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Autore: cattero1    29/06/2018    1 recensioni
"Alloooora, qual'è il tuo colore preferito?"
"Dovremmo concentrarci Po, questa è una missione importante."
"Ma se non è neppure iniziata, ora stiamo solo camminando, a proposito, sei sicura che sia questa la strada giusta per il villaggio?"
"Sono sicura che questa sia la strada giusta come sono certa che ci dovremmo concentrare per ideare un piano."
"Tigre il piano ce l'abbiamo e me l'hai fatto ripetere anche troppo."
"Azzurro."
"Cosa?"
"Il mio colore preferito."
"E perché l'azzurro? Non che sia un brutto colore, ma mi ero immaginato un colore caldo o cose così."
"Era il colore degli occhi di mia madre, è una delle poche cose che mi ricordo di lei."
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Po, Shifu, Tigre
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Arrivarono al villaggio sfiniti, no in realtà era solo il panda a essere sfinito, Tigre aveva appena un po' di fiatone. Entrarono nell'unica locanda disponibile,  che era anche quella dove avrebbero alloggiato i loro ' nemici ', che poi  chiamarli così era un insulto a chi veramente si era votato al male.  Aspettarono delle ore prima che chi stavano aspettando facessero la loro comparsa. Come avevano sospettato c'erano solo i coccodrilli briganti, Tao Tai e il figlio. Prima di catturarli i due guerrieri decisero di ascoltarli per assicurarsi che nessun altro furfante fosse coinvolto in quel complotto. Se così fosse stato lui e Tigre avrebbero dovuto scovarlo e metterlo in prigione. Dopo ore passate ad ascoltare litigi e piani fallimentari i maestri decisero che era il momento di intervenire. Appena furono visti i briganti reagirono tutti in modi diversi, Fang buttò a terra il suo elmetto, gli altri coccodrilli cercarono di attaccarli ma invece inciamparono tra di loro e Tao Tai gli puntò addosso una specie di arma che come al solito non funzionò. Gli unici che non parvero toccati da quello che gli succedeva attorno erano Ghary e Bian Zao, che dopo essersi alzato per vedere cosa stava succedendo aveva urlato:"Che noia." E si era fatto ricadere pesantemente sulla sedia dove si era precedentemente seduto. Mentre Ghary non aveva neanche alzato lo sguardo dal libro che stava leggendo. Po e Tigre in meno di cinque minuti li ammanettarono e iniziarono un viaggio che sarebbe durato qualche giorno. Durante quei giorni Tigre tornò fredda e distante, cioè si comportò come al solito. Ma Po ormai non voleva quella Tigre, perché era solo una facciata, solo una delle tante sfumature che componevano il carattere della maestra. Anche se un guerriero durante le battaglia si metteva l'armatura, non poteva tenerla sempre per paura di un attacco. Così Tigre avrebbe dovuto aprirsi con lui, con gli altri quattro e Shifu, loro erano la sua famiglia, con loro al palazzo si sarebbe potuta sentire a casa. Ma lei continuava ad essere distante, come se temesse chissà quale nemico. E Po si sentiva inadeguato. Come avrebbe fatto lui, imbranato com'era, a far sentire totalmente protetta e al sicuro Tigre? La guerriera più tosta tosta della Cina?
                              
