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Autore: giucri89    21/06/2018    1 recensioni
Il sogno di Kim NaNa è quello di diventare una segretaria di direzione ma non ama gli straordinari, in quanto persona pigra o come ama definirsi "a risparmio energetico". Al contrario Park ChanYeol è un tipo dinamico; è Chaebol di III generazione a cui sta stretto questo titolo. L'ultimo dei suoi desideri è, infatti, quello di sedersi in un ufficio tutto il giorno. il suo sogno è sfondare con la band da lui creata insieme ai suoi amici, gli EXO. Cosa succederà quando le strade lavorative di Nana e ChanYeol s'incontreranno? Soprattutto dopo un evento particolarmente imbarazzante che li ha coinvolti qualche giorno prima...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chanyeol, Chanyeol
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 37
 
 
Ascolta attentamente ora.
Rivelerò tutto.
Il male che si nasconde
sotto la maschera del bene.
Userò le sue rovine come
un sacrificio su una grande roccia.
Farò tutto a pezzi oggi.
Tu non sarai in grado, mai e poi mai,
di buttarmi a terra.
Il muro vacillante.
La tua stella, ormai è caduta.
Anche se ci provi, tu non puoi buttarmi giù.
Le tue false azioni,
ci scherniscono quando siamo nel dolore.
Non c’è nessun vincitore in questa caotica partita.
Il gioco è finito ora.
Can’t Bring Me Down-EXO
 
 
- NaNa -
 
Ieri ChanYeol ha dovuto affrontare i suoi genitori, oggi, invece, sarà il turno di YooRa. È riuscito a portare con sé all’incontro anche il vice CEO Kim, spero davvero che per quei due possa esistere un lieto fine prima o poi. Tra poco sarà ora di pranzo, penso che ordinerò qualcosa al ristorante cinese della strada accanto e me lo farò portare qui, non ho proprio voglia di uscire. Proprio quando sto per finire di comporre il numero e far partire la chiamata, il responsabile del personale Kim entra improvvisamente nell’ufficio che condivido con le atre segretarie, che è attualmente vuoto perché sono già tutte fuori per la pausa pranzo. Lo fisso leggermente stranita. Non è da lui correre per i corridoi del centro commerciale, ma il fiatone con il quale è entrato nella stanza mi porta a dedurre che qualcosa l’ha spinto a fare ciò che non fa di solito, ovvero, correre. «Responsabile del personale Kim?», domando sorpresa. Lui, dopo aver fatto un profondo respiro, mi rivolge uno sguardo serio. «Kim NaNa-ssi…», inizia a pronunciare con affanno. La mia espressione da sorpresa passa ad essere preoccupata. «Che succede, responsabile del personale Kim?». Lui, non risponde subito alla mia domanda, si avvicina e poggia le sue mani sulle mie spalle. «Abbiamo un’emergenza», si decide a parlare finalmente. «Che emergenza?», domando di conseguenza. «Il presidente ha chiesto espressamente di vederti. Ha affermato di voler pranzare con te per poter parlare a quattr’occhi di alcune “spinose” questioni», io non riesco davvero a credere alle mie orecchie. Non ci posso credere. Il presidente, il nonno di ChanYeol, vuole vedere me? Parlare a quattr’occhi di alcune “spinose” questioni? Le mie gambe vengono meno e se non fosse stato per il responsabile del personale Kim, adesso sarei già finita in maniera pogo elegante sul pavimento. Mi aiuta a sedermi sulla mia poltrona e lui prende posto su una sedia accanto a me, senza mai lasciare il contatto con le mie mani. «I-io, non posso crederci, c-cosa dovrei fare? I-io…», riesco solamente a farfugliare. «Adesso calmati NaNa-ssi. Anche se sarà difficile, devi mostrarti quanto più sicura possibile». «Sicura di cosa?», domando in preda al panico oramai. «Sicura dell’amore che ChanYeol prova per te e, viceversa, che tu provi per lui». Le sue parole illuminano come un fulmine a ciel sereno la mia mente. Ha ragione il responsabile del personale Kim. Devo essere forte perché io amo ChanYeol e lui mi ama. Non devo lasciarmi intimorire, farei solo il suo sporco gioco. «H-ha ragione», affermo cercando di convincere più me che il mio interlocutore. «Bene, NaNa-ssi. Io ti accompagnerò al ristorante designato per l’appuntamento ma mi è stato espressamente richiesto di non partecipare all’incontro. Sai ChanYeol-ah mi ha chiesto di stare al tuo fianco e proteggerti, soprattutto oggi che lui e MinSeok hyung non sono presenti, ma purtroppo non sono riuscito a far cambiare idea al presidente. Posso solo accompagnarti all’incontro e venirti a prendere. Però sappi che se le cose si faranno troppo complicate non devi esitare a chiamarmi, farò qualsiasi cosa per cercare di raggiungerti, ok?», il dolce sorriso del responsabile del personale Kim è come un balsamo calmante per il mio cuore in subbuglio. «Puoi farcela NaNa-ssi», aggiunge infine. Spero davvero che sia come dice lui. Ricambio il suo sorriso. Vorrei davvero poter riuscire a tener testa al presidente. Devo essere coraggiosa, devo farlo per ChanYeol. A causa mia lui sta affrontando di tutto a testa alta, non posso essere da meno.
