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Autore: Blue Flash    18/06/2018    3 recensioni
«Aspettate tutti—…» urlò Bonney Jewlery, attirando tutta l’attenzione su di sé, mentre s’alzava in piedi e brandiva la mela che non aveva ancora terminato di mangiare. «Primo, com’è possibile che non si è unito anche Trafalgar al gruppo delle minacce? Secondo, quando fai arrivare questa maledettissima cena? E’ più di un’ora che sto aspettando, Cassiel, ed anche la mia pazienza ha un limite. Terzo, le tue mele fanno schifo. »
Drake, che era il più vicino a Bonney, scosse la testa per via delle risate generali, e poi afferrò la rosata per la manica della camicia e la costrinse nuovamente a sedersi, come se fosse una bambina.
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Lord Petyr Cassiel decide di indire una "Caccia al Tesoro" sulla sua isola misteriosa, ed invita a partecipare l'intera Generazione Peggiore, così da vedere in azione i famosi Supernovellini. Ma non saranno loro i soli a volersi impossessare del tesoro di Cassiel, a sorpresa parteciperanno anche i Rivoluzionari, la famiglia Vinsmoke ed i pirati di Barbabianca, che si ritroveranno bloccati su quell'isola.
Che i giochi abbiano inizio.
Genere: Avventura, Comico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Eustass Kidd, Famiglia Vinsmoke, Jewelry Bonney, Mugiwara, Trafalgar Law
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1. La Lettera


La brezza termica che si sollevava al tramonto era quanto di più bello potesse accarezzare la nivea pelle della pirata dai capelli rosati. Le lunghe ciocche, lasciate libere di svolazzare qui e li, di tanto in tanto le coprivano il viso, ricadendole dinnanzi alle violacee iridi. Una folata più forte delle altre le fece quasi volar via il cappello scuro che celeva in parte il volto, ed allora sollevò una mano, a bloccare l’evento.
Sul ponte della propria nave, grande e dallo sgargiante Jolly Roger color rosa e che la rappresentava alla perfezione, il resto dei suoi uomini era in totale agitazione. Ma lei, invece, ostentava una calma assoluta ed imperturbabile osservava l’isola che era appena spuntata all’orizzonte. Un’isola misteriosa, non segnata dalle mappe e che solo i più abili ed esperti navigatori avrebbero trovato, o almeno queste erano le parole della lettera che le era stata recapitata all’improvviso, scombussolando tutti i suoi piani. C’era altro per la mente di Bonney, ma queste cose vennero letteralmente spazzate via il giorno in cui quell’uomo si presentò durante un colpo.

 