Tigre camminava a passo spedito verso la prigione, se fosse stato per lei quei furfanti sarebbero marciti a Chorh Gom da anni, più o meno da quando aveva iniziato a proteggere la valle, cinque anni prima. Ma Oogway sperava che alla fine tutti i briganti sarebbero diventati una parte produttiva della società e quando lui era morto Shifu aveva voluto onorarlo continuando a lasciarli liberi, ma ormai gli attacchi alla Valle erano diventati troppo frequenti ed erano fatti da nemici che questo nome se lo meritavano veramente. Perciò i maestri non avevano il tempo di risolvere più minacce contemporaneamente e se alcune potevano essere facilmente evitate perché non farlo?
Lei era stata molto felice della scelta di Shifu, avrebbe voluto abbracciarlo, ma come sempre si era trattenuta, lui non avrebbe apprezzato. La coda di Tigre si abbassò di un pochino, il suo maestro non le aveva mai dato una carezza. La guerriera dovette per l'ennesima volta ricordare che Shifu ci teneva a lei solo come un'allieva, l'aveva salvata dall'orfanotrofio, l'aveva accolta, le aveva insegnato il kung fu e tutto quello che sapeva lo sapeva grazie a lui. Ma nonostante tutto ciò il vecchio panda minore non le aveva mai dato una carezza, non le aveva mai fatto un complimento che non fosse per l'allenamento e l'aveva sostituita con Po, anche questa era una cosa che le bruciava. Shifu con lui si era sciolto, dopo un inizio alquanto drammatico aveva accettato il panda, era diventato il suo pupillo e anche il suo orgoglio. Queste idee erano  state confermate con l'arrivo di Shen, quando Po si era preso quella palla di fuoco nel torace lui era subito accorso, quando lei invece era stata colpita Shifu aveva avuto occhi comunque solo per il panda. Ma Tigre non odiava Po, le aveva preso il posto in tutti i campi, ma lei non avrebbe mai potuto odiarlo.
Si girò per vedere Po, il povero panda stava arrancando per tenere il suo passo, senza farsi notare sorrise. Po era sempre stato carino con lei e ora per fare colpo non chiedeva né una pausa né di rallentare:" Fermiamoci, facciamo una pausa."
Tutti tirarono un sospiro di sollievo, Po, ancora col fiato corto, le si avvicinò e le spiegò la sua idea su Ghary e Bian Zao.
La prima impressione di Tigre fu che solo l'idea di mangiare gli spaghetti crudi e bere dell'acqua bollente per cuocerli poteva essere peggiore di quella che aveva appena detto, però poi ci ripensò. In effetti dargli una seconda possibilità le sembrava una cosa giusta, loro in fondo non erano cattivi e poi Po era troppo entusiasta per essere deluso. Quindi Tigre promise a Po che l'avrebbe aiutato a convincere Shifu.
                         
Era passata appena una settimana quando i due maestri tornarono al villaggio. Furono accolti con calore dal fan club del guerriero dragone che chiese a Po una dettagliata storia di quello che avevano fatto in quei giorni, ma dopo lo sguardo gelido di Tigre si dileguarono. Po si appuntò mentalmente di insegnare a Tigre a sorridere e a essere disponibile. Il guerriero dragone si sentì soddisfatto di sè stesso, da piccolo sognava di vedere dal vivo uno dei suoi eroi e ora tentava addirittura di elargire consigli alla leader dei cinque cicloni. Questi sì che erano i cambiamenti importanti della vita!
Po perse tutta la sua allegria quando vide Shifu, era evidente che non fosse di buon umore, convincerlo sarebbe potuto essere più complicato del previsto.
Infatti Po ci aveva visto giusto, il maestro non ne voleva proprio sapere:" Sono criminali panda, criminali, c'è un motivo se sono andati in prigione."
"Ma maestro, hanno diritto di avere una seconda possibilità almeno loro."
"Po pensaci bene, potrebbero rivelare i nostri segreti agli altri, potrebbero tradirci, persino ucciderci."
"E noi gli insegneremo solo le basi, quanto basta per fargli proteggere il villaggio, potrebbero dare un aiuto prezioso e anche se ci tradissero noi riusciremmo a batterli."
"Maestro la prego, sarebbe anche un buon modo per rispettare, almeno in parte, il volere di Oogway. "
"Tigre anche tu ora ti metti a sostenere le idee balzane del panda? Credevo che fossi più seria di così"
"Quindi sostenete che se sono d'accordo con Po non posso più essere una persona seria? Forse siete voi invece che non volete ammettere che a pensarci bene questa è una buona idea."
Gli altri maestri che si erano messi ad ascoltare si guardarono allarmati, Tigre aveva appena mancato evidentemente di rispetto al maestro Shifu.
"Molto bene, ma la responsabilità sarà tua panda. Tigre non permetterti mai più di parlarmi in quel modo, per punizione farai trenta giri del villaggio."
Tigre salutò il maestro come al solito, ma non abbassò lo sguardo, non lasciò gli occhi di quello che avrebbe voluto chiamare padre. Poi si girò e scese le scale.
"Cosa fate lì impalati?! Continuate ad allenarvi."
I maestri erano sconcertati, Tigre era stata messa in punizione altre volte, ma mai per non aver rispettato Shifu, lei lo adorava. Per lui sarebbe morta e ora non abbassava nemmeno lo sguardo. Ma i ragazzi non pensarono che Tigre avesse torto, non lo pensarono nemmeno per un secondo. La colpa era del panda minore che non faceva altro che mortificarla, continuamente, ogni giorno, perché a ogni complimento corrispondevano almeno tre critiche.
"Maestro, ma cos'avete fatto? Avevate detto che le avreste parlato, non potete darle una punizione così dura, ha solo cercato di convincerla..."
"Adesso basta panda! Tigre mi ha mancato rispetto, si merita la punizione che le ho imposto...
"Se la merita come l'educazione che le avete imposto, come la freddezza che le avete imposto, come la rigidità che le avete imposto. No Tigre si meritava molto di più di questo e lei potrà ordinarmi di tutto, ma questo non farebbe che confermare che ho ragione."
Shifu sembrò afflosciarsi, come se qualcosa l'avesse veramente colpito:"Per oggi l'allenamento è finito."
                                                
