Anime & Manga > Psychic Detective Yakumo
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Autore: Rox008    17/06/2018    1 recensioni
Un nuovo caso vede Haruka in pericolo. Yakumo proverà a proteggerla, ma riusciranno a restare uniti anche questa volta?
Questa è un'ipotetica continuazione, la mia personale versione, ed (ovviamente) in quanto tale non è ufficiale, i personaggi base appartengono a Manabu Kaminaga, mentre gli altri sono di mia invenzione.
Se i personaggi risultano lievemente OOC è perché penso che, dopo la morte di Ishiin ed i fatti che ruotano attorno a questo fatto, avvenga un cambiamento importante in ognuno di loro, soprattutto in Yakumo.
Questa fanfiction è stata scritta tenendo conto del manga e delle light novel (o almeno i primi 4 numeri dato che non sono stati pubblicati gli altri qua in Italia), che ho preferito all'anime ,da cui prenderò in considerazione solo pochi fatti. In ogni caso, verrà specificato nelle note se verrà fatto riferimento all'anime o al manga.
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haruka Ozawa, Kazutoshi Gotou, Un po' tutti, Yakumo Saito
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Yakumo era sotto la doccia quando il suo cellulare, dimenticato in camera, iniziò a squillare e Haruka lo avvertì dall'altra stanza.
<< Yakumo ti suona il telefono >>
<< Dimmi chi è ed in caso rispondi tu >>
Sentì dei passi affrettati passare davanti alla porta e poi nuovamente la voce della ragazza.
<< È Goto >>
<< Rispondi tu >>

<< Pronto? >>
"Haruka-chan, dov'è Yakumo??"
<< È sotto la doccia, sta arrivando >> rispose la ragazza, mentre sentiva la porta del bagno aprirsi.
Così si girò verso l'entrata della stanza e si ritrovò a Yakumo alle spalle, coperto dal solo asciugamano stretto in vita e con i capelli bagnati. 


Si perse momentaneamente a seguire le goccioline d'acqua scivolare dolcemente sul petto del ragazzo, mentre quest'ultimo se la rideva, divertito dalla reazione di Haruka. 


Deciso a giocare ancora un po' con la ragazza, si avvicinò ulteriormente a lei, arrivandole ad un palmo dal naso, per poi chiedergli:
<< Mi passi il telefono?? >>

Lei si riscosse dallo stato di trance in cui era caduta, arrossendo furiosamente e quasi sbattendogli addosso il telefono.
<< Che è successo adesso? >> disse Yakumo poggiato il telefono all'orecchio, mentre guardava di sottecchi la ragazza ancora rossa al suo fianco che di tanto in tanto lo osservava
" Mi ha chiamato Mamiko Komoshira, la signorina che abbiamo incontrato per quella storia del fantasma del bambino. Ha detto che lo ha rivisto, mentre guidava se l'è trovato nel sedile posteriore, mi ha chiesto di andare da lei"
<< Mi dia il tempo di vestirmi e andiamo >> e riattaccò.

 

Yakumo si girò verso la ragazza con un mezzo sorriso e incrociando le braccia la fissò.
<< Dovrei vestirmi, preferisci uscire o rimanere qui? >>
<< Cos... No! Ovvio che esco!! >> rispose lei agitata, sbattendo anche la porta per sbaglio.
Yakumo ridacchiò per la sua reazione, mentre prendeva l'immancabile camicia bianca dall'armadio.

 

 

Quando Goto arrivò, Yakumo era già pronto all'entrata dell'appartamento, in attesa dell'arrivo di Ishii per non lasciare sola Haruka.
Nel tragitto tra la casa dell'ispettore e quella della signorina Komoshira c'era una grande curva su uno strapiombo.
Fu lì che videro una macchina con lo sportello ancora aperto, quasi addosso al guard-rail, e sull'asfalto erano presenti dei marcati segni di frenata.
<< Diamo un'occhiata >> disse Goto accostando.
Girarono attorno all'auto ma la trovarono vuota. Il portaoggetti era aperto, le chiavi ancora attaccate al cruscotto ed una borsa da donna era appoggiata al sedile passeggero.
Yakumo guardò giù dal dirupo e vide una scarpa rossa col tacco, poco distante da un corpo nascosto da un cespuglio.
<< Goto temo di aver trovato l'autista>> disse all'ispettore indicando la scarpa
<< Come arriviamo là? >>
<< Hai delle funi, o dei cavi?? >>
<< No, però ho delle lenzuola che Atsuko mi ha chiesto di prendere stamattina dalla lavanderia, potremmo usare quelle. Lei mi ucciderà, ma non abbiamo altra scelta>>
<< Perfetto, due piccioni con una fava. Chiamiamo un'ambulanza e scendiamo lì, tu tieni le lenzuola da sopra ed io mi calo. >>
<< Va bene, ma sta attento>>

 

Ma era troppo tardi, era ormai un cadavere.
Con sgomento, Yakumo scoprì inoltre che si trattava di Mamiko Komoshira.

