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Autore: Prinzesschen    06/07/2009    2 recensioni
Seguii Matt fuori dalla macchina lasciando che quell’odore così familiare mi riempisse le narici. L’odore della periferia di Huntington Beach. L’odore di casa. -Credi che avremmo dovuto avvertirli prima?- mi chiese con un sorriso Matt. Non risposi, osservando attentamente l’edificio che si stagliava davanti ai nostri occhi. Ci avevo passato così tanto tempo.
Genere: Romantico, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, The Rev
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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la canzone del sole

La canzone del sole

Seguii Matt fuori dalla macchina lasciando che quell’odore così familiare mi riempisse le narici.

L’odore della periferia di Huntington Beach.

L’odore di casa.

-Credi che avremmo dovuto avvertirli prima?- mi chiese con un sorriso Matt.

Non risposi, osservando attentamente l’edificio che si stagliava davanti ai nostri occhi.

Ci avevo passato così tanto tempo.

Quando Matt, Zacky ed io cominciammo a prendere sul serio l’idea della band capimmo che finchè fossimo stati ognuno a casa propria non avremmo concluso niente. Non senza gli spazi adeguati.

Perciò chiesi ad Adam di quella casa dove, girava voce, vivessero gli “artisti” della città e dove sapevo viveva anche lui.

Inutile dire che nessuno avrebbe mai osato negare qualcosa a Jimmy Sullivan e così ci ritrovammo a condividere la casa, o meglio la villa, con una decina di altri ragazzi tutti tra i 15 e i 25 anni e tutti uniti dalla passione per la musica.

La casa aveva un saloni adibito a sale prove e un garage dall’acustica perfetta.

Trovammo amici fantastici: Steve, Kelly, Meredith, Leslie, Josh, Micheal, Kay…e anche Brian Haner e Johnny Christ che successivamente si unirono a noi.

Adam era figlio del proprietario del più importante locale della città e riconoscendo le nostre capacità ci procurò qualche serata.

Passò il tempo e gli ingaggi aumentarono finchè non fummo noti abbastanza da registrare il primo album e partire per il primo tour. Lasciando inevitabilmente gli altri.

Vuoi per gli impegni, vuoi per la famiglia che vedevamo sempre meno, perdemmo di vista i ragazzi sentendoli solo telefonicamente, incontrando qualcuno solo ogni tanto, tornando in città.

Qualche giorno fa Matt propose di far loro una sorpresa ed io non potei che esserne entusiasta.

Mi incamminai al fianco del vocalist, seguito dagli altri tre, fino alla porta e bussammo.

Ad aprire fu Meredith.

Dio quanto era cambiata! Aveva il doppio dei piercing che già abbondavano quando aveva diciassette anni, i capelli erano tinti di una decina di colori diversi.

-Oh…cazzo!- esclamò esibendo un enorme sorriso. La sua finezza era rimasta tale e quale, notai divertito. –Jim! Matt!- ci buttò le braccia al collo.

-E voi altri!- continuò gettandosi tra le braccia degli altri tre.

-Ragazzi ci sono gli Avenged Sevenfold al completo qui!

In pochi secondi ci ritrovammo sommersi da almeno una decina di persone tra le quali non tutte erano facce conosciute.

Salutammo Adam, Josh e Kelly e ci presentammo a quelli che non conoscevamo.

Kelly aveva un evidente pancione, incinta ormai di 4 mesi.

Le facemmo gli auguri, entusiasti. Lei e Adam dopo anni di tira e molla avevano deciso di fare coppia fissa e a suggellare quella promessa era arrivato quel bambino. O meglio, stava per arrivare.

-E gli altri che fine hanno fatto?- chiesi a Josh sciogliendo l’abbraccio.

-Molti se ne sono andati…in cerca di fortuna hanno detto…- spiegò con una nota di rammarico.

Mi guardai intorno sperando di veder spuntare la piccola Kay, sorella di Adam.

Quando ancora vivevamo lì lei aveva 15 anni. Un peperino. Suonava la chitarra ed era la più piccola della combriccola.

-Jim!

Mi sentii chiamare e mi voltai.

Era Kay.

Le trecce bionde erano state sostituite da lunghi e sciolti capelli tinti di nero. Gli occhi azzurrissimi erano messi in risalto da un grosso strato di matita nera.

Era evidentemente più alta e le gambe lunghissime erano lasciate scoperte da un paio di shorts neri.

Era vestita in perfetto stile punk.

Sorrisi ricordando le sue scenate al fratello che le impediva di vestirsi come lui.

“Sono grande ormai e decido io!” gli urlava contro prima di imbronciarsi.

-Kay!- soffiai andandole incontro mentre lei correva verso di me e mi si buttava tra le braccia.

-Che ci fai qui?- mi chiese ma non ebbi il tempo di rispondere che vidi il suo sguardo indirizzarsi agli altri, qualche metro dietro di me e lei scattare verso di loro.

-Oh mio Dio! Siete tutti qui!