Arriviamo al luogo designato per l’appuntamento. Credo che alla fine mangerò cinese, ma di sicuro non sarà cibo cinese da quattro soldi come quello venduto nel negozio della strada accanto al centro commerciale. Sembra essere un antico ristorante cinese di lusso. A malincuore saluto il responsabile del personale Kim. «Allora io vado, responsabile del personale Kim», affermo prima di voltarmi e raggiungere l’ingresso. «NaNa-ssi!», esclama improvvisamente il responsabile del personale Kim. Mi volto istintivamente. «Per favore togliamo tutte queste formalità tra di noi, ok? La fidanzata di un mio amico è anche mia amica, ok NaNa-ssi? Solo JongDae dalla prossima volta», dichiara aggiungendo un sorriso a fine frase. Un sorriso si dipinge sulle mie labbra. ChanYeol ha davvero tanti amici che lo vogliono bene. Del resto come non si può volere bene ad un gigante così buono? «Ok, JongDae. Lo stesso vale per te, solo NaNa, ok?», affermo cercando di ricambiare il sorriso. Agito la mia mano in segno di saluto e mi dirigo definitamente dentro l’edificio. Devo farmi forza. Devo riuscire a tenergli testa a tutti i costi. Devo farlo per ChanYeol, devo farlo per noi.
Una cameriera vestita con abiti cinesi tradizionali mi accompagna in una stanza vuota. Il tavolo è imbandito con diverse pietanze. So che non dovrei pensarlo ma ho davvero l’acquolina in bocca solo a vedere tutte queste prelibatezze. Colui che mi ha invitato non è ancora arrivato, probabilmente lo farà per sancire chi è il più importante tra di noi. Tsk, come se me ne importasse qualcosa. Dopo qualche minuto di trepida attesa la porta si apre ed entra un signore, sulla sessantina? O sulla settantina? Non riesco a catalogarlo in un range d’età ben preciso. Ho visto una sua vecchia foto al centro commerciale, all’epoca doveva essere più giovane, ma i lineamenti del volto sono quelli. Non ho dubbi, la persona che mi sta dinanzi è la causa di tutti i miei mali attuali, il presidente, nonché nonno di ChanYeol. Mi alzo per salutarlo come si deve, per via dell’agitazione, ho dimenticato di avere la borsa appoggiata sulle ginocchia e questa fa un bel capitombolo a terra, ovviamente provocando un rumore non molto soave, ha ragione mia mamma quando dice che dentro le mie borse sembra esserci del piombo? Accidenti che vergogna, non so se rialzarmi dall’inchino di saluto e prendere la borsa che è finita a terra, o restare ancora in questa posizione. Accidenti, come prima impressione è andata proprio da schifo. «Prenda pure la sua borsa, signorina Kim», afferma in tono lapidario. Si notava così tanto la mia indecisione? «Mi scusi», affermo prima di riprendere la mia borsa da terra e stavolta decido di posarla direttamente sulla sedia, vorrà dire che condividerò il posto con la mia borsa. Nella sala, infatti, ci sono solo due sedie. Il mio cuore, da quando ho messo piede qui dentro, non ha smesso mai di battere velocemente. Che sia destinata a morire di tachicardia, oggi? Sempre se si possa morire di tachicardia. Il presidente mi fa cenno di sedermi, perché tutto quello che quest’uomo ordina sembra normale seguirlo alla lettera? Sembra proprio nato per ricoprire una posizione di comando. Dopo qualche attimo d’imbarazzante silenzio, il nonno di ChanYeol, si schiarisce la voce e prende per primo la parola. «Signorina Kim, è inutile stare qui a perdere tempo. Saprà benissimo che per me quest’ultimo è davvero prezioso, quindi, andrò dritto al punto». Forse è meglio così, meglio