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Autore: Selhin    06/07/2009    5 recensioni
Molte volte non riconosciamo i sogni dalla realtà, o ancora più spesso, non vogliamo farlo...ci rifugiamo nel nostro mondo perfetto fatto di ricordi e illusioni, e lo crediamo reale...questo è quello che accade a Rinoa, prima di soccombere all'oscurità, diventando la temuta Artemisia...
Un grazie speciale a Akagi_san e Seiko, per tutto.
Genere: Triste, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Artemisia, Rinoa Heartilly, Squall Leonheart
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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“Da quanto tempo ho smesso di vivere

 

“Da quanto tempo ho smesso di vivere?”

 

 

 

 

 

Dolce Agonia

Epilogo

 

 

 

*Addio alla luce

 

 

 

 

 

 

 

 

  Se lo avessi saputo prima, forse sarei riuscita ad evitarlo.

Tu sei morto e ormai è troppo tardi. La mia mente si è offuscata, i ricordi stanno svanendo poco alla volta. Amicizie, gioie... tutto verrà cancellato lasciando il posto solo all’odio.

Ed è strano considerato quanto io abbia lottato per tutta la mia breve esistenza pur di non soccombere a questo sentimento. Ma il destino mi ha tolto tutto. Mia madre, l’amore di mio padre, e adesso lui...

Chissà per quale ragione mi sono fermata qui, seduta sull’erba fresca che mi solletica le gambe e il profumo dei fiori a pervadermi le narici. 

Sento alzarsi il vento, forte e freddo come a presagire l’avvento di un tremendo temporale. Vi sono fulmini violacei a illuminare le nubi scure che si avviano verso di me, come se io stessa le stessi richiamando. Un tuono rimbomba per i prati, violento e minaccioso.

 

 

Non dovevi andartene, lo sai?

 

 

D’improvviso il mio sguardo si abbassa posandosi su me stessa e, come in uno scherzo del destino, inizia a mutare. La pelle da lattea si colora d’ambra, le dita delle mani si allungano leggermente e il mio corpo inizia ad assumere le sembianze di una donna adulta.

 

 

Perché, perché mi hai abbandonata anche tu?

Eri l’unico che mi capiva, l’unico a rischiare la sua esistenza in cambio della mia.

E’ per questo che te ne sei andato.

Mi hai salvata, ma a che prezzo?

Tu... tu non esisti più!

 

 

Dai miei occhi non esce nemmeno una lacrima. Avevo sentito di un dolore talmente grande che impedisce di piangere, ma mai avrei creduto che a provarlo sarei stata io stessa.

 

 

Non dovevi rischiare così tanto per me!

 

 

Mi accascio al suolo, in ginocchio, e dei lunghi capelli toccano il suolo sfiorando l’erba sotto di me, adesso completamente seccata. Sono miei questi capelli?

E dentro la mia mente riaffiorano come delle fotografie tutti i miei ricordi più preziosi; tutti i gesti compiuti, le frasi dette, i sogni segreti, i pensieri mai svelati, le risate allegre, le lacrime...

Alzo di nuovo lo sguardo al cielo, la piuma è scomparsa.

 

 

Quella piuma eri tu. E adesso, sei svanito.

 

 

Il respiro si fa più veloce, i battiti aumentano vertiginosamente. Sento caldo e freddo assieme, una stretta al mio cuore dilaniato dalla sofferenza.

 

 

Non permetterò che questo accada ancora.

Tornerò indietro e ti salverò.

 

 

I capelli mutano, schiarendosi fino a ottenere le sfumature dell’argento, anche il mio vestito cambia.

Da azzurro cielo, a rosso sangue. E infine, sento mutare il mio volto, qualcosa mi sta segnando la fronte e le guance, fa male. Mi lacera la pelle annerendola come dopo un’ustione.

 

 

Ricordo la festa pochi giorni prima, o forse è stata anni fa?

Non lo so, è tutto così confuso.

 

 

Il tempo si fonde, si ferma, avanza, arretra. Quale sarà il mio tempo? Quanti anni sono passati senza che io me ne accorgessi? Da quanto tempo me ne sto qua, in questo prato ad aspettare?

Delle figure confuse si gettano su di me. Urlano ma io non le sento, non capisco quello che dicono. Alzo le mani a difendermi, una luce accecante mi avvolge.

 

 

Chi siete?

Cosa volete da me?

 

 

Mi osservo le mani, sono sporche di sangue e terra e alzo lo sguardo di fronte a me, sulla figura distesa sull’erba poco più avanti.

Una ragazza, i ribelli capelli castani si alzano sulle punte e ondeggiano nel vento invernale. Quando è venuto inverno?

Mi avvicino a lei e con orrore scopro una mutilazione sul suo ventre. Mi volto evitando di guardarla, ma dietro di me stanno altri ragazzi stesi come lei. Due ragazzi e una ragazza.

 

 

Perché ho l’impressione di conoscerli?

 

 

Anche loro hanno mutilazioni e ferite su tutto il corpo. Il sangue si estende sotto di loro come un oceano rosso, come a ricordarmi del sangue sulle mie mani.

 

 

Sono stata io?

 

 

So di conoscerli, so i loro nomi. Non mi ricordo, non ricordo niente! Mi afferro il viso con entrambe le mani, macchiandomi anch’esso di sangue. Nella mia mente appaiono dei volti, felici, sorridenti... mi chiamano, ma non capisco quale sia il mio nome.

Selphie, Zell, Quistis, Irvine...

 

 

Quale di questi è il mio vero nome?

 

 

Come una lenta consapevolezza rialzo lo sguardo sui quattro feriti attorno a me, la morte a vegliare sopra i loro corpi.

