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Autore: jarmione    27/06/2018    1 recensioni
Michael ed Amy vengono mandati a Dallas per fare delle indagini e con la scusa di farsi una "mezza vacanza".
Nonostante le difficoltà iniziali, per i nostri protagonisti sarà anche l'occasione per conoscersi meglio.
Ma c'è qualcosa che non va a Dallas e la "mezza vacanza" rischia di tramutarsi in una tragedia.
Riuscirà Michael a concludere le indagini senza perdite?
Genere: Azione, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Knight family '
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Dopo il lungo viaggio, avevano bisogno di lavarsi e cambiarsi, anche se Michael sarebbe partito subito alla ricerca dei ranger invece che stare in camera.
Però voleva assicurarsi che Amy avesse tutto.
Quando entrambi furono pronti, Michael si stupì nel vedere la figlia pronta per andare a fare un giro.
“E tu dove pensi di andare?”
“A fare un giro” rispose lei, come se fosse una cosa ovvia “tu svolgi le indagini ed io, nel frattempo, osservo la città”
Michael scosse la testa, anche se apprezzava il suo spirito da turista.
“Non penso sia una buona idea”
“Perché?”
“Hanno tentato di avvelenarci” gli ricordó “non è prudente che tu vada in giro da sola”
“KITT mi terra d’occhio”
“KITT verrà con me”
Amy sbuffó e si sedette pesantemente sulla poltrona accanto al letto.
“Volevo distrarmi...” confessò, lasciando intendere che era ancora scossa dalla scoperta dell’Acqua Tofana che produceva Austin.
Michael non le disse che, secondo i database di KITT, Austin risultava ancora in galera.
I conti non tornavano e voleva venirne a capo anche lui.
“Possiamo fare in questo modo...” si inginocchiò accanto a lei “vieni con me, io svolgo le mie indagini e tu, nel frattempo, ti osservi attorno e cerchi un luogo che vorresti visitare e un locale dove potremmo andare stasera”
La proposta era allettante.
Amy non se lo fece ripetere due volte.
Scesero in strada.
Per fortuna, o per chissà quale altro motivo, la pensione si trovava poco distante dalla centrale di polizia, così andarono a piedi.
Anche se sbuffava ad ogni passo, Amy non era del tutto contraria a seguire Michael alla centrale.
Con lui si sentiva protetta.
Fece un profondo respiro.
“Papà...tu hai mai avuto paura?” sapeva che era stupido, che era ovvia la paura che l’uomo potesse avere
La domanda a bruciapelo fece strabuzzare gli occhi a Michael, nonché mancare un battito.
Persa Bonnie, era convinto di aver perso tutto e quindi non aveva più avuto paura di niente.
Trovata Amy, essa ritornata e non c’era giorno in cui non si facesse sentire.
“Sempre” ammise lui, senza però il coraggio di guardarla negli occhi.
“E di cosa?”
-Di perderti- 
“Dipende dalla situazione” rispose “la paura, una volta superata, ci rende più forti e pronti per affrontare le situazioni”
Amy alzò le spalle, poco convinta, concludendo lì la conversazione.
“Michael” la voce di KITT uscì dall’orologio “Devon ha detto di chiedere del ranger Walker”
“Va bene, KITT, grazie”
Giunti in centrale, vennero accolti da poliziotti, persone varie e diverse che facevano reclami o denunce ed infine persone che venivano scortate ammanettate.
Per un attimo, Amy sperò di vedere Austin ammanettato e sbattuto in cella a vita.
Ancora si chiedeva come fosse possibile che Garth Knight avesse avuto la pena capitale, mentre Austin la semplice galera.
Si avvicinarono allo sportello informazioni, dove una giovane donna prendeva appunti e chiamate.
“Desiderate?” chiese in tutta fretta, quasi scocciata dall’interruzione.
“Cerchiamo il ranger Walker”
“Mi cercavate?” rispose una voce allo loro spalle, evitando alla donna del centralino di rispondere.
“E’ lei Walker?”
“Esattamente” rispose l’uomo “come posso aiutarvi?”
Amy rimase sbalordita dal fisico muscoloso dell’uomo.
Si aspettava il classico poliziotto grasso, mangia ciambelle e sempre di fretta, invece sembrava calmo e attendeva di proseguire la conversazione.
“Mi chiamo Michael Knight, lavoro alla Fondazione per il rispetto della legge”
Walker sorrise “Oh bene, la stavamo aspettando” allungò la mano e strinse quella di Michael “allora il signor Miles ha accolto la nostra richiesta”
“E’ sempre pronto ad aiutare, come tutti noi” confermò “che presa salda”
“Anni di duro allenamento” risero entrambi “e questa signorina?” chiese, poi, rivolto ad Amy
“Mi chiamo Amelia” anche lei strinse la mano di Walker
“E’ mia figlia” affermò Michael, orgoglioso.
