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Autore: Mina7Z    19/06/2018    22 recensioni
Come farò ad obbedire, amore mio, questa volta, e come farò, invece, ad agire diversamente, di testa mia?
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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È il colore dei tuoi occhi che ricorderò per sempre, quel turchese cangiante in cui albergano le onde tumultuose di un oceano in tempesta. 
La tua risata, porterò con me, ovunque, nel tempo e nello spazio, così rara prima, quanto preziosa, oggi,  quando ti ascolto e il mio cuore palpita, ricolmo di gioia. La tua voce, mentre mi dici ti amo, ti desidero, stai con me, per sempre. Mai dimenticherò, mai. 
Occhi, voce, corpo, porterò tutto con me, ricorderò i tuoi baci, la rabbia del primo tocco, cancellata poi da altri mille baci redentori che hanno accompagnato carezze, tremanti, mani che percorrono  il tuo corpo, le dita sfiorano la pelle, in un gioco a rincorrersi, ad afferrarsi e poi stringersi. 
Tu che ami e gemi, accogli, mi doni il tuo amore generoso, perché tu sei così, amore mio, e non avrei potuto che vivere ogni attimo di noi con una passione profonda e completa. 
Esiste un limite ad un amore così,  gioia mia, c'è ancora un barlume di ragionevolezza in me o il mio senno si è smarrito, perso dentro i battiti folli del mio cuore? 
Nemmeno un istante potrei vivere, senza di te, nemmeno un respiro, neppure un battito di cuore. Senza che il tuo mi sia accanto. E che batta accanto al mio. 
"Promettimi che se un giorno ti chiedessi di aiutarmi ad andarmene, tu lo farai".
Ho iniziato a morire, in quell'istante, non più onde nei tuoi occhi, ma un placido navigare  nella quiete turchese. 
Ho strizzato il mio occhio traditore, più e più volte, volevo vedere meglio il tuo volto niveo, la pelle quasi trasparente, su cui si posava un flebile fascio di luce. 
"Promettimelo, ti prego".
"Non arriverà mai, quel momento" ho sussurrato facendomi più vicino. 
Hai scosso leggermente la testa in segno di diniego. 
Ho serrato la bocca con un morso feroce, socchiuso gli occhi e ricacciato indietro lacrime amarissime che avrebbero bruciato  la pelle come lava incandescente. 
Sono  rimasto zitto a guardarti, stringendo le tue mani minuscole tra le mie e ho cercato in me la forza di un sorriso. 
"Lo sai che per te farei qualunque cosa, amore mio". 
L'ho sussurrato, la voce traballava.  
"Vita mia, vita mia"  ho ripetuto e la gravità delle mie  affermazioni  si è scontrata  con una devozione totale, senza condizioni. 
Ai piedi della Bastiglia, in un giorno di vittoria, ti ho giurato amore eterno, infinito, ti ho promesso di regalarti tutti i miei giorni, e le notti, e di portarti via dall'inferno. 
Un anno è trascorso da quel giorno di luglio,  vita mia, momenti di tenerezza, di passione, hanno accompagnato il trascorrere dei  nostri attimi. 
Abbiamo vissuto Oscar,  sfamandoci delle piccole gioie, che a noi sembravano giganti, sorridendo davanti al mare, davanti alla corsa incerta di un cucciolo randagio sulla spiaggia che ci leccava le mani bagnate di sale, scodinzolando. 
E con me porterò il calore del tuo grembo di donna,  umido e materno, acerbo, generoso. Rinasco in te, ogni giorno, mi inebrio di vita nuova, luce mia,  e mai dimenticherò. Mai. 
Andare via. Come puoi chiedermi una cosa del genere? 
Come puoi solo pensarlo?
In quell'istante di dolore  lancinante, ho finalmente compreso perché Dio abbia voluto l'oscurità per me.  Ombre e luci si avvicendano sul mio sguardo, ma sarà il buio a impedirmi di vederti andare via. 
Rido e scuoto la testa, chiedo alla follia di rubarmi anche la ragione, oltre che la luce. 
 
