come membro dell'Ordine, ma come amico, sia tuo che di Agrand..." Il vecchio tritone dalla lunga barba bianca si interruppe un attimo, sospirando ed intrecciandosi le dita delle mani, "Cosa è successo con quel demone e soprattutto, chi lo ha fatto sorgere?"

"È successo tutto all'improvviso." Dracula iniziò subito a parlare senza indugi. Era sicuro di cosa avrebbero chiesto ed era pronto a rispondere, "Un Camazotz è sorto nella foresta stregata. Ho chiamato Hal per fermarlo-" ma venne interrotto da Regina dei Ghiacci.

"Perché hai richiesto l'aiuto di Hal? È solo un Lancere, un draghiere di basso rango!"

"Lo so, ma Agrand, il drago che cavalca, è molto saggio. Quello che volevo evitare era il ripetersi di un massacro di umani e mostri come è successo ad Atlantide l'ultima volta che si è risvegliato un demone." Il vecchio conte sospirò, stranamente nessuno dei membri del consiglio ribatté. Poi spostò lo sguardo su sua figlia e Jonathan ed infine sui mostri dietro di loro, "L'hotel si sarebbe trovato nel centro del campo di battaglia, anche se in quel periodo c'erano solo i miei dipendenti e pochi ospiti l'evacuazione senza vittime sarebbe stata comunque impossibile. Non potevo mettere in pericolo la vita dei miei ospiti." Dracula si fermò un attimo, la sua voce iniziava a rompersi. E dopo aver osservato le reazioni degli spettatori batté entrambi i pugni sul tavolo facendo trasalire il pubblico, "Perciò mi ritengo colpevole e responsabile per aver agito dando più importanza alla salvaguardia dei miei ospiti e degli umani delle città vicine che alle prerogative belliche dei draghi. Ma ricordate che io, Hal, Agrand e Jonathan siamo riusciti a sconfiggere un demone senza danni collaterali, addirittura senza che nessun umano si accorgesse di nulla. Mi dispiace per Agrand, era l'unico drago che non giudicava gli altri in base alla loro razza ed era mio amico. Anche lui era d'accordo a provare ad affrontare Camazotz da soli, sapeva cosa sarebbe successo se avessimo chiamato tutti i draghi."

La testimonianza infiammò l'animo degli spettatori che applaudirono Drac per il coraggio dimostrato. Queste belle parole portarono dalla sua parte tutti ospiti, anche quelli che non simpatizzavano con lui.

Dopotutto i draghi erano famosi per non dare importanza alla vita di alcuna creatura che non fosse un drago ed anche se erano passati centinaia di anni dagli ultimi scontri con demoni o lamie tutti sapevano bene che nelle battaglie contro questo tipo di creature i draghi non facevano attenzione ai civili che potevano essere coinvolti ed ogni battaglia si strasformava in una carneficina di innocenti. Perciò per Drac non fu difficile girare il coltello nella piaga e trasformarsi in un eroe agli occhi di tutti.

Allister Sassafeas il leprecauno batté le mani lentamente in modo molto sarcastico, "Bella storia, complimenti. Ed immagino sia vera visto che sei sotto giuramento. Ma non ci hai raccontato la parte interessante, cioè quando TU hai invocato quel demone. Anzi, molti di noi credono che tu stesso sia quel demone." Il piccoletto vestito in verde concluse con la sua odiosa voce stridula.

"So che non ti piacerà quello che sto per dirti," Rispose il vampiro in modo volutamente molto rilassato in modo da enfatizzare che le parole del leprecauno non lo hanno turbato affatto, "Non ero io il demone, ma so chi lo ha invocato..."

Tutti i membri del Consiglio ed anche tutti gli ospiti si sporsero dai loro posti in attesa della risposta e Dracula glie la fece desiderare per qualche secondo prima di rispondere, "Lamie." Concluse semplicemente senza aggiungere altro e per qualche istante il salone cadde nel silenzio.

Il brusio indistinto dei commenti degli spettatori divenne sempre più forte, ma venne sovrastato dalle rumorose risate beffarde dei tre draghi.

"Idiozie!" Esclamò Nessie, "Le lamie sono estinte da centinaia di anni!"

Ma solo i draghi davano per folle la risposta del vampiro, tutti gli altri membri del consiglio non sembravano altrettanto divertiti.

Dracula sperava in questo comportamento, dopo l'ultima crociata contro le lamie i draghi hanno sempre dato per scontata la fine delle donne serpente e dei loro piani per far risorgere Lilith, ma quali certezze avevano? Se fosse riuscito a minare la stima che i mostri avevano per loro anche la loro autorità sarebbe vacillata.