Shifu lentamente arrivò fino al pesco, sapeva che Po aveva ragione. Lo sapeva da anni, se n'era accorto subito, ma era stato troppo codardo. Aveva paura che dicendo a Tigre che aveva sbagliato lei avrebbe perso tutta la fiducia che aveva in lui, era stato solo uno sciocco. Le avrebbe parlato, forse il danno che aveva fatto non era ancora irreparabile.
"No, non lo è."
"Maestro Oogway... voi... io..."
"Vedo che non sei cambiato nel modo di esprimerti." La vecchia tartaruga rise:"Lei ti vuole ancora bene e se posso permettermi, direi che te ne vorrà per sempre."
"Maestro, crede che sia arrivato il momento..."
Oogway si fece improvvisamente serio:"Ricorda quello che ci ha detto, quando arriverà il momento il segnale sarà molto chiaro."
"Dovrebbe saperlo, quando scoprirà tutto potrei perderla, io credo che potrebbe veramente lasciare tutto."
"Ci ha detto di aspettare proprio per evitare una cosa del genere."
"Io ho paura."
"Ed è per questo motivo che non la perderai mai."
                                                          
Tigre correva. Sentiva il vento, il sudore che le bagnava la schiena. Era al venticinquesimo giro. Il sangue che le rimbombava nelle orecchie e sotto la lingua. Era al trentesimo giro. Il fiato che cominciava a mancarle, il male alla gola per l'aria fredda. Era al quarantacinquesimo giro. Cittadini che la chiamavano sorpresi, il dolore alle zampe. Era al cinquantasettesimo giro. Il male alla schiena e alle spalle, il forte dolore allo stomaco.
Corse dentro la foresta e vomitò, ci vedeva offuscato, dei puntini neri le impedivano di vedere chiaramente. Le tornarono i conati, quando il mal di stomaco fu passato si alzò. Dopo qualche metro ricadde e si sdraiò, non riusciva a riprendere fiato, le mancava l'aria, sapeva che alzandosi avrebbe respirato meglio, ma non ce la faceva. Sarebbe stato bello morire lì, pensò, ma poi pensò a cosa si sarebbe raccontato in giro. La famosa maestra Tigre, leader dei cinque cicloni, morta per qualche giro di corsa attorno al villaggio, una punizione inflittagli da un anziano panda minore. Tigre sarebbe scoppiata a ridere se ne avesse avuta la forza. Le dispiaceva di aver trattato così il suo maestro, avrebbe potuto benissimo convincerlo senza ricorrere a quelle maniere. Ma era nervosa, non era riuscita a dormire durante il viaggio. Avrebbe voluto chiedere aiuto a Po, ma si vergognava e oltre a quello bastava lei stanca. Tigre fu tentata di rimanere lì a dormire, ma doveva chiedere scusa al maestro. Mentre si alzava si accorse che c'era del rosso sull'erba, si guardò le zampe, sanguinavano, a quanto pare avrebbe dovuto farsi medicare. Lentamente si rialzò e si incamminò verso il palazzo. Prima di entrare però decise di salire sul tetto, doveva ordinare i pensieri.
Quando fu su guardò all'orizzonte, il Sole stava calando, in cielo le nuvole formavano delle forme, come le strisce delle tigri. Tigre si sentì strana, qualcosa dentro di lei si svegliò, qualcosa di antico e piacevolmente familiare, la prese, la avvolse, e Tigre per la prima volta bruì.
                                     
