Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
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Autore: MaryFangirl    20/06/2018    1 recensioni
La nuova cliente di Ryo e Kaori è apparentemente il solito stereotipo: una bellissima modella che si trova a Tokyo per lavoro e ha bisogno di essere protetta dai fan troppo seccanti. Ma c'è di più e questa volta l'abilità di Ryo Saeba potrebbe non essere sufficiente.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Nuovo personaggio, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Marcos Redford si alzò dirigendosi verso la finestra, tenendo in mano il suo prezioso sigaro cubano e strofinandoselo sotto il naso, impaziente di goderselo in santa pace. Cosa che non era possibile al momento, perché il seccatore presente nella stessa stanza gli faceva soltanto venire voglia di picchiarlo, e lui voleva essere rilassato come un neonato quando avesse acceso quella meraviglia. Si limitò ad annusarlo con piacere, osservando le luci della città in contrasto col buio del cielo. 
"Quindi Ryo Saeba ti ha visto. È ovvio, tu sei un pivello e lui è tra i migliori professionisti. Non c'è da stupirsi" disse con tono annoiato, ma senza sbilanciarsi troppo. Inutile prendersela con i dilettanti.
"Sì, mi ha visto! Ma a me non importa, lo voglio morto! Quel bastardo...quel bastardo sta con lei tutti i giorni, nella stessa casa, anche di notte! Quella è la mia donna!" il ragazzotto che stava in piedi dietro di lui serrò i pugni, tremando per la rabbia. "La mia Mahoko...non posso sopportare che questa situazione vada avanti. Lei deve uccidere quell'uomo!"
Redford sogghignò, guardando il tizio attraverso il riflesso nella finestra. Alto, rasato, begli occhi grandi, fisico da giocatore di football o qualcosa del genere...decisamente un bel giovanotto. E si metteva a fare i capricci per una donna, una modella, quando sicuramente avrebbe potuto avere qualsiasi donzella ai suoi piedi. 
"Uccidere Ryo Saeba rientra già nei miei piani. Sei disposto a pagarmi nonostante questo?"
Il ragazzo dimenticò per un istante la propria furia e le sue labbra si allargarono in un ghigno inquietante. "Non ho problemi di denaro. E poi...conosco la sua fama. Voglio che mi consenta di seguire Mahoko senza che quello mi veda." disse con gli occhi che si spalancarono, chiaro segno di uno che stava delirando. Redford scosse lievemente il capo. "Lo so che non hai problemi di denaro...Ken Shito, figlio di papà erede dell'impero dei sottaceti Shito...ovviamente posso accontentarti. In cambio però vorrei che tu dessi qualche...diciamo così, avvertimento a Saeba...non si accorgerà di te, grazie a me."
Ken inarcò un sopracciglio, disorientato. "Avvertimento? A che serve? Mi sono informato e so che cosa è necessario fare...basterà rapire la sua donna e lo avremo in pugno" disse concitato. 
Redford non si scompose, ricordandosi che era pur sempre un pivello. Si concentrò sulla scia di luci che sfrecciavano davanti ai suoi occhi. "Sai che cosa hanno fatto tutti i killer col desiderio di far fuori City Hunter, fino ad ora? Hanno ben pensato di rapire la sua donna, per attirarlo in qualche trappola mortale. E, indovina un po'? Ne è sempre uscito illeso e, anzi, ha inflitto ulteriori umiliazioni a quegli stolti. L'idea di sfruttare il suo amore è buona, ovviamente, ma questo non è il modo per raggiungere il nostro scopo". I suoi occhi sembrarono illuminarsi, e Ken si sentì intrigato, la voce di quell'uomo era calma e cadenzata, quasi ipnotica. Sembrava così sicuro di sé, Ken non poté fare a meno di provare fiducia a sua volta. 
