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Autore: Starlow632    20/06/2018    1 recensioni
IMPORTANTISSIMO: Questa storia NON è una mia creazione originale ma la traduzione di una fanfiction americana ad opera dell'artista Dordtchild su DA.
Profilo DA dell'artista: http://dordtchild.deviantart.com/
Link del primo capitolo sul profilo di "MissBlueBee"(DA): http://missbluebee.deviantart.com/art/FWTBT-Ch-1-138230015
SINTESI DELLA TRAMA: Si pensava tutto fosse tornato alla normalità: Blumière e Farfalà erano insieme in un paradiso dove sarebbero vissuti per sempre felici, gli ex-scagnozzi del Conte vivevano in pace a Svoltadilà, Dimensio era ormai morto e nessuna minaccia era in agguato...
Sarà proprio così?
Genere: Angst, Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Conte Cenere/Blumière, Dimensio, Luigi, Mario, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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(Il disegno non è di Dordtchild ma rende bene l'idea, link: https://www.deviantart.com/art/Reborn-739183736 )

Al suono dell’ultima nota, il coperchio della scatola si spalancò e da esso spuntò fuori un pupazzetto demoniaco a forma di giullare. Questo era praticamente uguale a Dimensio, a parte per il fatto che aveva delle lunghe zanne e occhi più stretti. Come tutti i Senza Faccia, le grosse mani erano staccate dal resto del corpo. La creatura ballonzolava sulla molla a cui era attaccata con un’espressione non molto allegra.

"M-mario, dobbiamo scappare.” Gridò Luigi, tremando dalla paura.
"Anch’io la penso come te!"        

I quattro eroi scapparono in direzioni opposte e la scatola provò ad inseguire l’ultimo che aveva visto. Ovviamente Luigi. Con ogni salto, il pupazzetto riusciva a percorrere una distanza di tre metri e faceva tremare così forte la terra da far crollare gli edifici che lo circondavano. L’idraulico non aveva speranza di scampare alla morte.

Prima che Luigi venisse inesorabilmente schiacciato dalla scatola delle illusioni, questa fu rallentata da diverse sfere energetiche lanciate da Blumière e Darla. In un niente, la scatola cadde da un lato e non riuscì più a muoversi.

"Tutto qua?" Disse Blumière sorridendo in modo sarcastico, "Non è molto potente come mostro."
"Ed è anche stupido per me!” Intervenne Mario da terra.  
"…Raga…STA TORNANDO!" Luigi riprese a correre.

Non solo la scatola si era risollevata, ma era diventata anche più veloce di prima: con un solo salto riusciva a coprire una distanza maggiore. Con uno di questi salti, Darla fu colpita in pieno e andò a sbattere contro Luigi. Ad un certo punto però, la scatola si fermò improvvisamente.

"Non si muove più!” Esclamò Darla mentre aiutava Luigi a rialzarsi.
"Nah, vedi che tra poco si riprende. Il pupazzo si sarà incastrato in qualche ingranaggio interno.”

E aveva ragione. In poco tempo, il pupazzo tornò alla sua originale posizione all’interno e della scatola per poi tirare un forte pugno sul manto stradale, rompendolo.

Luigi atterrò non molto più lontano dal cratere lasciato dal giullare di pezza a causa del suo pugno e provò a rialzarsi il più velocemente possibile. Purtroppo, appena rialzato, l’idraulico fu afferrato da una delle mani del pupazzo.  Avendo difficoltà a respirare per la forte presa, l’uomo in verde fece del suo meglio per gridare aiuto mentre il pupazzo si sporse per osservare in dettaglio la sua preda.

"Ah…p-piccola…scatolina…non far del m-male al p-povero L-luigi…t-ti prego.”

Appena l’idraulico pronunciò il suo nome, l’attitudine del mostro cambiò: le sue pupille si allargarono ed elargì un sorriso non maligno, ma di pura gioia. Dopodichè, la creatura emise un suono simile a quello di un gatto quando fa le fusa. Lentamente Luigi si avvicinò, in quanto aveva capito che la creatura non voleva fargli del male.