Shifu, come tutto il villaggio e i maestri lo sentì e capì che era arrivato il momento.
Corse sul tetto e trovò Tigre rannicchiata, le fu subito accanto. Le toccò la fronte, scottava, i suoi allievi lo raggiunsero:" Portatela giù, delicatamente."
Gru la prese e la portò dentro la stanza si Shifu, era indeciso, sul letto del maestro o per terra? Optò per un compromesso, la appoggiò sul tappeto, dopo pochi attimi gli altri erano tutti lì. Ma Shifu disse a tutti di andarsene:"Maestro, la prego..."
Shifu guardò dolcemente il panda:"Po, non è in pericolo, deve solo riposare e anche voi."
Il guerriero dragone e i maestri rassegnati uscirono.
Shifu preparò un infuso di erbe e lentamente riuscì a farlo bere a Tigre. La osservò dormire, era calma, rilassata, niente sembrava poterla turbare in quel momento. Dopo qualche ora l'allieva aprì gli occhi:"Maestro ma cosa..."
"Va tutto bene, non preoccuparti."
"Io... mi dispiace, non intendevo..."
"Ho capito, non angustiarti. Ma ora riposa, ho saputo che non hai dormito molto bene ultimamente."
Tigre non rispose, si era già addormentata. Shifu aveva parlato con Po che gli aveva detto tutto, degli incubi, dei ricordi. Il panda minore allungò la zampa verso sua figlia e la accarezzò, la accarezzò come faceva ormai da anni, di nascosto. Infatti Shifu da qualche anno di notte, quando il sonno era più pesante e i rumori della notte coprivano i suoi passi, entrava in camera della tigre e la osservava dormire, la accarezzava lievemente, le dava la buonanotte e poi scappava. Scappava da quell'amore che provava, quello che aveva provato solo con Tai Lung, scappava e continuava a voltarsi indietro chiedendosi se dovesse tornare sui suoi passi. Ma decideva sempre la via più facile, quella più sbagliata.
Nei giorni seguenti l'unica cosa rilevante che successe fu l'arrivo di Ghary e Bian Zao. Tigre si svegliava una o due volte al giorno, ma non sembrava mai molto presente. All'inizio tutti i ragazzi erano preoccupati, ma Shifu riuscì a convincerli che la loro leader stava bene. Ed era convinto che fosse così, quello era il segno che stava aspettando, che temeva più di ogni altra cosa.
Po era indaffaratissimo, oltre ai normali allenamenti andava sempre da Tigre, per fortuna per insegnare ai nuovi arrivati facevano a turni. Bian Zao si era dimostrato un bravo costruttore, aveva fatto delle modifiche molto utili alla sala degli allenamenti, mentre si era rivelato non molto bravo nel kung fu, non faceva schifo, ma non era portato. Ghary invece aveva sorpreso tutti dimostrandosi non solo molto interessato e portato, ma possedeva anche i concetti fondamentali. Quando gli avevano chiesto come li conoscesse lui aveva risposto:"Leggendo qualche pergamena qua e là."
Shifu era rimasto sia colpito che preoccupato, era colpito perché imparare solo leggendo non era da molti e preoccupato perché il fatto che tutti potessero trovare dei rotoli dove si spiegava il kung fu non era rassicurante.
Quel giorno Po andò a dormire un po' preoccupato, Tigre era in quello stato da quattro giorni e anche se Shifu diceva che si sarebbe ripresa da lì a poco senza problemi, lui non riuciva a sentirsi a posto. Nessuno sapeva cosa fosse successo, ma lui si sentiva in colpa. Forse se avesse insistito di più con Shifu o se l'avesse seguita, non solo quel giorno, ma anche tutte le altre notti. Aveva raccontato tutto al maestro, tutto tranne la notte dove Tigre aveva pianto. Quello era un ricordo che voleva tenere per sè, la notte in cui Tigre si era completamente lasciata andare. Po alzò la testa di scatto, sentiva qualcuno avvicinarsi, la porta (quel coso che si apriva spostandolo al lato poteva essere chiamato così?) si aprì. Era Tigre, con la faccia più assonnata di un cucciolo che si deve alzare presto per andare a scuola, ma era lei.
"Tigre, stai bene?"
"Posso stare qui con te?" Aveva la  voce era impastata e le palpebre le si chiudevano da sole, ma era sempre meglio dello stato in cui era prima.
"Ma certo, come ti senti?"
"Stanca."
Quello era evidente, pensò Po con un moto di fastidio, ma poi si intenerì a vedendola così impacciata mentre cercava di versarsi un bicchiere d'acqua:"Fai fare a me."
"No, no, ci riesco... io..."
Po ammorbidì la voce:"Tigre siamo soli qui, puoi farti aiutare."
"Grazie."
Un po' esitante il panda mise un braccio attorno alle spalle dell'amica, lei lo sorprese, invece di ritirarsi si appoggiò a lui:"Certo che noi due siamo una gran squadra."
"Perché?"
Po la guardò, lei era così piccola, e così sola:"Perché ci siamo sempre per aiutarci a vicenda."
La tigre sorrise e il panda vedendo che era al limite la fece sdraiare sul suo letto, lui avrebbe dormito per terra.
                                   