Salutò tutti ad uno ad uno e sentii lo stomaco contrarsi notando lo sguardo di Johnny indugiare parecchio sulle sue gambe scoperte.

Ero sempre stato molto protettivo con lei. Quasi come suo fratello. La differenza invece era che per lei ero un confidente, un compagno di stupidaggini, un amico. E lei lo era per me, di gran lunga più matura e saggia delle sue coetanee.

Per questo quasi non la riconobbi quando si accorse dello sguardo di Johnny e gli andò incontro con uno strano sorriso.

-Sono cresciuta eh, Christ?- chiese sorridendogli maliziosa.

Le bionde trecce, gli occhi azzurri e poi
le tue calzette rosse…
E l'innocenza sulle gote tue
due arance ancor piu' rosse…
E la cantina buia dove noi
respiravamo piano
e le tue corse, l'eco dei tuoi no, oh no
mi stai facendo paura…

“Jim?- mi chiamò con voce fievole, mentre una sua mano tremante afferrava la mia.

-Che hai? Perché tremi..?

Eravamo rimasti chiusi in cantina, aveva scordato l’amplificatore acceso e mi aveva chiesto di accompagnarla per spegnerlo, perché aveva paura di andare in cantina da sola di sera.

 Nonostante fosse adibita a sala prove manteneva un qualcosa di lugubre, una volta tramontato il sole.

-O-ora come usciamo? Qui è…buio!

In effetti l’unica fonte di luce si era fulminata giorni prima e nessuno si era premurato di cambiare la lampadina, perciò, una volta chiusasi la porta, la cantina era rimasta immersa nel buio pesto, interrotto solo dalla lieve luce della luna che penetrava dalla piccola e alta finestrella.

-Si accorgeranno che non torniamo e ci verranno ad aprire…non ci resta altro che aspettare!

Respirò rumorosamente, evidentemente spaventata a morte.

Dovevo riuscire a tranquillizzarla.

Cominciai a farle il solletico e lei cominciò a correre per la stanza facendo ondeggiare le trecce bionde e leggermente scombinate.

La rincorsi per qualche metro e poi mi nascosi in un angolo buio.

-Jim?- chiamò ad un certo punto non vedendomi, voltandosi velocemente da un lato e dall’altro.

-Jimmy su non fare l’idiota dove sei?- chiese con la voce leggermente tremante.

Stavo ottenendo l’effetto contrario, pensai sorridendo.

-Mi…mi stai facendo paura…

-Yuhu!- sbraitai uscendo dal buio e facendole quasi prendere un colpo.

-Ma io ti uccido!!

Risi di gusto vedendo la sua faccia incazzata. Era più bella quando era arrabbiata.

Mi meravigliai di me stesso. Come potevo pensare che fosse bella? Che…razza di pedofilo ero?! Avevo 20 anni! E lei era la sorella di un amico...

Sentii dei passi che si avvicinavano.

-Non pensare di passarla liscia James Owen Sullivan!

-Sssh…- la zittì cercando di capire se stessero venendo ad aprirci.

-E non cercare di zittirmi! Io..

Le tappai la bocca e sentii una chiave girare nella toppa.

-Ci stanno lib…ahio!- mi aveva morso e ora mi guardava incazzatissima, con le mani sui fianchi.

Fu così che ci trovò Brian, quando aprì la porta.”

E adesso lei era li, seduta sulle gambe di Johnny che non aveva perso tempo per prendersi il “passaggio”.

Io me ne stavo in disparte mentre gi altri chiacchieravano.

-Ancora non capisco come mai delle star affermate si stiano mescolando con noi comuni mortali!- ribadì Kelly ironica con un braccio di Adam attorno alle spalle.

-Era troppo che non tornavamo qui…ci mancava questo posto!- spiegò Zacky guardandosi intorno.

-Ah e noi no? – chiese Kay con lo stesso tono pungente che usava da ragazzina quando doveva rinfacciarci qualcosa.

-E’ sottinteso…- gli andò in aiuto Matt. –Ma te quasi non ti si riconosceva! Tuo fratello ti ha persa dal suo controllo eh?

Ridemmo tutti, anch’io, al pensiero che Adam, così apprensivo, si fosse arreso.

-Ho dovuto lasciarla fare…non c’è stato verso…- spiegò lui rassegnato alzando gli occhi al cielo.

-E poi ora sono una donna..!- decretò con aria fiera immettendosi.


Dove sei stata cosa hai fatto mai?
Una donna, donna, dimmi
cosa vuol dir sono una donna ormai.
Ma quante braccia ti hanno stretto,
tu lo sai per diventar quel che sei
che importa tanto tu non me lo dirai,
purtroppo.

 

Dopo mezz’oretta di chiacchiere uscii per fumare una sigaretta. Avevo impellente bisogno di nicotina.

Poggiai la schiena contro il muro esterno e sbuffai una nuvoletta di fumo, guardandola disperdersi piano nell’aria umida della sera.

