Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Ivy001    29/06/2018    2 recensioni
Anna ed Elsa sono due sorelle che vivranno degli amori difficili. Fortuna che il loro affetto le aiuterà a venire fuori da momenti bui.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Hans, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Elsa legge la lettera nel massimo silenzio, evitando di manifestare alcuna emozione. Durante quei minuti, Anna cammina avanti e indietro non riuscendo a trattenere le sensazioni che attanagliano la sua mente da ore. Come mai Hans le ha lasciato quel pezzo di carta con su scritte storie pazzesche su Kristoff e la sua famiglia?

“Cosa ne pensi?” - chiede poi alla sorella maggiore,vedendola ripiegare il foglio.

“Beh, che dire. Io non so cosa pensare, Anna. Dopotutto nessuno di noi conosce così bene Kristoff da poter asserire al cento per cento che ciò che è scritto qui sia vero o meno” - commenta Elsa.

“Lui non è il tipo di persona che fa certe cose” - sostiene la seconda, lasciando emergere quella parte di sé che patteggia , nonostante tutto, per Bjorgman.

“Hans ha scritto chiaro e tondo che Kristoff e suo padre, adesso in galera, hanno minacciato la sua impresa. Parla di clan criminali,di cui fanno parte padre e figlio. Spiega il motivo per il quale non ha potuto licenziare Kristoff in questi due anni. E c'è di peggio dice anche di te. Sostiene che lui stia con te unicamente per ...”

“So cosa c'è scritto. L'ho letta dieci volte quella dannata lettera” - aggiunge alterata Anna, interrompendo le parole della maggiore.

“Sorellina, non volevo farti innervosire. Però, ascoltami, non si possono trarre conclusioni affrettate solo per via di un pezzo di carta firmato a nome di Hans”

“Lo so. Perdonami tu se ho alzato la voce” - precisa Anna, poi riprende - “ Io credo che il mio ragazzo sia una persona buona. Quando mi guarda, quando mi bacia, quando è con sua madre o con i gemelli, leggo in lui una dolcezza che non è comune a tutti gli esseri umani. Nessun uomo con tale delicatezza e bontà d'animo può agire minacciando o truffando gli altri” - sostiene la seconda.

“Allora rimane un dubbio da sciogliere. Perché Westergard ti ha voluto raccontare questa storia?” - domanda pensierosa Elsa.

“Per questo motivo sono confusa e spaventata dalla verità. Se mi trovassi ad un bivio, se Hans dicesse una cosa e Kristoff nel frattempo la smentisse, a chi dovrei dare piena fiducia?”

“Anna, su questo non posso esserti d'aiuto. È il tuo cuore a doverti indicare la giusta via”

“E se invece avesse ragione la razionalità e il cuore fosse solo influenzato dai sentimenti? Come posso capire la situazione con lucidità?” - la giovane è sempre più in panico.

Siede sul divano e,con le mani tra i capelli, inizia a piangere , sfogando il malessere e la tensione accumulata.

La primogenita rilegge la lettera, poco convinta da quanto lì riportato e all'improvviso le balza in mente l'immagine di Kristoff che, al loro primo incontro, sotto casa, le lanciò un'occhiataccia strana.

Decide di condividere quei pensieri con la consanguinea.

Le siede vicino e le racconta del comportamento bizzarro del giovane.

“Sarà stata una mia percezione, magari. Però tutto ciò alimenta i sospetti, non pensi anche tu?”

Sentendo la parente parlare in quel modo, Anna scatta in piedi ed afferra il cellulare.

Troppi dubbi, troppe paure...vuole ed esige la verità.

“Kris, ti aspetto a casa mia. Appena finisce il turno di lavoro, vieni qui. È urgente” - invia il messaggio vocale e, sotto lo sguardo preoccupato di Elsa, torna a sedersi.

“Mantieni la calma, sorellina. Se gli fai capire che dubiti di lui, potrebbe prendersela e passeresti dalla parte del torto” - si raccomanda Elsa.

Anna annuisce, accovacciandosi al petto della maggiore che ascolta per altri minuti il suo pianto, tentando di tranquillizzarla.

“Quando lui arriverà, sarebbe preferibile se fossimo soli a casa. Puoi farmi questo piccolo favore, Elsa?” - la prega.

“Certo. Mamma è fuori fino a ora tarda. Io chiederò ad Antony di uscire. Vedrai che risolverai tutto” - detto ciò, la maggiore manda un messaggio al presunto fidanzato.

“Adesso, accompagnami in camera. Mi aiuterai a scegliere un bell'outfit per stasera” - le propone Elsa, con l'intento di distrarla e svagarle la mente.

