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Autore: francess225    17/06/2018    4 recensioni
La trama riguarda un incontro predestinato, ma al contempo insospettabile. Lui è Jeon Jungkook, l'idol che tutti conoscono,membro dei BTS. Giovane, genuino, spontaneo, invidiato. Emilie è una giovane neolaureata italiana, di ventiquattro anni, che decide finalmente, di partire per una nuova esperienza lavorativa, ma soprattutto di vita, in quel Paese che la chiama a sé da tanto tempo, la Corea. La loro storia ed l loro incontro verrà definito da quelle che sembrerebbero coincidenze..ma finiranno per legarsi in maniera profonda, e nonostante le differenze culturali, di età, e di vita, impareranno a conoscersi e ad affrontare le difficoltà di una relazione che agli occhi di molti risulterebbe impossibile. Qualcosa di sottile li lega.. ma di indissolubile: il destino, ed il suo colore è rosso.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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20/09/16


JUNGKOOK POV


Gli occhi chiusi.

La mia mente fluttuava insieme al vento che ci accarezzava, dondolandoci , 
unendoci..

Sentivo il suo profumo. 

L’odore della sua pelle, dei suoi respiri. 
Era così che odorava il corpo di una dea?

Sentivo la sua delicatezza. 
Tramite quel contatto tutto divenne più nitido.
Come se la conferma che avevo tanto cercato fosse in quell’unico bacio.
Nel preciso istante in cui le nostre labbra si sfiorarono per la prima volta, tutti gli ingranaggi si incastrarono perfettamente.

Meglio di mangiare kimchi fritto dopo una practice di cinque ore.
Meglio delle ultime casse bluetooth della Apple che volevo da un anno.
Meglio di giocare per dieci ore di fila a Overwatch.


Emilie cosa cazzo mi hai fatto?


Dire che ero in estasi sarebbe dannatamente riduttivo.
Era legale l’effetto che mi faceva?
Impadronirsi del raziocinio di una persona non può esser considerato normale.

Il contatto leggero tra le nostre labbra, l’assaporarci lentamente.. era paradisiaco.
Non mi era mai capitato, in diciannove anni di vita, di sentirmi così completo.
Per di più era la mia prima volta con una ragazza più grande.
Mentalmente mi resi conto che non solo stavo soddisfacendo una tra le mie fantasie più recondite, ovvero avere un qualsiasi tipo di approccio fisico con una Noona prorompente come lei , ma che mi stesse anche facendo impazzire.

Lei vibrava ed ogni centimetro del suo corpo richiamava il mio calore, anzi lo esigeva.
Non appena dischiuse le labbra, il mio corpo reagì nell’immediato. 
In un nanosecondo le nostre lingue cominciarono a scontrarsi, a battersi, come se fosse una lotta per il controllo sull’altro.
Sentivo benissimo quanto lei fosse esperta, sicura di sé stessa, quasi impavida nell’esplorarmi senza alcun timore.



Il sentirmi guidato inizialmente mi spiazzò.. cazzo sono sempre stato io ad avere il controllo in quelle situazioni.
Ma allo stesso tempo devo ammettere che quel contatto mi elettrizzava, rendendomi improvvisamente inerme davanti ad Emilie, che era così dannatamente sensuale. 
Dal modo in cui mi guardava, sembrava che quegli occhi stessero prendendo fuoco, 
come se dicessero:    “ l’abbiamo iniziata insieme, adesso vieni all’inferno con me 

Ero impotente, incapace di prendere le redini del gioco, perché lei si era già presa tutto.

Una parte di me però, ovvero quel briciolo di sanità mentale che mi rimaneva, si era subito reso conto che qualcosa non andava..
Ma lì per lì non ci diedi peso… ero comunque un diciannovenne in piena crisi ormonale con una stragnocca davanti intenta a limonarmi.

Devo essere sincero il nostro primo baciome lo ero immaginato diverso.
Fu come se i primi secondi mi avesse mostrato i suoi sentimenti, la sua purezza, tramite un contatto intimo, veroe sincero..  per poi retrarsi senza motivo apparente, gettando le mani nei miei capelli, e dando libero sfogo alle sue fantasie sessuali.


Che si stesse nascondendo?
Non che mi dispiacesse sia chiaro, ma qualcosa non mi tornava.
E mi era bastato un solo approccio fisico con lei per capirlo, come se l’avessi sfogliata e letta per una frazione di secondo.