"È vero, l'amore è una debolezza...ma è inutile ripetere lo stesso schema che si è rivelato fallimentare. So io come fare...so io come prendermi gioco del suo amore e ritorcerglielo contro", un enorme ghigno gli disegnò il volto, pregustandosi il sapore della vittoria più di quello del sigaro che moriva dalla voglia di accendere. "Ora vattene. Ti farò avere quello che ti serve, con delle precise istruzioni da seguire, e con la tariffa che dovrai versare come indicato. Io metterò a dormire Saeba per sempre e otterrò la fama di miglior killer di sempre, tu avrai la tua donnicciola..." con un gesto della mano, lo liquidò, e Ken obbedì, troppo elettrizzato per poter infastidirsi dalle maniere di Redford. Finalmente, Redford si accasciò sulla sua poltrona e si mise il sigaro in bocca. Emise un lungo sospiro. Il traguardo era a due passi e lui l'avrebbe tagliato senza dubbio. Con un gemito di soddisfazione, accese il sigaro e aspirò, lasciandosi andare a una risata gutturale.


Erano trascorsi un paio di giorni, e nulla di eclatante era accaduto. A parte qualche fan un po' invadente durante la sessione di fotografie e autografi, nessuno si era rivelato una minaccia per Mahoko, e Kaori si sentiva tranquilla. 
Al momento, si stavano tutti godendo un pomeriggio di relax, rara occasione in cui Mahoko non doveva correre da un set all'altro, o da una redazione all'altra per un'intervista. La modella era seduta sul divano a leggere un bel libro, da cui sembrava decisamente rapita, mentre Kaori la imitava con il quotidiano del giorno, su cui c'era già stampata una bella foto di Mahoko...girò gli occhi al cielo, sapendo che per fortuna il successivo servizio avrebbe riguardato la collezione autunno-inverno...finalmente l'avrebbero fatta vestire! 
Ryo, invece, era steso sulla moquette del salotto, a ridacchiare come un imbecille mentre sfogliava una rivista porno...di tanto in tanto, aveva la bella pensata di sollevarsi facendo leva soltanto sul suo 'mokkori', a cui succedeva una Mahoko che arrossiva e una Kaori che gli lanciava un martello in testa. Lo schema si ripeté alcune volte, e Kaori si chiedeva perché diamine facesse sempre la stessa pagliacciata se tanto poi sapeva che veniva picchiato. Che si divertisse? All'ennesima volta, Mahoko si mise a ridere, mentre Kaori esasperata tirò una ciabatta in testa a Ryo. "Insomma, la vuoi far finita?! Qui c'è chi vorrebbe leggere sul serio!"
"Eh, allora perché non mi lasci semplicemente in pace?!" ribatté Ryo facendogli la linguaccia, da bravo bambino di cinque anni come al solito. 
"Potresti, per una volta, trovare anche tu un libro o un giornale serio invece di concentrarti solo su quella roba!" proseguì Kaori con la vena sulla fronte che pulsava per la collera. Era davvero sul punto di scatenare la sua arma migliore, il konpeito da diecimila tonnellate, quando il viso di Ryo si trasformò completamente, diventando grave e serissimo.
"A TERRA!" si alzò in una frazione di secondo, gettandosi su entrambe le ragazze e facendo ribaltare il divano. L'istante successivo, una bomba a mano irruppe in casa annunciata dal fragore della finestra infranta, per poi esplodere, provocando fumo e un'incredibile confusione. 
Mentre le due ragazze tossivano, non capendo cosa fosse successo, Ryo corse verso la finestra, guardando fuori. "Ma com'è successo?! Non ho sentito nulla...non ho avvertito nessuno..." disse tra sé, sbalordito. Non era possibile che qualcuno stesse sorvegliando la casa con l'intento di gettare una bomba, senza che lui lo sospettasse minimamente! 
Ryo si rivolse a Mahoko, la quale con l'aiuto di Kaori stava rimettendosi in piedi, seppur traballante. "Hai dei fan così pazzi che ti lancerebbero addosso una bomba?"
La modella lo guardò strabuzzando gli occhi, molto più stupita di lui. "Non mi è mai capitata una cosa del genere prima d'ora..."
"Nella bomba c'era poca polvere da sparo...sembra quasi che volessero darci un avvertimento", un lampo attraversò gli occhi scuri dello sweeper. "Che sia Redford...?" 
