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Autore: JAPAN_LOVER    29/06/2018    1 recensioni
AVVERTENZE: Questo è il sequel crossover di "Che sia ormai tempo di cogliere la mela?" e "Catturato nei suoi occhi".
*
Dopo 10 mesi dalla conclusone dell'ultimo caso, L, Haruka, Matsuda Quillsh e Ayumi partono per un week-end rilassante a Karuizawa. In Hotel incontrano Conan Ran e Goro, ma anche Eri Kisaki e i suoi colleghi. Quella che doveva essere una tranquilla vacanza all'insegna di relax, viene sconvolta da un nuovo caso di omicidio.
Inoltre, c'è qualcosa che turba Haruka e che sembra mettere nuovamente in dubbio l'amore tra lei e il detective migliore del mondo.
Riusciranno a uscirne tutti indenni anche questa volta?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Nuovo personaggio, Tota Matsuda
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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UN'ALLEGRA COMPAGNIA


Haruka era rientrata in camera con i teli colorati, appena acquistati.
Si stupì molto nel trovare L già nelle braccia di morfeo. Il detective dormiva profondamente, in posizione fetale e con il pollice fra le labbra. Lei sapeva perfettamente che, quando si addormentava in quella posizione, significava che il suo compagno era veramente stanco. Dubitando che un viaggio di sole cinque ore avesse potuto metterlo KO, dedusse che molto probabilmente quella notte, mentre lei dormiva nel loro letto, il grande detective aveva ceduto alla tentazione del richiamo del suo lavoro.
Spero che tu abbia ceduto solo a quel tipo di tentazione, amore. Lo spero davvero tanto… sospirò lei, tristemente.
Haruka resistette alla tentazione di baciare le sue candide gote e andò a disfare i bagagli. Poi, stanca anche lei, si distese sulla sua parte del letto. Le sarebbe tanto piaciuto dormire, approfittare di quel po’ di tranquillità che la creatura dentro di lei le concedeva, ma non ci riuscì. O meglio, non glielo permisero i suoi pensieri tumultuosi.
Quindi, attese che di facessero le 7 PM per svegliare l’uomo pallido e rachitico che dormiva al suo fianco. Haruka notò che da quando il detective aveva smesso di lavorare a tempo pieno, le sue occhiai si erano leggermente ridotte, anche se probabilmente quelle ombrature non sarebbero mai scomparse del tutto dal suo bel viso diafano. Lei gli di avvicinò e, con teneri e amorevoli baci, lo riportò alla coscienza.
“Hey… – sussurrò lei, continuando a baciarlo fino a scendere sul collo – svegliati”
Il detective si stropicciò gli occhi con i palmi delle mani. Si era svegliato con un leggero mal di testa, visto che non era abituato a dormire così tanto. Poi, senza ricambiare la stessa delicatezza, si voltò verso Haruka e si avventò sulle sua labbra per un lungo e dirompente bacio appassionato.
“Non dirmi che dobbiamo già scendere a cena!” brontolò lui, in tono di protesta.
“Invece si! – rispose lei, divertita – e se non ci sbrighiamo, arriveremo anche in ritardo!”
Haruka si alzò lentamente dal letto e andò a prendere dall’armadio i vestiti che aveva già scelto di indossare: un pantalone di lino e una camicina premaman blu.
Pigramente, il detective rimase a letto.
“Ho un gran mal di testa!” mormorò lui, arruffandosi i capelli perennemente disordinati.
“E’ perché non sei abituato a dormire per più di tre ore di seguito! – disse lei, quasi con tono di rimprovero – comunque ho delle bustine per il mal di testa in borsa!”
Gli occhi di L erano fissi sulla schiena nuda di Haruka, intenta a cambiarsi. Il detective balzò giù dal letto e raggiunse la sua compagna. L’abbracciò da dietro, cogliendola di sorpresa, e cinse il suo ventre ormai tanto gonfio. Lei sussultò ancora di più quando sentì provenire una reazione da dentro.
“Hai sentito anche tu?” domandò lei. Era sempre un’emozione fortissima quando sentiva scalciare.
Lui annuì, increspando le labbra in un sorriso. Grazie ad Haruka, L aveva imparato a fare i conti con i suoi sentimenti, ma si sentiva sempre impreparato quando si ritrovava a dover gestire emozioni intense come quelle.
“Devo farti vedere una cosa…” disse lei, con il cuore gonfio di gioia.