Pochi minuti dopo non ci vedevo più, la mia mente era totalmente annebbiata e non ero assolutamente più in grado di farmi domande di alcun genere.. volevo esplorarla anche io, sentirla, annusarla. Come se avesse risvegliato in me non so quale istinto primordiale.
Allungai avidamente le mani verso il suo fondoschiena. 
Era così fottutamente attraente, e l’occhio, nelle poche occasioni in cui ci eravamo incontrati le volte precedenti, mi era sempre caduto sulle sue forme.. era innegabile, aveva un corpo micidiale per qualunque essere di sesso maschile.
In Corea la maggior parte delle ragazze sono degli stuzzichini striminziti, quasi che se le tocchi rabbrividisci per paura di spezzarle.
Lei invece no diamine, quelle cosce mi avrebbero mandato direttamente nell’oltretomba, così toniche.. una delle cose più sexy mai viste.

Ero davvero ad un passo dal non capirci più niente ed azzardare un qualsiasi tipo di contatto più spinto,quando sentii un rumore.

Merda.

Era inconfondibile.


Un dannato scatto.

Il mio cuore perse più di mille battiti, anzi sono sicuro si fosse fermato.
Restammo immobili, avvinghiati e pietrificati. Gli occhi di Emilie erano sgranati e mi fissavano circospetti, quasi mi chiedessero il permesso di muoversi.

“ E’ stato quello che p-p-enso io? “. Mi chiese balbettando a mezza voce.

In un attimo il panico mi inondò. 
Neanche stessi per morire, una rapida sequenza di ciò che sarebbe avvenuto da lì a breve mi passò davanti agli occhi. In poche parole? L’apocalisse.
La mia mente stava già osservando le prime pagine dei gossip internazionali, ed ascoltando la strana voce melodica di quel qualcuno che da lassù, si sganasciava dalle risate osservando la mia vita andare in pezzi.

“ Non muovere un muscolo “. 
Le dissi mentre il mio sguardo restava incatenato al suo, vagante nell’ansia.

“ Emilie stai tremando? “.

“ E’ il freddo idiota “.

“ Certo e io sono PSY “.

“ Pane e simpatia stamattina ? ”

“ Meglio dello yogurt ACIDO che a quanto pare ti sei mangiata tu “.

“ Senti Jungkook sono già al limite “

“ Qualcuna per caso, solo in minima parte, è permalosa da far paura ? “ 
La stuzzicai ancora.

“ Vedremo se te lo lascerò scoprire “.

Non resistette più e affondò imbarazzata il viso nella mia felpa, scoppiando a ridere di gusto, e strofinando il naso sulla mia spalla. 
Avevo appena abbattuto uno dei tanti muri della ragazzina travestita da adulta che avevo davanti.
Non credevo che ci potesse essere una qualsiasi sottospecie di essere vivente più bello di lei in quel momento.
L’avrei paragonata ad una di quelle attrici occidentali.. una di quelle capaci di risultare stupende e genuine senza alcun trucco addosso, con i capelli stropicciati, intente ad alzarsi dal letto la domenica mattina, mentre il loro uomo le implora di non allontanarsi neanche di un centimetro solo con uno sguardo.

“ Dovremmo muoverci “. Si decise ad affermare dopo aver espirato profondamente.

Agli ordini capo, ma.. “- “ Sei sicura di sentirti bene? “
La vedevo strana, la ragazza era accigliata e aveva appena assunto le sembianze di un ninja sbilenco, mentre tentava maldestramente di alzarsi.

Sembri sotto effetto di droga “.
 
La presi nuovamente in giro.

“ Scusa impavido Jungkook se ho paura che possano esserci dei paparazzi  “ 
mi disse spintonandomi e appoggiandosi alla mia spalla per alzarsi 
Dovresti essere tu il primo a preoccuparsene, e invece sei lì con quello sguardo da pesce lesso “ mi indicò, continuando a deridermi.

“ E’ colpa tua, tua e del tuo stupido sex appeal “ risposi senza neanche preoccuparmi di dar vita ai miei pensieri. 
“Che diavolo vai dicendo Jungkook?”  Pensai tra me e me.