Kaori aveva recuperato la sua lucidità, e ora la sua collera era più esplosiva della bomba. "Che diamine, ci hanno di nuovo incasinato completamente il salotto! Perché questo tizio non ti manda una lettera di sfida come tutti i killer normali?!" sbraitò, smanacciando in direzione della stanza che, naturalmente, era del tutto a soqquadro. E chi avrebbe dovuto mettere tutto a posto, se non lei?! Come al solito! 
A Mahoko venne quasi da sorridere, mentre Ryo sembrava perso nei suoi pensieri. Come poteva City Hunter farsi fregare così? Chi era quel Redford, come aveva fatto a sfuggire al suo fiuto formidabile? 
Qualcuno bussò alla porta e Kaori andò ad aprire, sbuffando incredibilmente all'idea di dover riordinare tutto quel caos. Si ritrovò davanti Eriko, sommersa di pacchetti, ma sempre elegante e impeccabile.
"Salve ragazzi!" disse trafelata, mettendo giù tutto ciò che aveva tra le mani, per poi rimanere a bocca aperta notando il disastro in salotto. "Che diamine è successo?!"
"Un pazzo che come al solito vuole fare fuori Ryo. Dimmi, Eriko, ti serviva qualcosa?" la spiegazione spiccia di Kaori lasciò stupefatta Mahoko...era appena stata lanciata una bomba in casa da un pericolosissimo killer, era quello il modo di liquidare la faccenda? D'accordo, erano sicuramente abituati a quel genere di cose, ma...era normale che lo fossero?! 
"Ah, capito. Beh, Saeba è fenomenale, lo batterà senza problemi" disse Eriko con la stessa disinvoltura, era andata lì per una ragione, e come sempre il suo lavoro veniva prima di qualsiasi altra cosa, anche dell'incolumità fisica. Kaori se lo ricordava bene, Eriko aveva preferito accettare di essere in pericolo di morte piuttosto che mettere in dubbio la sua sfilata, quella volta in cui lei e Ryo avevano fatto da indossatori...e ormai frequentava i due sweeper da un po' – insieme a tutta la banda di matti che si riuniva al Cat's Eye – per cui non si stupiva più nemmeno lei. Mahoko era senza parole.
"Sono passata perché, come spero ricorderete, settimana prossima ci sarà la mia importantissima sfilata! Io e Mahoko ci siamo già accordate su quale sarà l'abito che indosserà, ma ho pensato che io e te invece non ne abbiamo nemmeno parlato!" la stilista fissò negli occhi Kaori, mettendole quasi paura. La sua amica era più cocciuta di lei, ed era chiaro che si era messa in testa un'idea su cui non avrebbe indietreggiato di un passo! "Ecco perché ho scelto alcuni degli abiti più belli che ho creato e te li ho portati. Devi provarteli tutti e scegliere quale ti piace di più." disse con un tono che non ammetteva mezza sillaba di replica. "Saeba, tu verrai al mio atelier, ti prepareremo l'abito su misura. Non posso tollerare che i miei amici, oltre che le guardie del corpo di Mahoko Booth, vengano vestiti in maniera meno che eccellente! E non si discute!"
Kaori guardò con gli occhi fuori dalle orbite i pacchi che Eriko aveva portato...sembravano tutti capi costosissimi ed ultra raffinati, da attrici di Hollywood sul tappeto rosso!
"Eriko, sai che non mi sento a mio agio con questi abiti addosso!" cercò di protestare, sapendo che tanto andava a sbattere contro un muro. Eriko, infatti, le agitò il dito indice davanti, dicendole chiaramente che i suoi blandi tentativi di ribellione erano completamente inutili. "Che cosa ho detto? Niente scuse! Mahoko è una modella, ti potrà aiutare sicuramente nella scelta. Stai bene con qualsiasi cosa addosso, quante volte devo dirtelo?!" disse con il tono di chi non ne può più di ribadire la solita pappardella. Il suo tentativo di far cadere Kaori tra le braccia di Ryo era fallito per un soffio, stavolta invece ce l'avrebbe fatta. Kaori sarebbe stata così strepitosa che Saeba non avrebbe potuto ricominciare con la sua solfa sul fatto che non ne fosse attratto. Non sapeva neanche lei perché, ma si sentiva benissimo all'idea di tirare le fila di quei burattini così imbranati eppure così ben assortiti! 
