Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: terrioscar    17/06/2018    3 recensioni
Dopo la presa della Bastiglia, Madamigella Oscar François de Jarjayes era stata considerata una vittima dell' eroica impresa, ma in realtà un alito di vita era rimasto in lei. Il comandante Simone Della Loira era stato mandato dai suoi nemici per sincerarsi della sua morte, ma nel vederla ancora viva nella chiesetta di Parigi, conquistato dalla sua immensa bellezza, decide di salvarla e di portarla con se, anche al rischio di essere giustiziato per tradimento. La salva e più la conosce e più ne rimane estasiato, finchè capisce di amarla. Intanto Andrè, anche lui superstite la cercherà senza lasciare nulla di intentato, poichè lei è da sempre la ragione della sua vita. Inoltre, finalmente dopo averla aspettata una vita lei, pochi giorni prima di perdersi, lo aveva ricambiato e si erano amati con tutto l'amore e la passione custodita per una vita intera nel cuore. Nulla avrebbe fermato Andrè per riavere la sua Oscar, ma il Conte Simone Della Loira era un eccelso Comandante, ricco, potente e innamorato della sua stessa donna. La titanica lotta d'amore è aperta...
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, Altri, André Grandier, Bernard Chatelet, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 La presa della Bastiglia, avvenuta martedì 14 luglio 1789 a Parigi, fu un evento storico della Rivoluzione francese che culminò con la cattura della Bastiglia (simbolo dell'Ancien Régime) da parte dei cittadini francesi. Tra i tanti caduti c’era anche quello di un eroina leggendaria che da nobile ex Comandante delle Guardie Reali di Maria Antonietta era diventata Comandante della Guardia Nazionale e con parte dei soldati era passata al popolo, il suo nome era Oscar François de Jarjayes. Quest’ultima insieme a Alain de Soissons e Bernard Chatelet in prima linea permisero al popolo di abbattere le difese del Comandante e dei soldati della fortezza, ma presa di mira fu colpita da più proiettili e creduta morta. Rosalie Lamorlière, moglie di Bernard e sua pupilla, insieme a suo marito Bernard e Alain deposero il suo corpo in una chiesetta di Parigi circondandola di fiori. Tutti erano profondamente addolorati ma pensarono che almeno Madamigella Oscar avrebbe raggiunto il suo grande amore, André Grandier, morto pochi giorni prima tra le braccia della donna, per un proiettile molto vicino al cuore. Mentre Rosalie e Bernard organizzavano i funerali, Alain rimase da solo con lei, poiché aveva un esigenza incontenibile di stargli vicino fino all’ultimo minuto, come a volerla proteggere “Sei così bella amore mio e serena con il tuo viso ovale e perfetto e i lunghi capelli biondi. Non ho potuto mai dichiararti il mio amore Oscar, perché il mio amico Andrè ti amava da sempre e ti meritava più di chiunque altro, ma dal primo giorno che ti ho vista bella, alta, fiera, coraggiosa e unica i tuoi meravigliosi occhi azzurri mi hai rapito il cuore. Darei la mia vita per farti rivivere. Non riesco a pensare che non potrò più vederti e sentire la tua voce… “ disse stringendo la sua mano che era fredda ma che inaspettatamente mosse lentamente le dita. Alain incredulo le si avvicinò al volto, cercando di percepire il suo respiro e i suoi battiti dal sottile polso “Oscar puoi sentirmi?” chiese sentendo come una ninfa vitale il suo cuore battere forte, ma qualcuno alle spalle lo colpì con il calcio di una pistola facendolo svenire, poi con la stessa pistola puntò al cuore di Oscar per ucciderla “sei dura a morire Comandante Oscar François de Jarjayes” disse per poi soffermarsi sulla bellezza della donna “è veramente un sacrilegio ucciderti, ricordavo quanto fossi bella durante le parate nella Reggia, ma ora lo sei ancora di più” aggiunse un uomo alto e imponente con lunghi capelli biondi che ricadevano sulle spalle e piccoli occhi color grigio-verde. La mano iniziò a tremargli e capì che non poteva eseguire l’ordine preposto “morirai comunque, io stesso ho puntato al tuo cuore, mentre ero