“E’ un piacere conoscerti” poi guardò Michael “non vorrei sembrare offensivo ma…non ci aspettavamo una ragazza”
“Il signor Miles è imprevedibile” rispose Michael, lasciando intendere che avrebbe spiegato tutto a tempo debito.
“Seguitemi” li scortò al piano superiore della centrale, in un ufficio dove regnava una montagna di carta.
Segretarie e poliziotti che andavano avanti e indietro, talvolta evitando di colpirsi l’un l’altro.
Walker si posizionò dietro ad una scrivania, senza distogliere gli occhi dagli altri due.
“Mi spiace, ma devo chiedere ad Amelia di aspettarci qui fuori”
“Certamente” Michael aveva intuito “Amy, perché non ci aspetti qua fuori?”
“Preferisci che vada da KITT?”
“Fallo venire qui che è meglio”
Lei annuì ed uscì, lasciandoli soli.
“KITT?” domandò Walker “c’è qualcun altro con voi?”
“Siamo solo io ed Amy” rispose Michael “KITT è…lo spiegherò più tardi” se iniziava la conversazione sarebbe finito a parlare della macchina e non del caso.
Walker, per sua fortuna, sembrava aver capito e non fece altre domande.
“Sa, signor Walker” iniziò Michael “sono rimasto sorpreso dalla vostra chiamata, non mi aspettavo che i ranger avessero bisogno di noi e nemmeno che fossero a conoscenza della Fondazione”
“Siamo venuti a conoscenza della Fondazione per caso” spiegò Walker “abbiamo fatto delle ricerche ed è venuto fuori che i casi irrisolti della polizia sono stati sistemati grazie a voi”
“Anche voi avete un caso irrisolto?”
Walker scosse la testa “E’ aperto da circa due mesi, ma né io né i miei collaboratori siamo riusciti a venirne a capo” spiegò “abbiamo avuto casi di decessi e coma dovuti ad avvelenamento ma, durante le visite, nessuno ha trovato tracce di questo veleno” fece un lungo sospiro “abbiamo pensato ad un epidemia, ci siamo ricreduti quando abbiamo notato che sono stati colpiti bambini e ragazzi di età comprese tra i sei e diciassette anni” specificò “nessuna persona adulta è stata coinvolta”
Michael distolse lo sguardo, avvertendo la mancanza di un battito.
Che la paura di Amy fosse fondata? Che ci fosse davvero Austin dietro a tutto questo?
“Qualcosa la turba signor Knight?”
“Può sembrare strano…” disse “ma, mentre venivamo qui, siamo stati ‘accolti’ da un pick up che ci ha sparato addosso una sostanza liquida che Amy ha riconosciuto come Acqua Tofana”
Walker si portò una mano sotto al mento ed assunse uno sguardo riflessivo.
“Ho sentito parlare di questa sostanza, se non sbaglio è proprio un veleno” ammise il ranger “sapevo esistere solo in Italia”
“A quanto pare è giunta fin qui”
Michael si tamburellò le dita sulle gambe.
Se le cose stavano così, Amy era troppo esposta ma non poteva mandarla indietro.
Doveva proteggerla.
“Ranger Walker, so di essere appena arrivato ma…prima di iniziare qualunque indagine, devo chiederle un favore”
Walker annuì “Qualsiasi cosa”
“Si tratta di Amy…”
 
***************************
Amy tamburellava le dita sulle gambe e sospirava.
Se ne stava seduta all’interno di KITT, che era giunto dal parcheggio della pensione fino a lì, osservando le persone che passavano.
“Qualcosa non va?” chiese l’auto.
“Mi annoio” rispose Amy, facendo scendere lo schienale del sedile fino a ritrovarsi sdraiata “se non posso indagare con papà, vorrei almeno visitare la città”
“Ho l’ordine di tenerti d’occhio, Amy” disse KITT “non possiamo muoverci da qui ma, se desideri, posso mostrarti le immagini più belle della città e spiegarti la loro storia”
Amy sorrise “Sei unico KITT, ma non serve…grazie lo stesso”
“Figurati” e calò il silenzio.
Pochi istanti dopo, un uomo con un distintivo ed un cappello da cowboy, si avvicinò alla macchina e la osservò con aria affascinata.
I vetri scuri di KITT impedivano all’uomo di vedere all’interno, ma Amy poteva vederlo benissimo.
L’uomo osservava ogni lineamento dell’auto e ne faceva apprezzamenti.
“KITT…” mormorò Amy “apri il tetto”
KITT eseguì, facendo sobbalzare l’uomo.
