Serie TV > La casa di carta
Ricorda la storia  |      
Autore: Freeshane    26/06/2018    7 recensioni
[La casa di Carta https://it.wikipedia.org/wiki/La_casa_di_carta]
Sono passati mesi dal grande colpo ideato dal Professore nella Zecca di Stato, e adesso Sergio vive felice al fianco di Raquel, la donna che ama. Però, una chiamata inaspettata spinge Sergio a tornare ad essere il Professore e ad organizzare un nuovo colpo. Raquel sarà disposta a far parte di questo lato oscuro?.
Questa storia partecipa al contest "Come to the Dark Side IV Edition organizzato da Elisaherm sul forum di EFP"
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


O partigiano, portami via.
o bella ciao, bella ciao
bella ciao ciao ciao
o partigiano
, portami via
che mi sento di morir
.






 
Le luci della città brillavano sull’immenso specchio d’acqua che incorniciava quel paradiso terrestre, il quale  ormai non era altro che il rifugio da una realtà dalla quale il Professore cercava di scappare da mesi, dopo il famoso colpo alla Zecca di Stato.

Raquel dormiva  sull’amaca in spiaggia, lasciandosi beatamente cullare dalla brezza leggera della sera, mentre il Professore la guardava come sempre da quando l’aveva conosciuta, con gli occhi dell’amore.

Non poteva credere che quell’impresa folle l’avrebbe portato a conoscere l’amore della sua vita e tanto meno avrebbe pensato che lei, l’intransigente Raquel Murillo, sarebbe tornata da lui portando poi con sé sua figlia e sua madre, proprio come avevano una volta sognato.

Lo squillo del suo cellulare lo distolse da tutti i pensieri che lo attanagliavano, così decise di rispondere nonostante non conoscesse il proprietario di quel numero.

“Pronto?” Sussurrò il Professore per non svegliare la donna accanto a lui che dormiva dolcemente.

“Professore, sono felice di risentirla.”

“Nairobi” , sussurrò, ancora, sorpreso “Non dovresti chiamarmi, conosci il piano.”

“Lo so, se riusciremo nell’impresa niente più contatti.” Disse la donna imitando la voce del Professore.

L’uomo non poté fare a meno di sorridere divertito, non avrebbe mai pensato che quelle persone gli sarebbero mancati. Eppure era così, non c’era giorno in cui non li pensava.

“L’ho chiamata per un motivo valido.” Disse Nairobi divenendo seria tutto d’un tratto.

“Di che si tratta?” Chiese il Professore incuriosito, questa volta allontanandosi dalla donna dormiente.

Seguì un momento di pausa, interrotto poi nuovamente dalla ragazza.

“Berlino.” Affermò.

Il solo pronunciare quel nome faceva riaffiorare mille ricordi di felicità e altrettanti dolori nella mente e nel cuore del Professore.

“Dimmi.” Disse.

“E’ vivo. Sono riuscita a tornare a Madrid qualche settimana fa e i telegiornali non fanno altro che parlare di questo” , cominciò a dire Nairobi, “Dicono che dopo la sparatoria, gli sbirri hanno prestato immediatamente soccorso a Berlino, ha passato settimane di coma, era dato per spacciato, ma si è risvegliato. E’ vivo, Professore.” Continuò a dire la donna.

Il Professore ascoltava quelle parole con attenzione mentre il cuore batteva all’impazzata, non ci poteva credere, non poteva essere vero. Poi ci ripensò, andò con i ricordi indietro nel tempo, al ricordo di suo fratello, e capì che era così che doveva andare a finire.

“Professore?” Chiese Nairobi dopo un lungo periodo di silenzio.

“Devo riportarlo indietro.” Affermò, poi, l’uomo.

“Perfetto, noi siamo con te.”

“Noi?” Chiese stranito.