dalla parte opposta a difendere la Bastiglia. Sembrava che volessi che ti colpissi tanto eri in prima linea” concluse voltandosi per andarsene, ma poi un emozione incontrollata lo costrinse ad avvicinarsi alla donna, per verificare le ferite che aveva ricevuto. Quando aprì l’uniforme scoprì che lei portava una fascia per contenere i suoi seni e che questa era bagnata di sangue. Si evidenziavano cinque proiettili che le avevano forato il torace e lo stomaco, ma miracolosamente era ancora viva. Decise istintivamente di prenderla tra le sue braccia e di portarla via con se, anche se era una follia aveva deciso di provare a salvarla. Sul suo cavallo nero come una furia si recò verso il suo enorme e prestigioso palazzo alle porte di Parigi, lui era il famoso Comandante Simone Della Loira, che era stato chiamato per difendere il re Luigi XVI e la Regina Maria Antonietta. Appena arrivato due maggiordomi gli andarono incontro, mentre lui scendeva da cavallo senza separarsi dal suo prezioso fardello “chiamatemi i medici” ordinò. Entrato nell’enorme salone corse nella sua camera e adagiò Oscar sul suo letto, respirava ancora. In pochi minuti arrivarono i suoi cinque medici di fiducia e constatando la gravità del caso si organizzarono subito per un operazione molto lunga e delicata sotto lo sguardo grave del Conte. Dopo circa sei ore, il più anziano dei medici gli parlò “Abbiamo fatto tutto ciò che era in nostro potere mio Signore, purtroppo oltre le ferite questa donna ha contratto anche la tisi”. Il Conte sospirò “siete i migliori, per questo siete al mio servizio, non lasciate nulla di intentato per salvarla e vi assicuro che sarete ricompensati” concluse l’uomo allontanandosi. Quando scese nel salone si soffermò a guardare un ritratto di una donna molto bella, mora con profondi occhi verdi, era la sua moglie defunta dieci anni prima “E’ la prima volta Agata che sento il mio cuore battere, dopo che sei andata via. Non so neanche se Madamigella Oscar supererà questa notte, ma ho sentito di salvarla” disse immaginando di parlare con lei. Intanto Alain sconvolto continuava a cercarla, sperando che fosse ancora viva, insieme a Bernard, Rosalie e vari uomini della loro causa. Trascorse una settimana, dove Oscar rimase con un filo sospeso tra la vita e la morte, il Conte continuava la sua protezione per i reali, ma appena poteva correva da lei, scoprendosi felice solo per il fatto di poterla ammirare in tutta la sua bellezza. La notte dell’ottavo giorno Oscar mormorò in lacrime “Andrè…il mio Andrè” . Lui le si avvicinò asciugandole le lacrime “perché piangete Madamigella Oscar avete perso qualcuno di caro, anche voi avete desiderato la morte? Posso capire il dolore che vi attanaglia il cuore, ma la vita va avanti, anche perché chi abbiamo amato ci vorrebbero felici” disse. In quel momento Oscar riaprì gli occhi guardandosi intorno frastornata, credeva di conoscere l’uomo che le era poco distante, ma aveva un gran mal di testa e le ferite le procuravano fitte fortissime “siete al sicuro Madamigella Oscar François de Jarjayes, vi ricordate di me, ci siamo incontrati a Corte più volte qualche anno fa? chiese perdendosi in quel mare di azzurro, era veramente bellissima “Siete il Comandante Simone Della Loira” mormorò lei, lui soddisfatto annui, ma lei continuò “perché mi trovo qui e mi avete salvato? voi stavate dalla parte opposta, sono vostra prigioniera?” . Lui sorrise “no, siete mia ospite. Effettivamente mi ero proposto con gli altri Comandanti di sincerarmi che eravate morta, ma poi ho deciso di salvarvi?” aggiunse, ma lei non si dimostrò per nulla contenta “avreste fatto meglio a lasciarmi morire.” . Lui la guardò rispondendo con tono grave “questo è ciò che desideravate? Non posso crederci, poichè conosco il vostro coraggio e non siete persona da arrendervi alle avversità della vita” aggiunse, ma Oscar aveva il bel volto di Andrè nei suoi pensieri e senza di lui la vita era diventata insopportabile. Lui capì che lei desiderava stare da sola e uscendo dalla stanza aggiunse “Per qualsiasi esigenza avete i miei maggiordomi e i migliori medici della Francia, come vi ho detto siete mia ospite” concluse, ma Oscar era già in lacrime. Trascorsero altri tre giorni in cui Oscar non incontrò il Conte Della Loira, anche se tutti si occupavano di lei, stanca di stare a letto, decise di alzarsi nonostante fosse ancora debilitata e si recò nel salone indossando una camicia celeste e un pantalone blu procuratole dal maggiordomo per ordine del Conte. Quando il Conte rientrò, rimase fulminato dalla sua beltà e le si avvicinò contento di vederla in piedi “ Buonasera Madamigella Oscar, avete battuto ogni pronostico favorevole. I medici avevano detto che vi sareste ripresa entro un mese” disse, lei lo guardò perplessa “Buonasera Conte della Loira, sono un soldato non dimenticatelo” stava per aggiungere, quando intravide di riflesso nello specchio della finestra una pistola “attento” gridò giusto in tempo prima che il colpo partisse e lo colpisse di striscio ad un braccio. Cinque uomini entrarono nella stanza urlando “Viva la Francia” prima di affrontarlo, lui velocemente estrasse la spada e l’affondò nel petto del primo, ma il secondo già era su di lui e Oscar d’istinto prese la spada del primo malcapitato e iniziò a combattere al suo fianco. Sotto la sua spada cadde il secondo uomo, mentre il Conte si liberò del terzo, ma proprio mentre Oscar ferì il quarto entrarono le guardie del Conte che uccisero senza pietà i mal capitati. L’uomo preoccupato si voltò verso la sua ospite, la vide affaticata poiché era ancora provata dalle ferite, ma era salva, incurante del suo braccio le si avvicinò chiedendo: “come state?” , lei lo guardo con i suoi splendidi occhi azzurri “chi sono?” chiese “gli uomini della rivoluzione, quelli che vogliono la morte di tutti i nobili, del Re e della Regina” rispose facendo rabbrividire Oscar “La battaglia del popolo e la Costituente dovevano portare ad un miglioramento delle classi più povere non all’ odio per miei sovrani” aggiunse molto provata “Madamigella Oscar, purtroppo la situazione è molto grave, ma ne parleremo con calma quando vi sarete ripresa, grazie per avermi avvisato, vi devo la vita” rispose, ma lei sconvolta si ritirò nelle sue stanze. Quella stessa notte il Conte si fece medicare e potenziò notevolmente la sicurezza del palazzo. La mattina seguente Oscar trovò ad attenderla “Buongiorno, siete una spadaccina fantastica Madamigella Oscar, me ne avevano parlato, ma pensavo che fossero fantasie di uno dei tanti vostri ammiratori, invece è tutto vero” disse, lei sospirò “cosa si sta facendo per la sicurezza della mia Regina?” chiese” Ora sta nel palazzo Tuillier, difesa dalla Guardia Nazionale, ma dovreste preoccuparvi più di voi. Finquando vi crederanno morta sarete al sicuro, ma vi hanno sequestrato casa de Jarjayes, vostro padre è dato per disperso, mentre vostra madre è salva ospite di una dalle vostre sorelle fuori Parigi” concluse “sapete anche della mia governante Marie?” chiese lasciandolo senza parole “Governante…Madamigella voi siete una nobile, cosa conta per voi una governante?” . Lei prontamente rispose “conta quanto qualsiasi esponente della mia famiglia. E’ la nonna dell’uomo che ho amato, con cui sono cresciuta” chiarì. Lui spalancò i suoi occhi grigio-verdi “volete dire che l’uomo che avete nominato più volte durante il delirio non è un nobile…Questo famoso Andrè è il nipote della governante?” . Lei contrariata rispose ”non ho conosciuto mai un uomo migliore del mio Andrè e posso rassicurarvi che senza la sua presenza la mia vita ha perso la parte più edificante che avevo…non serve un titolo per essere definito nobile, esiste una nobiltà d’animo che colpisce qualsiasi classe. Avreste amato meno la Contessina Agata, vostra moglie defunta, se non fosse stata nobile?”