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Autore: Red Saintia    20/06/2018    4 recensioni
Accettare il proprio destino non è facile se sei un cavaliere diviso tra il dovere e i propri sentimenti. la possibilità di una vita normale, accanto a colei che ha scelto di amarlo? O la consapevolezza di mille tribolazioni insieme alla donna che lui ha sempre amato?
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ophiuchus Shaina, Pegasus Seiya, Saori Kido
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 La discesa dalla tredicesima casa fu più amara del previsto per Seiya. I suoi compagni ormai si erano già incamminati per sistemare tutte le loro cose e tornare nei paesi d’origine. Probabilmente solo Ikki se ne sarebbe andato per conto suo dopo aver accompagnato Shun all’isola di Andromeda dove più volte il giovane cavaliere aveva desiderato recarsi, per ritrovare i suoi vecchi compagni d’addestramento e in particolare la dolce June.

 Lui, invece, non sapeva bene dove andare, ne cosa fare, le ricerche di sua sorella Seika si erano rivelate infruttuose, tanto che anche Marin si era offerta di aiutarlo a scoprire qualcosa. Sarebbe sicuramente passato da Miho a salutare i ragazzi dell’orfanotrofio, ma poi? Si era sempre immaginato di restare accanto a Saori, si era accorto che tutta la sua vita girava in funzione di lei. E adesso che lo aveva allontanato si sentiva svuotato di tutto.

 Quasi senza accorgersene si ritrovò ai piedi del Grande Tempio dove, imboccando una stradina laterale, si arrivava in breve tempo all’abitazione di Shaina. Il giovane ripensò alle parole di Saori, sul fatto che la sacerdotessa fosse da sempre innamorata di lui, ma non fu per questo che decise di proseguire in direzione della sua casa. Shaina, durante la battaglia contro il dio dei mari, lo aveva protetto ferendosi alla schiena, lui si sentiva particolarmente colpevole per quell’episodio e voleva assicurarsi che lei stesse bene.

 Bussò più volte alla porta ma nessuno aprì, stava per andarsene quando la donna le comparve alle spalle.

“Seiya, cosa ci fai qui?” disse

“Veramente pensavo di trovarti ancora convalescente a letto, volevo sapere come stavi” rispose un po’ imbarazzato.

“Sto bene, la ferita fa ancora un po’ male ma passerà, ho subito di peggio” rispose la donna.

“Non avevo dubbi, non sei una che si piega facilmente”

“Questo mai, e tu lo sai bene. Avanti entra ti offro qualcosa, sempre che tu non abbia fretta?”

“Veramente sembra che io abbia più tempo di quel che mi aspettassi”

“Cos’è, la tua milady ti ha cacciato?” disse in modo provocatorio, ma subito si accorse che a quelle parole lo sguardo di lui si rattristò. “Temo di aver parlato troppo, perdonami non era mia intenzione turbarti” disse la sacerdotessa.

“Shaina…” la chiamò

“Cosa c’è?”

“Io ti devo la vita non lo scordato, due volte mi hai protetto parando colpi destinati a me.”

“Non devi ringraziarmi, lo fatto perché era giusto cosi” rispose

“Sai, di regola potresti anche non portare la maschera in mia presenza, ormai conosco il tuo volto” disse Seiya

“Lo so bene, ma ormai è una parte di me e faccio fatica a separarmene”

Lui si alzò dalla sedia sulla quale era seduto e le si avvicinò.

“Cosa c’è? Che vuoi fare Seiya…”

“Voglio rivedere il tuo volto” disse, e lei non reagì. In fondo lui era l’unico uomo contro il quale si sentiva inerme e indifesa. Si fece togliere la maschera senza emettere un fiato e dopo tanto tempo i loro occhi furono di nuovo l’uno nell’altro.

“Sei bella come ti ricordavo, forse anche di più…” le disse

“E tu sei il solito sfacciato, bugiardo” rispose

“Non sto mentendo Shaina”

“Cosa vuoi da me? Cosa sei venuto a cercare in questa casa Seiya? Un diversivo, uno sfogo per i tuoi bassi istinti, perché alla tua milady non è dato concedersi.” gli urlò contro, ma non c’era rabbia nelle sue parole non avrebbe mai potuto provarne, non per lui.

