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Autore: Miki93    06/07/2009    4 recensioni
-Sei la ragazza più decisa che io conosca, lo sai?-, sorrise, per la prima volta quella sera, -E vorrei tanto poter tornare indietro e correre ai ripari-, sussurrò, delicatamente. << La sua mano mi sfiorò la guancia. Quel gesto così semplice mi fece sobbalzare. Da dove proveniva tutta quella gentilezza? Perchè proprio in quel momento in cui ero così fragile? Mi fece desiderare di stringerlo a me. Quella dolcezza mi sorprese >>. -Vorrei dirti che ti amo... ma sarebbe un tradimento verso il mio ragazzo-, sussurrai, le lacrime che mi rigavano il volto. -Lo so-, disse e mi abbracciò, -lo so. Tu lo ami-, disse. -Si-, risposi in un sussurro. Ed ero sincera.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Telefonate

 

 

 

 

 

 

 

 

La giornata scolastica non fu pesante come pensavo.

Luca mi aveva aiutata moltissimo con la lingua italiana e mi era già molto simpatico.

Certo, la sua fortuna più grande era di essere il contrario di quel maleducato di Stefano Esposito!

Quell’antipatico non aveva fatto che prendermi in giro per tutta la giornata, persino ad alta voce e davanti ai professori, i quali non si erano stupiti più di tanto.

Allora era veramente maleducato con tutti.

-Lascialo perdere, Stefano! É fatto così! Di rado è dolce e gentile. Forse solo con Stella, la sua migliore amica. Ma poi basta-, mi aveva detto Luca.

Stella... era la ragazza che lo aveva salutato quella mattina.

Be’, non mi era parso che fosse molto gentile con lei.

-Ciao, tu sei Jenny?-, mi salutò una ragazza dai capelli neri e gli occhi marroni, durante la ricreazione.

-Ehm, Julie!-, corressi.

-Ah, scusa! Piacere, io sono Angela!-, mi porse la mano. Aveva davvero un bel sorriso.

-Piacere di conoscerti, Angela-, le strinsi la mano.

-Allora, tu vieni dal New England, eh?-.

-Ehm, New York-, la corressi nuovamente.

-Ah, scusa-, ripeté lei.

-Niente, figurati!-, dissi io, irritata.

-E... vivi dalle Suore, vero?-, chiese, soffocando una risata.

Inarcai un sopracciglio.

-Mi stai prendendo in giro, per caso?-, le chiesi.

-No! In verità, avevo ascoltato la presentazione della professoressa, ma Stefano mi ha detto di dirti queste cose... scusami! Ma non te la prendere! Era uno scherzetto da niente-.

Solo a sentire il nome di quel bifolco mi venne la pelle d’oca.

Il mio nervosismo aumentò di parecchio!

-Be’, dì al tuo Stefano che certi scherzetti su di me non hanno effetto!-, risposi cercando di mantenermi tranquilla.

-E vedi di starmi lontana-, aggiunsi gelida.

Lei cambiò totalmente aspetto, incenerendomi con lo sguardo.

-Sai, Americana, non ti conviene metterti contro di me... o contro Stefano! Sei appena arrivata, decidi da che parte stare! Ma ti do un consiglio da amica: cerca di non rovinarti il resto dell’anno frequentando i ragazzi sbagliati. Chiaro?-.

Ressi il suo sguardo e mi avvicinai a lei.

-Io dei tuoi consigli non me ne faccio niente. Soprattutto perché non sei mia amica! E adesso, se vuoi scusarmi-, le dissi facendole segno di andarsene.

Si spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio e poi se ne andò.

Un applauso partì alle mie spalle.

Mi voltai e vidi due ragazze. Le avevo notate verso gli ultimi banchi.

La prima aveva la pelle bianca come il latte, era bionda e con gli occhi verdi.

La seconda era più scura di carnagione, dai capelli neri e gli occhi marroni scuri.

-Complimenti-, disse la prima.

-Non capita tutti i giorni che qualcuno tenga testa ad Angela-, continuò la seconda.

-Be’, non mi lascio influenzare dalle minacce-, risposi sicura.

Sorrisero e mi si avvicinarono lentamente.

-Io sono Alessandra, piacere!-, disse la prima, porgendomi la mano.

-Piacere, Julie-, risposi cortese.