. Lui non rispose subito, poiché quella donna era capace di sconvolgerlo come nessuno, per i suoi ideali e la sua elegante bellezza, ogni mattina si svegliava con una voglia incontenibile di incontrarla e la sera era la padrona dei suoi sogni “non so rispondervi Madamigella Oscar. La nostra cultura è diversa da un popolano, che non ha i nostri stessi ideali. Noi discendiamo da tradizioni, siamo portatori di ricchezza e valori che non possono essere capiti da un esponente del popolo. Mia moglie Agata non sarebbe stata Agata senza il suo vissuto da nobildonna e forse non l’avrei amata”. Oscar accennò un sorriso “Vi assicuro che non è così. L’amore sceglie per te e non guarda il titolo nobiliare, ma l’unicità della persona che avete di fronte.” rispose pensando al suo amato Andrè. “Cosa vi manca di più dell’uomo che amavate?” chiese a bruciapelo, Oscar era visibilmente imbarazzata, poiché non era capace di esprimere i suoi sentimenti, tantomeno con un uomo che aveva intravisto a Corte più volte scambiandoci solo poche parole “Tutto” si limitò a dire, facendo ingelosire il Conte che la vide ancora commossa e innamorata di quell’uomo che lei pensava non ci fosse più. In realtà Andrè, fu trovato anche lui in fin di vita, da dei popolani. Il proiettile al cuore era entrato e uscito dal petto e miracolosamente stava lottando tra la vita e la morte. Era stato soccorso e portato in uno dei tanti ricoveri allestiti per la Rivoluzione e proprio lì fu trovato da Alain, che era alla ricerca disperata di Oscar. L’amico trasportò Andrè a casa di Bernard e Rosalì che si presero cura di lui. Nel frattempo il Conte decise di rimanere accanto alla sua bellissima ospite, Oscar era sempre gentile con la servitù anche se riservata e silenziosa, pranzarono insieme parlando di ciò che stava accadendo a Parigi e si rese conto sempre di più di quanto fosse piacevole quella presenza nella sua vita, finchè nel pomeriggio lei fu attratta, mentre passeggiava nella tenuta, da un cavallo e da un uomo, che non aveva mai visto prima nel palazzo, stava cercando di dominare con la frusta, con il supporto di un suo stalliere. Gli si avvicinò contrariata “il cavallo è spaventato, così peggiorerete solo le cose” disse. L’uomo alto, snello, con capelli e occhi neri la guardò indispettito “Ecco la famosa Madamigella Oscar, perdonatemi, ma questo non è un compito per una donna” disse frustando ancora più forte il cavallo che diventò ancora più ingestibile, nel frattempo il Conte Simone osservava tutto da poco distante, poiché stava seguendo la sua ospite. Oscar abituata a quelle parole maschiliste, sentite tante volte durante la sua carriera militare, decise di agire direttamente perché mostrare era mille volte più efficace di qualsiasi parola. Avvicinandosi all’uomo afferrò con autorità la frusta, quest’ultimo sorpreso non ebbe il tempo di reagire e Oscar prese un pezzo di stoffa che era adagiato su un muretto. Con la velocità di un felino appoggiò la stoffa sopra la testa del cavallo e approfittando di un esitazione dell’animale salì in groppa, facendo leva sullo stesso muretto. L’animale sentendosi conquistato cercò di reagire, ma ben presto avendo gli occhi coperti, si trovò in un limbo dove le sue paure furono superate dalla presenza rassicurante della donna che con sapiente esperienza lo cavalcava inducendolo verso la resa, infatti quando lo privò della stoffa il cavallo iniziò a correre libero e domato dalla sua meravigliosa amazzone. Tutti rimasero senza parole, mentre lei nonostante il dolore delle ferite, continuava la sua cavalcata libera diventando tutt’ uno con quello splendido cavallo. Il Conte si avvicinò ai due uomini “non ho mai visto qualcosa di simile. E’ uno splendido esemplare” disse l’uomo bruno, facendo sorridere il Conte “parlate del cavallo o di Madamigella Oscar caro cugino?” chiese ben intuendo la risposta. “E’ talmente bella da non sembrare reale” aggiunse l’uomo “E’ sarà mia” aggiunse fiero il Conte lasciando l’uomo senza parole “in realtà pensavo che foste un folle a rischiare tutto per lei, se si sapesse che l’ avete curata e che l’avete protetta invece di ucciderla come vi era stato chiesto, perdereste tutto. Lei è vista come una traditrice della nobiltà, eroina del popolo, ma ora vi capisco cugino, anche