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Autore: evil 65    24/06/2018    9 recensioni
Dopo essere morto nel tentativo di salvare suo figlio dalla furia dell'Imperatore, Darth Vader , alias Anakin Skywalker , si ritrova catapultato indietro nel tempo, nei mesi successivi alla distruzione della Prima Morte Nera.
Armato di nuovi propositi e della capacità di usare sia il Lato Chiaro che il Lato Oscuro della Forza , l'uomo darà il via ad una sanguinosa rivoluzione , nel tentativo di creare un nuovo Impero e preparare la Galassia all'arrivo di una brutale razza di creature provenienti dalle regioni sconosciute : gli Yuuzhan Vong.
Genere: Avventura, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader, Chelli Lona Aphra, Mara Jade
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ecco un nuovissimo capitolo ! Scusate il ritardo, sto lavorando a quattro storie contemporaneamente e questa è quella che ci metterò di più ad aggiornare, essendo la meno popolare.
A meno che le cose non cambino...
Per chi non ha visto Star Wars Rebels, questo è l'ultimo incontro tra Ahsoka ( L'ex apprendista di Anakin ) e Darth Vader : https://www.youtube.com/watch?v=zkPWF5lms30
Buona lettura, e spero che lascerete un commento !


Welcome to a New Empire

Katan Esley era un luogo molto privato. Non c’era bisogno di segnalarlo all’esterno con avvisi sonori o dispositivi di protezione. Su quel pianeta, tutti sapevano cosa fosse quel bar.
A nessuno sarebbe venuto in mente di violare un simile santuario senza il permesso esplicito dei suoi proprietari. Chiunque lo avesse fatto, sarebbe stato sicuramente punito, rischiando atroci sofferenze, se non peggio.
All’interno, l’illuminazione era fioca. Non ci sarebbe stato molto da vedere, anche con una luce più forte. Un paio di console dominate da spie rosse fiancheggiavano il centro del locale, delimitante un Holo-proiettore.
L’ingresso era aperto. Un corridoio si apriva in una grande sala in muratura di pietra rifinita in cui un accozzaglia di umani, umanoidi e alieni era impegnata a gozzovigliare, giocare d’azzardo, tramare, negoziare, discutere e, ogni tanto, a tentare di tagliarsi la gola a vicenda. O qualcos’altro di equivalente.
Ahsoka Tano, ex Jedi e apprendista di Anakin Skywalker ( attualmente Darth Vader ), attendeva con trepidazione la trasmissione che avrebbe rivelato al pubblico le ultime notizie riguardanti il nuovo Imperatore della galassia.
Considerando la reputazione dell’uomo, sia lei che il resto degli occupanti di quel bar avevano preso l’ultima dichiarazione televisiva del Signore Oscuro con un pizzico di sale.
Per tale ragione, niente, e sottolineo la parola “ niente”, avrebbe potuto prepararli a ciò cui stavano per assistere in diretta.
Ahsoka più di tutti era restia a credere alle parole che l’uomo aveva pronunciato poco più di una settimana prima. Il suo maestro, il suo mentore…era ormai morto, sostituito da quella mostruosità.
Il fatto che avesse provato ad ucciderla, durante il loro ultimo incontro, ne era la prova lampante. Anakin Skywalker non avrebbe mai fatto del male a nessuno, specialmente alla sua ex- apprendista.
In quel preciso istante, la faccia di N-21, droide protocollare e presentatore di Holo-Net News, si materializzò dal nulla sullo schermo posto al centro del bar, attirando l’attenzione degli occupanti. Ad affiancare la figura argentata del robot era Daiane Cross, una giovane donna dai capelli biondi e co-presentatrice della trasmissione.
La tensione nell’aria era quasi palpabile.
<< Una settimana è passata da quando l’uomo conosciuto ai molti come Darth Vader ha preso il controllo del nostro governo. Durante questo periodo di tempo, il Neo-Imperatore ha fatto in modo di attuare le riforme promesse all’intera galassia con il suo discorso d’apertura >> cominciò N-21, con tono calmo e professionale.
Alcune immagini si materializzarono affianco alla figura della macchina, raffiguranti scene a dir poco sorprendenti: Darth Vader intento a rompere le catene di una coppia di Wookie, a distribuire vivere a un gruppo di Troguta, o mentre veniva abbracciato da un bambino Twi’lek...