-Io, Valeria!-, aggiunse la seconda, salutandomi con un cenno della mano.

-Non siete tifose di Angela?-, chiesi ironica.

-No, non facciamo nemmeno parte del fan club dedicato a Stefano-, rispose Alessandra.

Non potevo credere alle mie orecchie.

-Come? Stefano, quel maleducato, ha un suo fan club?-.

-Già! Dall’anno scorso! É stata proprio Angela a fondarlo! Non che a Stefano importi molto. Sta sempre per i fatti suoi-, disse Valeria.

-Se si comporta male con gli altri... è normale che stia sempre solo-, aggiunsi acida, ripensando al nostro incontro.

-Si, forse hai ragione-, esclamò Alessandra, pensierosa.

 

 

 

All’uscita trovai mia madre ad attendermi.

Sperai che mio padre non le avesse riferito le terribili cose che avevo detto quella mattina, su di lei... e anche sul resto del trasloco.

Entrai e chiusi la portiera senza proferire parola.

-Come è andato il primo giorno, Julie?-.

Sospirai di sollievo. Forse, avrebbe aspettato ancora un po’ prima di farmi la predica.

-Bene. Ho conosciuto delle persone simpatiche-, risposi, decidendo di lasciar stare le bestemmie che avevo pensato su Stefano.

-Ah, sono contenta. Con la classe ti trovi bene? E gli insegnanti?-.

-Si, mamma, tranquilla, va tutto bene! Ho già fatto amicizia con alcuni compagni di classe. E gli insegnanti non sono niente male. Mi sembrano molto disponibili-.

-Devono essere disponibili! Soprattutto con te. E la lingua? Vedo che stai migliorando!-.

-Si, il mio compagno di banco mi ha aiutata molto. Si chiama Luca Mancini-, risposi.

-Oh, bene! Menomale che hai trovato dei compagni gentili! Tutto questo ti aiuterà molto ad adeguarti al trasloco. Ah, a proposito del trasloco, tesoro... poco prima che ti venissi a prendere mi ha telefonato tuo padre-.

Ecco, lo sapevo! Non mi aspettava niente di buono, così decisi di passare subito alla difesa.

-Mamma, mi dispiace! Non volevo! Non penso veramente quello che ho detto-.

-Oh, si che lo pensi. Eccome-, rispose lei.

Abbassai lo sguardo, dispiaciuta.

-Mi dispiace, mamma. Non volevo-, dissi.

-No, non hai niente di cui scusarti. Perché quelle cose le penso anch’io! Certo, sono molto contenta per tuo padre... ma nemmeno per me è stato facile. E voglio darmi da fare!-.

-Darti da fare? Che intendi?-.

-Be’, non mi è mai piaciuto fare la casalinga! Voglio trovare un lavoro, anche se immagino che non sarà facile! Ma ci posso provare!-.

-Ah... ehm... si, sono d’accordo-, risposi imbarazzata.

-Bene! Adesso che ci siamo chiarite... com’è questo Luca Mancini?-, mi chiese lanciandomi un’occhiata maliziosa.

Abbassai nuovamente lo sguardo, imbarazzata.

Quasi quasi, preferivo la predica!

-Mamma! Dai!-, dissi.

-Cosa c’è? Forza, dimmi com’è fatto! É carino? Gentile? Che voti ha a scuola?-.

-Smettila, mamma! É carino, si, e anche molto gentile! Ma non ti dico altro!-.

Non che mi stesse ascoltando molto. Già vagava con la fantasia.

-Mmm, hai detto che ti ha aiutata molto con la lingua... se è così, deve essere bravo a scuola! Si, ne sono certa!-, esclamò tra se e se.

Mi voltai, seccata. Sempre la solita storia. Tutte le volte che nominavo un ragazzo, chiunque fosse, lei ricominciava a fantasticare su come fosse.

-Mamma, ma che ne puoi sapere? L’italiano è la sua lingua madre, è normale che lo sappia parlare!-, dissi.

-Domani me lo devi far vedere-, continuò imperterrita, ignorandomi.

-Cosa?-, esclamai sbigottita.

-Si! All’uscita! Devo vedere che faccia ha! Capirò tutto su di lui in un batter d’occhio!-.

-Ma... ma, mamma! No! Scordatelo!-.

