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Autore: KiarettaScrittrice92    26/06/2018    3 recensioni
Marinette Dupain è una delle più brave ballerine dell'Operà de Paris, ma quando il misterioso Fantasma che vive nascosto in quel luogo scopre le sue magnifiche doti canori le promette qualcosa che lei non potrà mai più rifiutare: un amore pericoloso, violento e proibito.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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L'unica stella
 

Pensami,
pensami mentre sei lontano ormai.
Rammentami,
mi penserai prometti proverai.
Se vedrai
il vuoto fra di noi
la libertà respirerai,
ma se sognerai d'amarmi
mi ritroverai.

Era meravigliosa e dominava il palco con una classe e un’eleganza che quasi stupiva anche lei stessa. Fino a quella stessa mattina non avrebbe mai creduto di poter essere la protagonista di uno spettacolo e invece adesso era lì, al centro del palco. Sentiva gli sguardi del pubblico davanti a lei e degli altri teatranti dietro le quinte addosso, mentre lei cantava, proprio in mezzo alla scena.
I capelli corti e neri erano perfettamente acconciati e decorati di stelle, mentre indossava uno splendido e sontuoso abito che quasi la faceva sembrare una sposa. La più bella delle spose.

L'amore cambia come un fiume che
scorre infinito dentro te,
ma per quello che c'è stato
fermati con me.
Sì, ti vedo in quei ricordi, sei
ad offuscare ancora i mali miei.

Sentiva la sua voce argentina e limpida emettere ogni gorgheggio con assoluta precisione. Altro che ballerina, quella ragazza era nata per cantare e lui lo sapeva bene.
Chiuse gli occhi assaporando ogni nota che usciva dalla sua meravigliosa bocca per poi propagarsi in tutto il teatro, arrivando così anche a lui che si trovava parecchi metri sotto al palco. Tirò il collo, come nel tentativo di tendere le orecchie e ascoltare meglio, mentre la sua gola si faceva secca.
In quel momento il suo unico desiderio era vederla e magari avvicinarsi a lei. Sfiorare quella sua pelle candida e percepire il suo profumo di biscotti appena sfornati, segno che, come tutte le mattine, era andata a trovare il padre alla boulangerie di famiglia.

Pensami
pensami mentre io non dormirò,
tu pensami
vorrei scordarti ma non potrò mai.
Rimpiangerai tutte le cose che
tu non hai fatto insieme a me
ogni ora che vivrò io penserò a te.

Il Visconte era comodamente seduto nel palco numero cinque, osservando lo spettacolo. Quella ragazza meravigliosa in abito bianco l’aveva colpito, non tanto per come cantasse, o meglio, sicuramente anche per quello, ma in particolar modo perché la conosceva bene. 
Come avrebbe potuto scordare la sua dolce Marie. Sì era vero, era passato un po’ di tempo dall’ultima volta che si erano visti e anche dal periodo in cui giocavano assieme, ma ricordava perfettamente ogni sguardo che si erano scambiati quando ogni mattina lui, assieme alla madre, andava alla boulangerie di suo padre per prendere il pane. Quei suoi occhi color del cielo erano davvero difficili da dimenticare.
Ed ora, rivederla lì in quegli splendidi abiti, mentre cantava con quella magnifica voce melodiosa che nemmeno poteva immaginare allora, gli faceva battere il cuore nel petto come non mai.

Come noi,
un fiore come noi
non sfiorirà dentro di te,
ma promettimi che un giorno
penserai...

In quel momento cominciò a gorgheggiare, proprio come l’opera richiedeva; concludendo poi con un’acuto finale.
Tutto il pubblico cominciò ad applaudire, alzandosi anche in piedi, mentre lei un po’ più rossa sulle gote, prese i lembi del suo vestito e fece un profondo inchino, ringraziando quell’ovazione. Qualche nobile nelle prime file si azzardò anche a lanciare alcune rose sul palco, il tutto mentre ancora gli applausi imperversavano.
Marinette si voltò sorridente e ancora imbarazzata verso le quinte vedendo Alya e le altre sue compagne ballerine, applaudirle anche loro, entusiaste.
Solo una persona, in un palco al fondo del teatro, nel suo elegante completo di velluto blu, non mostrava nessuna euforia per quello spettacolo. Quella ballerina le aveva rubato il posto e, come se non bastasse, adesso tutti la stavano elogiando come se fosse lei la star indiscussa.
«Quella sciaquetta non merita nessun applauso!» disse tra i denti.
«Beh, devi ammettere che è brava...» commentò una ragazza di fianco a lei, con un abito verde, che aveva appena finito di applaudire.
«Taci Sabrina!» le ordinò lei, continuando a puntare i suoi occhi di ghiaccio contro la moretta che se ne stava tutta compiaciuta in mezzo al suo palco.

  
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