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Autore: Spensieratezza    22/06/2018    5 recensioni
2 Spin off della storia il Quinto mondo e settima storia del ciclo delle fiabe
Sam e Dean visitano il paradiso assieme a Cas e Gabe. Oltre a scoprire che quando erano morti, ciascuno dei due sognava di stare con l'altro, nel proprio paradiso, scopriranno anche che il paradiso ha diverse sezioni segrete, scopriranno di essere anime gemelle e tanto altro ancora!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nel futuro, Più stagioni
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- Questa storia fa parte della serie 'Come nelle favole'
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Sam e Dean percorsero una galleria e alla fine di essa una luce luminescente sembrò inghiottire tutto.

Quando finì, si ritrovarono  davanti ad una casa.

“Dean, credo che dovremmo lasciare la macchina, ora. Avanti.” Disse, facendolo scendere, visto che Dean non era tanto convinto. “L’hai vezzeggiata abbastanza, non credi?” disse Sam sbuffando.

Dean sorrise. “Sei geloso, vero?”

“Sembra che ami di più quella macchina, che me.” sbuffò Sam. Il maggiore gli circondò un braccio intorno al collo e cominciò a sbaciucchiarselo.

“Non attacca fare il ruffiano!”

“AMO quando diventi geloso. Perfino della mia baby.”

“LA TUA??”

“E va bene, la NOSTRA! Dai, entriamo, andiamo a vedere cosa ci aspetta.”

Sam però, aveva riconosciuto la casa e non voleva entrare.

“Sam??”

“Non credo sia una buona idea rimettere del sale nelle ferite, Dean!”

Dean lo guardò.. “Riconosci questa casa??”
“Certo.beh…”

In quel momento Cas e Gabe riapparvero davanti a loro, facendoli sobbalzare. Dean sembrò trattenersi dal gridare “MALEDETTI ANGELI!” in paradiso.



“Credo che dovresti entrare, Sam.” disse Gabe.

“Sono d’accordo. Voi siete qui per un motivo.”
disse Cas.
“Davvero??” dissero in coro.

Cas li guardò perplesso. “Credevate che foste qui per una gita di piacere?” domandò, mentre Gabriel ridacchiava. “Siete qui per due motivi. Il primo, quello di prendere coscienza del fatto che ancora prima che finiste nel mondo delle fiabe,  vi amavate già e desideravate stare insieme..”

“E questo l’abbiamo compreso pienamente..” disse Dean.

“Il secondo, è quello di risanare le cicatrici che vi siete provocati qui, anni fa..quando siete morti entrambi. Entrate in quella casa e scoprirete come.
 
Dean e Sam sapevano che non serviva a niente continuare a discutere, quindi entrarono.
 
Quando furono dentro, si trovarono davanti al ricordo famigliare del giorno del Ringraziamento di Sam che festeggiava con altre persone che non erano Dean e suo padre.

“Ora capisco perché non volevi entrare qui..” disse Dean amaro.
“Dean, io..mi dispiace..senti..”



“Va tutto bene, Sam. Ci siamo già passati, ricordi? Non voglio più tornare su questo argomento.” Disse Dean sorridendo. Era vero. Ora che erano passati anni e dopo tutto quello che avevano passato, gli sembrava d’un tratto così stupido come lui si fosse arrabbiato. Voleva d’un tratto poter tornare indietro e..

“Dean, dici davvero?” gli chiese Sam.

“Ehi, se potessi tornare indietro nel tempo, prenderei a calci il mio me stesso più giovane, per aver permesso a questa gelosia stupida, di avermi fatto buttare un regalo tanto importante per me,” disse Dean, toccandosi il ciondolo al collo.

Sam gli sorrise e Dean  vide in quel sorriso, in quegli occhi che brillavano, tutta la felicità del mondo e il pensiero di esserne lui l’artefice, lo faceva sentire assurdamente FELICE.
 
“Ehm, ehm..” disse la voce di Gabriel. “Non vorremmo interrompere questo idillio, piccioncini.”

“Ma il fatto che Dean non voglia più parlarne, non significa che non dovreste farlo!” disse Cas di riflesso.

Dean e Sam si voltarono verso i due angeli, sconvolti.

“Che intendi dire?” chiese Dean.
 
“Andiamo, Dean, non ci arrivi da solo?? Pff per fortuna che almeno dalla tua parte hai la bellezza.” Disse Gabe.

“Non molto più da un po di tempo. Come tutti i mortali, tende a invecchiare.” Osservò Castiel.

“Insomma, basta, smettila di infierire, Castiel!” disse Dean. “Da quando voi due state insieme, trovo che sia peggiorato! Tu lo influenzi in maniera negativa!” disse Dean all’arcangelo.

Gabe si mise a ridere.

“Credevamo che farti vedere il Paradiso di Sam, avrebbe potuto farti capire qualcosa, Dean.” Riprese Cas.