Il vampiro si alzò in piedi, "Voi draghi siete troppo presuntuosi, ma vorrei ricordarvi che le lamie nascono dal sangue di vittime innocenti versato da un unico umano la cui malvagità corrompe la sua stessa anima."

"Gli umani sono e saranno sempre violenti," Si intromise Donna Sebastiana, "E questo lo so bene visto che le anime più tormentate sono quelle che hanno avuto una brutta morte, ma non per questo il mondo è pieno di lamie. Le armi umane moderne sono così efficaci che rendono l'uccidere una cosa quasi banale. Possono anche fare stragi senza sporcarsi le mani di sangue. Ormai gli unici assassini potenzialmente in grado di versare abbastanza sangue da generare una lamia vengono fermati dagli altri umani stessi."

"Quanti genocidi ci sono stati nell'ultimo secolo?" Disse il vecchio conte cercando di far ragionare i membri dell'Ordine del Drago, "Anche io la pensavo come voi, ma mi sbagliavo." Poi si fermò un attimo, appoggiò un gomito alla scrivania e portò la mano alla fronte, "Le lamie non si sono mai realmente estinte, hanno semplicemente aspettato di essere abbastanza per potersi organizzare indisturbate nell'ombra, mentre tutti noi le credevamo sparite per sempre. Penso che abbiano smesso di trasformare in vampiri i loro creatori in modo da non dare nell'occhio. Infatti non ho notizie di nuovi vampiri alfa dopo lord Ruthven."

Regina delle Nevi si sporse leggermente verso di lui, "Hai delle prove di quello che dici? O almeno hai visto una di queste lamie di cui parli?" Domandò, a differenza dei draghi lei non sembrava dare per scontata l'estinzione delle donne serpente, ma ovviamente voleva qualcosa di concreto.

Drac rifletté alcuni secondi prima di rispondere, poi alzò la testa, "Non ne ho vista nessuna realmente, ma sento che ci sono loro dietro a tutto questo."

"E noi dovremmo fare affidamento ad una tua supposizione?" Esclamò Shin Ryu beffardamente.

"Le lamie nascono dal sangue di migliaia di vittime innocenti crudelmente versato da un singolo individuo." Si intromise Jay Ci, "Dalla purga delle lamie del 1886 ad oggi sono successe due orribili guerre mondiali e altri centinaia di genocidi in Africa, Medio Oriente e Siberia. Tutti questi morti e nessuna lamia? Non possiamo dare per certa la loro estinzione."

"Fino a prova contraria le lamie sono estinte, quindi non possiamo accusare ciò che non esiste!" Controbatté Allister.

"E fino a prova contraria io non ho evocato alcun demone." Incalzò Drac.

Ci fu un attimo di silenzio, la situazione fra accusa e difesa era in stallo, nessuna delle due parti aveva prove per dimostrare le proprie affermazioni e fu allora che Mavis ne approfittò per farsi avanti, "Se l'accusa ha finito, vorrei fare alcune domande all'accusato."

Shin Ryu spostò lo sguardo verso Nessie e poi su Gogira, ma nessuno dei due proferì parola.

"I Consiglieri non hanno altre domande, quindi puoi procedere." Disse la regina dei Draghi.

“Dracula,” Disse la vampira quasi divertita, “Mi fa strano chiamarti così...”

Il conte le sorrise, era sollevato nel vedere che sua figlia era tutto sommato tranquilla.

“Sei certo che ci siano delle lamie in vita?”

“Sì.” Rispose lui senza remore.

“Se avessi la possibilità di ottenere la prova dell'esistenza delle lamie saresti disposto a combattere per averla?”

“Qualsiasi cosa pur di fermarle.”

“Allora è deciso.” Esclamò Mavis rivolgendosi ai giudici, "Volete le prove dell'esistenza delle lamie? Le avrete." Concluse con tono di sfida.

"Che vuoi dire?" Domandò Shin Ryu confusa tanto quanto Dracula.

"Dateci una settimana e troveremo le prove che volete. Ovviamente a quel punto non potrete far altro che confermare la sua storia."

"E se fallisce verrà confermata la tesi dell'accusa." Aggiunse la giudice accettando la sfida senza attendere il parere di Dracula che intanto era rimasto impassibile nonostante la complicata proposta che doveva accettare a suo malgrado. Conoscendo Hal, il vecchio conte sapeva che se il ragazzo lancia una sfida vuol dire che ha la certezza di vincere, quindi era abbastanza fiducioso, anche se detestava essere all'oscuro dei pieni che lo riguardavano.