Eccola che si era irrigidita di nuovo. 
Sembrava a me o anche lei era incapace di resistere alla tensione sessuale che si creava ogni volta che ci ritrovavamo a pochi centimetri l’uno dall’altra?
Decisi di insistere un altro po’, giusto per divertirmi a renderla nervosa, mentre incominciavamo ad allontanarci dal piccolo strapiombo.

“ Hai questa idea di me nella tua testa che è davvero insensata “ – “ Mi riferisco al fatto di reputarmi un ragazzino.. ti ho già detto che non devi fingerti disinteressata a me per una questione di età.. sai che non sono cieco e vedo benissimo l’effetto che ti faccio “.

Ci fu una piccola pausa dove non ricevetti nessuna risposta, se non un sonoro sbruffo.

“ Io credo che mister modestia voglia esplorare il fondo dello strampiombo vero ? “ mi schernì senza tanti giri di parole.

Adoro quando fai la prepotente “.

Dopo aver rovistato nello zaino, le lanciai una delle mascherine nere di scorta che mi portavo sempre dietro.

“ Questo tuo preoccuparti per me mi commuove..  ragazzino “mi urlacchiò in risposta, afferrando l’unico mezzo che avevo a disposizione per proteggerla del possibile terrorismo mediatico .

“ Proteggo solo la mia figura milady “ 


“ Faccio finta di crederti così puoi continuare aproteggere il tuo enorme orgoglio maschile“. 
Mi rispose sfoderando l’ennesimo sorrisetto incalzante, che le evidenziò per pochi secondi le fossette impertinenti.

L’unica stronza arrogante con la quale mi divertivo da impazzire, e che mi aiutava giorno per giorno, senza saperlo, a distruggere ogni stereotipo di donna perfetta che mi ero immaginato fino a quel momento. 

















21/09/16


EMILIEPOV


Sono sempre stata un’amante indiscussa della pioggia.
Ma mai come quella mattina.
Il tepore del piumino invernale appena sfornato mi avvolgeva totalmente.
E’ facile, durante i primi freddi settembrini, trovare conforto da quell’ammasso di piume calde senza iniziare a sudare come un’ossessa, motivo per il quale, decisi di tirarlo fuori con due mesi di anticipo rispetto alle persone normali.
Ed è proprio lì che mi ritrovavo, persa in paranoie dal calibro enorme e dubbi di ogni tipo, sorseggiando una tisana al lampone di scarsa qualità.
La leggera pioggerella di inzio stagione continuava a tichettare alla finestra, spronandomi a fare qualcosa.. qualsiasi cosa pur di alzare le chiappe dal letto e cominciare a dare un senso a quella che, a mio avviso, sarebbe stata una giornata infernale.
Mi ritrovai immobile, a gambe incrociate, con il dorso appoggiato al rumoroso schienale di legno alle mie spalle, imbacuccata a tal punto che solamente il viso fuoriusciva dal lenzuolo.
Fissavo un punto davanti a me paralizzata, incapace a momenti di sbattere anche solo le ciglia.

“ AISHHHHHHH “implosi all’improvviso, allungandomi in avanti e sbattendo braccia e gambe a mo’ di pazza sclerotica.. 

“ Adesso Emilie ti calmi, respiri e ti riappropri di te stessa per favore”.
Ripetei ad alta voce in un vano tentativo di autoconvincimento , alzandomi in piedi sopra al letto a due piazze che mi sovrastava.
Inutile dire che sbraitai per altri dieci minuti abbondanti, saltellando come una pazza isterica per poi abbandonarmi di nuovo sul materasso.

Decisamente un caso clinico.

Continuavo a torturarmi il labbro inferiore , il quale si tramutò nel giro di cinque minuti in un canotto di dimensioni bibliche, tipico di quando il livello di ansia supera il range limite.
Nella mia testa continuavano a vagare senza sosta le immagini della sera precedente, ma soprattutto si faceva largo, prepotentemente,  la figura di un Jungkook furibondo, che prendeva a calci nelle palle il mio ex, avvolgendomi poi tra le sue braccia.

Quell’inestimabile senso di protezione mi stava travolgendo di nuovo, ma la cosa peggiore era… 

Che non riuscivo a disfarmene, o meglio.. non volevo.