"N-non mi vuoi più uccidere?"

Il pupazzetto ritrasse la mano dal corpo di Luigi e continuò a fare le fusa. Senza che Luigi riuscisse a fuggire, la creatura prese a strattonargli il naso e altre parti del corpo. Sentendosi violato, l’idraulico provò nuovamente a scappare senza successo per poi guardare la creatura dritto negli occhi.

"MARIO, AIUTAMI!" Gridò Luigi mentre il mostro gli pizzicava le guance. "MI STA STRATTONANDO TUTTO!”
"LU…IGI…LU…IGI!" Faceva eco la scatola, in estasi, "LU…IGI…LU…IGI!"
"Ma che cav-!?" Esclamò Mario ridacchiando dal tetto di una casa, “Ma perchè sta accarezzando Luigi?”
“VELOCE, HO BISOGNO DI AIUTOOO!"
"Strana questa cosa." Intervenne Blumière, allontanandosi nuovamente dal disegno.

A quanto pare, la creatura si era invaghita di Luigi. Gli altri restarono  impalati a guardare mentre il pupazzetto continuava a strattonare il povero idraulico.  

"PERCHE’ VE NE STATE LI’? AIUTATEMI!”
"Ma non ti sta facendo del male!” Intervenne Darla, “Sembra che ti voglia bene!”
"MA CHE DICI?" Urlò Luigi nei suoi aneliti di libertà, "MI STA LETTERALMENTE MOLESTANDO!!"

Improvvisamente, Mario prese la rincorsa e si lanciò dall’edificio su cui era salito per poi afferrare il cappello penzolante del mostro. Di contro, la creatura riuscì a scrollarselo di dosso immediatamente dondolando la testa. Luigi era sotto shock.  

"AIUTO, NON NE POSSO PIU’!" Continuava a gridare l’idraulico.

La creatura fissò Mario con uno sguardo pieno di odio e rabbia per poi aggrappare quest’ultimo con la sua mano libera. Per un lunghissimo minuto, l’uomo in rosso tenne fisso lo sguardo negli occhi del giullare.
Dopo un po’, qualcosa apparve nell’occhio color ambra della creatura: un’immagine sfocata di una donna. Mario strizzò gli occhi per vedere meglio e ad un tratto tutto fu chiaro.

"MAMMA MIA, MA QUELLA E’ RE-AHHHH!” L’eroe non riuscì a terminare la frase in quanto fu scaraventato improvvisamente a terra.

Per un po’, Mario non potè vedere nulla di definito, la sua vista era offuscata e si sentiva debole. Preparandosi a caricare, la scatola aveva intenzione di schiacciare l’eroe con la sua grande molla. Darla e Blumière lo imploravano di rialzarsi ma non riusciva a sentire nulla, neanche i salti del mostro.

"OH, MERDA!" Mario si spostò di scatto prima di essere schiacciato, una volta ripreso coscienza all’ultimo secondo.  

Ancora una volta, il mostro provò ad afferrare Mario con una mano. Correndo all’impazzata, l’eroe fece cenno a qualcuno di sollevarlo da terra. Blumière venne in suo soccorso e lo alzò a diversi metri dall’asfalto. Dopodichè Mario si accinse a lanciare delle sfere di fuoco sulla molla della scatola delle illusioni, anziché sul mostro.

"Mario, cosa stai cercando di colpire?" Urlò Blumière.
"La molla!"
"Ma perchè non la mano per liberare Luigi?”
"Perchè non voglio far troppo male al mostro.”
 "Cosa?"
"Blumière, quel disegno è Ren!"

Luigi, intanto, continuava a subire molestie del mostro (o meglio, dalla mano di Ren). I suoi continui movimenti stavano generando elettricità nel corpo dell’idraulico fino a che fu abbastanza carico da riuscire ad effettuare un attacco.  

