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Autore: Spensieratezza    17/06/2018    5 recensioni
Sam Winchester è adorabile, sveglio e magico. è il fratellino minore di Dean, che il maggiore non sapeva di avere. Capirà ben presto che il suo fratellino è speciale, è magico e deve essere protetto da forze oscure che vogliono fargli del male.
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nessuna stagione
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- Questa storia fa parte della serie 'Sam, Dean e gli Dei '
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Entrarono nella scuola, molto grande e spaziosa, anche se semi buia. Il professore si chiuse la porta alle spalle, una volta che i ragazzi entrarono.

La scolaresca fissò i tre ragazzi come se fossero animali rari.

“Chiedo scusa. Ero andato a prendere queste tre celebrità. Non era mai capitato che tre ragazzini riuscissero a bloccare il traffico il primo giorno di scuola, facessero arrivare in ritardo un pullman contenente tre classi diverse e facessero perdere lo stesso ad altri quattro studenti. Direi che è un record perfino per te, Winchester.” Disse il professore, guardando Dean.

Dean lo guardò male, stringendo i pugni. Sapeva che il professor White non lo poteva vedere fin dall’anno scorso, in cui era arrivato. Si era lamentato che non era educativo che a un ex allievo venisse permesso di rimanere nella scuola come tutore, aiutante e giocatore di calcio.

“Se mi permette, professore, mio fratello si è fermato per soccorrere dei cuccioli indifesi, uno dei quali era particolarmente ferito..” cominciò Dean, astioso.

White lo guardò con un sorriso mellifluo.

“Ah si, Winchester? E mi dica, lo spirito eroico di suo fratello, da protettore degli animali, si risveglia spesso il primo giorno di scuola, creando problemi ai suoi coetanei?”

Sam si nascose la faccia tra le mani. Non si era mai sentito così in imbarazzo in vita sua.

Mio fratello, “ disse Dean continuando a guardarlo rancoroso. “Ha salvato un cucciolo che stava per morire. Il suo spirito eroico non fa caso al tempo, allo spazio o alle date e se questo permette a delle povere creature di fare una brutta fine, chissenefrega di quanti ritardi e deviazioni di mezzi pubblici, provoca!” disse Dean, che era seduto al fianco di Sam.
 
Tutta la scolaresca rimase senza fiato e continuava a girare lo sguardo tra White e Dean.

“Molto bene.” disse White. “Sfortunatamente non è più uno studente e non posso metterle una nota sul registro o darle una punizione, altrimenti sarebbe stato un record per uno studente, ma farò rapporto al preside, ne stia certo. Non mi aspettavo niente di meno da uno che arriva in compagnia di una ragazza che ha il padre in prigione da quattro anni per spaccio di stupefacenti.”

Tutti spalancarono la bocca, perfino Dean.

Sam si guardò intorno e come Dean, si era voltato. Avevano capito tutti il rimando a Clère, essendo l’unica ragazza che era arrivata assieme a loro. Clère si nascose il viso tra le mani e scoppiò a piangere.

Tutti cominciarono a bisbigliare fitti. A  quanto pareva, nessuno sapeva del padre di Clère e si stavano chiedendo quanto di vero ci fosse in quella storia.

Fate silenzio e prendete subito il libro. Avrete tutto il tempo di spettegolare, DOPO.” Disse White.

“Tu lo sapevi di Clère?” bisbigliò Sam.

“Assolutamente no.” disse Dean.

“Non fate come la classe della 1 B, a cui manca un’insegnante. Sempre per merito della grande maestria dei gemelli del destino, qui.” disse White sorridendo.

Dean avrebbe voluto ribattere ancora, ma Sam gli pestò un piede per farlo stare zitto e così ebbe il tempo di domandarsi a chissà cosa si riferiva quell’antipatico.
 
 
 
 



*

“Ehi…” disse una voce.

“Ehi..” Ruben aveva visto il fratellino di Marika sulla soglia della loro aula. Gli occhi gli si erano illuminati a vedere Castiel con i suoi biondissimi capelli.

“Che ci fai qui, Cas?” chiese Marika, che aveva preso posto vicino a Ruben.

“La professoressa che avrebbe dovuto venire a fare lezione da noi, non si è fatta viva! Adoro già questa scuola.” disse Cas illuminandosi.

“Invece noi ce l’abbiamo la professoressa, ma il Preside l’ha convocata per chiedere se può fare supplenza ad un’altra aula. Aspetta, è la VOSTRA?” chiese Marika.

Ruben scoppiò a ridere.

“Tutto questo è meraviglioso. Due classi libere dai prof. I tuoi amici non potrebbero bloccare il traffico più spesso?”

“Non sono miei amici.”

“Ma potrebbero diventarlo. Ehi, che fai?” chiese a Castiel.

“Ops, scusa, ti serviva?” chiese Castiel, cercando di ridargli il foglietto.

“No, no, continua! Che stai facendo?”
“Un aeroplanino!”

“Che figo. Puoi insegnarlo anche a me? Sai fare anche gli origami?”
 