Erano tante le amiche che mi invidiavano per l’esuberanza che mostravo agli occhi degli sconosciuti, per la sfrontatezza che amavo sfoggiare davanti agli uomini che mi interessavano solo per stimolare la loro curiosità, rendendomi a mia volta coinvolgente, o semplicemente per farmi definire “po’ fuori dai gangheri, ma troppo simpatica ”.
Una parte di me era davvero schietta e priva di vergogna, ma solo le mie amiche più strette, contabili sulle dita di una mano, conoscevano la verità.
Tra le mille sfaccettature di me stessa, che nascondevo con cura da occhi estranei, c’era una ragazza dalla lacrima facile che si commuoveva per la bellezza delle piccole cose, come la sfumature rosacea di un tramonto, o la ragazza dall’animo romantico che amava perdersi nei sogni più assurdi, o ancora la ragazza che si emozionava quando riusciva a far sorgere un accenno di sorriso nel volto degli amici che avevano passato una brutta giornata.
Erano lati di me, che custodivo bramosamente, che non vedevo come debolezze, ma semplicemente come qualcosa di prezioso, che avrebbe definito la vera me agli occhi di qualcuno. 
Quel qualcuno doveva valerne la pena, e solo in quel caso forse avrebbe avuto la possibilità di conoscermi davvero. Motivo per il quale non ero solita concedermi a chiunque o ad “innamorarmi” facilmente.
Il tutto mi riportava costantemente a pensare a Jeon Jungkook. 
Quel dannato ragazzino coreano e la sua abilità di oltrepassare tutte le mie barriere di difesa insormontabili con un unico bacio, senza chiedere alcuna autorizzazione, e probabilmente senza nemmeno rendersi conto di nulla.
Un triliardo non sarebbe sufficiente a quantificare il numero di volte in cui mi persi ad immaginare il nostro bacio durante quei mesi.
Con quanta gente del sesso opposto mi ero relazionata in ventiquattro anni di vita? Tanta.
Ma nessuno avrebbe mai potuto essere paragonato a lui, o meglio a quello che lui mi diede occasione di assaporare in quei pochi secondi iniziali, prima che tutto si trasformò in passione selvaggia, senza alcun accenno di dolcezza.


Fu come se, appena le nostre labbra si toccarono, fui inghiottita completamente, e trasferita in un mondo parallelo, di cui nessuno a parte noi, era a conoscenza.
La moltitudine di sensazioni sovrastanti mi avevano colpito, una ad una, senza che avessi tempo di riconoscerle, come una sfilza continua di frecce che collidono in un unico corpo, bersagliandolo.
Inizialmente, senza capacitarmi del “ come “,ci sfiorammo, e quel ragazzinofastidiosofu capace di insinuarsi dentro di me con una facilità disarmante.
Mi ritrovai spiazzata, frastornata, e totalmente inerme. Cosa totalmente inusuale per me, abituata com’ero ad avere sempre il controllo.
Una scarica di adrenalina pura, mista ad emozioni non classificabili mi pervase, e fu in quell’esatto momento che mi resi conto che Jungkook possedeva la chiave per entrare dentro di me, relazionandosi così con le mie debolezze.
Fu un bacio morbido, ma al contempo intenso , dove rivelai non curante la mia fragilità, la mia sconfinata tenerezza, il miomondo che avevo sempre protetto con gelosia.


Mi paralizzai totalmente da li a poco, quando realizzai il potere che il diciannovenne era in grado di esercitare su di me.. 

Come diamine era possibile?  Voglio dire chi era lui per me se non un estraneo?

Appunto nessuno.

Inspiegabilmente mi sentii violata.

Era stato davvero così facile per uno sconosciuto, fare quello che nessun uomo, e sottolineo nessuno, era riuscito a fare  nell’arco dei miei intensi ventiquattro anni di vita ?

Una parte di me non volle accettarlo, e combatteva prepotentemente al fianco della Emilie spaventata, vulnerabile, che per nulla al mondo avrebbe avuto intenzione di rivelarsi così facilmente ad uno sconosciuto per quella che era davvero.

Avevo già cominciato a scappare da lui a quel tempo.

Rimisi la mia maschera.
E lo baciai più ardentemente di quanto avessi mai fatto in vita mia.

Jungkook non avrebbe visto la vera me, non avrebbe visto le mie debolezze, non gli avrei fatto scoprire un bel nulla … e per riuscirci dovevo semplicemente fare quello che facevo con chiunque no?
Lasciarmi viziare dal suo corpo e dare il via libera al mio.
Mi lasciai tramortire dalla passione e dal desiderio puramente sessuale che mi aveva guidato verso di lui da tanto tempo, sperando che capisse che in quel momento era tutto ciò che ero in grado di offrirgli..niente di più niente di meno.