La maggior parte dei clienti presenti nel bar si ritrovò ancora più attratta dallo svolgersi della trasmissione.  Ahsoka non ebbe alcun problema a comprendere il loro fascino improvviso.
<< I campi di schiavi presenti sui pianeti di Ryloth e Kashyyk sono stati smantellati e i suoi abitanti liberati  >> proseguì N-21. <<  Le organizzazioni criminali del Sole Nero e L’Alba Cremisi sono state ridotte all’osso, con milioni di arresti in tutta la galassia. Mentre la battaglia contro gli Hutt imperversa nell’Orlo Esterno, sempre più  alieni si uniscono ogni giorno alla Marina Imperiale. Sembra proprio, Daiane, che la galassia abbia mal giudicato il nostro nuovo sovrano per molti anni >>
<< Puoi dirlo forte, N-21 >> dichiarò la donna affianco al presentatore. << Durante questa settimana la popolarità dell’Imperatore Vader è salita alle stelle, con un incremento del 27% rispetto a quella di Palpatine. È ancora presto per dire se i sondaggi si manterranno stabili, ma considerando ciò che sta accadendo nei vari sistemi…bhe, un aumento dei dati a nostra disposizione non mi sorprenderebbe >> commentò con un sorriso smagliante.
N-21 annuì in accordo e volse lo sguardo in direzione della telecamera.
<< Ed ora, assisteremo in diretta ad un evento davvero unico. L’Imperatore ha deciso di presenziare alla cerimonia di laurea dei nuovi cadetti imperiali e l’evento verrà trasmesso in tutta la Galassia >> .
Quasi come ad un segnale, l’immagine dello schermo cambiò di colpo.
La figura di Darth Vader in persona prese posto al centro dell’Holo-Proiettore, circondata da alcuni stormtroopper e ammiragli.
Di fronte a lui, spiccava una folla di giovani vestiti con uniformi imperiali.
L’uomo si avvicinò ad un microfono e prese un respiro profondo.
<< "Hai quello che ti meriti" è un modo di dire. Che sopravvive al tempo perché è vero. Per molte persone, ma non per tutti, alcuni hanno più di quello che si meritano. Perché credono di essere diversi dagli altri, che le regole, quelle a cui le persone come voi e me, le persone che faticano, per vivere o sopravvivere, non si applichino a loro. Che possono fare qualsiasi cosa e vivere felici e contenti mentre tutti gli altri… soffrono >> sussurrò con una voce che non tradiva nulla, se non il disprezzo per quello che aveva appena confermato.
All’interno del bar, alcuni spettatori grugnirono in assenso, quasi inconsciamente.
<< Agiscono nell'ombra, e siamo noi a proiettarla con la nostra indifferenza, con una diffusa mancanza di interesse per tutto quello che non influenza direttamente la nostra vita quotidiana. Ma forse è solo l'ombra della stanchezza, perché siamo esausti. Cerchiamo con tutte le forze di riconquistare una visione che non esiste più, per colpa di chi ha preso più di quello che si merita. E continua a prendere finché a tutti gli altri non rimane solo che un ricordo di come era una volta, prima che questo governo decidesse che la vostra  opinione non contasse niente >>.
Detto ciò, il cyborg puntò un dito in direzione della folla.
 <<  Ma voi contate. Gli abitanti dell’Impero. Voi fate la differenza.  Palpatine  non condivideva questa idea. Voleva solo creare una galassia piena di schiavi. Io, invece,  voglio creare un impero fatto di eroi >> dichiarò come un dato di fatto.
<< Ma che vuol dire essere un eroe? Guardati allo specchio e lo saprai. Guardati negli occhi e dimmi che non sei eroico, che non hai patito, o sofferto... o perso le cose a cui tenevi di più. Eppure, eccoti qui... un superstite dell’Impero. Un governo dove i codardi hanno vita breve, quindi devi essere un eroe. Lo siete tutti. Alcuni più di altri, ma nessuno è solo >> continuò con voce più forte e tonante.
La passione dietro a quelle parole fu a dir poco schiacciante e molti degli spettatori ne furono umiliati.
Perfino Ahsoka non potè fare a meno di ascoltare quel discorso con fare rapito.