 

 

<< Mi sembra inutile dire che non si tratta di suicidio. Ma se tu, stupido orso, avessi pensato il contrario, ti informo che sui polsi della donna c'erano dei lividi, oltre ad esserci dei graffi sulle braccia e del sangue sotto le unghie. Insomma, la poveretta si è difesa fino alla fine >> disse il dottor Hata con un mezzo sorriso.
<< Grazie vecchietto, anche se già avevo capito che non si trattasse di suicidio >> precisò l'ispettore.
<< Ci vediamo tra due giorni per i risultati dell'autopsia, buona giornata e buon lavoro a tutti.>> salutò il coroner andando via tutto allegro, per poi parlare tra sé << Mai che mi facciano vedere un bel cadavere pulito ed in buono stato... >>

<< Mi mette i brividi ogni volta... >> borbottò Goto prima di guardare all'interno dell'auto.


Nel portaoggetti trovò qualcosa che lo fece sbiancare in viso.
<< Yakumo, guarda qui... >>
L'ispettore teneva tra le mani, indossando i guanti per non lasciare impronte, una lettera con scritto "È solo l'inizio" con quello che sembrava sangue.
Yakumo sentì il gelo farsi strada nelle sue vene, una forte nausea contorcergli lo stomaco, la testa pulsargli di dolore, mentre il cuore era diventato troppo pesante per battere normalmente.
Rimase immobile, guardando quella lettera, e inghiottì a vuoto un paio di volte.
Goto non era da meno, bianco come un fantasma e con gli occhi sbarrati, mentre avvertiva il panico prendere il sopravvento su di lui.
I due si guardarono e lessero il terrore negli occhi dell'altro.
<< Chiama Ishii, chiedigli dove ha messo i documenti che gli avevo chiesto prima sulla Komoshira, voglio rivederli >> disse con voce funerea Yakumo.


Goto chiamò Ishii, che si trovava da Haruka, e gli spiegò l'accaduto, chiedendogli poi dei documenti nominati da Yakumo.

 

<< Ishii mi ha detto che i documenti sulla Komoshira sono assieme alle ricerche svolte su quell'incendio in cui è morto il bambino, daremo un'occhiata anche a quelli>> disse Goto salendo in macchina una volta staccata la chiamata. << Ho detto di non dire niente ad Haruka, sarebbe meglio dirglielo di persona. Ora ti riporto a casa così Ishii viene con me e tu parli con Haruka. Probabilmente farò tardi stasera, non aspettatemi per cena >>
Yakumo annuì, tenendo lo sguardo verso il finestrino. Goto riprese quindi a parlare.
<< Lo so che sei preoccupato, hai paura, ce ne ho anch'io, ma ho promesso di proteggerla, non permetterò che le accada qualcosa >>
<< La ringrazio per questo, signor Goto >> rispose il ragazzo, senza però cambiare espressione o posizione
<< C'è qualcos'altro che ti ronza in testa >>
<< La signorina Komoshira non ha mai detto niente a proposito della lettera, giusto?>>
<< Esatto >>
<< Eppure ti ha chiamata per il fantasma.>>
<< Si ma non capisco cosa vuoi dire >>
<< Perché non dirci della lettera di minacce quando si era rivolta a noi per la storia del fantasma?? >>
<< Giusto, ottimo ragionamento! >>
<< Inoltre, secondo me il portabagagli non è stato lasciato aperto per caso o dimenticanza, lei voleva farci trovare la lettera >>
<< E questo come puoi dirlo?? >>
Ma lui, come suo solito, non rispose.
<< Ok ok, anzi che hai detto qualcosa del tuo ragionamento>> disse infatti Goto con una smorfia.

 

Quando arrivarono sotto casa, Yakumo prese un profondo respiro aprendo la portiera. Prima che scendesse, Goto gli mise una mano sulla spalla.
Yakumo si girò a guardarlo e lesse nei suoi occhi un incoraggiamento, annuì ed uscì dalla macchina più sicuro di sé.

 


Entrato in casa, Yakumo trovò Haruka ed Ishii in cucina a bere del the.
<< Ben tornato, com'è andata?? >> chiese la ragazza.
<< Ishii, l'ispettore la sta aspettando sotto, in macchina, ed è meglio che faccia in fretta, avete del lavoro da sbrigare >> disse Yakumo ignorandola.
<< Si... A dopo>> rispose Ishii
<< È successo qualcosa?? >> chiese Haruka preoccupata. 


Quando Ishii chiuse la porta di casa lasciando Yakumo e Haruka da sola, il ragazzo dall'occhio rosso sospirò.
<< Un omicidio >>
<< Un omicidio?? Oddio chi è morto?? >> chiese Haruka preoccupata.
Yakumo la guardò, immaginando già quanto ciò che stava per dirle l'avrebbe spaventata.
<< Mamiko Komoshira >>
Le raccontò che stavano andando da lei quando avevano visto che la macchina, di come avevano poi raggiunto il corpo, delle informazioni date da Hata, ed infine della lettera.