togliersi il dente dolente subito. Preparati NaNa a qualunque cosa di cattivo possa dire quest’uomo. Sicuramente inizierà il suo discorso dicendomi che non sono adatta al nipote. «Signorina Kim, lei ama davvero mio nipote?», eh? Ho sentito bene? Per un attimo resto imbambolata perché non sono sicura della domanda. «I-io, certo che sono sicura di amare suo nipote», affermo con quanta più convinzione possibile. Non riesco a crederci che la sua prima domanda sia stata questa. Possibile che la sua sia solo la facciata di un uomo burbero che pensa solo a lavoro ma che in realtà sia un uomo dolce all’interno? «Bene, dato che lei ama mio nipote, suppongo che sarebbe disposta a tutto pur di fare il suo bene, giusto?», che diamine vuole intendere adesso? Forse mi sono appena fatta ingannare? «O-ovvio che sarei disposta a tutto per il suo bene», non posso far altro di pronunciare. «E allora, signorina Kim, lei deve lasciarlo, ADESSO. Solo così potrà contribuire al suo bene», eh? È impazzito? Mi alzo di scatto dalla sedia. «E perché mai questo dovrebbe costituire un bene per ChanYeol?», non posso trattenermi dal domandare, forse il mio tono di voce era troppo alto? Di sicuro quest’uomo fa perdere facilmente la pazienza. «Se tu amassi veramente mio nipote, neanche porresti una domanda del genere. Pensavo che, dato il grande attaccamento di ChanYeol-ah per te, tu ne valessi davvero la pena, ma dopo averti incontrata devo dedurre che non sia così», quest’uomo, davvero, può essere considerato un essere umano? «Mi scusi se non sono così intelligente come si aspettava. Continuo a non capire.», affermo non poco arrabbiata. «Te lo spiegherò in parole semplici. Tu credi di far felice mio nipote ma credimi che questa felicità è puramente momentanea, tipica dell’innamoramento. Forse lei ancora è giovane e non lo sa, ma l’amore è una cosa così effimera che non dura più di un anno, ciò che resta sono le cose un uomo riesce a costruire con il suo duro lavoro, di certo non si vive di “amore”. Quello che voglio dire è che lei, signorina, se continua a stare al fianco di mio nipote non farà altro che portarlo all’interno di un baratro dal quale sarà sempre più difficile uscirne. Ammettiamo che per adesso ChanYeol-ah, essendo ancora molto giovane, è contento solo di avere lei al suo fianco. Mio nipote ha perso tutte le persone che amava e lei è arrivata in un suo momento di debolezza e lo sta sfruttando a suo favore, ma tra qualche tempo sarà ancora così? Quando dovrà fare i conti con quello che ha costruito nella sua vita, ne sarà soddisfatto? Mio nipote, a causa sua, ha mandato in aria un matrimonio che poteva renderlo davvero felice a lungo andare. La nostra azienda poteva ingrandirsi e aumentare il suo potere, ma lui cosa ha fatto? Ha preferito correre dietro ad una semplice segretaria. Lei come reputerebbe tutto questo dal mio punto di vista?», quest’uomo è davvero un mostro. Come può dire tutte queste cattive parole senza minimamente scomporsi? «Mi sta dicendo che sono solo un’approfittatrice? Perché deve assolutamente pensare che ci sia interesse dietro al nostro amore? E soprattutto perché l’azienda deve essere sempre messa davanti a tutto e tutti? Sa cosa le dico? Lei ha davvero una vita triste e adesso che lo so farò di tutto per non fare in modo che ChanYeol si riduca come lei, una persona cinica e senza amore che tratta con aria di sufficienza chi gli capita a tiro. ChanYeol non è assolutamente una persona fatta per il potere e