Una vera codarda Emilie , complimenti.


Per tentare di distogliere l’attenzione da quelle scene che continuavano a tornarmi in mente, distraendomi da qualsiasi attività che poteva essere intrapresa in quella giornata di merda,  decisi di provare con l’ultimo tentativo.
Fin da piccolina infatti, ero solita prendere il ventiquattrore ed iniziare a leggere, rendendomi così conto di quanto i problemi reali fossero altri, rispetto alle stupidaggini per le quali soffrivo io.
Era un metodo piuttosto cinico, ma aveva sempre funzionato nei casi di emergenza.

E quello rappresentava decisamente un codice rosso per la mia sanità mentale.

Così rassettai tutta la camera, ribaltando qualsiasi cosa mi capitasse davanti, in cerca del mio fidato portatile, sul quale inciampai rumorosamente.
Non persi altro tempo, lo afferrai e visitai la pagina di quello che potrebbe essere definito il “ Times coreano”, per ossigenare la mente.


- “Gruppo di piromani incendia Gangnam, trenta feriti ”  -   
- “Rapina a mano armata nei distretti periferici di Seoul, due morti “-


Continuai a leggere incessantemente, sempre più sbigottita dalla demenza umana che si rivelò una perfetta distrazione.
Fino a quando, per sbaglio, incappai nella sezione “ musica e spettacolo “, che in seconda pagina vantava uno dei titoli più spaventosi mai letti, e che consentì al sangue nelle mie vene di raggelarsi in una frazione di secondo.

Che sia Jungkook dei Bts, il nuovo Idol sprezzante del pericolo? 

Col respiro mozzato, il mio sguardo fu attratto subito dalla foto in bianco e nero riportata, che raffigurava un Jungkook spensierato, al fianco di una ragazza occidentale.
Era innegabile, quella dannatissima foto, ci ritraeva fin troppo vicini, risultando così impossibile scambiarci per un paio di amici.
Notai anche, che per fortuna, i tratti del mio viso erano leggermente sfocati, impedendomi di essere riconosciuta con facilità.
Ma niente sarebbe stato in grado di sollevarmi il morale, dopo aver letto quel dannato articolo per intero. 

“ Scandalo per il diciannovenne dei Bts, il primo del gruppo a farsi notare in totale spensieratezza in giro per Seoul, per giunta in dolce compagnia! E chi se lo sarebbe mai aspettato che il giovane Maknae amasse le bellezze occidentali? Quando ne sapremo di più?
I due sono stati avvistati nei pressi di una farmacia di Gangnam, dove sembra che la ragazza avesse svolto il proprio turno notturno, per poi scomparire nella periferia con il giovane di Busan. Come la prenderanno le fans
Preparate i popcorn !“ 

“ Porca puttana. Siamo fregati.“ Boccheggiai ancora incredula davanti allo schermo del pc.

“ Emilie calmati, mantieni il controllo. Pensa alla cosa più logica da fare ORA “. Mi dissi, mentre il mio corpo veniva scosso da brividi di paura.
All’improvviso tutti i pensieri andarono irrimediabilmente a Jungkook.. volevo contattarlo, volevo parlarci, volevo pensare ad una dannata soluzione con lui, ma il mio stupido cervello si rifiutò di collaborare. 
Pensai nell’immediato che un qualsiasi tipo di contatto con lui sarebbe potuto essere nocivo per la sua carriera, o che in quel momento avesse già cominciato a pentirsi di avermi incontrato.. mille e dico mille pensieri negativi mi invasero il cervello.

