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Autore: Spensieratezza    24/06/2018    5 recensioni
2 Spin off della storia il Quinto mondo e settima storia del ciclo delle fiabe
Sam e Dean visitano il paradiso assieme a Cas e Gabe. Oltre a scoprire che quando erano morti, ciascuno dei due sognava di stare con l'altro, nel proprio paradiso, scopriranno anche che il paradiso ha diverse sezioni segrete, scopriranno di essere anime gemelle e tanto altro ancora!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nel futuro, Più stagioni
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- Questa storia fa parte della serie 'Come nelle favole'
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Sam e Dean si aspettavano di varcare la porta e trovarsi davanti alle docce immediatamente. Infatti si erano preparati già a essere schizzati dai getti d’acqua, ma sorprendentemente, si trovarono davanti a un corridoio pieno di ascensori.

“Ma che..” dissero in coro.
Ash sorrise.

“Credevate che le porte per il paradiso fossero tutte comunicanti? Beh, sbagliato. Ci sono anche i piani superiori e per questo occorre l’ascensore.” Disse Ash sorridendo.

Era in forma smagliante. I fratelli lo guardarono e capirono che Ash con ogni probabilità si stava divertendo un mondo. Si ricordavano quello che aveva detto loro, la prima volta che lo avevano incontrato in paradiso. È come essere a Disneyland.
 
“Non so te, Sam, ma questo ha tutta l’aria della metafora per un’ascensione spirituale.” Ridacchiò Dean, prendendo posto nell’ascensore.

“Già, tutte quelle metafore sul fatto di elevarci a un livello superiore. Ora capisco..” disse Sam.

I fratelli guardarono a quel punto i pulsanti dell’ascensore, curiosi di capire a che numero si riferivano, ma i pulsanti non avevano numeri, ma simboli. Uno di questi, recava delle righe simili a getti d’acqua.

“è il piano per le docce!” disse Ash, cliccando su quel pulsante.
 
 
 
Quando l’ascensore si fermò, si trovarono in quello che pareva uno spogliatoio di una piscina, con le mattonelle gialle. Aveva un aspetto un po’ squallido.

“Pensavo a qualcosa di più..spirituale.” disse Dean, un po’ deluso.

“Non prendetevela con me. Le docce prendono la forma che vi farebbe sentire più a vostro agio, evidentemente per voi, è l’immagine di uno spogliatoio di una piscina.” Ridacchiò Ash.

“Mmm..bene..adesso..cosa dobbiamo fare?” disse Dean e subito si preoccupò. “Non dirci che dobbiamo spogliarci!”
Ash ridacchiò.

“Potete andare vestiti, non resterete comunque bagnati a lungo. Fidatevi.”

“Ash, ma davvero dobbiamo farci una doccia?” chiese Ash.

“Se ci stai giocando uno scherzo..” cominciò Dean.

Fidatevi. Ora venite qui.” disse Ash, cominciando ad aprire i due getti della doccia in comune, grande abbastanza da starci in due.
 
“Mmm..è calda..piacevole..” disse Sam, piacevolmente sorpreso, cominciando a bagnarsi.

Dean incoraggiato dalle parole del fratello, andò sotto all’altro getto, mugolando di sollievo.

“Bene. Ora, dovete vedere questi. “ disse Ash e alle loro spalle, su uno scaffale, fece vedere loro una colonna di saponi diversi dai vari colori.
 
“Bella collezione arcobaleno.” Disse Dean, facendo ridere Sam.

“Vi consiglio di prenderli seriamente. “ spiegò Ash. “Non si gioca con questi affari. Direi che a voi andrà bene questo.” disse, passando loro una saponetta bianca piuttosto grossa.

Dean lo guardò storcendo la bocca.

“Un sapone Marsiglia?” chiese.

“è solo come la tua mente inconscia lo vede.”

“Ma..se non so neanche cosa sia!” protestò Dean.

“Il tuo IO inconscio ha già capito di cosa si tratta, invece. Per entrambi andrà bene quello. Vi suggerisco di lavarvi con questo sapone, i risultati saranno direi..istantanei. Vi suggerisco di non provare gli altri, alcuni potrebbero avere effetti piuttoso sgradevoli, malgrado nessuna di queste lozioni sia pericolosa. Ah, per la cronaca, potete anche spogliarvi, se volete. Avrà un effetto migliore. Lasciate i vostri vestiti fuori dalla doccia, ce ne occuperemo noi.” Disse Ash e lasciò la doccia.

“Ma..perchè se n’è andato?” chiese Dean.

“Credo per lasciarci un po’ di intimità. Dai, Dean, togliamoci questa roba. Comincio a sentirmi tutto appiccicoso!” disse Sam, cominciando a spogliarsi.
 
Alla fine avevano buttato al di fuori della doccia, i loro vestiti ed erano rimasti solo in mutande.



Sam aveva cominciato a strofinarsi con il sapone.