-Oh, tesoro, non ti sto mica chiedendo di presentarmelo! Voglio solo vederlo!-.

-E sia! Ma la dovrai smettere di farmi domande!-.

-Va bene, va bene!-.

-E non dirlo con quel tono! L’ho conosciuto solo oggi-, dissi esasperata!

-Si, l’hai conosciuto solo oggi! Ma è l’unico di cui hai fatto il nome!-, esclamò con tono melenso.

-Mamma, sai bene come sono fatta!-, dissi.

-Si, ma un giorno o l’altro ti innamorerai anche tu! E scommetto che il tuo primo amore, sarà proprio questo Luca!-.

-Mamma!-, urlai, -ma che ne sai? Smettila! Certo, meglio Luca che Stefano-, mugugnai tra me e me.

-Stefano? E chi è Stefano?-, mi chiese tutta eccitata, di nuovo quello sguardo malizioso nei suoi occhi.

Oh, no, cosa diamine avevo combinato?

-Nessuno! Solo un maleducato, rozzo, antipatico ragazzo della mia classe!-, risposi, trattenendomi.

Quando mi arrabbiavo non andavo molto per il sottile.

-Oh, già mi è simpatico-, esclamò.

-Mamma, mi hai sentita? É tutto il contrario di Luca!-, dissi, pur sapendo che sarei stata ignorata! Invece, con mia grande sorpresa, rispose inarcando un sopracciglio.

-Infatti, ti ho detto che sarà Luca il tuo primo amore!-.

-Mamma, smettila! Nemmeno lo conosci! Nemmeno io lo conosco! Non metterti a fantasticare come al tuo solito... che poi ci rimani sempre male!-.

-Sei tu quella che mi ci fa rimanere male! Devi imparare a fidarti un po’ di più dei ragazzi! Mica è detto che sono tutti uguali!-.

-Si, si, dicono tutti così... e poi...-, sbraitai.

-Certo, tu il tuo grande amore già ce l’avevi! Che peccato averlo abbandonato così-, disse con aria amareggiata.

La guardai scettica. Tanto valeva stare al gioco.

-E chi sarebbe stato il mio grande amore?-.

-Ma che domande! Matt, no?-.

Matt. Matt. Matt.

-Mamma... quanto costano le chiamate all’estero?-.

-Oh, tranquilla, abbiamo una tariffa vantaggiosa! Fatta apposta per te! Stasera potrai parlare con lui-, rispose guardandomi negli occhi.

-Non mi guardare così! Matt... è stato il mio migliore amico! Niente di più-, dissi imbarazzata.

-Se fossimo rimasti a New York, però, sarebbe sicuramente diventato qualcosa di più-, sussurrò.

-Smettila-, esclamai, pur sapendo che aveva perfettamente ragione.

Peccato che non fossi più a New York.

Perciò, qualunque sogno avessi, avrei dovuto rinunciarvi!

 

 

 

Sei ore di differenza passavano fra New York e Roma.

Per essere certa che Matt si trovasse a casa, dovetti aspettare le 21.00 per chiamarlo!

-Ehi, Matt, come va lì?-, chiesi.

-Bene, Jul, tranquilla! Ce la caviamo! Anzi, a dirla tutta, non ci manchi nemmeno un po’-, rispose lui, ironico.

-Scemo!-.

-Dai, Jul, non te la prendere! Dico tanto per sdrammatizzare! Ci manchi tanto! Lauren, non si è ancora ripresa, Kirsten, non sa più a chi chiedere consigli sui ragazzi e Michelle non trova una compagna adatta per lo shopping! Per non parlare di John, Paul e Brad. Sono tutti andati fuori di testa!-.

-E tu?-, chiesi. Mi importava molto di più cosa facesse lui.

-Io... be’, io cerco di tirare su il morale alle altre!-.

La risposta era un po’ deludente, ma decisi di continuare.

-Mi mancate tutti-, dissi.

-Lo so, anche tu ci manchi! Soprattutto a me-, rispose.

Sorrisi e mi rilassai, sdraiandomi sul letto.

-La scuola? Ti trovi bene? É difficile?-, mi chiese a raffica.

-Calmo, adesso ti spiego tutto con calma! Be’, la scuola non è difficile come temevo, e i compagni non sono niente male! Alcuni...-, dissi agitandomi.