Quello che successe poco dopo, mi tolse il respiro, nel vero senso della parola.
Mi ritrovai ad iperventilare, mentre tutto intorno a me cominciò a girare. Non sentivo più alcun tipo di contatto con la sedia, non sentivo piùniente, solamente un’impressionante brusìo alle orecchie.
Avevo letto già decine di articoli su carriere stroncate di artisti coreani di fama mondiale, solo perché avevano intrapreso una relazione con qualcuno che amavano.
Non gliene importava un fico secco alle agenzie se i ragazzi incontravano una persona con cui condividere loro stessi, o con cui sperare di avere un futuro insieme .. ovviamente no.
A quei dannati mostri interessava solo ed unicamente una cosa : che loro funzionassero come perfette macchine da soldi.
Che sorridessero davanti alle telecamere, facendo finta che andasse sempre tutto bene.
Iseul me ne aveva parlato così tanto durante le pause pranzo in farmacia. 
Aveva anche lei dato libero sfogo alla sua preoccupazione per il cugino Hoseok, e per il suo peso che a detta sua, aveva continuato a diminuire drasticamente nell’arco degli ultimi mesi, dati i ferrei regimi alimentari che gli venivano imposti da quel diavolo travestito da Pd-nim.
Era una sorte di prigione in cui i ragazzi erano obbligati a vivere per raggiungere i loro sogni.

Diventerà sempre peggio ora che stanno acquistando più popolarità all’estero “
Così disse Iseul. 
Ci aveva provato ad avvertirmi.

“ Ma che diamine ti è saltato in mente Emilie? Cosa ti ha fatto pensare di essere diversa eh? Deficiente, stupida, e ancora deficiente.“.
Questo fu tutto quello a cui riuscii a pensare in risposta, prima di realizzare che mi trovavo nel bel mezzo di un attacco di panico.
Non ero in grado di respirare, figuriamoci di ragionare lucidamente.
Avevo bisogno di calmarmi, ad ogni costo, altrimenti avrei potuto seriamente impazzire o fare qualcosa di stupido.
Fu li che afferrai in un secondo il cellulare, pronta a digitare il numero dell’unica ragazza che avrebbe potuto aiutarmi in quel momento.
Per chiamare Iseul fui costretta a sbloccare la schermata , trovandomi così davanti ad un messaggio:

mittente:        Jungkook

17.07 pm 

 “ Emilie, è triste che il primo messaggio che ti mando riguardi una cosa del genere, avrei preferito mille volte invitarti qua per guardarci un film insieme credimi, ma ho bisogno di vederti.. dobbiamo parlare in qualche modo. Fammi un favore :  
Non fuggire da me. 


Al solo leggere il mittente, un brivido incontrollabile percorse a grandi falcate l’intera superficie del mio corpo, ricordandomi mentre rileggevo per la quarta volta l’sms, che stavo per avere il secondo attacco di panico della giornata.
 
Decisi di ignorarlo.

Era l’ultima persona con cui, in quel momento, avrei potuto impostare una conversazione degna di questo nome, in più nella mia mente si era annidato un solo pensiero, contro la mia stessa forza di volontà : “ lascialo stare, per il suo bene ed il tuo, dimentica tutto“. 

Sì esatto, la mia fuga era iniziata, e Jungkook lo aveva già capito.

Mi sbrigai a comporre il numero di Iseul, mentre guardinga mi avvicinavo alla finestra del minuscolo appartamento di cui mi impegnavo a pagare l’affitto. Scrutavo cautamente da dietro la tendina, in cerca di possibili paparazzi appostati, o addirittura di ragazzine in piena crisi ormonale in cerca di vendetta.
Sperimentai in ogni sua forma il significato di terrore in quel momento, ero davvero impietrita.
Continuavo a sudare ininterrottamente.

Emilie ! Pronto Emilie mi senti? Dimmi che stai bene ! “. 
La voce di Iseul mi pervase, risvegliando i miei sensi all’improvviso.

“ Io, i-o . . . Is non credo di stare bene, non capisco perché sto reagendo così, non voglio che la sua carriera vada in fumo per nulla, io .. “. Balbettai.

“ Em, per favore calmati. Va tutto bene okay? Io e Hobi siamo appena entrati in macchina, mi ha avvisato lui. Veniamo da te , mandami la posizione su Kakao, pensi di riuscirci tesoro ? “

“ Fai in fretta ti prego “

“ Promesso. Arriviamo. “










Mi ritrovai a rigirarmi le bacchette argentate tra le mani, mentre spostavo i funghi cotti da Is sul bordo del piatto, ancora stracolmo di riso e verdure di ogni tipo.

Devi mangiare straniera “mi incoraggiò Hobi sorridendo, punzecchiandomi la spalla con le sue di bacchette.

“ Senti chi parla ! Spiri da quanto sei magro ! Vi danno da mangiare li dentro? “ riuscii a rispondergli, mentre incrociavo lo sguardo complice della cugina, accasciata sul divanetto del  soggiorno.