Shifu sorrise quando vide Tigre e Po che si tenevano la mano mentre dormivano, era andato a controllare Tigre per assicurarsi che stesse bene e quando non l'aveva trovata si era allarmato. L'aveva cercata dappertutto, quando l'aveva vista si era rilassato. Tra lei e quel lardoso panda stava nascendo qualcosa e lui sperava che andasse tutto per il meglio, Po aveva ragione, lei non si meritava tutto quello che le aveva imposto, ma di vivere una vita felice sì. A vederla lì addormentata gli venne in mente quando era cucciola, quando lui era ancora il suo mito, quando per lei lui sapeva tutto. Poi lui aveva rovinato tutto e adesso le cose sarebbero peggiorate ulteriormente  quando lei avrebbe saputo.
                                 
                                      
Dalla nave spaziale dell'autrice
le mucche muggiscono, i cani abbaiano, i leoni ruggiscono e le tigri bruiscono, cosa vi devo dire? Credo che quel momento, che doveva essere uno dei più importanti, sia diventato ridicolo e solo per colpa di quella parola. Ma cosa ci posso fare? Il verso delle tigri si chiama così. Come forse avrete intuito io ce l'ho con Shifu, non riesco proprio a capacitarmi di come sia riuscito a far finta di non volere bene a Tigre. Infatti per i prossimi film di Kung fu Panda (se non muoio prima, visto che per farne uno ci mettono un'eternità) spero che lasceranno spazio anche al loro rapporto padre-figlia\allieva. E che risolvano la situazione! Magari sono io che esagero, però avete visto anche voi che Tigre ne I Segreti dei Cinque Cicloni sorride?
Ok, ok, la smetto.  Abbiamo anche visto la comparsa di Oogway, secondo me quella tartaruga la sa lunga. Mentre Shifu conosce un segreto che potrebbe sconvolgere la vita della sua allieva, ottimo, come se non ne avesse già viste abbastanza. Ho notato solo ora di aver fatto dei piccoli errori di battitura nello scorso capitolo, perdonatemi. Alla prossima.
          
   
 
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