"A questo punto, l'imputato per i reati di evocazione di un demone e di draghicidio viene rinviato a giudizio per il giorno 7 ottobre 2012." Dichiarò la draghessa, "Ci tengo a precisare che nonostante le gravissime accuse, se il giudizio viene rimandato lasciando piena libertà all'imputato per sette giorni è solo perché, nonostante crediamo in un coinvolgimento del vampiro nella faccenda, dubitiamo che possa verificarsi nuovamente un incidente del genere. Sinceramente l'intenzione dell'accusa era di arrivare alla verità accettando un compromesso per una condanna giusta ma relativamente leggera, ma se preferite fare così per me è meglio. Mi avete risparmiato un lungo e noioso processo."

"Spero tu sappia cosa mi stai facendo fare..." Borbottò la giovane vampira preoccupata.

"Sette giorni saranno un po' pochini..." Le disse Jonathan a bassa voce.

Lei alzò le spalle, "Non è stata una mia idea." Rispose Mavis, trepidante come il suo fidanzato.

"Fidatevi di lui." Disse Dracula per tranquillizzare i due giovani, "È una persona con cui preferirei non avere nulla a che fare, ma è un bravo stratega."

Shin Ryu si consultò brevemente con gli altri due draghi accanto a lei, il Consiglio fino ad ora era stato più rapido del previsto, "20 minuti di pausa e riprenderemo con un nuovo caso, stavolta gli imputati saranno Mavis Dracula e Jonathan l'umano e la loro relazione."

I membri del consiglio si alzarono dai propri posti ed uscirono dalla sala che si riempì del chiacchiericcio degli spettatori.

Fino ad allora la giovane vampira aveva mantenuto la calma e recitato bene la sua parte, ma quando sentì che il prossimo dibattito sarebbe stato proprio su lei ed il suo amore ebbe un attimo di rottura, le relazioni interraziali erano mal viste dalla comunità dei mostri ed in pochi accettavano questo tabù millenario. Il pensiero di perdere Jonathan la opprimeva come un cappio al collo e come se non bastasse questa responsabilità gravava solo su di lei. Doveva essere abbastanza brava da dimostrare a tutti, giudici e spettatori, a tutto il mondo dei mostri che Jonny era un ragazzo leale e degno di fiducia.

Dracula aveva molti sostenitori anche fra i compagni dell'Ordine del Drago, aveva dalla sua l'appoggio di molti mostri al mondo, ma Jonathan chi era? Molti lo chiamavano “l'umano” come se non fosse neppure degno di un nome. Era visto come una minaccia e l'arrivo di un folto gruppo di umani di qualche giorno prima, nonostante fosse opera del Consiglio stesso, era stato attribuito proprio al ragazzo.

"Non posso dire come andrà." Le mormorò Dracola, la sua voce era carica di angoscia nonostante cercasse di nasconderla, "Ufficialmente non esistono leggi scritte su questo argomento, quindi è tutto nelle mani dei giudici..." Si fermò sospirando, Mavis spostò lentamente lo sguardo su di lui, "Ma nulla è impossibile, troveremo una scappatoia. E nel caso che vada male ho delle conoscenze che possono darvi una nuova vita ed una nuova identità... Sono disposto a perderti per sempre se so che sarai felice..."

"Ed io sono pronto a fuggire con te fino in capo al mondo se è necessario." Si intromise Jonathan con un leggero sorriso, "Costi quel che costi... Insieme per sempre."

La ragazza rispose con un mezzo sorriso, ma la sua mente era altrove.

Riflettendoci bene questa era davvero una battaglia persa. L'aiuto di Hal sarebbe servito veramente? Dopotutto era un tizio che Mavis non aveva mai realmente incontrato, poteva affidare a lui una questione così delicata? Suo padre stesso lo riteneva uno dei peggiori individui che avesse mai conosciuto e lui conosceva mostri come Ruthven e Erzsebet...

“Mavis?” Era Jonathan che la chiamava, ma lei era talmente persa nei suoi pensieri che quella voce la sentiva così lontana e ovattata che non attirò minimamente la sua attenzione, il suo sguardo perso nel vuoto, gelido, “Mavis?!” La chiamò nuovamente, ma in maniera più decisa e lei trasalì, il ragazzo era in piedi davanti a lei, ma non se ne era accorta fino ad allora.

Era sull'orlo di una crisi di panico e l'umano lo aveva notato, tanto che stava avvicinando una mano verso di lei, ma si era fermato temendo che un contatto avrebbe potuto rompere quel fragilissimo equilibrio psicologico che le rimaneva.

  
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