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Autore: Laly of the Moonlight    16/06/2018    1 recensioni
Il Portale dell'Eclissi è stato infine aperto, e una moltitudine di draghi è fuoriuscita da esso. I nostri eroi, provati dagli scontri dei giorni precedenti, sono allo stremo delle forze, ma cercano di contrastare al meglio delle loro possibilità quelle enormi bestie che solcano i cieli.
Come si dice, la Speranza è l'ultima a morire... ma in questo caso la Speranza avrà una veste alquanto particolare ed insolita. Che cosa accadrà dunque ai nostri eroi?
Tra missioni, feste, guerre, magia, amori e dolori, ecco come la sottoscritta ha immaginato il seguito della storia!
Ho mantenuto inalterati gli eventi fino alla conclusione del Palio della Magia, il resto è tutto di mia esclusiva invenzione; in caso venga menzionato materiale successivo dell'opera originale, verrà segnalato.
Ringrazio in anticipo tutti coloro che decideranno di seguirmi in questa mia prima e strampalata avventura!
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ah già, Gajil e Panther Lily.
Beh, di loro si sapeva poco, se non che si erano avventurati in qualche angolo sperduto di Fiore per allenarsi e diventare più forti. Nulla che non si fosse già visto.
 
Anche il Commando del Dio del Fulmine aveva optato per esercitarsi in una località sconosciuta, lontano da occhi indiscreti e fastidiosi.
 
Il resto dei componenti della Gilda erano rimasti a casa, godendosi la pace e la tranquillità che ora regnavano nella sala comune e nella piscina. Kinana, Mirajane e sua sorella Lisanna continuavano a servire bevande fresche e cibo in abbondanza a chi stazionava al bar, mentre Wakaba e Macao si scolavano una birra dietro l’altra, rimpiangendo la mancanza della loro compagna di bevute preferita.
 
Agli inizi di Settembre, mentre la stagione estiva si avviava al declino, tutti coloro che si erano allontanati dalla Gilda fecero ritorno a quella che ormai consideravano la loro casa, Fairy Tail.
Le vacanze erano state un piacevole diversivo, ma era arrivato per tutti il momento di rimettersi a lavorare sodo per tenere alto il nome della Gilda più forte di tutto il Regno.
 
Elsa e le ragazze furono le prime a tornare, insieme a Gajil e al suo Exceed, riempiendo nuovamente la Gilda di sane chiacchiere femminili e di magnifici scorci da ammirare.
Pochi giorno dopo fu il turno di Luxus, Freed, Evergreen e Bixslow, il cui ritorno venne considerato un’ottima occasione per festeggiare e una buona scusa per bere più del dovuto.
 
Gli ultimi a fare ritorno, a Settembre inoltrato, furono i ragazzi di Gildarts, che erano stati impegnati per tutto il mese precedente nelle opere di ristrutturazione degli Chalet del Signor Billy.
Non appena varcarono le porte della Gilda, più morti che vivi, il Master Makarov si alzò in piedi sul bancone su cui stava seduto, l’espressione seria e minacciosa.
  • Proprio voi, razza di imbecilli! Per l'ennesima volta la vostra eleganza da elefanti ha messo in difficoltà me e la Gilda! Possibile che dovunque andiate creiate caos e distruzione? Vergognatevi! – tirò fuori un voluminoso plico di fogli, sventolandolo nervosamente davanti ai neo-arrivati – Sapete cosa sono questi? –
  • Aye! Le cartoline che abbiamo spedito mentre eravamo in vacanza! – esclamò sicuro di sé Happy, ignorando allegramente lo sguardo assassino del Terzo Master.
  • No, branco di deficienti! Queste sono tutte le note di spesa per i materiali che abbiamo dovuto comprare per ricostruire completamente i villini di Billy! Tutto quello che abbiamo dovuto pagare per legname, pietre, chiodi, cemento e suppellettili varie! No, dico, vi rendete conto della cifra folle che ho dovuto sborsare per rimediare ai vostri casini?! –
  • Ma Master, noi… - provarono a giustificarsi i diretti interessati, mentre Gildarts annuiva con gli occhi chiusi.
  • Niente scuse!! Ripagherete tutto, fino all’ultimo centesimo! Da adesso e fino a che non avrete saldato il debito, tutto ciò che guadagnerete dalle missioni che accetterete sarà confiscato dalla Gilda. Sono stato chiaro?! –
  • Sissignore! – i ragazzi scattarono immediatamente sull’attenti, terrorizzati dall’aura funesta che attorniava il loro Master. Sapeva essere davvero spaventoso, quando voleva, quel vecchietto.
 