-E gli altri? Tanto antipatici?-, mi chiese, intuendo qualcosa.

-Due in particolare! Li detesto! E li ho conosciuti solo oggi!-, sospirai esasperata.

-Dimmi tutto! Aspetto tanti bei gossip da raccontare agli altri! Soprattutto alle ragazze!-.

-Scemo! Comunque, si chiamano Stefano e Angela! Stefano è di un’antipatia assoluta! Non lo sopporto, veramente! E si comporta acidamente con tutti! É un gran maleducato! E Angela, poi! Gli ha fondato un fan club, capisci? Un fan club! Dio, non riesco a capire cos’abbia in testa certa gente!-.

Matt scoppiò a ridere. Non era la stessa cosa confidarsi per telefono. Ma era qualcosa.

-Non c’è niente da ridere! Ci sto pure in classe insieme, capisci? Li dovrò sopportare per il resto dell’anno... e se mi va male, per altri due! Accidenti! La mia solita fortuna!-.

-Dai, Jul, calmati! Ce la farai, come hai sempre fatto! Te la caverai alla grande, ne sono certo!-.

-Prima me la cavavo, perché c’eri tu al mio fianco... adesso sono sola!-.

-Non sei sola! Per quanti chilometri ci possano separare, noi due saremo sempre uniti! E poi, non hai bisogno di me per tenere testa a due bulletti-.

-Ma ho bisogno di te per sopravvivere a tutto questo!-, sussurrai.

In realtà, avevo un po’ paura a farmi sentire.

Non avevo la minima idea di quale potesse essere la sua reazione.

-Si, lo so!-, rispose con tono rassegnato, -ma sei abbastanza forte da provarci!-.

Avrei voluto chiedergli qualcos’altro, ma decisi di fermarmi lì.

Cambiai abilmente discorso, in modo da non dover interrompere la telefonata in modo brusco.

Chiacchierammo per due ore, rivangando i vecchi tempi e prese in giro.

Ma tutte le cose belle finiscono, e così, a malincuore, dovetti salutarlo.

-Stammi su, Jul! E inviami almeno un e-mail a settimana! Devo sapere cosa ti accade!-.

-Contaci, Matt! Ci sentiamo presto! Ti voglio bene!-.

-Anch’io ti voglio bene, my best friend!-.

Sorrisi e gli lanciai un bacio immaginario.

-Salutami gli altri-, dissi infine.

-Contaci! Mi faranno mille domande! Almeno ho degli argomenti nuovi di zecca!-.

-Bravo! Ma non esagerare! Allora... a presto!-.

-Si, ci sentiremo presto! Ti voglio tanto bene, Jul-, poi riattaccò.

Rimasi qualche istante a fissare il telefono.

“Anche io ti voglio tanto bene, Matt. Più di quanto immagini”.

 

 

 

 

 

 

*Spazio Autrice*

 

Bene, spero che anche questo terzo capitolo vi sia piaciuto!

Nel prossimo verrà svelata una parte del carattere di Stefano!

Ed ora i ringraziamenti alle mie tre recensioniste, xD:

 

Saku_Cele: Sono contenta che la mia fic ti piaccia^^ Spero che continuerai a seguirmi!

Kiss kiss

 

SweetCherry: Sono contenta che continui a leggere la mia fic^_^

Non preoccuparti, molto presto conoscerai il vero carattere di Stefano... e anche quello di Luca^^ Grazie!

Kiss kiss

 

Sabrina91: Amoreee, ma anche io ti adoro^^ Come farei senza di te? La mia recensioni sta per eccellenza! Merci per i complimenti alla mia fic^^

Molto presto dovremmo sentirci... anche perché mi devi raccontare ogni più piccolo particolare di ieri sera, xD

Tvttttttttttttt, La tua Sorellina!

Kiss kiss

 

 

Poi, un ulteriore ringraziamento a chi ha aggiunto la mia fic ai seguiti:

- LallaYeah

- mora1992

- SweetCherry

 

E a chi ha avuto il coraggio di inserirla fra i preferiti:

 

- nene_cullen

- pirilla88

- Sabrina91

 

Grazie a tutti^^

Spero che continuerete a seguire e a recensire!

 

Kiss kiss

**Miki**

 

 

 

 

 

 

 

  
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