per schiacciare il prossimo ma si sta impegnando per gestire al meglio il centro commerciale. I piani che ChanYeol aveva per la sua vita non prevedevano assolutamente di divenire CEO così presto e all’improvviso ma di sicuro non si può dire che non stia facendo un buon lavoro. E sa perché lo fa? Non perché aspira a cose più alte come, invece, sostiene lei. Assolutamente! Lui lo fa perché non vuole che le persone che ama ne abbiano delle ripercussioni. Lei non capisce affatto suo nipote, non se ne rende conto?», sono così arrabbiata in questo momento che se non fosse una persona così importante quella che mi sta di fronte lo avrei già picchiato. Accidenti! «Quindi, la sua arma è questa? Farmi credere di non conoscere mio nipote che ho cresciuto da solo?». «Non si tratta di nessuna arma, glielo assicuro, è meramente la semplice verità». Un sorriso beffardo si dipinge sul suo volto. Non solo il danno ma devo subirmi anche il fatto di essere derisa? Davvero la malvagità di quest’uomo non ha limiti. «Signorina Kim, la prego ritorni a sedersi. Adesso parliamone da persone serie e ragionevoli». «Perché fino ad ora abbiamo solo detto parole a caso?», gli faccio presente. Non ho proprio intenzione di sedermi. «Possiamo semplicemente accordarci sul prezzo?». «Eh?». «Oh andiamo, signorina Kim, non c’è proprio nulla che non si può ottenere ad un buon prezzo. Non è forse anche questo il motivo per il quale si è lei stessa avvicinata a mio nipote?», quest’uomo mi manda letteralmente in bestia. «Io non so che opinione si sia fatta di me, ma se pensa sul serio che io mi sia avvinata a suo nipote per soldi, si sbaglia di grosso. Se avesse indagato, accuratamente, saprebbe che io quando ho incontrato ChanYeol pensavo fosse un batterista squattrinato. Non sapevo nulla riguardo la sua famiglia e sa una cosa? Non m’interessava saperlo! Lei è una persona davvero triste signor Park. Non so con che genere di persone ha avuto a che fare durante la sua lunga ed importante vita ma di sicuro non si è mai fidato delle persone che le stavano attorno. Mi permetta di dirle che risolvere tutto con i soldi è davvero poco elegante e spregevole. Per non parlare del fatto che sta per sfrattare me e la mia famiglia. Ci rifletta bene, chi tra noi due, in questo momento, sta rendendo triste ChanYeol? Vedere suo nipote che si scusa a destra a manca per il suo comportamento spregevole è davvero triste, le consiglio di rivalutare i metodi per far felice le persone cui tiene, o perlomeno cui dice di tenere. E adesso mi scusi ma credo che la nostra conversazione possa finire anche qui», credo che la mia temperatura corporea si sia alzata e anche di parecchio. Prendo la mia borsa e mi dirigo verso la porta. «Non credo che lei abbia il permesso di dirmi come io debba comportarmi nei confronti di mio nipote. Io non mi sento responsabile di niente se non per la felicità futura di ChanYeol-ah. Oggi, sono venuto qua con la migliore intenzione di raggiungere un buon accordo con lei ma credo che questo non sia ormai possibile. Non so se lei sia davvero innamorata o semplicemente stupida, ma deve sapere che, di certo, ha perso un’occasione importante», afferma senza neanche voltarsi nella mia direzione. «Me ne farò una ragione», affermo con finta nonchalance e chiudo definitivamente la porta alle mie spalle. Una sola domanda frulla nella mia testa in questo momento. Come diamine ha fatto ChanYeol a sopravvivere con quest’uomo al suo fianco per tutti questi anni?