Il pianto di una serie di bambini rimbombava nella grande sala di quella lussuosa banca che vi era sull’isola. Non aveva messo in conto di rapinarli, anzi, era una cosa decisamente noiosa, ma Bonney aveva bisogno di soldi e per tale motivo non aveva esitato neanche un attimo a fare irruzione, puntando contro alla guardia più stupida una pistola, per poi trasformarlo in moccioso. Da li infiltrarsi era stato facile, anche perché da sola faceva molto prima e poi non poteva rischiare di mettere nei guai i propri compagni. Il Governo la cercava, quindi questo voleva dire che aveva alle costole l’intero mondo e per tale motivo doveva spostarsi fin troppo velocemente, deviando i pericoli e vivendo, in un modo o nell’altro.
Era brutta quella vita da fuggiasca, se ne rendeva perfettamente conto, ma sulla testa della rosata gravava una notevole taglia, che ad i tempi, due anni prima, l’aveva fatta rientrare nel gruppo dei Supernovellini della Peggiore Generazione. Questo piccolo problema, unito ad i suoi “rapporti” con il resto del Governo non facevano altro che peggiorare la situazione di Bonney, ormai una vera e propria fuggitiva. Lei era un’ombra che si muoveva nella notte, silenziosa come il docile vento, ma determinata più del peggiore dei cocciuti. Ma soprattutto quello che davvero l’aveva resa famosa era la sua immensa fame. Aveva sentito dire che perfino quell’imbecille di Mugiwara avesse uno stomaco immenso, merito del suo essere di gomma, ma nessuno poteva battere la ragazza. Era tutta una questione fisiologica, lei aveva bisogno di mangiare tanto per far durare maggiormente i propri poteri, ma questo era un vero segreto.  E quindi, oltre ad aver problemi di soldi Bonney necessitava di mangiare più spesso del previsto, e questo andava bene.
La pizza che aveva rubato ad un bambino, seduto insieme alla madre che adesso aveva la sua stessa età, era freddo e faceva davvero schifo, quindi un’espressione decisamente scettica si era dipinta sul bel viso della pirata, che arricciò le labbra in una smorfia. Lo zaino, ormai pieno di soldi, era quanto le sarebbe servito per i prossimi viaggi. Magari avrebbe trovato un passaggio, ma nel peggiore dei casi si sarebbe ritrovata a dover pagare qualcuno per farsi scarrozzare in giro senza fare eccessive domande. Non le sopportava e soprattutto non avrebbe mai risposto se non con menzogne. La sua vita era una bugia continua, costruita con cumuli di sabbia che rischiava di rompersi alla prima tempesta. Ma Bonney era forte, era una vera donna che sapeva giocare a quel terribile gioco che prevedeva l’intervento di Quattro Imperatori in equilibrio con il Governo ed i suoi affiliati. Doveva stare lontana dall’una e dall’altra parte, anche se prima o poi il sogno di diventare anche lei una vera imperatrice non le dispiaceva più di tanto. O forse addirittura la regina dei pirati, facendola in barba a tutti quei montati della sua stessa generazione. Monkey D. Luffy, Trafalgar Law, Eustass Kidd, X Drake, Basil Hawkins. Insomma erano uno peggio dell’altro, questo era vero, ma lei era la peggiore di tutti e ne andava fiera.
Così, convinta che la fuga sarebbe stata facile, ancora una volta, le sue convinzioni vennero meno quando all’uscita della banca era fermo un uomo anziano, con degli occhiali leggermente calati sul naso ed indosso un completo elegante. In quell’attimo il suo cuore smise di battere, preoccupata che qualcuno, qualche spia o qualche servo del Governo potesse averla trovata, ed infatti indietreggiò lentamente stringendo lo zaino che si portava dietro.
«Jewlery Bonney, che piacere incontrarti di persona.»
Il tono di voce dell’uomo era calmo e pacato, forse addirittura mellifluo ed infatti un sorrisetto apparve sul mento, laddove vi cresceva un poi di barba pepata.
«Lo so, sarebbe così bello incontrarla, però credo proprio che tu abbia sbagliato persona. Io me ne stavo semplicemente andando senza—…»
Ovviamente Bonney ci provò a raccontare l’ennesima bugia, ma una risata divertita abbandonò le labbra di colui che aveva davanti.
«Smettiamola, Miss Jewlery Bonney, lo so benissimo che sei davvero tu. Mentire è inutile, anche perché ti osservavo da parecchio e so bene che cosa sei in grado di fare.»
Le iridi violacee della rosata s’assottigliarono nella direzione di colui che le stava davanti ed allora decise che mentire era inutile, anche perché, almeno per il momento, non sembrava avere intenzioni ostili, anzi, era divertito dal loro incontro.
«Quindi, vecchio mio, ti lascio libertà di scelta: vecchio bavoso o poppante che frigna?» domandò con un ghigno la pirata allungando una mano verso di lui,  quasi a volergli mettere paura.
Probabilmente le conveniva aumentare la sua età solo per impedirgli di camminare, ed i decrepiti non potevano camminare, così se ne sarebbe andata liberamente.
«Nessuna delle due, mi dispiace, ragazza mia, ma non sono qui per giocare e per perdere tempo.» asserì lui mettendo una mano in tasca, mentre la sua espressione divenne immediatamente seria. «Sono qui per consegnarti queste da parte di Lord Cassiel, dopo di che la scelta spetterà solamente a te.»
Ed a seguito di tali parole, mentre Bonney non stentò nel mostrare un’espressione decisamente confusa per via di quel discorso, mentre l’uomo tirò fuori dalla tasca una lettera  ed una scatola, che le porse con fare galante. La pirata alternò lo sguardo, esitante, ed alla fine a sua volta allungò una mano per afferrarle ed avvicinarle al petto, come se quelle fossero un bene più unico che raro.
«Dunque, Miss Jewlery Bonney, è stato un vero piacere e spero di rivederla presto.»
«Immagino.»
Tagliò corto lei, lasciandolo andare via, mentre si perdeva fra le strade da cui era arrivato, senza fare alcun rumore. Probabilmente aveva qualche dote speciale o particolari abilità nel nascondersi, perché nessuno sembrava aver fatto caso a loro, e solamente qualche secondo dopo Bonney si rese conto che l’allarme ed i pianti dei neonati dal suo interno, continuavano ad allarmare altra gente.
Era giunto il momento, anche per lei di andarsene ed allontanarsi il prima possibile, portando con sé il malloppo ed ovviamente anche quella lettera e quella scatola che doveva contenere qualcosa.
Solamente quando giunse nella vecchia e polverosa loncanda, laddove avevano avuto l’ardire di affittarle una stanza per un paio di berry, decise che era giunto il momento di aprirla. La carta, leggermente ruvida, lasciava intendere che si trattasse di un materiale pregiato, proprio come lo era il sigillo in ceralacca, dai colori rosso ed oro. Quel Lord Cassiel, che l’uomo aveva blandamente nominato, doveva essere parecchio ricco per potersi permettere di far recapitare di persona una lettera, ed infatti, aprendo e leggendo con attenzione, le ipotesi di Bonney vennero confermate.

