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Autore: Starlow632    27/06/2018    1 recensioni
IMPORTANTISSIMO: Questa storia NON è una mia creazione originale ma la traduzione di una fanfiction americana ad opera dell'artista Dordtchild su DA.
Profilo DA dell'artista: http://dordtchild.deviantart.com/
Link del primo capitolo sul profilo di "MissBlueBee"(DA): http://missbluebee.deviantart.com/art/FWTBT-Ch-1-138230015
SINTESI DELLA TRAMA: Si pensava tutto fosse tornato alla normalità: Blumière e Farfalà erano insieme in un paradiso dove sarebbero vissuti per sempre felici, gli ex-scagnozzi del Conte vivevano in pace a Svoltadilà, Dimensio era ormai morto e nessuna minaccia era in agguato...
Sarà proprio così?
Genere: Angst, Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Conte Cenere/Blumière, Dimensio, Luigi, Mario, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Capitolo 12: Vieni a me, Cuore Oscuro!


(Ritratto del Conte Ashtros, padre di Blumière, fatto da Dordtchild, link originale: https://dordtchild.deviantart.com/art/Father-of-Blumiere-Ashtros-200990807)



 
Mimì stava guardando in direzione della tempesta. L’impetuoso vento le faceva sollevare i capelli in modo quasi violento. Era rimasta fuori un bel po’ prima di essere chiamata.

"Mimì, torna subito dentro! E’ pericoloso stare fuori.”
"Arrivo subito, Signor Volix." La ragazza lentamente rientrò attraverso il buco nella parete del ristorante e si sedette ai piedi del letto dove giaceva Marlin, il povero guerriero incosciente con ferite in tutto il corpo, “Si riprendererà?”
"Non possiamo esserne certi”,  disse Volix mentre appoggiava uno straccio bagnato sulla fronte di Marlin, “Ho eseguito tutti gli incantesimi necessari per farlo rimanere in vita. Non so se ce la farà.”

"Ce sta quarcosa da magnà?" Interruppe improvvisamente Pugnazzo mentre rovistava nel magazzino del ristorante, "Tutta quaa corsa e quaa lotta m’hanno sederenato!"
"In questo momento non credo proprio. Con tutti quegli zombie là fuori non penso sia saggio andare a cercare del cibo.” Intervenne Nastasia mentre aiutava Volix.
"Ma io non voglio morire di fame! Sarebbe il peggior modo per morire!” I lamenti di Mimì di certo non contribuivano positivamente al clima generale del gruppo.
"Fossi in te non mi preoccuperei molto, signorina Mimì, visto che presto tutto morirà. Non ho visto una briciola di cibo da quando siamo qui. Non vedo più nemmeno le persone. E’ come se tutto stesse scomparendo improvvisamente.” Aggiunse Volix asciugandosi la fronte con la manica della camicia, “Ho esaurito tutta la magia. Caspita, è difficile la guarigione in questo mondo.”
"Tranquillo Volix, hai fatto del tuo meglio. Devi solo riposarti dopo tutto quello che hai passato.” Detto questo, Nastasia abbracciò il povero mago. “Sono felice che tu possa provare di nuovo le emozioni. Mi sei mancato molto.”
"Anche tu, amore mio."

Intanto Pugnazzo guardava con disappunto Nastasia e Volix baciarsi e tenersi per mano. Assistere a questo spettacolo ed essere di per giunta ancora innamorato di lei non era di certo idilliaco. Per un attimo distolse lo sguardo dalla coppia e restò a fissare il pavimento pieno di polvere finchè non fu chiamato dalla mutante.

“Ah, Mimì…”
"Sembri depresso. Che ti è successo, Pugnà?”
"Nun so depresso" Ribadì il guerriero girandosi verso di lei, “so solo deluso da me stesso.”
"Aw, ma ti piaceva Nassy, giusto?” Disse la ragazza ridacchiando.
"Sì, me piaceva Nastasia.” Continuò Pugnazzo dopo un lungo sospiro. “Quando l’ho encontrata a’ prima vorta cor conte, ho sentito quarcosa de speciale pe’ lei. Nun me fraintende, so sempre n’omo de guera, ma me sento triste che nun la posso bacià io.”
“Uh, che dolcino!" commentò la mutante saltando sulla testa del guerriero, “Ma perchè non ne parlasti con lei dall’anno scorso?”
"Eh, nun c’avevo un gran tempismo, solo che…m’ha fermato una vorta che j’ho chiesto d’uscì na baa sera. No’ ‘o so, nun ero na mia forma mijore ar tempo.”  
"Sarà, ma alla fine non conta, Pugnazzo. Ormai le cose stanno così. Vedrai che riuscirai incontrare una da baciare tutto il giorno.” Concluse Mimì ridacchiando.
"Me basta, Mimì" Disse Pugnazzo con un certo tono di irritazione, “Ar mommento so più preoccupato pe'r conte. Che fine ha fatto? Speramo che Mario e Luigi se la cavano.”
"Non tifi anche per quella tizia Senza Faccia?” Chiese Mimì tentennando.
"Pure lei, ma nun riesco a capire come ce se po' innamorà così de Dimensio"
"Ma soprattutto spero che quella Ren abbia ricevuto quello che si meritava. L’ho sempre odiata quella lì.”
"C’ha ragione."