 
«Yah! NaNa-ya basta! Smetti di bere un bicchiere dietro l’altro! So che hai un’ottima sopportazione dell’alcool ma adesso stai davvero esagerando. Ho perso il conto di quanti boccali di birra hai fatto fuori!», mi riprende HaeRi. Appena uscita di lavoro ho chiamato subito le mie amiche, avevo proprio bisogno di bere stasera ma non mi andava proprio di farlo da sola. ChanYeol aveva ancora del lavoro da sbrigare con il vice CEO Kim, sicuramente starà studiando un piano B ma non vuole dirmelo per non farmi preoccupare, quindi, quando gli ho detto che uscivo con le mie amiche era molto contento, mi ha detto di divertirmi e di non pensare a nulla. Ovviamente ho chiesto a JongDae di non dire nulla a ChanYeol dell’incontro con il presidente. Non voglio dargli altri pensieri. «Solo un altro bicchiere HaeRi-yaaaa», chiedo disperatamente. «NaNa-ya, si può sapere cosa ti è successo oggi da bere così tanto? Sembra che tu voglia dimenticare qualcosa», afferma MiRan. Cos’è? Ha il sesto senso oppure sono io così patetica da far capire tutto quello che mi passa per la testa? Credo che la seconda opzione sia la più probabile. Un sorriso amaro si disegna automaticamente sulle mie labbra. «Si nota così tanto?», domando, infine, sconfitta. «C’entra il tuo bel CEO, per caso?», le mie amiche sanno di me e ChanYeol a grandi linee, non ho parlato a nessuna, neanche ad HaeRi, dello sfratto, non voglio passare ancora di più per una sfigata. «Sai JaYeon, stare con un chaebol non è poi un granché. Sei ancora in tempo per cambiare categoria di uomo», affermo sarcastica. «Yah! Si può sapere che è successo? È davvero così grave la situazione con ChanYeol-ssi?», domanda HaeRi. «Mmmmh, diciamo che non è proprio delle migliori, magari se tu mi permettessi di bere dell’altra birra, potrei anche raccontarvi qualcosina», decido di scendere a patti. «Cameriere! Dell’altra birra per favore», sento subito HaeRi esclamare, in fondo, è sempre stata una facile da corrompere.
Dopo l’ennesimo bicchiere di birra non ho ancora perso al 100% le mie facoltà mentali, ma di sicuro va meglio di prima o forse sarebbe meglio dire peggio? Ho raccontato alle mie amiche l’assurdo incontro con il nonno di ChanYeol, dopo aver sentito la mia triste storia HaeRi non mi ha più vietato di bere, devo averle fatto proprio pena. «Non credete che adesso dovrebbe smettere comunque di bere? Sì, è un tipo che regge l’alcool ma ingurgitarne così tanto non le farà bene sicuramente», asserisce MiRan preoccupata. «Naaa, sto bene, tranquille, solo un altro po’, così riuscirò a dormire bene stanotte», affermo in mia discolpa. «Prima devi arrivare nel tuo letto però, e se continui così non so se ce la farai a tornare a casa», con la mano faccio cenno a JaYeon di non preoccuparsi. Figurarsi se non riesco a tornare a casa. Posso farlo benissimo. Per prima cosa mi alzerò da questa sedia e farò vedere alle mie amiche che sono perfettamente padrona del mio corpo. Accidenti perché adesso la stanza ha preso a girare così forte? Il mio tentavo di alzarmi non si conclude nel migliore dei modi, infatti, finisco di nuovo goffamente a sedere sulla sedia. Ora è definitivo, sono proprio una patetica sfigata. «Yah! Stai bene? Credo che sia meglio che chiami BaekHyun così potrà avvertire ChanYeol-ssi, sarà meglio per lui sapere in che condizioni sei e così potrà portarti a casa in macchina, visto che noi siamo venute a piedi», cosa? Avvertire ChanYeol? No, assolutamente no. Chiederà delle spiegazioni e non voglio che scopra dell’incontro con il presidente. Con una mano blocco HaeRi dal comporre il numero di BaekHyun. «No, per favore, non chiamarlo, chiamerò un taxi, non voglio che sappia dell’incontro con suo nonno, ti prego HaeRi-ya, non chiamarlo», la mia amica mi guarda preoccupata e per un momento sembra non sapere che fare. «NaNa-ya quand’è che la tua vita è diventata così complicata, eh? Non eri tu quella che voleva una vita tranquilla e a risparmio energetico?», non posso fare altro che sorridere amaramente all’affermazione della mia amica. «NaNa-ssi, che ci fai qui?», domanda improvvisamente una voce maschile appena avvicinatasi al nostro tavolo. «Oh! Sei tu Han-ssi!», affermo sorridendo come una stupida prima di perdere completamente i sensi.
  
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