Haruka sciolse la presa di L, finì di vestirsi e cominciò a rovistare nella sua borsa. Tirò fuori un foglio e lo porse al detective.
L afferrò fra le dita quella che era chiaramente un’ecografia ostetrica.
“Guarda, questa volta si vede benissimo: è una femmina!” disse lei, trepidante di felicità.
Il sorriso del detective si dileguò in un istane, quando in fondo al referto lesse la data.
“Ma la visita non era stata fissata per martedì prossimo?” osservò lui, senza staccare gli occhi dalla sua bambina.
Il detective era visibilmente deluso. Non si era perso neanche una visita, fino a quel momento.
“Scusami, ma la segretaria del dottor Araide ha telefonato mercoledì per chiedere di anticipare l’appuntamento – spiegò lei, dispiaciuta – il dottore la prossima settimana dovrà andare fuori città per problemi di famiglia. Quel giorno ho provato a telefonarti, ma eri irraggiungibile…”
Il detective si morse le labbra e posò l’ecografia sulla scrivania di mogano lì di fianco. Ad Haruka non sfuggì l’espressione corrucciata di L e questo fece suonare ancora più rumorosamente i campanelli di allarme di Haruka.
Lei deglutì, cercando di ripristinare la salivazione.
“Ma non importa, è andato tutto bene – si affrettò a dire lei – sicuramente avrai avuto i tuoi impegni”
“Niente che non avrei potuto rimandare per lei!”
Quando L pronunciò ‘lei’ ad Haruka si strinse il cuore. Avrebbe tanto voluto approfittare di quell’occasione per chiedergli dove fosse sparito il mercoledì prima, quando era uscito ed era rimasto irrintracciabile per tutta la giornata, ma non ci riuscì. Non ebbe la forza necessaria.
Sono solo una vigliacca! si rimproverò amaramente.
“Non farlo più – le disse L, abbracciandola teneramente – promettimi che la prossima volta mi avviserai! Non voglio perdermi nessun’altra visita”
Lei si avvinghiò a lui, faticando molto per tenere a bada i condotti lacrimali. In quella stretta, Haruka percepì tutto il calore corporeo e umano del suo detective, eppure c’era qualcosa che – al di là del semplice sospetto e della semplice paranoia – le annunciava la presenza di un’altra.
Haruka racchiuse fra le mani il viso di L e lo baciò lungamente, prima di liberarsi dalla sua presa.
“Vado a vedere a che punto sono Matsuda e i ragazzi – disse lei, incurvando le labbra in un tenue sorriso, nonostante avesse voglia di piangere – tu intanto preparati!”
Il detective indossava ancora i vestiti pregni del viaggio. Se ne liberò e si infilò nel box per una bella doccia fresca e rigenerante. L era rimasto molto deluso per essersi perso la visita ginecologica di Haruka, ma aveva smorzato il discorso relativo alla sua assenza da casa di quel mercoledì. Fu grato del fatto che anche Haruka non avesse voluto approfondire l’argomento.
Spero solo che quell’impiastro di Matsuda tenga la bocca chiusa! – sospirò lui, insaponandosi nervosamente – sarebbe capace di mandare tutto a monte, proprio ora!
Il detective, fino a quel momento di buonumore, si irrigidì. Gli seccava molto l’idea che la sua sorte dipendesse da qualcuno, figuriamoci se quel qualcuno che conosceva il suo segreto era proprio Matsuda.
***
***
***
All’uscita dall’ascensore, Quillsh e Ayumi corsero verso la sala ristorante, precedendo Haruka, L e Matsuda.
“Ho una gran fame” sospirò il poliziotto.
Anche Haruka aveva molto appetito. Dall’inizio della gravidanza, proprio come era durante la gestazione di Quillsh, aveva una perenne voglia di dolci.
L, sempre molto taciturno, affondò le mani nelle tasche dei suoi pantaloncini scuri e seguì Haruka e Matsuda nella sala ristorante.
Dal fondo della sala, Ran fece loro cenno di raggiungerli. Quillsh e Ayumi si erano già seduti al lungo tavolo, accanto al piccolo Conan.
“Buonasera, abbiamo detto al cameriere che siamo insieme – disse loro, la liceale con un entusiasmo – così hanno unito i nostri tavoli!”
“Ma è fantastico!” commentò Matsuda, accarezzandosi la nuca.
Quindi, il poliziotto andò a sedersi accanto a Ran e i bambini.