“ Yah ! Io mangio tantissimo ! E’ che ho il metabolismo veloce ! “  questa volta mi spintonò leggermente, avvicinandosi al mio sgabello -“ Allora è vero che l’amore ti concia per le feste, aimè “,il suo tono era tragicomico mentre si portava una mano al petto, ed una alla fronte.

Yah quale amore ? Sono allergica ai legumi, motivo per cui metà del pasto gentilmente cucinato da tua cugina è ancora nel mio piatto.  “
 
Capisco perché piaci a Kookie straniera, anche se non avrei mai pensato di dirlo”.

La sua affermazione mi colse alla sprovvista, mentre con molta nonchalance, degna di una madame ottocentesca, iniziai a tossire per evitare di morire soffocata dai chicchi di riso.

“ Tieni bevi un po’ d’acqua, ci servi viva per rinsavire quel teppista di Kookie “

“ Che diamine stai dicendo Hobi? “  
Gli risposi appena ebbi recuperato fiato.

“ Andiamo Emilie ! Anche se sono più piccolo di te, non me la bevo la storia dell’amicizia. Ho visto come vi guardate, o meglio, me lo hanno raccontato gli altri.. Namjoon era sconvolto !  “ – “ Si vede che sei una Noona in gamba, anche per come ci rispondi.. sei sfrontata ma non ci tratti come degli Idol bensì come PERSONE normali ed è fantastico! “

“ Hobi qualsiasi sia la verità, non ho intenzione di uscire con Jungkook, né di rivederlo “

“ Cosa? Ma che diamine stai dicendo? Tu non l’hai visto quando è tornato a casa ieri sera ! “ 

Era esterrefatto.

“ No, ma ho visto l’articolo che è uscito in mattinata, e mi è bastato “.
Dovevo cominciare a recitare, fosse stata l’ultima cosa che avrei fatto al mondo.

“ Anche il nostro PD lo ha visto, insieme a tutti noi Noona, e ovviamente nessuno ne era felice pensando al nostro percorso lavorativo… Ma vogliamo bene a Kookie, abbiamo notato la sua euforia dopo esser uscito con te, e nell’immediato abbiamo mandato al diavolo le paure. Oltretutto facciamo parte dell’unica agenzia di Entertainment che non impone divieti relazionali, siamo liberi Emilie ! “ – “ E poi Pd-nim può esser convinto facilm.. “

“ Allora è meglio se restate in quell’ottica di totale libertà Hobie. “ – “ E’ quello che voglio anche io “.

Sentii Is sospirare rumorosamente mentre gettava un’occhiata al cugino, che in quel momento, si stava avvicinando lentamente a me con aria di circospezione.

“Merda Emilie, devi essere convincente devi essere convincente , FORZA ! “ continuavo a pensare.

“ Che intendi dire Em ? “. Lo sguardo di Hobi premeva su di me con forza, mentre scannerizzava ogni piccola mimica proveniente dal mio viso, in cerca di una spiegazione che giustificasse il tono improvvisamente serio.

“ Devo trovare le parole per dirlo in maniera carina.. “.
Aggiunsi mentre misi in scena una risata soffusa.
Decisi di alzare la testa e di dare il via ad un contatto visivo intenso con il ragazzo che mi ritrovavo davanti, un’osso duro, che sembrava leggesse gli animi delle persone, come se il signore gli avesse fatto uno dei doni più belli della vita : l’empatia.
Sapevo che sarebbe stato arduo mentirgli spudoratamente ma dovevo provarci, dovevo proteggere Jungkook dall’ira mediatica, ma soprattutto da me, e dai miei casini.
 L’unico modo che avevo era quello di ingannare il ragazzo che ora mi stava di fronte, intento a scrutarmi curioso, con le braccia incrociate al petto.

“ Volevo solo andarci a letto Hoseok, mi dispiace si sia fatto strani pensieri“ – “ Pensavo l’ avesse capito alla fine, sai quando le cose cominciano a prendere quella piega in così breve tempo.. le spiegazioni non sono molte “.
Squittii in maniera maliziosa, così frivola che avrei giurato di meritarmi l’oscar come migliore attrice protagonista.