“Tipo cosa??”

Gabe sospirò. “Tipo che quello che voi vedeste qui quando siete morti sette anni fa, non erano i vostri veri desideri, soprattutto quelli di Sam.” disse Gabe.

Ora, Sam e Dean sembravano avere tutta un’altra faccia.
 
Gabe ridacchiò e si voltò verso Castiel.

“Sììì..le vedi? Le rotelle del cervello che cominciano a girare?” chiese Gabe.

“Più che altro le sento. Agiscono molto lentamente ma hanno ripreso.” Disse Cas sarcastico.

“Abbiamo..coperto i nostri veri desideri, quando siamo venuti qui??” chiese Dean.

“Bingoooo!” disse Gabe applaudendo.

“Ma..” Sam era sconvolto. “Non ci siamo resi conto di farlo!”
 
“Okay, statemi a sentire. Si tratta di qualcosa che è studiata molto da voi. La vostra specie li chiama “blocchi pscicologici, traumi, gli avete dato diversi nomi..la vostra specie li studia proprio come professione. Sono dei MURI che voi umani mettete attorno alla vostra mente, per bloccare il ricordo VERO, per nascondere alla vostra mente, qualcosa che non volete ricordare, o che volete celare a voi stessi e agli altri. Lo fate inconsapevoli, non vi accorgete nemmeno di farlo, ma succede continuamente. È il vostro modo personale di proteggervi dal dolore. MURO direi che è il termine più appropriato.” Disse Gabe.

“Io stesso ho provveduto a fartene crollare uno, se ti ricordi, Sam.” disse Castiel, con uno sguardo colpevole.

Sam gli sorrise e Castiel ricambiò il sorriso. Castiel aveva fatto una gran brutta cosa a fargli crollare il muro che gli aveva messo su Morte, solo perchè cercavano di impedirgli di aprire il Purgatorio, ma era anche vero che poi si era caricato tutto quel dolore, solo per guarirlo. Era una di quelle cose che meritavano quindi di essere perdonate.
 
“Certo, mi ricordo, ma è acqua passata, soprattutto dopo quello che hai fatto dopo. Tranquillo.” Disse Sam sorridendogli.

“Beh" disse Castiel, ansioso di cambiare argomento."La questione del muro è esattamente quello che è successo qui in Paradiso. Naturalmente ciascuno di voi, una volta che fu resuscitato, non aveva ricordi di quello che aveva sognato in Paradiso, quindi non poteva sapere, in maniera CONSCIA, di dover nascondere qualcosa di incredibile all’altro, tuttavia, il campanello d’allarme che risiede negli umani e che voi chiamate INCONSCIO, ha avvertito comunque un pericolo. Il pericolo che la persona stessa a cui si stava nascondendo tali segreti, fosse così vicina, a scoprirli. È stato allora che il vostro inconscio ha creato come dei ricordi FITTIZI, FINTI. Oh, non era tutto falso, ovviamente..” disse Cas guardando le loro espressioni. “Sam desiderava davvero un Ringraziamento vero e sono certo che da qualche parte, anche se, se ne vergognava, fu davvero sollevato quando andò a Stanford, quel ricordo che ti fece tanto arrabbiare, Dean..MA.. erano ricordi felici che niente avevano a che vedere con “il suo miglioe ricordo” o “il suo miglior desiderio”. Sam, o meglio, l’inconscio di Sam, ha lasciato che tu lo credessi, per la paura che tu potessi scoprire quello che lui davvero bramava. È stata la sua PAURA a creare questo MURO. E anche tu, Dean. Andiamo! Il tuo miglior ricordo è la mamma che ti prepara la colazione? Contornata per giunta da un ricordo spiacevole come i tuoi che litigavano? Sam ha fatto un lavoro migliore del tuo.” Disse Gabriel sorridendo.

“Nessuno è perfetto. L’ho sempre saputo che lui  è sempre stato migliore di me in tutto.” Sorrise Dean. “Quindi..mi dispiace di..ehm..averti aggredito in quel modo..anni fa..” aggiunse poi dispiaciuto, rivolto al fratello.


“Non potevi saperlo, Dean..e poi forse..anch’io me la sarei presa con me stesso..” disse Sam.

“Bene, direi che ora possiamo passare allo step successivo!” disse Gabriel.
 
 
La casa svanì e si ritrovarono in un bosco.

“Temo ancora che compaia Zaccaria all’improvviso e cominci a rincorrerci con una torcia gigante. Stammi vicino, Sam.” disse Dean, prendendolo per mano.

“Non avete niente da temere dagli arcangeli morti, io sono più pericoloso!” disse una voce famigliare.

Ma che..”dissero in coro i due fratelli.
 
La luce si illuminò sulla presenza che aveva parlato con loro.

“Buenas Dias, puttane.” Disse una voce allegra. Ash.
 
   
 
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