io farei follie per una donna simile.” rispose scatenando la gelosia dell’uomo “attento Conte François Della Loira, quella donna mi appartiene e come tale non dovete osare neanche desiderarla” disse guardandolo con i suoi occhi di ghiaccio, l’uomo intimorito annui poiché non aveva mai visto il cugino così possessivo neanche con la sua amata moglie Agata, di cui non si era mai mostrato geloso. Intanto Oscar ritornò vicino ai tre uomini e scendendo da cavallo accennò un sorriso prima di allontanarsi, poiché il suo intento era salvare il cavallo da quelle frustate inutili e non mostrare la sua bravura. Durante la notte però il Conte Della Loira era stranamente agitato, poiché Oscar aveva chiesto di non cenare, infatti il suo presentimento era giusto, lei aveva preso il cavallo che aveva domato dalla stalla decisa a ritornare a Parigi da Alain, Bernard e Rosalie che sicuramente la stavano cercando. Infatti quando si avvicinò alla sua stanza trovando la porta aperta entrò e lesse il biglietto “troverò un modo per disobbligarmi per tutto quello che avete fatto per me e per cui vi ringrazio Conte Simone della Loira, ma il mio posto non è qui…Oscar François de Jarjayes.”. L’uomo come una furia uscì dalla stanza e andò a cercarla. In realtà lei aveva solo un discreto vantaggio, infatti l’uomo dopo circa mezz’ora la individuo al chiarore di luna piena, ma mentre stava per raggiungerla tre uomini a cavallo l’ assalirono, anche se lei prontamente estrasse la spada per difendersi. Quando lui la raggiunse era talmente pieno di adrenalina, che uccise senza pietà i tre uomini che erano stati già feriti da Oscar. Quest’ultima lo guardò esausta, le ferite le dolevano tremendamente, ma era decisa a continuare la sua fuga “dovete lasciarmi andare Conte Della Loira, mi staranno cercando e non voglio che altre persone paghino per me” disse. Lui la guardò con aria severa “non ve lo consentirò” rispose con un tono che non ammetteva repliche, ma lei spronò il cavallo ricominciando la sua corsa costringendolo a raggiungerla per afferrarla di peso. Lei nel dimenarsi gli fece perdere l’equilibrio ed entrambi caddero rovinosamente. L’uomo cercò di proteggerla attutendo il colpo con il suo corpo facendola cadere su se stesso, ma il dolore delle ferite per Oscar fu insopportabile e svenne. Il Conte la guardò innamorato perso “non ti lascerò mai andare via, ormai mi appartieni Oscar François de Jarjayes” disse deciso, prima di risalire sul suo cavallo con lei tra le braccia. I suoi capelli profumati, il calore del suo corpo lo inebriarono di un energia che non aveva mai provato prima, la desiderava, ma più di tutto aveva un esigenza incontenibile di viverla e di farsi amare da lei. Intanto Andrè aveva ripreso conoscenza ed era stato aggiornato su ciò che era accaduto alla sua Oscar “in cuor mio sento che è viva, Alain e non lascerò nulla di intentato per ritrovarla, dovessi metterci tutta la vita. Se non è tra il popolo, poiché l’avete cercata ovunque, sarà tra i nobili, domani mi arruolerò come soldato tra di loro.” disse deciso ma molto provato, mentre con i suoi occhi color smeraldo riflettevano tutto l’amore per la sua donna, aveva la mano sul suo torace, lo stesso posto dove lei a pugni stretti, giorni prima gli aveva confessato che anche lei l’ amava. Lui che aveva aspettato quella dichiarazione per una vita intera sentì il suo cuore impazzire di gioia e dolcemente, ma con passione l’aveva fatta sua, annullandosi in lei. “Quanto sei bella amore mio” pensava, poiché pur avendo immaginato di amarla centinaia di volte, nulla di quel travolgente pathos poteva essere paragonato o descritto a parole. L’amava più della vita, perché Oscar era la sua vita. Alain si propose “verrò con te” aggiunse, mentre Bernard poco distante disse “io continuerò a cercarla tra di noi”. Nel silenzio della stanza Rosalie pregava per la loro amata Oscar e per Andrè ben sapendo che l’uomo non poteva vivere senza la donna che era tutto per lui da sempre.
   
 
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