Al solo pensiero di rendermi detestabile davanti agli occhi di Jungkook mi sentii morire.
Era l’ultima cosa che avrei voluto al mondo, e tutto, tutto dentro di me, dalle emozioni viscerali provate con lui , ai ricordi dei singoli sguardi che ci eravamo scambiati da quando ci conoscevamo, si distrussero, uccidendomi, mentre mostravo ad Hobi una delle migliori facce di bronzo esistenti sul pianeta Terra.

Passarono diversi minuti, in cui lo sguardo di Hobi continuava a saltare da me alla figura della cugina, imperterrito, mentre nervosamente scavava un solco per muoversi su e giù tra cucina e soggiorno.
Poi tornò da me, che ero intenta a versarmi del vino rosso nel calice di vetro lucido.

“ Noona, sei sicura di volerla finire così ? “.  Fu la prima volta in cui vidi un’accenno di tristezza sul volto perennemente entusiasta e sorridente di Hoseok.

Mi sentivo una merda. 
Veramente avrei voluto sprofondare in un baratro in quel momento se solo avessi potuto.

“ A cosa ti riferisci ? Non mi pare di aver mai iniziato nulla “


In quel momento sperai con tutta me stessa che Hoseok mi credesse, anche perché non sarei mai stata in grado di mentire di nuovo. 
Anche io per quanto abituata ad indossare maschere su maschere, mi sarei rotta in una situazione del genere.

Fu questione di pochi minuti prima che Hobi decise di salutarci ed andarsene.
Dal luccichio nei suoi occhi capii che nutriva ancora una qualche sorta di speranza, ma che per quel momento accantonò, salutandomi in maniera più fredda e distaccata del solito.

Alla fine che avrebbe dovuto dirmi? Gli avevo appena schiaffato in faccia il fatto che me ne sbattevo altamente dei sentimenti di uno dei suoi migliori amici.
Tutti hanno un limite di sopportazione, le persone più pacifiche e solari come Jung Ho-seok non fanno eccezione.

Nell’esatto momento in cui sentii la porta dell’appartamento sbattere leggermente, abbandonai la cucina e mi fiondai nel soggiorno, tra le braccia di Iseul, che mi aspettava sul divano, complice in tutto quel casino. 
Feci in tempo ad abbracciarla che non trattenni più le lacrime, le quali avevano cominciato a sgorgare fuori a fiumi, mentre i singhiozzi aumentavano a vista d’occhio.
Sentivo che sarebbe stato uno dei pianti più lunghi della mia vita.

Em dovevi arrivare fino a questo punto? Che diamine. “ – “ Neanche io con Namjoon, al tempo, sono arrivata a tanto. “

Sentii il respiro di Is farsi irregolare quanto il mio, finchè la sua presa non divenne ferrea, e le sue lacrime mi inumidirono la camicetta.









SPAZIOAUTRICE ~…~…~…~…~...~...~...~



Buonasera a tuuuuuuuutte lettrici e lettori ( :

YAAAAH iniziamo col dire una cosa di fondamentale importanza:

Ho terminato la dannatissima sessione estiva con un 28.

QUINDI, sono finalmente libera e avente possibilità di tornare ad aggiornare in maniera quasi regolare YEEEEH.
Credo che molti di voi sappiano cosa vuol dire sessione estiva vero? ECCO.
Spero riusciate a perdonarmi <3 Anche perché alla fine questo chapter è tipo il più lungo che io abbia mai scritto ahaahh

Per il resto cosa dire, questo capitolo è decisamente diverso dagli altri, anche perché capiamo sempre di più i protagonisti, ma in questo caso Emilie nello specifico, e le sue turbe mentali infinite.
Mettendomi al suo posto beh, non so se sarei mai riuscita ad arrivare a tanto, ma sicuramente come lei avrei pensato ad un modo per tutelare quel tenero di Kookie, che ancora per quanto “ maturo “, non si rende benissimo conto della situazione in cui si è andato a cacciare.
In ogni caaaaaso, sarei felicissima come sempre di sapere la vostra opinione <3 
Il mio grazie va a tutti  as usual < 3
Soprattutto ad Hurricainesonia , che non si perde mai un capitolo e continua a recensire seeeempre <3
Un grazie particolare va anche a voi cari Ghost readers, perché in qualche modo continuate a leggere anche se non vi svelate <3 A me basta anche questo come piccolo segno di apprezzamento sapete ?
EEE niente l’angolo diabetico finisce qui per stasera ( LOOOL AHAHA), vi mando un abbaraccio, al prossimo capitolo!

Francess
   
 
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