<<  C'è chi si sporca le mani per proteggere il proprio pianeta, altri spargono sangue per fermare l'ondata di crimine, la crudeltà, il diffuso disprezzo per la vita. Ma questo è l’Impero. Angelo o diavolo, ricco o povero, giovane o vecchio, tu vivi qui. Non hai scelto questo governo, ti ha scelto lui. Un eroe non è qualcuno sopra di voi, che vi protegge, un eroe non è un Dio o un concetto, un eroe vive qui per la strada, in mezzo a voi, con voi. Sempre qui, quasi mai riconosciuto ! >> esclamò, sollevando ambe le braccia in direzione della volta celeste.
Fatto ciò, Vader prese un paio di respiri calmanti .
Le telecamere inquadrarono il suo volto e, quasi come se fosse consapevole di questo fatto, il Sith girò la testa in direzione degli spettatori.
<< Guardati allo specchio, vediti per quello che sei veramente. Sei un cittadino imperiale. Sei un eroe. Questa  è la tua casa. E so che voi farete di tutto per proteggerla, e per questo non posso fare a meno che essere orgoglioso di tutti voi . Viva l’Impero ! >>
<< Viva l’Impero ! >> esplosero i cadetti, per poi cimentarsi in un sonoro applauso.
Alcuni clienti del bar vennero trascinati nella dimostrazioni, prima di essere interrotti da alcune occhiatacce ad opera dei vicini.
Ahsoka osservò il tutto con fare scioccato. Nel mentre, una lacrima solitaria cominciò a scivolarle lungo la guancia.
<< Maestro…sei davvero tu ?>>
 
                                                                                                                                         * * *
 
Darth Vader, Signore Oscuro dei Sith e Imperatore della galassia, si accasciò pesantemente sulla prima poltrona che gli capitò a tiro, rilasciando un sospiro affranto.
<< Essere l’Imperatore è più dura di quanto pensassi >> borbottò attraverso il respiratore della maschera.
La figura di Aphra zampettò alle sue spalle, misurandolo da capo a piedi.
<< Troppe riunioni ?>> domandò la donna, con tono vagamente divertito.
Il Cyborg emise un sonoro sbuffo.
<< Troppi discorsi. Non credo di aver mai parlato tanto in tutta la mia vita >> affermò con improvvisa consapevolezza.
L’archeologa si portò un dito alle labbra, inclinando leggermente la testa.
<< Dovresti prenderti un paio di giorni liberi . Sai, andare in vacanza, prendere il sole…rilassarti ! >> esclamò con voce civettuola.
In tutta risposta, il Signore Oscuro le lanciò un’occhiata impassibile.
<< Non ho tempo per rilassarmi >> ribattè con tono calmo e misurato.
La donna arricciò il volto in un sorriso malizioso.
Poi, imitando la voce e il respiro dell’uomo, disse: << Niente lavoro e tutto giochi rendono Vader un brontolone >>.
Il Cyborg borbottò infastidito, incrociando ambe le braccia davanti al petto.
Aphra scoppiò in una sonora risata e si appoggiò sopra lo schienale della poltrona.
<< Sei troppo teso, capo >> sussurrò a bassa voce.
Dietro la maschera, il Sith inarcò un sopracciglio.
<< Aphra, cosa stai…>>
<< Silenzio >> ordinò la donna, con tono imperioso.
Fatto ciò, cominciò a massaggiare le spalle dell’Imperatore, sorprendendo quest’ultimo di non poco.
L’uomo fece per protestare ma i dolci movimenti dell’archeologa lo costrinsero a rilassare le proprie membra.
Si accasciò sulla poltrona, rilasciando un gemito sommesso.
<< Meglio ? >> domandò Aphra, sorridendo dolcemente.
Il Signore Oscuro ricambio il gesto.
<< Un po’ >> ammise con un sospiro.
La donna continuò per quasi un paio di minuti. Finito quel lasso di tempo, si staccò dal seggio e con una piroetta si mise di fronte a Vader.
<< A proposito, ha chiamato quella donna…Lumiya, se non sbaglio. Sarà qui tra un paio d’ore >>
<< Eccellente >> rispose il Cyborg. << Di al capitano Piett di presenziare nella Sala Conferenze entro quel lasso di tempo. Contatterò personalmente il Comandante Supremo Thrawn >>
<< Okey Dokey! >> esclamò la mora.