“Ran, che pensiero gentile!” esclamò Haruka, prendendo posto, insieme a L, di fronte a Eri e a Goro.
L’avvocato e il detective con i baffi consultavano il menù, cercando in tutti i modi di evitarsi. La tensione fra i due era veramente palpabile.
“Haruka, ti sei riposata abbastanza?” domandò Eri, con apprensione.
La ragazza castana si accarezzò delicatamente il pancione e annuì.
“Si, grazie – le assicurò, piena di gratitudine – il viaggio non è stato poi così faticoso!”
“Inoltre, bisogna ammettere che Ryuzaki ha una guida molto rilassante – sopraggiunse Matsuda – durante il viaggio ho dormito come un bambino!”
L increspò le labbra in un sorriso, senza alzare gli occhi dal menù che stava consultando. Ormai si era rassegnato alla presenza del poliziotto.
“Già, lo stesso non si può dire di te, Goro – disse Eri, con una punta di sarcasmo – caro, se vogliamo parlare per eufemismi, la tua guida è a dir poco emozionante!”
“Cosa vorresti insinuare?” sbottò il detective al suo fianco.
“Che alla guida non ti affiderei neanche la busta della spesa!” rispose seccamente l’avvocato.
Il detective con i baffi stava per reagire ma, qualunque fosse stata la sua risposta, fu interrotta dall’arrivo di Saku e gli altri due colleghi di Eri: Ritsuko e Teru.
“Guarda che bella sorpresa – esordì Saku, facendo un cenno di saluto con la mano – noto con piacere che ci siamo già tutti!”
“Da quel che vedo anche la regina in persona si trasforma in una donna normale quando si trova davanti a suo marito!” commentò l’avvocato Ritsuko Usui, una donna con gli occhi chiari e i capelli corti e neri come la pece.

Nome: Ristuko;
Cognome: Usui;
Sesso: femminile;
Età: 32 anni;
Professione: avvocato;

“Ristuko!” esclamò Eri imbarazzata a quelle parole.
Saku, Ritsuko e Teru, si sedettero al tavolo andando ad occupare i tre posti rimati vacanti.
“Per caso, ha detto regina?” domandò Matsuda, un po’ perplesso da quel nomignolo.
“Come, non lo sapete? – rispose l’avvocato Teru Odagiri, un uomo sulla quarantina con i baffi, i capelli radi e gli occhiali dalla montatura quadrata – questa donna è così potente in tribunale che nessuno osa contrastarla. I giudici restano basiti dalla sua eloquenza. Sarà per questo che è soprannominata la regina del foro!”

Nome: Teru;
Cognome: Odagiri;
Sesso: maschile;
Età: 41 anni;
Professione: avvocato;

Eri si sentì avvampare. Era tanto sicura nel suo lavoro quanto restia nel ricevere complimenti.
“Volete smetterla con questa storia? – brontolò lei, facendosi paonazza in volto – solo voi mi chiamate in quella maniera!”
“Se fossi in te non ne sarei così tanto sicuro – sopraggiunse Saku, strizzando l’occhio, divertito dalla genuina modestia di Eri – ho sentito dire da qualche procuratore che in aula, con l’avvocato Kisaki, si sentono come se fossero traditori che sfidano la loro regina.”
Goro e Conan sospirarono: non avevano dubbi, conoscendo i metodi persuasivi e irruenti di Eri. Se nel lavoro si comportava esattamente come nel privato doveva essere proprio una despota.
Credo di capire come si sentano quei procuratori . Poverini’ sogghignò il bambino con gli occhiali.
“Ma adesso sei tu la nostra regina – replicò Teru, rivolgendosi bonariamente a Ritsuko – dopo che hai portato quella famosa causa alla corte suprema, hai dominato nel processo di primo e secondo grado”.
Per un attimo, un sorriso compiaciuto sembrò illuminare il volto dell’avvocato con i capelli corti e corvini:
“Macché! – replicò Ritsuko, avvinghiandosi a Eri, che le sedeva di fianco – chiunque avrebbe potuto vincere quella causa , questo non mi rende certo paragonabile alla nostra regina Eri”
“Ritsuko….” sospirò l’avvocato Kisaki, imbarazzata.