“So che mi hai dato molto di più di ciò che meritavo, eppure io…vorrei solo sentirmi amato. Vorrei sapere cosa si prova quando qualcuno ti dona tutta se stessa” le disse, consapevole forse di aver osato troppo, ma almeno era stato sincero.
Lei gli sfiorò il viso e lui chiuse gli occhi istintivamente, Shaina avvicinò il suo corpo snello e sinuoso a quello di lui e sembrava quasi che le aderisse addosso perfettamente. Avvicinò le sue labbra a quelle di Seiya, lui non si mosse, la guardava estasiato in tutta la sua disarmante bellezza.

“Aspetta!” la fermò pur non volendo

“Non sono venuto qui per questo, voglio che tu lo sappia, tu sei una donna stupenda Shaina ma…”

“Ma tu ami lei…” disse terminando la sua frase. “Credi che non lo sappia, credi che non senta il tuo cuore che si spezza in due ogni qual volta provo solo a nominarla. Mi fa male vedere tutto il potere che lei ha su di te, ma so anche che è qualcosa contro la quale non posso combattere.”

“E tu nonostante questo ti concederesti a me? Pur sapendo che non potrò mai ricambiare i tuoi sentimenti?” le chiese

“Chi ti dice che le cose non possano cambiare Seiya? Posso darti mille buone ragioni sai, a partire da questa sera…”

Lo baciò con tutta la passione e la forza che da sempre la distinguevano, lo aveva sempre desiderato, e poco importava se per adesso quello che avrebbe avuto era solo il suo corpo. Era pronta anche a sacrificare il suo cuore di donna pur di perdersi tra le sue braccia.

 Lui ne fu travolto, come un uragano, la strinse forte sentendo il suo corpo tonico e muscoloso flettersi tra le sue braccia assecondando le sue carezze che diventavano via via più audaci. La spinse sul letto in modo un po’ brusco, ma lei sembrò non badarci, era preda ormai di quel desiderio che le bruciava l’anima e di cui non poteva più fare a meno.
Il cavaliere si liberò in fretta della maglia che lo ricopriva, ormai diventata troppo ingombrante, e mentre lei si avvinghiava con le unghie alla sua schiena lui cominciò a spogliarla degli abiti che indossava. Era così bella in quel momento, dolce eppure passionale, arrendevole tra le sue braccia, cosi diversa da Saori, cosi diversa da colei che amava.

 La giovane dea era leggiadra e soave, una pelle candida e levigata da oli profumati e mille premure, quando l’aveva tenuta tra le braccia si era sempre inebriato del suo dolce profumo. La sacerdotessa era diversa invece, su di lei c’erano le ferite e la polvere dei campi di battaglia, le cicatrici dei nemici affrontati per farsi strada in un universo prettamente maschile.
Eppure nonostante questo lui la trovava magnifica, in quel momento non poteva chiederle niente di più, sapeva che le stava facendo del male ma ormai era troppo tardi per fermarsi.

E quando entrambi furono nudi travolti dal calore dei loro corpi che fremevano, Seiya la fece sua, lei lo baciò affondando le mani tra i suoi capelli, il corpo di lui addosso non le provocava nessun peso, solo gemiti di piacere, lo assecondava in tutti i movimenti e lui si perdeva nella brillantezza dei suoi occhi verdi.

Le mani del giovane le sfioravano i seni lasciando caldi baci lungo tutto il suo corpo, poi la prese per i polsi bloccandoli all’altezza del letto, lei lo lasciò fare eccitata al solo pensiero che lui la desiderasse.

 Lo voleva con tutta se stessa, e quando il ritmo di quell’amplesso cominciò a diventare più intenso Shaina si fece ancora più audace, chiedendo e concedendo sempre di più. Le voci roche di entrambi risuonarono in tutta la stanza e quando il piacere giunse a placare i loro istinti Seiya spostò il peso del suo corpo da quello di lei ricadendo sul letto al suo fianco.
Il respiro ancora ansimante ed il cuore in tumulto per l’eccitazione gli impedirono di parlare, ma d’altronde cosa avrebbe potuto dirle? Allungò il suo braccio intorno al collo della giovane e la strinse, baciandola dolcemente. Lei si adagiò in quella stretta forte e protettiva mentre il sonno li accoglieva entrambi.
 
   
 
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