E, fatto questo, fuoriuscì saltellando dalla stanza.
Vader si alzò subito dopo e cominciò a dirigersi verso la Sala del Trono.
 
                                                                                                                                                                     * * *
 
Appena entrato nella stanza, il Signore Oscuro si accorse di essere osservato.
I suoi sospetto furono presto confermati. Una lama viola si materializzò dal nulla nell’oscurità della camera.
Pochi secondi dopo…Mara Jade partì all’attacco.
Nonostante la sorpresa, Vader sollevò la propria arma per difendersi.
La rossa esordì con un affondo, colpì…e Vader parò.
Una pioggia di scintille volò in ogni direzione, illuminando la sala circostante.
Jade indietreggiò di un passo e valutò l’avversario, più veloce e determinato di quanto avesse inizialmente previsto : dopodichè tornò all’attacco con più furia.
Vader bloccò ripetutamente. Le lame si incrociarono una volta, per poi disimpegnarsi.
Contrattaccò.
Jade tentò di sopportare i colpi dell’avversario, inutilmente. Quanto più a lungo durava lo scontro, tanto più forte Vader sembrava diventare. Era come se gli piacesse la sfida, si nutrisse di essa. Fu quella l’impressione, almeno , finchè Jade parò, roteò e, inaspettatamente, colpì di striscio con la punta della spada laser il braccio del Signore Oscuro.
Quella non era più una sfida , era qualcosa di più. Vader fece un passo all’indietro e rivalutò la sua avversaria. Quando la incalzò di nuovo, mostrò una furia che prima non aveva.
La schermaglia che si era aspettato si era trasformata in un duello. Era stato colpito di striscio. Era giunto il momento di andare fino in fondo.
Vader avanzava implacabile, guidato da qualcosa che Jade poteva percepire solo in parte, men che meno contrastare. Nonostante ciò, l’ex Mano dell’Imperatore rispose agli assalti, finche il Signore Oscuro vibrò un fendente che le solcò il petto e le sbalzò la spada laser di mano.
L’arma cadde sul pavimento della sala, a sei metri di distanza. Il duello era finito.
Mara Jade non perse tempo.
Estrasse un blaster e lo puntò verso Vader.
Sparò più volte. E ogni colpo dell’arma fu deviato dalla lama della spada laser. Quasi fosse un gioco, pensò terrorizzata, continuando a sparare. Stava giocando con lei.
Finchè l’altro si stancò. Alzò la mano destra e la protese verso di lei, a palmo aperto.
Jade si sentì mozzare il respiro, la mano paralizzata sul blaster.
Provò a girarsi, a fuggire, ma le gambe non risposero. Poteva solamente stare lì immobile, in mezzo alla camera, tirando respiri lenti e misurati.
Vader si fermò a un passo da lei e la scrutò in volto da dietro la maschera.
Quando infine parlò, sembrò impressionato e sorpreso allo stesso tempo. <<  Mara Jade. Se ben ricordo, non credo di aver mai fatto nulla per meritare una simile aggressione da parte tua. >>
Mara si accorse di poter parlare e rispose in tono di sfida.
<< Non ho bisogno di un motivo per ucciderti, sei solo un mostro. Eliminandoti farei un favore alla galassia >>
<< Non mi sembra affatto. Ma è una sciocchezza. Si può rimediare a queste piccole lacune >>.
Mentre parlava, camminava lentamente attorno al suo corpo paralizzato.
Spaventata, la donna provò a seguirlo con lo sguardo, ma la testa non volle girarsi.
<< Hai molta paura >> disse lui a bassa voce. << Eppure dovrei essere io quello ad averne. Hai colpito per prima. Parli di me come se fossi un mostro. Eppure sono io quello che è stato costretto a difendersi da te >>
Si avvicinò ancora di più a lei e la fissò in volto, in quegli occhi verde smeraldo. Poi, alzò la spada laser che aveva in pugno e la avvicinò al suo viso, così vicino da tingerle di rosso la pelle.
Spense l’arma appena pochi secondi dopo e la agganciò alla cintura, dopodichè fissò la prigioniera immobile.
Allungò lentamente la mano e le sfiorò il viso.