Detto questo, Pugnazzo tornò a rovistare da qualche altra parte lasciando Mimì da sola in sala. Dopo pochi secondi entrarono nella stanza Nastasia e Volix.

"Mimì, noi usciamo, puoi restare qua a controllare Marlin?” Disse Volix.
"Cos-dove andate?"
"Andiamo a vedere se ci sono degli avanzi in qualche cassonetto o supermercato, però è ancora necessario tenere Marlin sotto controllo, lo farai tu?”
"Ottimo, e così sono sempre l’ultima ruota del carro…” Si lamentò la mutante.  
"Qualcuno deve pur prendersi cura di Marlin, e siccome Pugnazzo non è nei paraggi…per favore Mimì, fallo per lui.”
"…e va bene." Concluse Mimì con riluttanza

Quindi, ancora una volta, la mutante rimase da sola. Si sedette ai piedi del letto in cui era steso Marlin e si mise a giocare con una gemma. Quando la noia colpisce, colpisce duro e lei diventava sempre più impaziente e irritabile.

"MA IO MI ANNOIOOO! Ci deve pur essere qualcosa da fare!”
In un gesto di disperazione, la mutante scagliò una gemma contro la parete più vicina ma finì per incastrarsi nella cornice dello specchio di Volix. Guardando quest’ultimo le venne un’idea, forse esisteva un rimedio alla noia. Per un attimo, guardò in direzione di Marlin poi dello lo specchio per poi guardare di nuovo Marlin e infine di nuovo lo specchio.  
"…Tecnicamente starei nella stessa stanza del tizio, quindi lo sto tenendo d’occhio…se Mario e Luigi hanno potuto usare lo specchio, perchè io no?” Pensò la ragazza.
Ritrovatasi davanti allo specchio, Mimì posò una mano sulla sua superficie e, in un’istante, le balzarono davanti agli occhi milioni di immagini e scene che si susseguivano alla velocità della luce. Questa, a detta della ragazza, era l’occasione buona per sapere una cosa che avrebbe sempre voluto sapere ma che non ha mai avuto la possibilità di chiedere prima.

"Mostrami il passato di Dimensio.” Urlò allo specchio la mutante con voce squillante.

In un niente, davanti ai suoi occhi apparvero  diverse scene risalenti al passato del principe. Con uno sguardo di disappunto, guardò anche diversi momenti della vita di coppia di Darla e Dimensio e altro ancora, di anno in anno. Alla fine della “proiezione”, la ragazza era rimasta abbastanza colpita su come nettamente sia cambiato il mago, dal passato ad oggi.

Dopo poco dopo, all’improvviso, un altro evento fu riprodotto sul retro dello specchio: era una scena non estranea alla mutante. La scena era ambientata in un castello simile a Castel Cenere. Dimensio stava fluttuando da solo vicino ad una finestra e stava spiando un litigio familiare in un giardino vicino.

'Blumière, non prendere quel libro, il suo potere non lo sapeva gestire nemmeno i nostri antenati! Per favore, figliolo mio, non immergerti in quella oscura profezia!”
'Una vita senza Farfalà non ha più senso. Non posso vivere senza di lei!”
'BLUMIERE, FERMATI!'
Dimensio stava osservando la scena con sguardo compiaciuto. Osservò Blumière aprire le pagine del libro maledetto e consumarsi nell’oscurità. Blumière, o meglio il Conte Cenere, ora sfoggiava una risata folle mentre suo padre si allontanava da lui.
'Blumière, stupido idiota, che cosa hai fatto?'
'Blumière non esiste più, ora esiste solo il Conte CENERE!” Rispose il Conte con sguardo fiero.
'Idiota, il libro ti ha bruciato il cervello! Ti stai scavando la fossa!” Disse il padre allontanandosi sempre di più da un figlio che non sentiva più suo da tempo ormai.
'Bleh, heh, heh, heh, BLEAH, Il Conte Cenere non ha bisogno di un verme come te! Con questa profezia, tutti i mondi cesseranno di esistere!” Detto questo, il Conte si buttò su suo padre prendendogli la gola.
'GAAAUCK, BL-BLUMIERE!' Il padre colpì violentemente il terreno tentando disperatamente di sfuggire all’imminente morte per strangolamento, 'f-fermati…Bl-blum…ière…'
Più cercava di fermare suo figlio, più questo rafforzava la presa. Quest’ultima fu allentata solo quando il padre del Conte infine giaque sul pavimento incosciente.
'Consumerò tutti i mondi. Senza Farfalà niente ha più senso. Distruggerò tutto e sarà come se niente fosse mai esistito, constatò il Conte Cenere!”