“Allora – tagliò corto Ritsuko, cambiando argomento e rivolgendosi al resto del gruppo – vi va di andare in barca domani? Pensavamo di raggiungere le isole Kyoko Maki, un piccolo arcipelago qui vicino”
Teru spiegò ai presenti che le tre isolette, situate al largo di Karuizawa, erano rocciose e, tuttavia, piene di una rigogliosa vegetazione. I turisti erano soliti visitarle con le imbarcazioni, addentrandosi nelle grotte la cui bellezza era straordinaria.
“Perché no? Tanto non ho niente in programma!” commentò Goro, che in verità era partito senza essersi informato su cosa potesse visitare.
“Io ci sto! – eruppe Matsuda, con entusiasmo rivolgendosi poi ai bambini – ragazzi sembra divertente, che ne dite?”
“Io voglio visitare le grotte di Kyoko Maki! – disse la piccola Ayumi – Quillsh, andiamo anche noi?”
“Si, per me va bene!” rispose il bambino con la folta e scompigliata capigliatura corvina, stringendosi nelle spalle .
“Aggiudicato, allora!” concluse il giovane poliziotto.
A quel punto, Eri incrociò le spalle e puntualizzò:
“Andate pure, io passo volentieri, grazie!”
“E perché mai dovresti rimanere qui?” biascicò Goro.
“Perché non sono venuta per fare la turista – replicò Eri stizzita – voglio solo rilassarmi e prendere un po’ di sole, chiaro? E poi a te che importa?”
Haruka trattenne una risatina divertita. Le parse subito evidente che il detective Goro fosse rimasto deluso del fatto che la sua cara ex-moglie non avesse aderito all’idea della gita. Prima che il detective con i baffi potesse rincarare la dose con una delle sue risposte sgarbate, Haruka intervenne timidamente:
“Rimango anch’io con l’avvocato Kisaki!”
“Ma come?” protestò Matsuda, un po’ deluso.
A quel punto L depose il menù sul tavolo e accarezzò la mano di Haruka, sotto il tavolo. Lei, la strinse di rimando.
“Haruka ha ragione, Matsuda – intervenne il detective – se non dovesse sentirsi bene quando siamo a largo sarebbe un guaio. Vorrà dire che resterò qui anche io!”
“No, va pure con Matsuda e i ragazzi! – lo esortò Haruka – ci sarà Eri a farmi compagnia!”.
Prima di partire si era informata sulle isole di Kyoko Maki, erano uno spettacolo della natura. Sarebbe stato un peccato se anche L se le fosse perse.
“Già, non è sicuro affidare i ragazzi a Matsuda…” convenne L ad alta voce, accarezzandosi pensosamente il mento.
“Ryuzaki, guarda che ti ho sentito!” piagnucolò il poliziotto, offeso.
Tutti scoppiarono a ridere. Il povero Matsuda era famoso per la sua inaffidabilità.
“Allora è deciso! – esultò Ristuko, congiungendo le mani con entusiasmo – abbiamo già affittato un motoscafo giù al molo, ci troviamo in spiaggia domani mattina alle 9! Sarà divertente”
***
***
***
CIAO A TUTTI!
RIECCOMI. SCUSATE IL RITARDO, MA ULTIMAMENTE SONO MOLTO INCASINATA. CERCHERO’ DI AGGIORNARE APPENA POSSIBILE CON UN NUOVO CAPITOLO ANCHE ‘THE LIAR GAME’!
QUESTO CAPITOLO E’ SERVITO PREVALENTEMENTE A INFITTIRE IL MISTERO SU L & HARUKA – risatina diabolica – E SOPRATTUTTO A PRESENTARE I NUOVI PERSONAGGI.
NELL’EPISODIO DI DETECTIVE CONAN CHE MI HA ISPIRATA I COLLEGHI DI ERI ERANO 4, QUI PER COMODITA’ ED ESIGENZE DI COPIONE SONO 3. INOLTRE, NELL’ANIME NON FANNO NESSUNA ESCURSIONE IN BARCA E LE ISOLE DI KYOKO MAKI NON ESISTONO, MA SI ISPIRANO ALL’ISOLA DI DINO E ALL’ISOLA DI CIRELLA (IN CALABRIA). SE FATE UNA RICERCA SU GOOGLE POTETE VEDERE ANCHE LA GROTTA AZZURRA, E’ VERAMENTE UNO SPETTACOLO.
NEL FRATTEMPO VI RINGRAZIO DI CONTINUARE CON PAZIENZA A SEGUIRMI! < 3
A PRESTOOO,
JAPAN_LOVER < 3
   
 
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