"Mahoko, mi raccomando, hai il compito di accertarti che Kaori sia perfetta. Saeba, per favore, vieni con me...c'è un sacco di lavoro da fare" ordinò poi rivolgendosi verso Ryo, e schioccandogli uno sguardo di lieve disgusto nel notare la sua camicia e i jeans lisi. 
"Arrivo, mia cara!" sbavò Ryo, dimenticandosi apparentemente del suo dovere di guardia del corpo e seguendo Eriko come un cagnolino. 


Mahoko era seduta sul letto di Kaori con una gamba incrociata sull'altra, e faceva penzolare il piede mentre teneva il viso appoggiato sulla mano, con aria un po' annoiata e seccata.
"Insomma, Kaori, vuoi uscire da lì?"
La sweeper non voleva decidersi a mostrarsi, liberandosi della muraglia rappresentata dal suo paravento che aveva deciso di utilizzare per provarsi i vestiti prima di uscire e farsi vedere da Mahoko. Si sentiva così in imbarazzo...come poteva impressionare una modella del suo calibro?! Eriko aveva portato quattro abiti. Ed erano magnifici, Kaori non ne aveva dubbi, ma sapeva che non era da lei indossare quel genere di capi. Si sarebbe sentita a disagio tutta la sera. E, se anche si fosse sentita bella, ci sarebbe stato il commento sgradevole di Ryo sul fatto che quegli abiti fossero per le belle donne e non per i travestiti. Mahoko notò l'espressione di Kaori che sbucava dal separé, e la sua espressione si ammorbidì. Quella ragazza navigava nell'insicurezza...ma perché mai? Era bella, con un bel corpo proporzionato, gambe lunghe, seno alto...cosa vedeva allo specchio?!
"Uff. Va bene. Ma questo non mi sembra proprio quello adatto a me" brontolò Kaori.
"Tra le due, la professionista su questo genere di cose sono io, quindi lascia che sia io a giudicare" sentenziò Mahoko, anche se le veniva da sorridere intenerita. Qualcuno doveva iniettare una flebo di autostima a quella donna!
"Eh...okay..." Kaori non poteva obiettare, chi sguazzava nel mondo della moda era Mahoko! Se lei avesse dato un parere positivo, non avrebbe certo potuto obiettare...era sempre circondata dalla più alta moda, sicuramente ne capiva più di lei! Infondendosi un po' di coraggio, finalmente Kaori si mostrò.
Il primo capo era un abitino corto rosso, a maniche corte, con trama floreale lungo tutto il tessuto e una gonna non striminzita ma decisamente aderente, e una cintura nera intorno alla vita. Ovviamente Eriko aveva pensato anche alle scarpe e alla borsa, per cui Kaori si presentò con tutto l'insieme...le piaceva, era un abitino bellissimo, ma qualcosa le suggeriva che davvero non era quello giusto.
Mahoko la squadrò e fece una lieve smorfia. "Ti sta bene, ma sono sicura che possiamo trovare di meglio. Questo colore non sta bene con il colore di capelli che hai tu...il tuo viso sembra troppo pallido."
Kaori abbassò le spalle, sentendosi leggermente sconfitta, ma in lei nacque una piccola scintilla di determinazione...avrebbe trovato il vestito perfetto! 
Si tolse con malagrazia il vestito – riuscendo miracolosamente a non strapparlo – e si provò il successivo. Kaori si diede un'occhiata allo specchio e soffocò un moto di stupore. Indossava un appariscente abito nero senza maniche, con un push up che sosteneva generosamente il seno, facendolo sembrare di un'abbondante taglia più grande, con una lunga coda cosparsa di strass e di trame blu e verdi...sembrava decisamente la coda di un pavone! Kaori sapeva già che la risposta era no. Era davvero troppo vistoso per una come lei, che amava le cose più semplici.
Quando si mostrò a Mahoko, lo fece scuotendo già la testa. Mahoko sorrise, sembrava che Kaori ci stesse prendendo gusto.