 

 

Chi sono loro?

Chi sono io?

 

 

Un nome, come un’illuminazione, una certezza.

 

 

Artemisia.

 

 

Questo è il mio nome. Non sono stata io a uccidere questi ragazzi, sono stati loro a uccidere me. Quella che ero, quella che sono stata, ormai non esiste più.

 

 

Niente esisterà più.

 

 

Unisco le mani a coppa e improvvisamente si sprigiona ancora una volta la luce rossastra, avvolge tutto ciò che mi circonda.

Questo prato... non esisteranno mai più prati fioriti.

Mai più oceani azzurri.

Mai più distese innevate.

 

 

Sorgi mio castello, sorgi. E insieme attenderemo.

 

 

Mentre avanzo verso la mia dimora circondata da lampi e fulmini, il cielo si fa scuro, tutto viene avvolto dalla tenebra.

Altri si avvicinano a me, portano degli strani abiti bianchi. Adesso sono macchiati di rosso.

 

 

Troverò il modo e tornerò indietro, per te.

O forse, sarai tu a raggiungermi.

Ti attenderò, per sempre.

 

 

Riapro gli occhi, quanto tempo è passato dall’ultima volta che ho visto davvero con i miei occhi. Conosco solo oscurità, odio e rabbia.

Chi sono questi sciocchi davanti a me?

Cosa credono di fare dei semplici ragazzini a me, la strega Artemisia?

Non riusciranno mai a fermarmi, io distruggerò ogni forma d’amore. Lo farò pur di ritrovarlo.

Ritrovarlo.

Trovare, chi?

Non ricordo più il motivo che mi ha tenuta in vita fino ad ora, la ragione che ha fatto giungere questi ragazzini davanti a me.

Scorgo nei loro occhi paura, molta paura.

 

 

Dove sei?

Aiutami, mi sono perduta.

 

 

Sento del metallo gelido perforarmi il cuore. Alzo lo sguardo ad osservare il mio assassino. Incontro degli occhi azzurri, determinati, coraggiosi...

 

 

Sei... tu?

Non c’è più tempo.

E...

 

 

Cerco di sfiorarlo ma lui affonda ancora di più la lama nel mio ventre. Fa male, fa freddo.

Tanto freddo.

La luce sta svanendo, la piuma sta volando. Non riuscirò ad afferrarla.

Ora ricordo... il mio nome... Rinoa.

 

 

E... così finisce la mia storia.

 

 

Gli occhi ambrati si chiudono. Sprofondo nell’oscurità, oppure nella luce?

 

 

E... così, inizia ancora una volta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fine

 

 

 

 

 

 

 

**************************************************************************

 

Siamo giunti alla fine ç_ç

Bè, adesso che mi trovo in questa posizione non so davvero cosa dire. Sono triste, ma anche felice perché con questa fic è nata una nuova me, e con la fine è addirittura maturata. Ultimamente mi sono accaduti episodi spiacevoli, però scrivendo questa fic sono cresciuta... e ne sono felice.

 

Spero che anche la fine sia stata di vostro gradimento, una lettura piacevole seppur molto drammatica. Ma soprattutto spero si sia capita la disperazione di questa donna, la sua pazzia nel non voler accettare la verità, e la sua confusione quando ogni frammento de suo mondo crolla su di lei lasciandola sola e ferita, cui l’unico pensiero resta quello di ciò che ha perduto. Senza rendersi conto di cosa perde a causa della sua follia...

 

Ma basta altrimenti piango davvero.

Vorrei fare dei ringraziamenti più che dovuti.

 

Ringrazio innanzitutto Elisa, Akagi_san, la mia Beta, colei che mi ha sostenuta e si è sorbita ogni mio singolo dubbio, problema, angoscia, risata...grazie tesoro, spero davvero che continuerai a sostenermi come hai fatto fino ad ora. Non ci sono parole per descrivere l’immensa gratitudine che provo nei tuoi confronti. Sappi che ricambierò i favori, spero, come posso...non sono chissà chi, ma so ascoltare. Quindi se avrai bisogno di me io ci sarò. Grazie!

 

Come seconda ma non meno importante per questo ringrazio Anny, Seiko, la mia piccola sorellina virtuale. Non so descrivere quanto tu sia diventata importante nelle mie giornate...so che posso sembrare stupida a dire una cosa del genere, in fondo non ci siamo mai viste. Però siamo molto simili, condividiamo tutto, e spero che continueremo a farlo. Ovviamente non smetterò di sfruttarti per la tua sapienza con l’inglese ^^ grazie tesoro! Davvero...

 

Inoltre ringrazio le persone che sono state costanti nello seguirmi fino ad ora...mi rivolgo a Kiri_92, a barbidoluzza, silver wolf,  HolyAerith e infine all’ultima giunta Ice Queen Silver...spero di non essermi dimenticata di nessuno ^^’ grazie, grazie e un miliardo di volte all’infinito grazie! Mi avete incoraggiata, consigliata, stimolata. Voi avete pianto, avete riso assieme alla mia storia e questo è il mio appagamento più grande. Grazie di cuore.

 

Ancora ringrazio ogni singolo lettore, passato, presente e perché no...futuro. Vi ringrazio davvero, spero che anche la fine vi sia piaciuta.

 

Adesso vi lascio, ma non per sempre.

Tenete d’occhio il mio nome se volete...presto tornerò con una nuova fic...sia Akagi_san che Seiko ne hanno già letta un pezzo e mi stanno seguendo...quindi se vorrete, mi troverete presto ^^

 

E con questo discorso da gran scrittrice fallita, me ne vado.

 

Selhin

 

 

 

 

 

 

   
 
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