“Sa di latte di mandorla. L’ho sempre detestato.” Gemette Sam.

Dean prese il sapone e cominciò a passarselo sul suo corpo a sua volta. Dopo un po’ cominciarono a sentire come una sorta di prurito e cominciarono a grattarsi,

“Sono sempre di più dell’idea che Ash ci abbia giocati un brutto scherzo.” Disse Dean grattandosi il sedere.

Sam però non si lamentava più. Sembrava incantato.

“Sam?” si preoccupò Dean.

Sam senza dire niente, prese la mano di Dean che reggeva ancora il sapone  e se la passò sul suo collo.

“è così bello. Rilassante. Come tirare fuori qualcosa di brutto.” Sospirò Sam in trance.
Dean lo guardava con tanto d’occhi.

“Passalo ancora.” Per qualche strano motivo, Sam voleva che fosse Dean a farlo.



Lui lo accontentò e si sentiva felice come Sam, a vedere il minore così rilassato.

“Ma che sapone è?” si chiese lasciando poi che anche Sam insaponasse lui.
 
I fratelli smisero di parlare e d’un tratto si sentirono così tanto bene, che entrambi pensarono di essere morti sul serio stavolta e che le loro anime avessero lasciato il loro corpo, talmente si sentivano leggeri e liberi da TUTTO. Era come se ogni macigno fosse levato e LAVATO via. Era come la beatitudine. Si baciarono e si ritrovarono seduti sul pavimento piastrellato aggrovigliati insieme, talmente tanto era l’amore che provarono che sembrava loro di unirsi in un vero amplesso.
 
Poi, così com’era venuta, quella magia abbandonò piano la loro mente.



“Siamo ancora qui, Dean?” chiese Sam come risvegliatosi da un bellissimo incantesimo.

“Sì..io credo..” rispose Dean. Era difficile riuscire a intravedere dove finisse Sam e dove cominciasse lui. Era come essere in completa simbiosi con lui.

Sam cercò di raccogliere le idee e per caso i suoi occhi vagarono su una bottiglietta piccola ma massiccia di liquido arcobaleno che zampillava all’interno-

“Dean..tu cosa credi che sia?” chiese.

“Mm..non so..ma non dovremmo toccarla. Ash ha detto di non farlo.”

“Ha detto anche che nessuna di queste era pericolosa.” Disse Sam piano. Aveva preso la bottiglietta e la teneva sulla mano, mirando la polverina arcobaleno cambiare colore. Da arcobaleno, divenne grigia, per poi trasformarsi in bianco latte in un secondo, per poi tornare di tutti i colori.

Dean voleva protestare, ma si ritrovò a coprire la mano di Sam con la sua e poi incoraggiarla ad aprire il tappo.
 
Quando la bottiglietta si aprì, la polverina brillantata, non smise di muoversi, sembrava avere vita propria e vorticava, galleggiava.  I fratelli ne erano rapiti. Presero un po’ di quella polverina tra le mani e se la passarono sul corpo.

La polverina cominciò immediatamente a fare loro il solletico, ma non solo, sembrava muoversi, come insetti che camminavano su di loro. I fratelli si toccarono con le mani, preoccupati e la polverina diventò a quel punto, semplice liquido, sapone liquido, ma a quel punto, il sapone cominciò a bruciare.

“Dean, BRUCIA. Non resisto.” Si lamentò Sam.

“Presto!! L’acqua!” Dean riaprì il getto ma sembrò fare solo più danni. Sembrò come mettere sale sulla ferita. Sam gridò, spaventandolo molto.
 
Guardami! Guardami, va tutto bene, ci sono io con te! Calmati!” disse Dean, tenendogli il viso tra le mani.

Sam annuì, cercando di calmare il dolore, concentrandosi sulle parole di Dean.

Il maggiore vide dei segni rossi sulle braccia di Sam e si sentì irrazionalmente in colpa.

“Perdonami, Sam. Puoi perdonarmi?”

Non sapeva perché l’aveva detto, quelle parole gli uscivano dal cuore.

Sam annuì con gli occhi chiusi, le sue ferire sembrarono svanire, poi aprì gli occhi e vide che Dean era coperto da puntini rossi come se avesse il morbillo.

“Dean! Il tuo corpo!” disse Sam.

Dean scosse il capo, perché Sam aveva messo le mani sul suo corpo in languide carezze, come se con quelle avesse potuto portare via i segni.

Gli prese gentilmente le mani e le portò via da sé.

“Tranquillo, Sam. Non mi importa di queste.”
“Ma…”
“Non mi è mai importato.”
“Ma..” Sam continuava a guardarlo attonito.

“Tu sei sempre venuto prima di LORO.”

Dicendo così, lo baciò e Sam si lasciò andare a quel bacio, lasciandosi trasportare completamente da esso e da Dean.
 
 
 
Si ritrovarono semi svenuti fuori dalle docce, sopra dei lettini da massaggi, con degli asciugamani a coprirli.