Il Conte sfoggiò un’ultima risata prima di flippare in un’altra dimensione. Dimensio era contento che quest’uomo avesse ucciso colui che molto tempo fa disintegrò la sua razza. Il giullare sorrise e si accinse a volare via…prima che fosse fermato dal vecchio Conte in fin di vita.
Dimensio sussultò nel vedere il Ghastium in procinto di rialzarsi. Dimensio sapeva cosa sarebbe accaduto se fosse rimasto lì impalato, quindi si teletrasportò altrove.

Finì così la proiezione. Mimì era rimasta alquanto scioccata da tutto questo ma allo stesso tempo voleva saperne di più. La mutante stava per fare una nuova richiesta ma una mano le toccò improvvisamente la spalla: era Volix tornato dalla città.

"Mimì, cosa ti ho detto riguardo al non toccare lo Specchio dell’Agonia?” Volix era parecchio arrabbiato con lei, "Dopo quello che è successo a Luigi, non possiamo permetterci altri feriti!”
"Oh, scusaaaaaaaaa! Ma mi stavo annoiando PARECCHIO!” Rispose Mimì nel tentativo di giustificarsi, “Tu e Nassy non tornavate mai!”  
"Non è una buona scusa Mimì." Ribattè Nastasia, "Ti avevamo esplicitamente chiesto di prenderti cura di Marlin. Eri responsabile se gli succedeva qualcosa.”
"Lo so, ma ho visto una cosa inquietantissima nello specchio!"
"Potrei chiedere cosa, signorina Mimì?"
"Ho visto il Conte strangolare suo padre!”

Nel sentire quest’ultima frase, le pupille di Volix e Nastasia si dilatarono dal terrore. Nessuno aveva parlato loro della morte di Ashtros. Guardando lo specchio, Volix spostò gentilmente Mimì e avvicinò una mano all’oggetto magico senza toccarlo.
"Specchio dell’Agonia, riproduci nuovamente l’ultimo ricordo che la tua magia ha avuto modo di far riportare in vita.”

E così il ricordo fu riprodotto. All’ultima scena, però, Nastasia e Volix rimasero sconcertati e si misero una mano alla bocca tremanti dalla paura. Mimì non capiva cosa stesse accadendo ai due. Solo alla fine, Volix farfugliò qualcosa.

"N-…non può essere…Il Conte Ashtros…è ancora vivo!"

Tornando ai nostri quattro eroi, Mario e co. stavano percorrendo una lunghissima scala a chiocciola. Per Mario erano quasi peggio delle scale infinite nel castello di Peach. Diverse volte, Blumière e Darla dovettero aspettare che Mario e Luigi li raggiungessero.

"S-stupide…scale!" Borbottò Luigi.
"Mamma…mia…troppi…troppi…gradini." Disse Mario per poi cadere per terra.

Con fare riluttante, Blumière e Darla presero i due eroi sulle spalle e li trasportarono fino alla fine della scala. Dopo circa trecentomila gradini, i quattro eroi sfiniti si ritrovarono di fronte ad una porta enorme. Quest’ultima presentava molte linee curve in altorilievo e chicciole bianche. I malcapitati si guardarono a vicenda. Darla era cupa in volto e temeva il peggio oltre quella soglia.

"Sii forte, Darla. Lo sei stata fino ad ora. Siamo tutti in questa brutta situazione." Disse Mario dando alla giovane Senza Faccia una pacca sulla spalla, "Ce la faremo insieme."
"Non possiamo tornare indietro proprio ora. Ce l’abbiamo quasi fatta.” Aggiunse Luigi stringendo i pugni.
"Vuoi essere forte…per Dimensio?" Domandò infine Blumière.

Dopo un po’ di esitazione, la ragazza accennò un sorriso per poi afferrare la mano di Mario. I quattro insieme spalancarono la porta e misero piede in quella che sembrava una grande arena. Il vento era terribile in quella notte eterna a quella altezza. Dei fulmini diedero luce alla solitaria figura in fondo all’immensa sala.
Stava canticchiando un motivetto che solo Darla sembrava conoscere. Il suo canto emanava vibrazioni maligne nell’aria ed era sempre peggio man mano che ci si avvicinava a lui. Dopo essersi avvicinata, Darla gridò: “Dimensio, ma cosa stai facendo?
 
 
 


 

ANGOLO DELLA PAZZA CON UNA TASTIERA TRA LE MANI

Eccoci con un altro capitolo, un po’ filler e un altro po’ backstory…la parte interessante verrà subito dopo, tranquilli. Andiamo verso i capitoli caldi, quelli per cui questa fanfiction è famosa: i tre stadi dello scontro finale contro Dimensio (quei disegni sono famosissimi)! Ci siamo quasi, tenete duro (e mentre tenete duro, recensite) hihihihhi.
CIAO

Starlow632
  
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