 

“Gentile Miss Jewelry Bonney, mi presento sono Lord Petyr Cassiel e finalmente ho la possibilità di comunicare con voi.
Se state leggendo questa lettera, dunque, vuol dire che il mio fidato Gaspard ha portato brillantemente a termine la missione da me affidatagli, ovvero trovarvi. Dunque adesso vi spiegherò il motivo di tutta questa storia, che immagino vi desterà parecchi dubbi.
Ho deciso di organizzare sulla mia isola, nascosta dalle normali mappe e Log Pose, una sorta di Caccia al Tesoro che vede come protagonisti tutti voi pirati della Peggiore Generzione. Avete da sempre la mia più totale ammirazione, sia in quanto pirati che in quanto persone, e per tale motivo avete suscitato così tanto il mio interesse da spingermi a voler mettere in palio uno dei più grandi tesori nascosti dell’intera Grand Line.
Lo so, sembra assurdo, ma è proprio questo il mio intento e voi, Miss, siete formalmente invitata alla Caccia al Tesoro.
Non dovrete decidere immediatamente, ma avrete un mese di tempo per pensarci e scegliere di raggiungere la mia isola. Non sarà facile trovarla, siete avvisata, solo i più impavidi e coraggiosi ci riusciranno e poi una montagna di oro vi attende.
Nella scatola che vi è stata consegnata insieme alla busta troverete un particolare Log Pose che indicherà la rotta per la mia Isola Misteriosa, ed una volta qui scoprirete come poter ottenere quel tesoro.
Spero che tutto ciò abbia stuzzicato la vostra curiosità tanto quanto voi avete fatto con la mia. In ogni caso, se rifiuterete, mi dispiacerà solo non avervi mai incontrato di persona una delle più belle donne dell’intero mare.
Ci vediamo fra un mese.
O forse no.

Lord Petyr Cassiel”


Le ci vollero più e più secondi prima di riprendersi dopo aver letto quella lettera, ed infatti lentamente le dita della ragazza scivolarono verso la scatola in legno, che aprì con cautela per non danneggiare il Log Pose. Era uguale a quello di sempre, solo che in questo caso due delle lancette erano ferme verso una direzione ben precisa ed inciso sul bordo del quadrante vi erano delle coordinate. Si trattava della rotta, sicuramente, e lei non aveva idea di che cosa fare.
Una caccia al tesoro sembrava divertente, anche se l’idea di rivedere quegli imbecilli degli altri l’attirava davvero poco, ma in fondo forse, in quel modo, avrebbe ottenuto abbastanza da poter vivere senza rubare. Era allettante l’idea, ma prima c’era un mese di tempo e soprattutto, da sola, non aveva dove andare.
Se Bonney voleva partecipare a quello stravagante gioco doveva ritrovare la propria ciurma, e per farlo avrebbe perso tempo e si sarebbe messa in mostra.
Accettare o meno l’idea di Cassiel? O forse era meglio continuare sulla sua linea sicura, lontana dal mondo?
Decisioni su decisioni, che l’avrebbero tormentata in eterno. E se poi qualcuno di quegli stronzi sarebbe davvero diventato molto più famoso di lei? Non se ne parlava. La sfida era appena iniziata e già la mente di Bonney macchinava come poter raggiungere l’isola.

 

«Capitano, ci stiamo avvicinando all’isola, volete che ammainiamo le vele?» domandò con curiosità uno dei suoi uomini più fedeli, beccandosi solo un’occhiata scettica che valeva ad un semplice “E me lo chiedi anche?!”.
Ormai dovevano sapere come agiva Bonney e nessuno se ne stupiva più di tanto, ma quel che davvero aveva catturato l’attenzione della ragazza, al momento, erano alcune delle navi già attraccate al porto dell’isola. Doveva esserci movimento e non avrebbe tollerato scenate, di questo ne era certa. Ma non c’erano ancora tutti, per fortuna, questo voleva dire che aveva ancora tempo, infatti era arrivata tre giorni prima della scadenza del mese. Avrebbe potuto fare di meglio, se non fosse stato per la tempesta od il recupero della sua ciurma. C’erano tante cose che l’avevano ostacolata per arrivare fin li, ma adesso che c’era riuscita difficilmente sarebbe tornata indietro.

 

   
 
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