La mattina seguente la nuovissima bacheca delle missioni venne presa d'assalto da alcuni dei maghi, desiderosi di accaparrarsi gli incarichi migliori e più remunerativi, per potersi liberare di quel cappio al collo fatto di denaro il prima possibile.
  • Lucy! Ne ho preso uno! Andiamo, svelta!! – Natsu saltellò fuori dalla nuvola di polvere che aveva attorniato lui e i suoi compagni, sventolando un pezzetto di carta un po’ sgualcito.
  • Eh? – la Maga degli Spiriti Stellari inclinò lievemente la testa, senza capire di preciso dove il suo compagno di Gilda volesse andare a parare. Era comodamente seduta al bancone, sorseggiando un cocktail alla frutta immersa nelle sue chiacchiere femminili insieme a Levy e Mirajane, non aveva assolutamente idea di cosa stesse succedendo.
  • Non c'è tempo! Vieni, dobbiamo correre! – la bionda sentì la morsa ferrea di lui sul polso sinistro, prima di essere trascinata via alla velocità della luce insieme ad Happy.
  • Natsu aspettaaaaaaaaa!! –l’eco della sua voce, acuta e resa alquanto stridula dalla situazione, si affievolì a mano a mano che le tre figure si facevano via via più piccole, fino a sparire del tutto all’orizzonte.
  • Natsu non cambierà mai. – scosse la testa Gildarts, sorridendo fra sé e sé.
  • Ha persino dimenticato di registrare l’incarico… - Mira corrucciò la bocca mettendo un dito su di essa, assumendo così un’espressione preoccupata.
  • Già… beh, basterà vedere quali mancano dalla teca e risalire a quello che hanno preso. Ma una bella ramanzina non gliela leva nessuno, quando rimetterà piede qui dentro. –
 