La pressione che applicò non era fisica. Jade evitò il suo sguardo e mirò da un’altra parte, cercando con tutte le forze di resistere, osando a mala pena respirare. Se solo avesse potuto liberarsi una mano, una gamba…ma nessuna parte del suo corpo rispondeva ai suoi comandi.
Vader si stupì di quello che aveva trovato e abbassò la mano.
Libera dall’intrusione mentale, Jade tirò grandi boccate d’aria.
Lui corrugò la fronte.
 << Dunque è vero. Hai un legame mentale con Palpatine >>
Come fa a saperlo ? si domandò Jade, sgomentata, fissandolo a sua volta. Non lo aveva sicuramente pensato ! Aveva cercato di svuotare la mente, di bloccare i ricordi, eppure lui era riuscito a farsi strada nella sua testa con poco sforzo. Quanto era potente ?!
Vader la sondò di nuovo.
Questa volta, il dolore che Jade provò tentando di respingerlo le fece scorrere delle lacrime sul viso.
Vader gli aveva invaso la mente e i pensieri, e non c’era nulla che lei potesse fare per impedirglielo. Per resistere. Ma continuò a provare.
All’improvviso, le si avvicinò così tanto che i loro volti quasi si toccarono.
Jade deglutì a fatica e si sforzò di respingerlo, di cacciarlo dalla sua mente. Avrebbe voluto urlare, ma lui glie lo impediva.
<< Povera ragazza >> mormorò il Signore Oscuro.
In quel preciso istante, un gruppo di assaltatori irruppe nella stanza.
<< Signore, abbiamo sentito degli spari ! >> esclamo il comandante della squadra.
Vader non si volto nemmeno.
<< Tornate pure ai vostri posti. Si è trattato solo di un malinteso >> rispose con tono impassibile.
Lo stormtrooper fece il saluto, indugiò un attimo lo sguardo affascinato sulla donna immobile dinnanzi all’Imperatore che, con un gesto di Vader, crollò a terra.
Quindi si affrettò a trasmettere l’ordine per timore che la sua curiosità per qualcosa che non lo riguardava fosse notata.
Non aveva alcun desiderio di finire come la donna svenuta tra le braccia del nuovo sovrano della galassia.
 
                                                                                                                                                                     * * *
 
Nella cella di detenzione, Mara Jade era ammanettata a una piattaforma inclinata.
Si svegliò lentamente.
Disorientata, sulle prime pensò di essere sola. Si sbagliava, ma era comprensibile, dal momento che l’altra persona presente nella stanza non si muoveva.
Per quanto spaventata da quella inquietante presenza, si soffermò qualche secondo a valutare l’ambiente circostante. Non poteva essere più diverso da quello precedente.
L’ultima cosa che ricordava era lo scontro. E poi la sonda mentale. Il dolore. Gli sforzi per resistere e la sprezzante facilità con cui le sue difese mentali erano state violate.
Sentiva ancora l’eco del dolore che le aveva dilaniato la mente.
La sala del trono era scomparsa.
Priva di alcun punto di riferimento, non ebbe altra scelta che chiedere.
<< Dove sono ?>>
<< Credo che tu lo sappia >> fece Vader, con un’inaspettata gentilezza nella voce. Non era proprio comprensione, ma era meno ostile di quando l’aveva affrontato prima. << Sei mia ospite >>.
Con una facilità più spaventosa di qualsiasi approccio fisico, accennò un gesto con la mano nella sua direzione.
Si udirono un paio di clic e le manette ai polsi si aprirono.
Jade fece finta di non essere impressionata dalla sua dimostrazione e si massaggiò i polsi come se nulla fosse. Non voleva fargli credere che potesse intimidirla più di quanto avesse già fatto.
Girò lo sguardo nella stanza ed ebbe la conferma che erano soli.
<< Ho preferito evitare qualsiasi tipo d’interferenza >> proclamò il Signore Oscuro.
Lei lo fissò. Anche se al momento era calmo, non poteva evitare di pensare che una parola sbagliata, una risposta insoddisfacente, avrebbe potuto mandarlo in collera.
Lui la guardò, come se avesse appena parlato ad alta voce.
Jade si rese conto che non aveva alcuna possibilità di nascondergli le sue emozioni e che tanto valeva esprimere i suoi pensieri.