Amy spuntò dal tetto e lo guardò “Salve” disse sorridente “le serve qualcosa?”
L’uomo sgranò gli occhi e fece un passo indietro “Stavo solo ammirando la bellezza di questa macchina”
“Lo so, fa invidia a tutti” si vantò Amy.
“Ed è tua?”
“Certamente”
Ma l’uomo, a quella risposta, non credette più di tanto e il suo sguardo divenne serio.
“Non sembri avere l’età per guidare”
“Ho diciasette anni” continuò lei “ce l’ho eccome l’età per guidare”
“Mh…”
“Amy, ti consiglio di dire la verità” disse KITT, ricevendo un ‘shh’ da parte di Amy.
“Chi ha parlato?” domandò l’uomo, cercando di capire e vedere chi ci fosse all’interno.
“Ehm…”
“Amy!” Michael, che aveva finito ed era uscito, richiamò la sua attenzione e si avvicinò venendo, a sua insaputa, in soccorso di Amy.
Dietro di lui il ranger Walker.
“Jimmy” Walker si mise accanto all’uomo che stava parlando con Amy “tutto ok?”
“Si…certo”
Walker non sembrava convinto, ma non indagò e si rivolse ad Amy “Amelia, questo è il ranger James Trivette”
“Conosci la ragazza?”
“E’ sua figlia” indicò Michael “vengono dalla Fondazione”
“Ah…” Trivette era rimasto senza parole “è vero, me ne avevi parlato”
“Jimmy ho bisogno del tuo aiuto…” lo portò un attimo in disparte, mentre Michael parlava con Amy, appoggiato al tetto.
“Cos’hai combinato per fargli fare quella faccia?” domandò, non riuscendo a trattenere un risolino.
“Gli ho detto che KITT è mio e che ho la patente da poterlo guidare”
“Solo?”
“Beh…KITT ha parlato”
“Non si dicono le bugie ed io detesto le bugie”
“Ne ho già uno di padre, non ti ci mettere anche tu”
Michael alzò gli occhi al cielo, poi tornò a guardare la figlia “Amy, adesso ascoltami attentamente” attese che la ragazza lo seguisse, poi proseguì “ho parlato con il ranger Walker, dovremo fare alcune indagini e tu dovrai starne fuori”
“Lo immaginavo” sbuffò.
“Ad ogni modo…” proseguì lui, ignorando il commento “non sarai sola, il ranger Trivette…” indicò l’uomo accanto a Walker “avrà l’ordine di sorvegliarti”
“Che cosa!?” sbottò lei “non è giusto! E KITT allora? Non può farlo lui?”
“KITT dovrà venire con me e il ranger Walker e…”
“Devon ha detto che avremmo potuto considerarla anche una ‘vacanza’!” esclamò Amy “quando potrò stare un po’ con te, senza il baby-sitter?”
“Amy…”
“Tanto valeva che restassi alla Fondazione!”
“Qualche problema?” intervenne Walker, con fare preoccupato.
Michael guardò Amy implorante, mentre lei gli lanciò degli sguardi di fuoco.
“No ranger Walker” rispose lei “va tutto bene” rientrò, facendo si che KITT chiudesse il tettuccio e poi scese dall’auto, mettendosi accanto al ranger Trivette.
“Andiamo” Walker e Michael salirono in auto
“Ma…” Trivette osservò i due salire e notò che non c’era nessuno al posto di guida e nessuno era sceso dal retro “devo avere le allucinazioni” si passl una mano al volto, poi si dedicò ad Amy “forza, vieni, avrai fame” Trivette le mise una mano sulla spalla e l’accompagnò dalla parte opposta a quella in cui era andata KITT “ti porterò in un posto dove si mangia dell’ottimo chili con carne”
 
******************
Tra Michael e Walker vi era silenzio, nemmeno KITT osava fiatare.
“Non voglio sembrare invadente…” disse Walker “ma non sembrà felice”
“Lo so” rispose Michael “ma preferisco che tra noi ci sia un rapporto conflittuale, piuttosto che vederla su un letto d’ospedale” ammise “prima arriviamo in fondo a questa storia, meglio è”
“Se davvero c’è in mezzo questo Austin, Amy dovrà fare molta attenzione” constatò il ranger “a titolo di curiosità, che tipo di ragazza è?” notò lo sguardo perplesso di Michael e aggiunse… “tranquilla? Impulsiva? E’ un tipo di adolescente che rimane al suo posto se le viene richiesto?”
Michael deglutì “Diciamo che è il tipo di ragazza che se la metti in un angolo si arrampica persino sulle pareti per uscire”
Walker annuì.
Trivette avrebbe avuto un bel po’ di lavoro da fare.
  
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