In quel momento, la porta della Gilda si aprì di nuovo, mentre una folata d’aria calda faceva il suo ingresso trionfale, in uno svolazzare di vesti colorate.
Sulla soglia, una ragazza dai lunghi capelli corvini, legati in una morbida treccia che le scendeva lungo il collo fin sul petto, un corto e vaporoso vestito a tinta floreale e un paio di sandalini calzati ai piedi, il braccio sinistro avvolto completamente da un guanto nero lungo fino alla spalla. Nessuno sembrò accorgersi della sua entrata e lei poté scrutare con occhio critico tutto l’interno di Fairy Tail.
Le pareti erano in pietra chiara, mentre tutto l’arredamento era di legno. L’ambiente spazioso era diviso in diversi settori da una selva di colonne altissime che si congiungevano al soffitto a campate. Sulla destra troneggiava un bancone da bar, completo di una quantità di bottiglie colorate disposte in bell’ordine dietro di esso, mentre la sala era cosparsa di molti tavoli ordinati in file attorno ai quali si erano raggruppati tutti i Maghi della Gilda, chi per bere, chi per mangiare e chi per chiacchierare. Sul fondo, alcune semplici scale in legno portavano al secondo piano, una specie di soppalco dello stesso materiale circondato da una piccola balaustra. Tra le griglie si intravedevano altri tavoli e sedie, tutto immerso nella penombra, come se nessuno fosse presente lì, al momento. Il lungo bancone del bar faceva una curva ad L per poi continuare sul fondo della stanza, adorno di altre bottiglie e di tutte le attrezzature per spillare la birra.
Scrutata la sala, Rya passò al setaccio anche la folla vociante, cercando di imprimersi nella mente i volti di quelli che le aveva elencato Mavis.
Makarov, il Master attualmente a capo di Fairy Tail, un vecchietto simpatico e mattacchione, ma che sapeva tirare fuori gli artigli se qualcuno dei suoi figli si trovava nei guai.
Gildarts, un uomo di mezza età con manie da libertino, dotato però di un potere magico spaventoso, il Crush.
Luxus, biondo e muscoloso, taciturno e strafottente. Sapeva che all’inizio disprezzava quasi la Gilda, finché poi non aveva capito i suoi errori e aveva fatto di tutto per fare ammenda. Era un Dragon Slayer di Seconda Generazione, cioè il suo potere non derivava dagli insegnamenti draconici, bensì da una lacrima impiantata nel suo corpo. Storse appena il naso, non gli andava molto a genio quel tipo di Dragon Slayer.
Elsa, la rossa Maga delle Armature. Maga di Classe S dotata di rara determinazione. Se si metteva in testa qualcosa non mollava la presa finché non riusciva a raggiungere il suo obiettivo.
Voltando lo sguardo verso il bar, notò due ragazze molto simili tra di loro, entrambe albine. La più grande doveva essere Mirajane Strauss, la Maga del Satan Soul, mentre l’altra doveva essere la sorella minore, Lisanna, Maga dell’Animal Soul. Magie interessanti le loro, in particolare quella della maggiore. Nonostante il suo aspetto mite e gioioso era una Maga di Rango S come Elsa e Luxus, e diventava una vera furia in combattimento.
Dall’altra parte, sparsi in mezzo alla sala, stavano gli altri Dragon Slayer. Poteva riconoscerli per il loro odore caratteristico, così simile a quello dei Draghi da cui avevano imparato le loro magie.
Gajil, Dragon Slayer di Metallikana, Wendy, la prediletta di Grandine. Mancava però il figlio di Igneel, Natsu. Sentiva il suo odore residuo nell’aria, come se si fosse allontanato da poco.
Tra gli altri maghi che la Prima Master aveva menzionato c’erano anche Lucy, Maga degli Spiriti Stellari come Altea, per la quale valeva lo stesso discorso di Natsu. Levy, giovane Scripter piuttosto promettente e Lluvia, Maga dell’Acqua ossessionata da Gray, Mago del Ghiaccio che in quel momento se ne stava in piedi di fronte alla bacheca delle missioni in boxer, intento a scegliere qualcosa da fare, imitato da Elfaman, fratello maggiore delle Strauss e utilizzatore del Beast Soul.
In fondo alla sala, isolati dagli altri, svettava il Commando del Dio del Fulmine, i fedeli seguaci di Luxus. Mavis le aveva dato qualche informazione anche su di loro e sulle loro magie.
Rya scosse la testa, troppe informazioni tutte in una volta.
Avrebbe continuato e approfondito il suo esame più tardi, per il momento quello che ci voleva era un bel bicchiere di spremuta di pompelmo, possibilmente ghiacciata.
Si fece strada, sgusciando come un’anguilla, tra i corpi sudaticci dei suoi nuovi compagni, fino ad arrivare esattamente di fronte a Makarov, fissando i suoi occhi azzurro cielo su di lui.
  • La Maga di Mavis. Qual buon vento ti porta qui? – il Terzo si sforzò di essere gentile e affabile, quando in realtà era estremamente preoccupato. Condivideva la stessa paura di Gildarts nei confronti di quella ragazza, non sapeva se poteva fidarsi o meno di lei.
  • Buono direi nessuno. È stata Mavis a spedirmi qui. – rispose Rya, voltandosi di lato e osservando attentamente la rissa che si era prontamente scatenata davanti alla lavagna delle richieste.
  • Mavis? – Makarov inarcò un sopracciglio. Non aveva più visto la Prima Master da almeno un mese, supponeva che fosse tornata sull’Isola Sacra delle fate.
  • Sì, le ho parlato qualche settimana fa. – spiegò lei, stizzita. Evidentemente non era abituata a subire interrogatori.
  • Sei stata sull’Isola Sacra? – la incalzò il Terzo, impaziente.
  • Là si trova la sua tomba, era il luogo più logico in cui cercarla. – replicò con ovvietà lei, incrociando le braccia sotto al seno e sperando di poter considerare concluso il terzo grado. Per sottolineare la sua volontà di terminare lo sgradito colloquio, si girò muovendosi verso il bancone.
  • Normalmente Tenroujima non è accessibile a nessuno, senza la mia specifica approvazione. – la riprese brevemente Makarov, facendola fermare. La sua voce era tranquilla, era evidentemente disposto a lasciar correre. Dopotutto quella ragazza non conosceva le regole della Gilda.
  • Mettiamo in chiaro una cosa. Se sono qui è perché una volta, quasi cent’anni fa, promisi a Mavis che mi sarei presa cura della cosa a cui teneva di più al mondo, la sua adorata Gilda. La cosa non mi va esattamente a genio, ma una promessa è una promessa e va mantenuta. Le vostre convenzioni, le vostre regole e i vostri statuti non mi interessano, se devo fare qualcosa la faccio anche senza il vostro inutile benestare. – il suo discorso, il tono duro in cui l’aveva pronunciato, la determinazione che traspariva dal suo sguardo, tutto quanto contribuì a raggelare l’atmosfera gioviale che si respirava all’interno della Gilda. Per un attimo, in quell’espressione seria e quasi rabbiosa, Makarov rivide Luxus, prima che si pentisse dei suoi errori. Gettò una rapida occhiata al nipote, che osservava la scena in silenzio, tormentandosi le mani, segno che anche i suoi pensieri andavano nella stessa direzione. Sospirò pesantemente, cercando le parole più adatte per dirimere una disputa del genere, sentendo che la sua interlocutrice, in realtà, non sembrava intenzionata ad attaccar briga, stava solo esponendo, forse un po’ troppo bruscamente, il suo punto di vista.
 