<< Vuoi ancora uccidermi >> osservò Vader, apparentemente divertito.
Mara strinse ambe le palpebre degli occhi.
<< Hai assassinato il mio maestro a sangue freddo. Meriti solo la morte >>
<< Credi davvero che mancherà a qualcuno, se non a quelli traviati dalle sue parole ?>> domandò il Sith, con fare retorico.
La donna, tuttavia, si limitò a fissarlo con un’espressione di pura sfida.
Il Signore Oscuro rilasciò un sospiro.
<< Capisco, vedo che il legame è andato troppo in profondità…Avrei preferito evitarlo. Al contrario di quello che credi, non mi da alcun piacere. Farò piano, per quanto possibile…ma sarà comunque abbastanza doloroso >>
Jade sapeva che provare a resistergli fisicamente sarebbe stato non solo inutile, ma sicuramente molto più spiacevole. Pertanto rimase immobile e muta, con le braccia lungo i fianchi, quando lui portò la mano verso il suo volto.
La toccò di nuovo, come aveva fatto nella sala del trono.
Mentre la rossa si sforzava di resistere alla sua sonda mentale, Vader respingeva i suoi goffi tentativi di erigere barriere contro di lui.
Frugò nella sua mente, parlando a bassa voce.
<< Sei molto sola >> mormorò, mentre scavava più affondo. << Per certi versi, sei molto simile a quello che ero un tempo. Vedo la tua determinazione, la tua gelosia. I Tuoi…tentativi di dimostrarti superiore a chiunque altro >>.
Tanto era lo sforzo di Jade di resistere all’intrusione dell’altro che le lacrime le rigarono il volto.
Sempre più disperata, provò a reagire. Ma proprio come nella sala del trono, il suo corpo si rifiutò di rispondere ai comandi.
<< E vedo Palpatine >> proseguì il Sith, implacabile. << Lo vedi come il padre che non hai mai avuto. Non porta a nulla, quella visione. Lascia perdere. Posso assicurarti che ti avrebbe molto delusa >>
Tutta la rabbia e la paura che aveva trattenuto dentro di sé esplosero quando la giovane donna si voltò e lo fissò negli occhi.
<< Sta fuori dalla mia testa !>> esclamò con un ringhio.
Vader si avvicinò ancora di più, aumentando la sensazione di impotenza dell’assassina. << Mi dispiace, ma non posso farlo . Credimi, è per il tuo bene >>.
La donna fu percossa da una scarica improvvisa e per poco non cadde a terra.
<< Che cosa…cosa hai fatto ?>> sussurrò a bassa voce, tenendosi la testa con le mani.
Vader la fissò da dietro la maschera, con fare spassionato.
 << Ho interrotto il legame che avevi con Palpatine. Di conseguenza, tutti i ricordi che aveva soppresso stanno per tornare alla luce >> disse con tono vagamente impassibile.
La donna dilatò le pupille e lo fissò con aria basita.
<< I miei ri…>>
E poi…accadde.
Un dolore lancinante, più forte di quanto avesse mai provato in tutta la sua vita, le attraverso la testa con la stessa intensità di una carica di AT.
 Sì sentì la fronte scoppiare, mentre centinaia di immagini a lungo perdute o represse iniziarono a farsi strada nella memoria dell’assassina.
Ricordi di un uomo e di una donna dai lunghi capelli rosso fuoco…ricordi di un padre e di una madre.
Mara si portò ambe le mani sulle tempie e cominciò a stringere.
<< Oh, forza . I miei genitori…la mia famiglia…lui…>>
Sentì la risata fredda e senz’anima di Palpatine, il crepitio dell’elettricità e del fulmine intorpidirgli il corpo.
Si sentì bruciare e percepì il dolore di ogni tortura, ogni atto depravato compiuto con il solo scopo di cancellare quella vita ormai passata.
Vader le afferrò le spalle, impedendole di cadere in ginocchio.
<< Ascoltami ! Questo potrebbe essere il momento più importante della tua vita, mettici tutta te stessa! >> esclamò attraverso il respiratore.
La donna alzò la testa verso di lui, gli occhi rossi come un paio di braci ardenti, il volto bagnato dalle lacrime.