Tutti cominciarono a salutare il Professore grazie al vivavoce del cellulare di Nairobi, il quale non poté fare a meno di sorridere ancora. Non poteva credere che dopo tutto ciò che era successo si ritrovavano tutti lì, Tokyo, Rio, Denver, Helsinki, erano tutti insieme. Ed in quel momento il Professore si rese conto di aver creato qualcosa di più che un piano per derubare la Zecca di Stato. Aveva creato una famiglia.

“Mi farò sentire non appena sarò a Madrid.” Disse velocemente per poi chiudere la chiamata.
Il Professore strinse al petto quell’aggeggio tecnologico, cercando di tranquillizzare il proprio cuore che batteva all’impazzata.

“Sergio?”

Raquel si era svegliata, aveva i capelli scompigliati e gli occhi ancora troppo assonnati, così il Professore le si avvicinò cercando di contenere la felicità di quel momento.

“Cosa è quel sorriso smagliante?” Chiese ancora la donna.

Il Professore guardò la donna che amava, quella che per lui aveva rinunciato a tutta la sua vita, presentando le dimissioni per quel lavoro a cui aveva aspirato per tutta la vita, e pensò che non poteva mentirle.

“Ho ricevuto una chiamata da Nairobi.” , disse, e il volto di Raquel si tramutò, “Berlino è vivo.” Affermò, non contenendo la gioia.

“E’ rimasto vivo? Ma come? Hai detto che è stato lui a permettervi di scappare grazie al suo sacrificio.” Osservò la donna.

“Lo credevo anche io, ma Nairobi si trova a Madrid e mi ha detto che gli hanno prestato soccorso, è vivo.” Disse felice.

“Ti prego, Sergio, fermati. Io non voglio sapere nulla dei tuoi contatti con quei criminali, mi avevi detto che non avevi più alcun rapporto con loro.” Disse Raquel infastidita.

“E’ così, credimi. Non aspettavo questa chiamata, ma quando mi ha detto la motivazione non ho potuto ignorarla.” Rispose il Professore.

“Perché no? Sergio, quella è una parte della nostra vita che ormai è finita, tu sei riuscito a scappare ed io sono tornata da te per essere felici insieme. Che altro c’è di più?!” Chiese Raquel esasperata.

Il Professore la guardò e capì che era arrivato il momento di rivelarle l’ultimo segreto che le aveva sempre tenuto nascosto.

“Raquel…” Cominciò a dire il Professore.

“No, Sergio. Non posso accettare anche questo, ho rinunciato a tutto, alla mia vita, al mio lavoro, alla mia morale perché ti amo! Adesso, ti prego, dimmi che non parlerai mai più con quei farabutti!” Esclamò alterata.

“Non posso, Raquel.” Disse l’uomo con la calma che lo contraddistingueva.

“Perché no, Sergio?” Urlò Raquel arrabbiata.

“Perché Berlino è mio fratello.

Raquel guardò incredula l’uomo che amava con gli occhi lucidi e il cuore in mano, che si stava finalmente aprendo completamente a lei, rivelandole un segreto del quale lei era ancora all’oscuro.

“Andrès De Fonollosa è tuo fratello?” , chiese sconvolta, “Ma… Non è possibile.” Sussurrò la donna tra sé.

“Si, Andrès De Fonollosa è mio fratello. Lui ha sacrificato la sua vita per me, e mio padre prima di lui. Adesso ho scoperto che è vivo e non posso ignorarlo, glielo devo.” Disse il Professore.

“Tu non gli devi niente, Sergio. Lui ha scelto di salvarti la vita perché è malato, ha qualche mese di vita. Andrès non conosce amore o qualsiasi altro sentimento, lo abbiamo visto durante la rapina alla Zecca!”

“Ti sbagli” , disse il Professore interrompendola immediatamente, “Tu non lo conosci, Andrès è un uomo molto buono e che crede nella famiglia, crede in me. Se si è sacrificato non è stato perché sarebbe morto comunque, si è sacrificato per salvarmi. E di questo ne sono sicuro. Lui è mio fratello, Raquel, ed io gli voglio bene.” Affermò con gli occhi lucidi.