 
 
 
 
*

Durante l’intervallo, Sam, Dean, e Clère, stavano passeggiando per la scuola, diretti verso il cortile, ma prima che potessero dirigersi verso le scale, si trovarono davanti ad uno spettacolo curioso.
Una donna che correva!

Strabuzzarono gli occhi. Era la donna che aveva soccorso i cagnolini e aveva chiesto a Mary di andare con lei.

Aveva i capelli arruffati, ma era sempre bellissima. Cosa ci faceva nella loro scuola? Per un orribile momento, Sam temette che volesse parlare con loro degli animali. Magari erano morti…Poi la donna, inaspettatamente, inciampò e….orrore. andò a sbattere proprio addosso al professore che aveva parlato con loro solo poche ore prima. Vide che anche Dean e Clère erano attoniti, come lui.  Entrambi, barcollarono e i fogli che teneva la donna, le caddero di mano.
 
“Oddio, mi scusi.”

Il professore grugnì e a Sam diede l’impressione di un grosso scimmione.

“La prego di scusarmi, ero di fretta!” disse lei ancora, raccogliendo i fogli.

“Invece di scusarsi, potrebbe fare più attenzione a dove mette i piedi, non le sembra?” Chiese il professore.

“Ha ragione.” Disse la donna afflitta.

“Suppongo che sia la nuova insegnante della 1 b “ disse con un sorrisetto il professore.
 
Sam, Dean e Clère, spalancarono la bocca increduli.
 
“Suppongo che dovrà rivedere il suo discorso di presentazione per un’altra volta” disse sempre sorridendo.
 
“Io…io non…”
 
“Non mi deve nessuna giustificazione. A me, ma forse al Preside si. Sa, non fa una buona impressione che un docente manchi una lezione proprio il primo giorno di scuola. “
 
“Sono…stata trattenuta”disse la donna.
 
Il professore alzò gli occhi al cielo.
 
“Come mai stamattina si sentono tutti in diritto di giustificarsi con me?”
 
“Cosa? Come?”
 
“Basta” disse il professore, mettendo le mani sulle spalle della donna, ma poi fissò gli occhi azzurri della giovane donna e per un attimo sembrò che lo  sguardo dell’uomo divenne incerto, stranito. Durò solo pochi istanti, poi si riscosse. Levò le mani e prese ad andar via, non prima di fermarsi per dirle: “Le suggerisco di cambiarsi, signorina. Il suo…vestito…è un po’ troppo vistoso per i regimi della scuola” e se ne andò portando i suoi libri sottobraccio.
 
La donna lo guardò allontanarsi totalmente basita.
 
 
 
 
 
 
*

In sala mensa, Dean era in disparte perché si preparava a prendersi la sua porzione per mangiarla nel tavolo riservato ai tutori e insegnanti e in questo modo non poteva vedere gli sberleffi dei ragazzi alle sue spalle, i quali erano ovviamente venuti a sapere cosa era successo quel giorno e lo deridevano. Poco più in là, Castiel e un altro ragazzo si stavano accapigliando. Sam aveva notato distrattamente che il ragazzo mimava un profondo e fintissimo dispiacere per animali feriti e Castiel non l’aveva presa bene. Era subito andato a insultarlo. Sam stava per dirgli di smetterla, onde evitare casini, ma era rimasto bloccato dagli sberleffi su suo fratello e il sangue gli andò praticamente alla testa.
Erano ancora in fila.

“Scusami, ma chi stai imitando?” gli chiese con tono di voce adorabile.

“Quel deficiente laggiù. Se la crede tutta lui perché gode di alcuni privilegi. Non è neanche un vero alunno. Perché, lo conosci?” chiese il ragazzo un po’ robusto.

“Certo che sì. È mio fratello.”

Il ragazzo ebbe appena il tempo di reagire con una O di sorpresa, che Sam gli gettò addosso la coca cola presente nel bicchiere, dritta in faccia.

Per un attimo il ragazzo rimase sbalordito.

“Figlio di puttana!” e reagì con un pugno allo stomaco che fece cadere per terra Sam.
 
“Chiedimi scusa. Subito. Avanti!!” disse torreggiando su di lui.

“Prima..chiedi scusa tu. Ti suggerisco di chiederlo al capobranco della razza di scimmioni.” Disse Sam .

Ciccio andò ad afferrare Sam, pronto per un altro round, sotto le grida degli studenti, ma non fece in tempo a sollevarlo per bene, che si beccò un grande cazzotto da parte di…

“DEAN!” disse Sam.
 
Dean era furibondo. Aveva gli occhi fuori dalle orbite, i pugni tesi e uno sguardo assassino e guardava ciccio che era caduto lungo disteso poco più in là, come un sacco di patate.

“Bene. Questo posto era una tale noia! Meno male che siete arrivati voi a scuoterlo!” disse ciccio e cominciò a menarsi con Dean, l’uno contro l’altro, buttandosi a terra.
 
“Vi faccio un sedere così, stronzi!”
Per fortuna arrivarono subito gli insegnanti a dividerli.

Subito in infermeria! E poi dal preside! NON METTETELI INSIEME, TENETELI DIVISi!! Il primo giorno di scuola e già una zuffa!” sbottò arrabbiata una professoressa.
   
 
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