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“Che intenzioni hai, Hans? Vuoi continuare a far credere di essere partito, pur pernottando in un hotel fuori città?” - chiede Victor, il quale ha raggiunto il socio nella camera dell'albergo.

“So come muovermi, tranquillo. Mi ha scritto poco fa Elsa e stasera Antony uscirà con lei” - racconta, sistemandosi la camicia davanti ad un gigantesco specchio. Il suo Ego è talmente gonfiato che sarebbe in grado di denigrare e trovare difetti anche all'uomo più bello del mondo.

“Se vi vede qualcuno? Questo gioco prima o poi finirà male” - sostiene Smith.

“Piantala Victor. Cosa sei? Un uccellaccio del malaugurio?Sii più fiducioso. Andrà bene come sempre, ovvio” - lo rasserena, dandogli un colpetto sulla spalla. Ridacchiando sotto i baffi, felice di potersi divertire dopo due notti di flop, Westergard aggiunge - “Sono pronto. Andiamo. Devo trovarmi con la mia dolce e ignara fidanzatina all'ingresso del cinema”

Al giovane amico non rimane che rassegnarsi.

Annuisce e fa cenno a Hans di seguirlo.

Prima di dare motore all'automobile, Westergard puntualizza - “Scenderò qualche metro prima della destinazione. Così non c'è il rischio che possa vedermi qualcuno e riconoscermi”

Poco dopo, verso le venti, Elsa arriva al luogo dell'appuntamento e, per fortuna, Antony è già lì ad attenderla.

“Ciao amore” - la saluta lui, baciandola dolcemente.

“Ciao” - risponde lei, accennando un sorriso.

“Sei giù di morale? È successo qualcosa?” - domanda Hans, ben conscio che quella tristezza potesse essere dovuta ad una situazione in casa.

“Mia sorella sta soffrendo per amore. Non so come aiutarla” - quelle parole cariche di amarezza, sono fonte di gioia per il ricco.

Il suo piano sta funzionando.

Fingendosi dispiaciuto, aggiunge - “L'adolescenza e l'amore... ci siamo passati tutti. Vedrai che si riprenderà, se è forte e decisa come te, ci riuscirà” - la lusinga, dandole ancora un altro bacio.

Dopo altre parole di pura apparenza, Westergard invita la compagna ad entrare nella sala 1.

“Ho preso i biglietti, abbiamo i posti migliori” - sostiene sorridente.

Ovvio che Hans per evitare di essere riconosciuto, ha scelto il film meno frequentato. Lì, non ha dubbi...nessuno lo beccherà e la sua recita potrà proseguire senza intoppi.

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Anna è sola a casa da ormai mezz'ora. Nervosa come mai prima nella vita, si posiziona a pochi passi dalla porta in attesa del fidanzato.

Controlla anche il cellulare, con l'ansia di perdersi magari degli sms importanti o chiamate urgenti.

Finalmente ecco le luci dell'auto segnalano l'arrivo di Kristoff.

Bjorgman si parcheggia proprio lì dove Agnarr era solito sistemare la sua di macchina.

La Froze lo osserva dalla finestra; arrossisce notando la bellezza del ragazzo che, tirandosi indietro il ciuffo biondo, avanza verso casa.

Ha il cuore che le batte a mille. Possibile che le è bastato vederlo per mettere da parte la rabbia e la tensione?

Il campanello suona e la fanciulla corre ad aprire.

“Eccoti!”- esclama, trovandolo davanti a sé.

Lei è molto fredda, contrariamente al giovane che le si getta addosso, abbracciandola e sollevandola da terra.

Si accorge del distacco di Anna quando lei rifiuta un bacio.

“Che succede?” - è perplesso lui.

“Dobbiamo parlare” - spiega la diciottenne, dirigendosi verso il divano.

“Oh, bene, queste parole non sono mai un segnale positivo. Stai per mollarmi?” - si agita Bjorgman.

“Voglio delle risposte da te. Promettimi che sarai sincero” - puntualizza Anna.

“In merito a cosa? Non capisco!” - è sempre più confuso.

“Come mai tuo padre è in carcere?” - chiede tutto d'un fiato, spiazzando Kristoff.

“Chi ti ha raccontato queste cose?” - domanda il biondo, sbiancando. Tutto si sarebbe aspettato meno che questo quesito.

“Non conta chi me lo ha detto. Voglio la verità” - ribadisce la giovane Froze.

“Credevo che tu mi amassi, indipendentemente da tutto” - si incupisce il ragazzo.

