De Senectute
Restio a osservarsi allo schietto specchio,
Elude di sé l’odiato riflesso e fra le
Mani nodose il guardo gli si incaglia;
Umile, vecchio e di amore privato,
S’erge appigliandosi a quei vacui
Lumi, come un piovoso dì novembrino
Uggiosi, echi di chi fu nel viso scarno,
Pervaso da un polveroso pallore che
Immota la mestizia gli muta; ’ché ei più
Non ha chi, fin alla morte, l’aveva amato.
Note:
scritta per fanfic100_ita. Il titolo è preso da un'opera di Cicerone. Lo so, studiare troppo fa male.