Il volto sorridente di Cas e Gabe li fissava, Ash sembrava invece preoccupato.

I fratelli si guardarono intorno. Ora sembravano essere in una specie di bagno di hotel lussuoso. Era molto carino, con le piastrelle verdi. Le docce poco più in là erano grandi, linde e regali.
 
“Sì…beh..mi dispiace, ho cercato di avvisarli del pericolo che correvano a toccare le altre boccette.” Disse Ash ai due angeli.

Gli angeli però sorridevano.

“Non angustiarti, Ash, conoscendo i tipi, era prevedibile una cosa del genere.” Disse Gabe.

“E poi credo sia andata meglio del previsto, non è vero, ragazzi?” disse Cas.

I fratelli non si azzardarono a proferire parola. Era stato sì bellissimo, ma all’inizio, poi era sembrato COME L’INFERNO.”
 
Gli angeli sembrarono leggere nella loro mente. Cas si avvicinò con una intrepida dolcezza e sussurrò a loro,

“La pace e il senso di gioia che avete provato all’inizio, era per via del sapone della guarigione, esso cancella, pulisce e lava via le incrostazioni dell’anima, scaturite dai traumi e delle ferite subite, inferte soprattutto da coloro che amiamo e che ci amano.”
 
Sam e Dean capirono perché si erano sentiti così puliti e liberi.

“Il senso di gioia e libertà che abbiamo provato..come quello di liberarsi di un enorme macigno..” cominciò Sam.

“Erano i traumi e le ferite che ci portavamo dietro..”disse Dean.
Castiel annuì.

“Avete subito un lavaggio interno su quelle ferite. Per questo vi siete sentite così felici.”

“Quindi.non abbiamo più traumi?” chiese Dean.

“Beh..alcuni se ne sono andati..altri sono rimasti..ma sono guariti..e suppongo che adesso fanno meno male..non basta una doccia di pochi secondi, per purificare il dolore completo di un’anima..e non è consigliabile provarci, ma un assaggio di questa estasi, può far star bene.” Disse Castiel.

“Il secondo sapone, invece, era il sapone del Perdono.” Disse Gabe.
 
Sam e Dean rimasero allibiti.

“Se il sapone della guarigione guarisce o comunque cura i traumi subiti e le ferite dell’inconscio, il sapone del perdono, ti induce a chiedere di perdonare tali ferite e chi te le ha inflitte.” Spiegò Gabe.

“Per questo avete provato tanto dolore. Il vostro cuore ancora non ce la fa a perdonare completamente. Non c’è bisogno che la prendiate così male. Questo significa essere umani.” Disse Cas.

Sam si ricordò di una cosa.

“Dean..quello che tu hai detto *non m importa di queste, tu sei venuto sempre prima di loro..e poi prima mi hai chiesto di perdonarti..tu avevi..CAPITO?”

Dean annuì, ricordandosi di quella frase.

“Quando ti ho chiesto di perdonarmi, l’ho fatto irrazionalmente. Non sapevo perché..ma quando ti ho detto che non mi importava di quei segni, era perché..sì, l’avevo intuito che poteva essere una cosa del genere.”

“Oh, Dean..”

I due fratelli, con ancora solo l’asciugamano indosso, si abbracciarono, dimenticandosi delle tre persone che li stavano guardando.



“Ehm..” disse Gabe, schiarendosi la voce. “Naturalmente quei segni non sono solo le ferite che vi siete provocati a vicenda, ma quelle del corso di tutta la vostra esistenza..le parole dolci che vi siete rivolti l’un l’altro, hanno avuto un potere benefico, per poco..”

“Sì, me lo ricordo.” Disse Sam, ricordandosi come le parole di Dean l’avessero calmato.

“Tuttavia siete stati un po’ arrogantelli nel pensare di poter essere così vicini al DIVINO, da pensare di poter usufruire del sapone del perdono senza provare dolore. Magari avete perdonato alcune cose ma non siete ancora pronti a farlo con tutto e con tutti.”
 
I fratelli si chiesero se quello fosse un vero rimprovero.

“Siamo comunque contenti di avervi potuto regalare una doccia con il sapone della guarigione, Un piccolo premio per tutti i servizi resi al paradiso. Ora rivestitevi, presto sentirete molto caldo.” Li avvisò Castiel.

Sam e Dean guardarono Cas e Gabe terrorizzati.

“Sì, avete capito bene, tra poco passeremo ai piani bassi, alla sezione INFERNO.” Disse Gabe.
 






















Note dell'autrice: 

ragazziiiii xd ditemi come avete trovato questi due saponi! Vi piacciono?? Voi li usereste? ahha vi è piaciuto il momento hurt e confort Sam e Dean <333 nel prossimo capitolo parleremo dell'inferno!

ps la cosa del sapone del perdono mi sono iispirata al libro l'ultima riga delle favole
   
 
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