Improvvisamente, un sonoro rumore di qualcosa che si spezzava attirò l’attenzione di tutti quanti, distogliendo dalla discussione in corso anche i diretti interessati.
  • Che succede? – chiese Makarov, alzandosi in piedi sul bancone.
  • Ehm… la bacheca… - disse una voce maschile mestamente, non meglio identificata.
Dove prima sorgeva la lavagna delle richieste, c’era solo un cumulo di schegge di legno. I fogli su cui erano segnate le missioni, fatti a pezzi, giacevano a terra, resi ormai inutilizzabili.
Rya si batté una mano sulla fronte, chiedendosi mentalmente in che razza di circo fosse finita esattamente.
  • Fatemi capire. Zeref è là fuori, pronto a farci a pezzi, e voi fate a botte senza ragione? – sibilò rabbiosa, rivolta ai ragazzi che stazionavano di fianco alla bacheca distrutta, rimasti immobili per il loro misfatto.
  • È il loro modo di scaricare la tensione. – rispose dolcemente Mira, cercando di placare l’animo tumultuoso della ragazza. Rya si voltò a guardarla, cercando di capire se la stesse prendendo in giro o cosa, ma il suo sorriso sincero e il suo sguardo limpido la convinsero che pensava davvero quello che aveva detto. Scosse la testa, sospirando pesantemente.
  • Mavis, Mavis, ma in che razza di pasticcio mi hai cacciata… -
 
Inspirò profondamente, cercando di calmarsi, anche se la cosa le costava una certa fatica. Dopo diversi respiri riuscì finalmente a ritrovare la calma perduta, acquietandosi e rivolgendo un’occhiata critica al pezzo d’arredamento finito in frantumi. Sospirò per l’ennesima volta, prima di portare la mano destra, leggermente aperta, davanti ai suoi occhi. Una tenue luce bianca si sprigionò dal palmo, Rya mormorò qualche parola silenziosa, poi abbassò le palpebre e chiuse la mano a pugno. Contemporaneamente, il mucchio di legna cominciò a brillare, fino a diventare un enorme ammasso di luce accecante. Pian piano la luce cambiò forma, mentre la lavagna tornava al suo stato originale, svettando nuovamente dove si trovava prima di essere fatta a pezzi.
  • Adesso basta con le sciocchezze. Finite di prendere le vostre missioni in maniera civile. Siete un po’ troppo cresciuti per comportavi come dei cuccioli che si litigano una caramella. – lanciò un’occhiata al bancone, sospirò ancora una volta e tornò sui suoi passi, per poi scomparire dietro la porta d’ingresso, nel silenzio più assoluto.
  • Ma che le è preso… - borbottò Gajil, la cui voce possente fu comunque ben udibile da tutti.
  • Provate a mettervi nei suoi panni. L’unica persona che conosce è morta e di lei non resta altro che un Corpo Etereo. Ci vede come nemici, come persone a lei ostili. È normale che stia sulla difensiva. Però su una cosa ha ragione. – Makarov si voltò a guardare i ragazzi accanto alla bacheca – Se Zeref è davvero là fuori intenzionato a ucciderci, forse è il caso di smetterla di battibeccare fra di noi per stupidaggini. – aggiunse poi, pensieroso. Se Mavis aveva davvero spedito una maga del calibro di Rya contro la sua volontà alla Gilda, voleva dire che la situazione doveva essere davvero grave.
Forse, la vita dei suoi figli era in pericolo.
 