“E tu? Tu mi ami? O mi usi per danneggiare Hans?” -

“EH? Ma che cazzo dici? Ora cosa c'entra quello?” - scatta in piedi lui, infuriandosi. Ed è quel nome a fargli dedurre tutto - “ Ma certo! E' stato quel verme a raccontarti storie sul mio conto!”

A quel punto Anna afferra la lettera, posata sul tavolo e la mostra al compagno.

“Leggila” - gli ordina.

“Cosa è questa roba? La causa di questa discussione?” - il tono di voce sempre pacato e dolce di Kristoff ha lasciato spazio a quello di una persona ferita e arrabbiata.

Alquanto irritato, afferra il pezzo di carta, si alza in piedi e ad alta voce scorre gli occhi sulla lettera.

Sorvola sulla parte iniziale dove Hans scrive smancerie sull'amore che nutre per la ragazza e su quanto è pentito per la litigata.

Va diretto al punto cruciale - “Sii ragionevole. Guardati le spalle da chi credi tuo amico, anzi il tuo amore. Le voci girano veloci qui e si parla di flirt tra te e Kristoff Bjorgman. Lui non è chi tu credi e speri. Ho tenuto troppi anni questo segreto ed ora è bene che lo riveli. Soprattutto perché raccontarlo significa salvarti da una persona meschina, senza scrupoli” - il giovane si ferma un istante, cercando, inutilmente, di mantenere la calma.

“Continua!” - insiste Anna.

“La mia fortuna e il mio lavoro sono stati oggetto di interesse da parte di un clan criminale gestito proprio dal signor Bjorgman Arthur. Kristoff, suo complice e sostenitore, ha minacciato di togliermi di mezzo se non lo avessi assunto. Ecco perché, nonostante i dissapori, lui è ancora ai cantieri. Ecco perché viene pagato profumatamente. Arthur è in galera da due anni, ma ha giocato sporco troppo tempo....” - quelle affermazioni mandano in bestia Kristoff che si rifiuta di andare avanti.

“Hai creduto a tali fandonie?” - esclama scioccato il biondo.

“La lettera continua. Ammetto che qui sono rimasta di sasso, ma il mio cuore non ha ceduto un istante. È il seguito ad avermi sconvolta definitivamente”

Ma Bjorgman si rifiuta di leggere ed è proprio la giovane a proseguire - “Kristoff ti sta usando per arrivare a me. Vuole farmi pentire di aver sbattuto in galera suo padre. Non solo ho tutelato la sua persona, lasciandolo lavorare qui; ma la sua vendetta prevede di scagliarsi contro chi amo. Rubarti a me significa farmi scontare la sua perdita. Io avrei perso te così come lui ha perduto il padre”

“Santo cielo. Sono assurdità!” - scuote il capo lui.

“Ti prego, comprendimi. Dopotutto Hans non avrebbe motivi per mentirmi e raccontarmi malvagità sul tuo conto”

“Lui vuole il controllo su chi lo circonda. Apri gli occhi Anna Froze. Saperti con me, significava rischiare di perdere il dominio sulla tua persona. A quanto pare, però, hai preferito dubitare anziché sostenere e credere al mio sentimento. Sai che ti dico? Rimani pure con il ricco imprenditore. Perché con me hai chiuso!” - furioso e fuori di sé, Kristoff lascia la casa sbattendo rumorosamente la porta.

La giovane rimane immobile, con lo sguardo perso nel vuoto.

Non è stata in grado di gestire una situazione tanto complicata.

“Cosa ho combinato?” - parla da sola , colpevolizzando se stessa per quanto accaduto.

Ma desso che ha osservato la reazione di Kristoff, vuole capirci di più e per farlo ha bisogno di sentire la versione opposta.

“Hans sono Anna. Ho bisogno di sentirti. Il prima possibile” - scrive ed invia.

Quella giornata infernale termina con una notizia che farà presto tremare la giovane fanciulla

E non solo lei.

Casa Bjorgman. Ore ventidue.

“Pronto? Chi parla?” - Caroline risponde a telefono in tutta fretta.

“Buonasera, sono il poliziotto Truman. Lei è la madre di Kristoff Bjorgman?” - la voce è di un uomo sconosciuto.

“Si, cosa è successo a mio figlio?” - si allarma la donna. Come mai un uomo in divisa le ha telefonato?

“Stiamo portando il ragazzo all'ospedale. C'è stato un incidente” - le viene comunicato.

E a tali parole l'apparecchio tra le mani dell'adulta cade rumorosamente sul pavimento.

   
 
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