La ragazza ascoltò tutto attentamente, in silenzio, e alla notizia della lettera impallidì.


<< Quindi chi ha ucciso quella donna, è la stessa persona che mi ha minacciata >>
<< Così sembra >> disse Yakumo stropicciandosi gli occhi.
Seguirono lunghi attimi di silenzio, poi Haruka si alzò dalla sedia e, sempre in silenzio, uscì dalla cucina. Dopo qualche attimo di tentennamento, Yakumo decise di raggiungerla.


La trovò sul letto, a pancia in giù, abbracciata al proprio cuscino, piena di tristezza e le si sedette accanto in silenzio. Lei lasciò il cuscino, si girò su un fianco e cercò la mano di lui.
Yakumo la lasciò fare e anzi strinse la presa sulla sua mano
<< Tu non farai la sua stessa fine>> le disse con voce ferma.
<< Non voglio che tu rimanga coinvolto in tutto questo, potrebbe accaderti qualcosa>> gli rispose Haruka mettendosi a sedere.
<< Sono ormai da tempo coinvolto >>
<< Perché? >>

La domanda le era scappata dalle labbra quasi come un sospiro, ma Yakumo l'aveva sentita fin troppo bene.


Il problema era che non poteva dirle tutta la verità, per cui si limitò a rispondere con una mezza verità, guardando un punto indefinito del pavimento.

<< Perché è così, e ormai non si può cambiare questo.>> rispose lui.
Lei lo guardò intensamente, quasi a volergli leggere nella mente.


Probabilmente stava per fargli un'altra domanda, ma prima che aprisse bocca, lui rialzò lo sguardo serio.

<< Haruka >> disse con voce ferma, decisa, quasi dura.
Lei ormai sapeva che quando la chiamava per nome, era per dirle qualcosa di importante e per certi versi unico. 
Così annuì soltanto, per farlo continuare a parlare.
<< Penso che quella donna sapesse di star andando incontro alla persona che le aveva mandato quella lettera, ma per un motivo che mi sfugge non ci ha detto niente a riguardo. Se avesse parlato, magari ora non sarebbe morta. Per favore non fare lo stesso, se hai anche il minimo sospetto devi dircelo. E soprattutto stai attenta e permettici di proteggerti sempre e comunque>> 


Lei lo accarezzò sorridendogli dolcemente, cogliendolo impreparato.
Yakumo si aspettava che lei gli dicesse che sapeva cavarsela da sola, che non era una stupida, si aspettava addirittura che avrebbero litigato, ma sicuramente non si aspettava tutta quella dolcezza che vedeva nei suoi occhi.
<< Te lo prometto. Non aver paura >> e lo abbracciò.
Lui preso alla sprovvista inizialmente restò bloccato, per poi stringerla a sua volta.

 

<< E comunque un'idea sul perché non abbia detto niente forse io ce l'ho>> disse tristemente dopo qualche minuto Haruka, guardando a terra.
Yakumo la guardò interrogativo, con un sopracciglio alzato, e le fece segno di continuare
<< La persona che la minacciava è qualcuno a lei caro, ha voluto proteggerlo mettendo a rischio se stessa. O forse non pensava che sarebbe stato capace di ucciderla. Sicuramente si fidava di lui e lo amava profondamente.>> disse lei con gli occhi lucidi ed un nodo alla gola.


Dopo qualche minuto, Yakumo disse la sua.
<< Alla seconda opzione avevo pensato anch'io, potrebbe essere stata una morte accidentale. Quella donna e il suo assassino hanno avuto un grosso litigio, e nella foga lui l'ha spinta, facendola cadere giù.  >>
<< Secondo quanto ha scritto nel suo ultimo messaggio, lei voleva parlargli di qualcosa di importante, forse voleva trovare una soluzione. Peccato che il destinatario del messaggio era Yuri Kowayashi, che come sappiamo è stato ucciso una settimana fa e di cui non abbiamo trovato il cellulare. Questo vuol dire che i due casi sono collegati >> disse Yakumo.
<< Di bene in meglio >> sospirò sarcastica Haruka.

 

Yakumo la guardò con un mezzo sorriso
<< E questo sarcasmo da dove viene?? >> le chiese
<< A stare con lo zoppo si impara a zoppicare, non lo sapevi? >> rispose lei facendogli la linguaccia.

 

 

 

Ciao!
Avevo completato questo capitolo già giorni fa, ma mercoledì sono partita e non ho avuto modo di pubblicarlo, per cui ci ha pensato il mio meraviglioso ragazzo alla pubblicazione (grazie amore).
E niente, spero che questo capitolo vi piaccia :*
A presto :3

   
 
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