Un paio di giorni dopo, la situazione subì di nuovo un cambiamento.
Fu Mirajane a prendere la decisione di parlare con Rya. Aveva saputo dal Master che la ragazza, all’epoca della Prima Master, viveva in una grotta nella foresta, quindi decise di andare a cercarla. Dopo diverse ore di ricerche, la scovò che riposava tranquilla all’ombra di una grossa magnolia, almeno in apparenza.
Rya annusò appena l’aria, per poi tornare a rilassarsi, senza nemmeno aprire gli occhi.
  • Cosa sei venuta a fare, Mirajane? – l’albina sorrise.
  • Vedo che conosci il mio nome. – ridacchiò leggera. Vedendo che la ragazza non accennava a rispondere, continuò - Ti stavo cercando. –
  • Che cosa vuoi? – Rya non si mosse di un millimetro.
  • Proporti un accordo. – la Dragon Slayer aprì un occhio azzurro, incerta sul da farsi. Una maga che le proponeva un accordo? Questa era una novità.
  • Che tipo di accordo? –
  • Non so perché tu sia stata via tanto a lungo da casa, non so cosa ti sia successo prima del tuo arrivo, ma se noi siamo ancora vivi è anche grazie a te. So che ci reputi degli sconosciuti, ma mi piacerebbe che tu provassi a familiarizzare un po’ con noi. Siamo un po’ matti, questo è vero, ma siamo tutte brave persone. Inoltre… - si fermò un attimo, come a riprendere fiato.
  • Inoltre? –
  • Penso che Mavis ti abbia mandata qui anche per questo. Lei voleva una Gilda unita, una Gilda i cui membri si aiutassero a vicenda, sostenendosi nelle prove più difficili. Se quello che dici è vero, se Zeref è davvero intenzionato a uccidere tutti gli esseri viventi, allora il tuo aiuto ci risulterà fondamentale. –
  • E io che ci guadagno in cambio? –
  • Beh… potresti farti qualche amico, no? – l’albina inclinò la testa sulla spalla destra, sorridendo. A Rya ricordò maledettamente Altea, la Maga degli Spiriti Stellari della Gilda di Mavis che per prima aveva provato ad avvicinarla. Nonostante il suo atteggiamento freddo e scostante e il suo silenzio glaciale, lei le si era avvicinata, nonostante le sue risposte taglienti aveva continuato a parlarle. Se aveva iniziato a sentire Fairy Tail non più come un’entità estranea, ma come una sorta di casa, lo doveva soltanto a lei. Sospirò, lasciandosi sfuggire un mezzo sorriso.
  • Quindi, cosa ti aspetti che faccia di preciso? – chiese alla fine la Dragon Slayer, aprendo completamente gli occhi e mettendosi seduta composta, guardando la barista della Gilda. Quest’ultima sorrise affabile, mentre le spiegava cosa aveva in mente.
 
All’inizio della settimana successiva, a servire ai tavoli di Fairy Tail non c’erano solo Lisanna e Kinana, ma anche Rya.
Mira infatti aveva pensato che essendo stata per così tanto tempo lontana da casa, le avrebbe fatto bene ricominciare a familiarizzare con la Gilda e i suoi componenti iniziando per gradi. E poi lei aveva sempre un gran bisogno di aiuto al bar, tra le birre da spillare, i tavoli da servire, gli stuzzichini da preparare e le risse da sedare, una mano le avrebbe fatto un gran comodo. Secondo gli accordi, Mira e Kinana si sarebbero occupate del bancone mentre Rya e Lisanna avrebbero servito i tavoli e le bevande a bordo piscina. Non era un vero e proprio lavoro, era più un gesto di gentilezza nei confronti dei loro compagni di gilda.
Data la carenza del guardaroba della Dragon Slayer, Mirajane e Lisanna si sentirono in dovere di accompagnarla a fare shopping, tornando a casa tutte e tre piene di buste e pacchettini ricolmi di capi di vestiario.
 