"Questo è migliore dell'altro...però, sì, è un po' troppo. In fondo non stiamo andando alla serata degli Academy Awards..." disse tranquillamente, contenta che Kaori fosse più rilassata. Kaori le sorrise, grata che concordasse con la sua opinione, e passò al terzo abito, con una gonna ampia e un corpetto che la lasciò a bocca aperta, era decorato da tanti piccoli e meravigliosi Swarovski. Era spettacolare. Le piaceva davvero molto, ma...le sembrava di essere vestita da sposa. Mahoko la guardò con ammirazione, quello le stava davvero benissimo. Le dava un'aria da principessa e sicuramente se si fosse sposata sarebbe stato quello perfetto...ma dovette concordare sul fatto che quella non fosse l'occasione adatta.
"Comunque dì a Eriko di tenertelo da parte, per quando finalmente tu e Ryo vi aggancerete come si deve" le suggerì con un occhiolino malizioso che la fece arrossire. 
"Ma che stai dicendo? Tra noi non è così..."
"Quante volte avrai detto questa frase?"
"Perché chiedete sempre tutti la stessa cosa..." disse Kaori tentando di aggrapparsi il più possibile a parole a cui, era evidente, non credesse nemmeno lei.
"Forse perché la stessa cosa è chiara a tutti" disse Mahoko, infischiandosene e anzi sorridendo birichina del rossore di Kaori. Era davvero divertente. 
"Che sciocchezza" borbottò Kaori, togliendosi a malincuore l'abito. Era davvero quello che avrebbe scelto, se si fosse sposata...scacciò quegli inutili pensieri, tanto non sarebbe successo. 
Si provò l'ultimo capo, che a prima vista le sembrò decisamente adatto. E provandoselo, lo trovò anche comodo e ci si sentiva davvero a suo agio. Era una tuta estremamente elegante, con la parte superiore bianca e scollata, dall'allacciatura che si univa intorno al collo, e i pantaloni lunghi, morbidi e scuri. Kaori gemette notando i profondi spacchi laterali sulle gambe, ma non poteva aspettarsi qualcosa di diverso da Eriko...era fissata con l'idea che, sventolando le sue grazie davanti a Ryo, questi si sarebbe finalmente gettato ai suoi piedi! Ma le aveva mai raccontato di quando si era messa a ballare con il body davanti a lui, e alla fine l'aveva comunque presa in giro come sempre?! Sbuffando, Kaori uscì per l'ultimo giudizio di Mahoko.
"Ecco, questo ti sta davvero, davvero bene, ed è un ottimo capo per questa occasione. In più, mi sembra che tu sia decisamente più a tuo agio con i pantaloni..."
"Sì, anche se i tacchi sono altissimi!"
"Per forza, Kaori, non vorrai presentarti con le scarpe da tennis?!" esclamò Mahoko. 
"No, no, ma...devono per forza essere così alti?"
Mahoko sembrò riflettere qualche istante. "Senti...ho io un'altra idea. Una che potrebbe coniugare l'eleganza con la comodità, e con le scarpe adeguate ma che non ti uccidano nel corso della serata. Eriko se la prenderà, ma...ti va di lasciarmi provare?"
Il luccichio negli occhi azzurri della modella disse a Kaori che non aveva esattamente intenzione di alzarsi e di andare a cercare nel suo armadio, quanto di...
"Vuoi usare la magia per darmi un abito?!" domandò Kaori basita, e ancora di più quando Mahoko si limitò ad alzare le spalle. "Non c'è niente di male, e mentre ti guardavo con questi vestiti credo di essere riuscita a capire cosa ti starebbe davvero alla perfezione" 
Kaori si ammutolì, un po' timorosa all'idea di essere il bersaglio della magia di Mahoko. Mahoko la guardò dolcemente. "Dio, Kaori, non ti voglio mica friggere. Ora, stai ferma e fidati..."
Kaori serrò gli occhi, sentendo una specie di fischio e avvertendo, anche con le palpebre chiuse, un bagliore accecante. Quando fu sicura che Mahoko avesse terminato, aprì gli occhi cercando subito lo specchio. Rimase senza fiato.
  
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