“Questo cosa significa? Che tornerai ad essere il Professore.?” Chiese Raquel con gli occhi lucidi.

Il Professore annuì lentamente, mentre le lacrime cominciavano a segnare il volto della donna.

“Però non permetterò a niente e a nessuno di separarmi da te, ancora una volta, Raquel.”

“Mi sembra difficile, visto che ritornerai a capo di un gruppo di criminali per far evadere un altro criminale, vostro complice.” Disse la donna sarcastica, tra le lacrime.

“Vieni con me.” Affermò il Professore.

“Cosa?”

“Vieni con me a salvare mio fratello, voglio solamente portarlo in un posto tranquillo, dove poter stare fino alla sua morte e dirgli addio, solo questo.”

“Sergio, capisci cosa mi stai chiedendo?” Chiese Raquel guardandolo.

“Si. Ti sto chiedendo di entrare a far parte della Resistenza.” Affermò il Professore ricambiando lo sguardo.

Raquel guardò l’uomo che più le aveva mentito ma che più le aveva sconvolto la vita in quegli ultimi mesi. Fino a qualche mese fa era un’ispettrice che manteneva l’ordine, che curava la sicurezza dei cittadini, che rispettava la morale. E adesso, invece, si trovava faccia a faccia con l’uomo che amava, pronta ad entrare nella Resistenza di cui lui tanto le aveva parlato.

***


“Suarez, che succede? Perché mi hai chiamato d’urgenza?” Chiese Angel, entrando in ufficio dopo la chiamata del poliziotto.

“Perdonami se ti ho allarmato, ma devi vedere questo video della sorveglianza della clinica dal quale De Fonollosa è evaso.” Affermò l’uomo in divisa, facendo partire il video.

Angel guardò attentamente le immagini che scorrevano nel display del computer d’ufficio. Erano tornati. Stesse divise rosse. Stesse maschere di Dalì. Erano riusciti ancora una volta a realizzare i loro piani e a liberare De Follonosa dall’ospedale presso cui era internato.

“Noti qualcosa di strano?” Chiese Suarez.

“Si sono aggiunte altre due donne al gruppo” Osservò Angel “Lei è Monica Gatzambide, sapevamo che si è aggiunta al gruppo grazie alla deposizione di Arturo Romàn.” Affermò.

“Ma è presente un’altra donn.a” Osservo Suarez.

Angel annuì e si concentrò sulla figura di quella donna nascosta che, però, sembrava in realtà conoscere. Poi, si concentrò sulle sue curve, sui suoi capelli lisci e setosi, e l’uomo sgranò gli occhi. Non ci poteva credere. Non poteva essere vero.

“Angel, tutto bene?” Chiese Suarez guardandolo.

“Quella donna… E’ Raquel.” Affermò.

“C-Cosa? E’ impossibile.” Osservò Suarez preoccupato.

“Quella donna è Raquel.” Continuò ad affermare con fermezza.

“Non ci posso credere.” , disse Suarez sconvolto, “Ma ne sei sicuro?”

Angel prestò ancora attenzione alla figura del video e ad ogni minuto di più si rendeva conto con certezza che quella donna fosse la sua più cara amica, la donna che amava.

“E’ passata dalla loro parte. E’ passata al lato oscuro”
 








Spazio Autrice____: Ho scritto questa storia grazie ad un contest sul forum di efp che mi ha ispirata, ho amato la serie "La casa di carta", credo che sia una delle migliori serie tv degli ultimi tempi, dunque quando ho visto tra i fandom accettati proprio questo non ho potuto fare a meno di scrivere! :p

Spero che abbiate gradito la storia, un abbraccio, Free.

 
   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > La casa di carta / Vai alla pagina dell'autore: Freeshane