-Hey…

Sentii una mano poggiarmisi sulla spalla e mi voltai, trovandomi accanto una raggiante Kay.

Le sorrisi a mia volta.

-Me la offri una siga?

La guardai stralunato.

-Hai anche cominciato a fumare?

Si strinse nelle spalle. –C’est la vie…

Seppur non del tutto convinto gliene porsi una e lei l’accese, estraendo un accendino dalla tasca.

Lasciò vagare lo sguardo verso l’orizzonte ed io mi resi definitivamente conto che i suoi occhi non avevano più nulla di infantile e a testimoniarlo c’era quell'ombra di malinconia che solo gli “adulti” hanno.


Ma ti ricordi l'acqua verde e noi
le rocce, bianco il fondo.
Di che colore sono gli occhi tuoi
se me lo chiedi non rispondo.
O mare nero, o mare nero, o mare ne..
tu eri chiaro e trasparente come me.
O mare nero, o mare nero, o mare ne..
tu eri chiaro e trasparente come me.

“Lanciai un sasso in mare, facendolo saltare a pelo d’acqua.

-Anche io voglio farlo!- esclamò lei ammirata stringendomi un braccio.

-Ma non sarai mai capace di superarmi…io sono il grande Rev!- la presi in giro passandole un sasso adatto.

-A me non piace sto soprannome che ti hanno affibbiato..- decretò facendosi pensierosa. -E non ti ci chiamerò mai! Per me sarai sempre Jim!- lanciò il sasso che però calò inesorabilmente a fondo non appena ebbe sfiorato l’acqua.

Mi rivolse uno sguardo deluso.

-Aspetta…- le dissi dandole un nuovo sasso e posizionandomi dietro di lei per prenderle la mano destra nella mia.

La accompagnai nel lancio e la pietra fece tre balzi.

Mi sorrise radiosa e non seppi più se il mare avesse assorbito il colore dei suoi occhi o se erano semplicemente i suoi occhi ad essere stupendi.”

-Rev…- mi chiamò riscuotendomi dai miei pensieri. Era vicina…troppo vicina.

-Avevi detto che non mi avresti mai e poi mai chiamato così…


Le biciclette abbandonate sopra il prato e poi,
noi due distesi all'ombra.
Un fiore in bocca puo' servire sai,
piu' allegro tutto sembra.
E d'improvviso quel silenzio fra noi
e quel tuo sguardo strano
ti cade il fiore dalla bocca e poi, oh no.
ferma, ti prego la mano.

Come se non stesse accadendo davvero la vidi avvicinarsi ancora di più e tendere una mano verso il mio volto.

Mi tolse la sigaretta dalle labbra, buttandola per terra, e mi baciò.

Sentii il sapore delle sue labbra. Sapevano di donna.

E la sicurezza dei suoi gesti mentre mi afferrava la mano e se la portava alla schiena, mi fecero capire una volta di più che non era un bambina. Che non era più la mia piccola ed ingenua Kay.


Dove sei stata cosa hai fatto mai?
Una donna, donna,donna dimmi:
Cosa vuol dir sono una donna ormai?
Io non conosco quel sorriso sicuro che hai
non so chi sei, non so piu' chi sei,
mi fai paura oramai, purtroppo.

Ma non potevo staccarmi dalle sue labbra. Non riuscivo ad allontanarmi. Qualcosa mi tenne stretto a lei e mi portò a stringerla più forte a me, quasi con rabbia, rispondendo al bacio.


Ma ti ricordi le onde grandi e noi
Gli spruzzi e le tue risa...
Cos'e' rimasto in fondo agli occhi tuoi?
La fiamma e' spenta o e' accesa
O mare nero, o mare nero, o mare ne..
tu eri chiaro e trasparente come me.
O mare nero, o mare nero, o mare ne..
tu eri chiaro e trasparente come me.

“-Jim smettila! Mi devi insegnare a fare surf non mi devi far affogare!- mi rimproverò fingendosi arrabbiata.

La presi di peso e la buttai in acqua mentre rideva divertita.

Mi trascinò sott’acqua con sé e quando emergemmo ci scoppiammo a ridere in faccia.

-Mai vista una californiana che non sa surfare!- la schernii dandole una leggera botta sulla testa.

-Zitto tu!

Mi ritrovai nuovamente sott’acqua senza riuscire ad obbiettare.”


Il sole quando sorge, sorge piano e poi
la luce si diffonde tutto intorno a noi
le ombre ed i fantasmi della notte
sono alberi e cespugli ancora in fiore
sono gli occhi di una donna ancora pieni d'amore.

Bene...fine!! Non chiedetemi cos'è o da dove è uscito perchè non lo so! So solo che ascoltando la canzone del sole per la centesima volta mi è venuto in mente questo delirio.

Non so come sia stata la scalata al successo degli A7x ma so per certo che non è andata come ho raccontato io. E' tutto frutto della mia fantasia, non conosco i personaggi e non scrivo a scopo di lucro.

Vi saluto..^___^

  
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