<< Tu non lo sai…non sai cosa mi ha fatto…come mi ha torturata >> sussurrò a denti stretti, nel tentativo di frenare un singhiozzo.
Si porse in avanti, stringendo le spalliere del Signore Oscuro.
<< Ricostruisci il legame >> ordinò con un ringhio.
Quando l’uomo non rispose, l’espressione sul volto della donna sembrò farsi più disperata e insistente.
<< Ricostruiscilo, voglio dimenticare ! >>
<< Non posso >> fu la risposta fredda e distaccata di Vader.
Al sentire tali parole, la rossa si scostò dalla presa del Sith e lo fissò con uno sguardo furente, abbracciando il proprio corpo.
<< Lo odio. Odio questo posto…ti odio ! >> sibilò, colpendo il cyborg dritto al petto. E ancora. E ancora.
Vader rimase fermo e immobile, lasciando che la donna si sfogasse.
<< Ti odio ! >> esclamò una seconda volta, tentando di schiaffeggiare la maschera del neo-Imperatore.
Vader fu più rapido e le afferrò la mano con una presa ferrea.
<< Ecco! All'inizio anche io pensavo fosse odio. L'odio era l'unica cosa che conoscevo, l'odio aveva costituito il mio mondo, mi aveva imprigionato, mi aveva insegnato a mangiare, bere, respirare. Pensavo che l'odio che mi scorreva nelle vene mi avrebbe ucciso. Ma poi è successo qualcosa... a me, come sta succedendo a te >> mormorò il Signore Oscuro, con tono quasi gentile.
<< Ti ha portato via i genitori. Ti ha portato via la tua vita ! Ti ha chiuso in una cella e ti ha preso tutto ciò che poteva tranne la vita, e tu hai creduto che esistesse solo quella. Vero? Che l'unica cosa rimasta fosse la tua vita >> continuò con voce imperiosa.
La afferrò per le spalle, costringendola a specchiarsi nelle lenti della sua maschera.
<< Ma non era vero! Hai trovato qualcos'altro. In questa prigione hai trovato qualcosa di più importante per te della vita. Hai affrontato la morte più volte, Mara. Eri calma. Eri ferma. Prova a sentire ora quello che sentivi in quei momenti >>
<< Non sento più niente ! >> urlò Mara, con un ringhio quasi animalesco.
 Incapace di trattenere la propria disperazione, le lacrime della donna  cominciarono a riversarsi sul pavimento delle cella.
Vader la osservò con fare impassibile, quasi apatico.
Poi, lentamente, con movimenti esitanti…avvolse le proprie braccia attorno alla figura dell’assassina.
La rossa s’irrigidì all’istante, visibilmente sorpresa dall’azione del Signore Oscuro.
<< Cosa…cosa stai facendo ?>> mormorò a bassa voce, il volto chiuso in un’espressione che rasentava lo shock più totale.
Vader drizzò la testa.
<< Io…ti sto abbracciando >> rispose con tono incerto.
Inconsapevolmente, Mara si ritrovò a sbattere le palpebre come un gufo.
Si mosse a disagio tra le braccia del Sith. Poteva quasi sentire l’odore del cuoio e del metallo penetrarle nelle narici.
<< Ah…perché ?>> domandò con un filo di voce. Forza, doveva sembrare veramente patetica, sussurrò a se stessa.
Il cyborg compì un paio di colpi di tosse.
<< Bhe, Dovrebbe essere un gesto di conforto. Ti spaventa ?>>
<< Un po’>> ribattè la donna, con esitazione. In realtà, si sentiva piuttosto confortevole. Essere abbracciati da Vader era come essere avvolti in un mantello di luce e calore….non certo l’immagine che avrebbe associato ad un Signore Oscuro dei Sith, dovette ammettere a se stessa.
L’uomo si staccò, compiendo un passo all’indietro e liberandola.
La sensazione di calore svanì all’istante e Mara fu costretta a reprimere un gemito di dispiacere.
<< Perdonami, non sono molto pratico con queste…dimostrazioni di affetto >> borbottò il neo-Imperatore, porgendole un rapido cenno del capo.
La donna distolse lo sguardo e arrossì furiosamente. Scuotendo la testa, lanciò una rapida occhiata in direzione del cyborg.
<< Cosa ne sarà di me ? >> domandò con voce fredda e impassibile.