"FULMINE!"

In un flash, Luigi rilasciò tutta l’elettricità accumulata nel suo corpo. La creaturà urlò per l’eccessivo voltaggio che stava attraversando il suo corpo (e di certo il fatto di essere collegato ad una molla metallica non l’aiutava affatto). Dopo poco, del fumo cominciò ad uscire dal cappello e Luigi fu rilasciato. Poco prima che quest’ultimo toccasse terra, Darla lo prese attutendo il colpo.  

Incapace di muoversi, la scatola delle illusioni riusciva solo a dondolare leggermente. A quel punto, Mario (sorretto da Blumière) si avvicinò e colpì la molla con così tante sfere di fuoco da fonderla.  La creatura urlava sempre di più, consapevole di non potersi più muovere come prima . In quello stato, il mostro a malapena riusciva ad assumere una posizione eretta. Era il momento dell’attacco decisivo. Blumière lanciò Mario per le gambe, e questo, con velocità di meteora, sferrò un potente calcio rotante sul mostro, il quale balzò altrettanto velocemente indietro.  La scatola viaggiò ad una velocità assurda e niente riuscì a fermarla…niente, eccetto la barriera di Castel Dimensio.

Con un urto potentissimo, la scatola collise con la barriera. In quest’ultima si cominciarono a formare delle crepe sempre più numerose finchè si sentì un forte suono di vetro che si rompeva con frammenti di materiale magico che uno ad uno si erano sparsi per il terreno. La barriera era stata distrutta in mille pezzi.

"VAI, FRATE’!" Urlo gioioso Luigi.
"Grande, Mario!" Si aggiunse Darla.

Mario e Blumière atterrarono e osservarono il disastro appena compiuto. In lontananza si sentiva un pianto di dolore: il pianto della scatola. I quattro eroi si avvicinarono a Ren e cercarono di darle conforto accarezzandola. Persino Darla, che aveva sempre odiato la sosia di Dimensio, si dispiacque della condizione della povera donna e la rassicurò.  

"Tranquilla, Ren. Ti prometto che non ti faremo più del male.”
"E’ tutto ok. Non piangere più, ti serve tempo per guarire.”

Detto cio, il mostro chiuse gli occhi e abbassò la testa e Darla tornò dagli altri.

"Si riprenderà prima o poi?” Chiese Luigi.
"Non ne ho idea. Non mi aspettavo che Dimensio sarebbe mai arrivato a fare questo.”
"Dimensio è imprevedibile. Non è capace di pietà nello stato mentale in cui si trova.” Disse Blumière dando una pacca sulla spalla a Darla, “Tranquilla. Fermeremo questo disastro.”
"Ragazzi, la barriera non c’è più!" Disse sorridendo Mario, "Ren deve averla rotta con l’impat-“

Diversi fulmini squarciarono il cielo. Cominciò a soffiare un forte vento e nuvole minacciose divennero ben visibili nel cielo sopra Castel Dimensio. Istantaneamente, Luigi avvertì un’aura malvagia e cominciò a tremare.

"Raga, sento una forte malvagità nell’aria…qualcosa di molto familiare.”
"Non c’è più tempo da perdere. Muoviamoci!” Incitò Blumière mentre si diresse verso l’entrata del castello.

Dopo Blumière, entrarono nel fabbricato Mario, Darla e poi Luigi. I quattro eroi si apprestavano così  ad affrontare lo scontro finale in un’oscurità a cui non si era assistito da trentacinque anni.
 






 

ANGOLO DELLA PAZZA CHE FINALMENTE HA RICOMINCIATO A SCRIVERE

Yeeeee, ve l’avevo promesso che sarebbe stato sfornato subito il capitolo. Tenetevi forti che stanno arrivando i capitoli caldi! E recensite se non volete una Ren giullarosa in casa =)
 
  
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