Nei giorni seguenti, molti maghi lasciarono la Gilda per recarsi nei luoghi in cui compiere le missioni che avevano scelto: come risultato la sala comune si svuotò rapidamente e finì per risultare fin troppo silenziosa.
Rya e Mirajane ebbero modo di passare molto tempo assieme e l’albina ne approfittò per fare alla ragazza un quadro completo della Gilda e dei maghi che ne facevano parte, aggiungendo un buon numero di particolari sull’infanzia di ognuno e informazioni sui poteri magici di cui erano dotati, senza dimenticare di menzionare le relazioni amorose che secondo lei legavano due o più membri.
 
Una sera, dopo aver chiuso le porte della Gilda, Rya e Mirajane stavano mettendo in ordine il locale. La prima stava sistemando le sedie e i tavoli, mentre la seconda era intenta a pulire attentamente il bancone. Lisanna non c’era, era partita per una missione col fratello maggiore qualche giorno prima, mentre Kinana era andata via un po’ prima per un impegno personale. Cosa dovesse fare poi, il martedì sera, lo sapeva solo lei.
 
Mentre si prendevano cura del bar e lo rendevano di nuovo presentabile per il giorno successivo, la maggiore delle sorelle Strauss intratteneva la sua collega.
Oh, come le brillavano gli occhi mentre le raccontava delle trame che aveva intenzione di tessere per fare in modo che le coppie che lei aveva formato nella sua mente si andassero a formare anche nella realtà.
Le sue manie di controllo, però, non si limitavano ai membri di Fairy Tail, macché.
Aveva intenzione di andare a mettere le mani anche nelle altre Gilde, prima tra tutte quella dei Blue Pegasus, trovando un degno fidanzato per la sua amica Jenny.
Rya si fermò un momento a guardarla, la sedia appena raccolta ancora in mano, perplessa. Più passava il tempo e più capiva che quella era un Demone mascherato da Angelo, ma ancora non riusciva a capire dove cominciasse uno e dove finisse l’altro.
  • Quindi avresti già accasato quasi tutti i componenti della Gilda... ma che mi dici di te, Mirajane? –
  • Io? - all'albina sfuggì la spugna con cui stava lustrando il bancone, che andò a cadere sul pavimento, mentre fissava la sua collega.
  • Esatto. I tuoi progetti non prevedono un lieto fine anche per te? - Rya riprese a posizionare le sedie intorno ai tavoli, fingendo disinteresse. In realtà era molto curiosa di sapere cosa ne pensasse lei dell’argomento.
  • Beh... io... a dire il vero... – l’albina storse la bocca in una smorfia, come se non sapesse più che pesci pigliare. Rya sorrise tra sé, continuando il suo lavoro.
  • Non devi rendere conto a me dei tuoi pensieri o dei tuoi sentimenti, ma solo a te stessa. Se vuoi qualcosa è meglio che tu lo vada a prendere, però. E non aspettare troppo, o qualcun’altra te lo porterà via. – la maga del Satan Soul si fece pensierosa, mentre continuava a pulire la stessa porzione di bancone per la quarta volta.
  • Ora che ci penso… adesso devo pensare anche a te! –
  • Io? – Rya si fermò ad osservarla, perplessa. Cosa c’entrava lei adesso?
  • Come ho fatto a non pensarci prima! Però… con chi potresti andare d’accordo? –
  • Mira, non credo proprio di aver bisogno di… -
  • Dunque, vediamo… escluderei Natsu a priori. Forse Gajil? Però poi per Levy come facciamo? Nono, così non ci siamo. Forse Gray? Però poi con Lluvia di mezzo potrebbe essere un triangolo amoroso un po’ complicato… -
  • Ma mi stai ascoltando? – sbottò Rya, spazientita, rivolta Mira.
  • Oppure Luxus? Se ti piacciono i muscoli sarebbe la scelta giusta! Però ci sarebbe anche... -
Rya sospirò e smise di dare ascolto alle folli teorie di Mirajane.
Era passato un mese dal suo ritorno alla Gilda, forse era il caso di rimettersi a lavorare.
  
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