Con sua grande sorpresa, Vader si limitò a stringersi nelle spalle.
<< Dipende tutto da te, Jade. Ora sei libera >> dichiarò come un dato di fatto.
La rossa rilasciò uno sbuffo sprezzante e disse : << Non è la parola che userei per definire questa situazione >>.
Girò la testa da parte a parte della cella e posò delicatamente una mano sulla superficie opposta della stanza.
<< Sono stata tra queste mura per così tanto tempo…non ho altro posto dove andare. So a mala pena cosa ci sia là fuori  >> sussurrò con tono flebile.
Un silenzio inesorabile sembrò avvolgere l’oscurità di quel luogo, interrotto solamente dal ritmico respiratore di Vader.
<< Puoi restare qui, se vuoi >> disse questi all’improvviso.
Mara si voltò di scatto verso di lui.
<< Cosa ?>> domandò con fare incredulo.
Il Signore Oscuro annuì in conferma.
<< Sono l’Imperatore, adesso.  Un Utente Forza in più mi farebbe comodo >>
<< Non baratterò un maestro per un altro >> sibilò la rossa, stringendo gli occhi sulla figura del Sith.
L’uomo compì un gesto sprezzante.
<< Non voglio essere il tuo maestro >> ribattè con tono spassionato.
Fatto ciò, porse la mano destra in avanti.
<< Voglio che noi diventiamo alleati >> disse con voce morbida, per quanto il respiratore glie lo permettesse.
La donna lo fissò sorpresa e osservò la mano con cautela.
<< E poi cosa ? Dovrei aiutarti a migliorare la galassia ? Per cancellare tutto il dolore che abbiamo causato ?>> chiese con evidente sarcasmo, le labbra arricciate in una smorfia rassegnata.
Vader compì un passo in avanti.
<< Non lo sto facendo per pietà o assoluzione. Sappi solo che mi sono sentito come te per molto tempo: ero pieno di rabbia e cercavo vendetta. Mi sono avvicinato a Palpatine per motivi personali, egoistici, futili. Per avere una figura paterna e una via di fuga per color che amavo.  Ma quello che ho compiuto in quest’ultima settimana ha dato un senso alla mai vita! Per la prima volta mi sento pienamente soddisfatto ed è... una sensazione che non provavo da tempo >> mormorò a bassa voce, quasi malinconico.
Mara ascoltò il tutto con fare rapito, bevendo della passione e della determinazione scaturite dalle parole di quello che fino a pochi giorni prima era considerato da molti come l’uomo più crudele della Galassia.
Inclinò la testa, dimensionandolo da capo a piedi.
<< Sei davvero Darth Vader ?>> domandò con esitazione.
Era davvero possibile che una persona potesse cambiare così tanto in così poco tempo ? Mara aveva difficoltà a crederci.
Il Signore Oscuro , tuttavia, non diede alcun segno di essere rimasto sorpreso dal quesito della rossa e si strinse nella spalle una seconda volta.
<< Io sono il frutto di quello che mi è stato fatto. È il principio fondamentale dell'universo: a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Avevo solo bisogno…di una piccola spinta >>
Detto ciò, compì un ulteriore passo nei confronti dell’assassina e questa dovette sollevare la testa per poterlo guardare in volto.
 << Questa non è la fine, Mara Jade. Può essere un nuovo inizio >> continuò il cyborg, facendo cenno alla mano tesa.
La rossa alzò e abbassò la testa più volte, con movimenti quasi istintivi.
Per un attimo, il Sith credette che avrebbe rinunciato alla sua proposta. Che sarebbe uscita dalla porta di quella cella, senza nemmeno voltarsi. In tutta onestà, non l’avrebbe biasimata. Questo posto, dopotutto, le aveva recato grandi dolori e sofferenze.
Dopo quasi un minuto buono, tuttavia, Mara rilasciò un sospiro rassegnato e afferrò l’arto meccanico del Signore Oscuro.
<< Al primo segno che diventerai come lui…io me ne andrò >> disse con tono d’avvertimento, indicando la figura del cyborg con la mano libera.
Vader annuì in accordo.
<< Affare fatto >>


Com'era ? Spero bello !
Vi aspettavate il ritorno di Ahsoka, l'ex apprendista di Anakin ?
  
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