"Non arrenderti, ti prego, non farlo". 
Le mie parole hanno il sapore di una supplica, adesso ti guardo seduta a scrutare il mare e non riesco a trattenere tutta la disperazione che mi divora l'anima. 
Ti sono accanto le notti in cui cerchi aria nei polmoni, mentre con gli occhi sbarrati  ti rifugi nel  mio sguardo, terrorizzata.  So che stai lottando come una leonessa, so che farai di tutto per impedire all'aria di lasciare il tuo respiro e ogni istante prego il Signore di non dimenticarsi di noi.
"Non mi arrenderò, lotterò fino a quando ne avrò le forze. Ma tu non abbandonarmi". 
"Come potrei mai abbandonarti, luce mia, come?" 
Verrei con te oltre le porte dell'inferno, seguirei i tuoi passi, come ho fatto per una vita intera, camminerei verso la luce abbagliante, sarò sempre al tuo fianco, in ogni battaglia che ancora ci aspetta. E quando gli angeli accoglieranno il tuo ingresso, io sarò lì a dire loro che tu sei un essere speciale, la più pura delle creature, la più coraggiosa, leale, indomita e sincera. Direi loro che hai combattuto perché gli uomini fossero liberi, uguali, perché nessun bambino dovesse più avere un padrone da servire. 
Direi che è il fuoco della passione  che brucia i tuoi occhi, il coraggio, la giustizia hanno accompagnato il tuo cammino. 
E direi che ti ho amata, più di ogni altra donna al mondo lo sia stata,  perché tu sei la sola e unica Dea che abbia calcato la terra, che  hai amato un uomo semplice, malato, oltre ogni immaginazione. 
E gli angeli plaudiranno al tuo cospetto, riserveranno un posto d'onore alla Dea della guerra, giunta in Paradiso per combattere ancora, contro ogni ingiustizia. 
Non voglio farmi vedere piangere, odio la mia codardia in questo momento, tiro su con il naso e sospiro. 
"Obbedirò, anche questa volta"  dico in un soffio. 
"Non mi hai mai obbedito, André,  hai sempre fatto di testa tua" ribatti sorridendo e il mio cuore si riempie di gioia, ancora una volta. 
Come farò ad obbedire, amore mio, questa volta, e come farò, invece, ad agire diversamente, di testa mia? 
Prendi le mie mani e le stringi tra le tue, il contrasto della nostra pelle è ancora più evidente, tu sembri sempre di più in angelo,  dal candore abbagliante. Poi le porti al volto, fino alle labbra e posi baci umidi sulla mia pelle, che trema. 
"Dovrai procurarti del veleno" . 
Le tue parole suonano come il più severo degli ordini, ma hanno il sapore dell'agonia, per me, che resto  qui  immobile e zitto a chiedermi dove troverei la forza di obbedire, e per te, che vuoi decidere per tutti e due, come è sempre stato e come sempre sarà.
Annuisco, alla fine.
La Dea della guerra vuole vincere la battaglia, ancora una volta, a modo suo. So che non ci rimane molto tempo e so che non lascerai alla malattia decidete per te, rubandoti l'ultimo respiro. So che sai bene quanto sia atroce la morte di chi ha ha tisi, soffocati in un respiro che non arriva più. 
"Va bene, lo farò".
Non è codardia, la mia, amore, non è obbedienza, è il desiderio di mettere te, prima di ogni altra cosa, il tuo dolore, la tua gioia. 
Verrò con te, quel giorno, ma non te lo dirò, fino all'ultimo. Verrò con te ancora una volta, come ho sempre fatto. 
E chiederò perdono al Signore, per noi due, peccatori vinti dall'amore, chiederò per noi le luci più luminose del cielo, chiederò la pace, la grazia eterna. E supplicherò gli angeli di restare accanto a te, qualunque sia il nostro cammino, la strada da percorrere insieme. La punizione da scontare, i peccati da espiare. 
"Grazie, André" sussurri  accanto al mio volto e poi ti fai più vicina per posare un bacio sulle labbra socchiuse. 
Faremo l'amore, anche questa notte di pazzia, lo faremo per non pensare al domani, a noi, al nostro destino crudele, per smettere di avete paura e ritrovarci più forti, una dentro l'altro. 
Ti dirò che sei la mia donna, che rendo  grazia al Signore  per ogni istante con te, anche quando non ero nessuno, non ero amore. 
E ti lascerai spogliare, inarcherai il corpo e solleverai in alto le braccia per sfilare via la camicia di batista. 
Poi mi accosterò a te, adagio, con delicatezza, e ti bacerò i  seni, stuzzicherò e giocherò con i capezzoli rosa, che poi morderò, strappandoti un grido stridulo. 
E scenderò per soffermarvi all'ombelico,  piccolo cratere di un ventre scarno. 
Per poi discendere ancora, dimorare tra le tue cosce calde, leccare ogni tuo sapore. Ed entrerò in te come si varca un tempio, la Dea della guerra si scinde, nella Dea dell'amore. 
Ecco, se mai un giorno tutto dovesse finire, vorrei essere dentro di te, luce  mia, proprio in quel momento, nel passaggio tra la vita e la morte.
 
 
 
   
 
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