Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: cin75    30/06/2018    5 recensioni
Fantasmi.
Una casa. Un messaggio misterioso.
Fantasmi.
Foto e nomi del passato. Una richiesta di aiuto.
Fantasmi.
L'ennesima caccia. L'ennesimo viaggio. I Winchester sono ancora on the road!!!
Genere: Malinconico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAP. 4

Sam alza la testa timoroso. Ha quasi paura di rivolgere lo sguardo a quella voce che gli è mancata come l’aria e anche se da anni lei non c’è più, giorno dopo giorno si è costretto ad ignorare quel senso di apnea che ha continuato a sentire in fondo all’anima.

“Sam!” lo chiama, la presenza. “Sam...guardami. Guardami, amore mio!” e solo quando quelle parole così dolci gli accarezzano le orecchie e il cuore, il giovane cacciatore si convince a guardare.

E la vede. Bella come ricorda. Il viso dolce come dolcemente lo guardava ogni volta che si vedevano. Il sorriso amabile che gli rivolgeva ogni volta che lui le si mostrava timido e insicuro. Le sue mani piccole e affusolate. Quelle stesse mani che adorava stringere tra le sue e che nella notte, quando a volte, gli incubi lo affannavano, pronte gli portavano conforto.

“Jess!”

“Sì, Sam. Sono io.” lo rassicura.

“Amore...” fa il giovane tirandosi su lentamente, timorosamente mentre le mani di Jessica sembrano volerlo aiutare. “...ma come? Perché???…..Perchè sei qui? Perché non sei...in pace?!” chiede con un velato senso di colpa che si manifesta con un amaro: “Mi dispiace...mi dispiace. Dio!! amore mio, quanto mi dispiace!”

“Lo ero. Io ero in pace, Sam. Ma qualcosa mi ha portato qui. Mi ha riportata indietro. Tu...tu, Sam, mi hai riportata indietro!” lo spiazza decisamente.

Sam strabuzza gli occhi. Incredulo.

“Come….io?”

“Amore mio. Tu continui a sentirti in colpa per la mia morte!” cerca di spiegargli la presenza amata.

“E’ colpa mia, Jess. Sei morta perché io sono partito, perché ti ho lasciata sola e Brady...” diventando furioso al solo nominare il finto amico. “...lui ha potuto...lui ti ha uccisa!” ammette con doloroso astio. “Non sarei dovuto andare via. Non avrei dovuto seguire Dean.” dice ancora.

“Incolpi tuo fratello Dean per essersi presentato alla nostra porta?!” sembra volerlo provocare.

“No! No….lui non ha colpa. Lui era spaventato e preoccupato per la sparizione di papà. La colpa è mia per averti lasciata da sola. Avrei potuto dirti di andare da una amica, di non stare da sola.” dice e prende fiato, come se avesse messo in ordine altri pensieri, altre consapevolezze. “Jess...io ho sempre saputo cosa c’era là fuori, nel buio. E quando Dean è venuto a casa nostra , quella notte, avrei dovuto sapere che quel buio mi stava raggiungendo di nuovo e che se raggiungeva me, avrebbe raggiunto anche te e quindi avrei dovuto ...”

“Fare cosa, Winchester?...mettermi sotto una campana di vetro?” gli suggerisce seria.

“Jess...”

“Brady o qualcun altro come lui, mandato da chi mandò lui, avrebbe trovato il modo di mandarla in frantumi.”

“No, se io fossi stato lì con te!” quasi urlò Sam, frustrato da quella sorta di convincimento a cui vuole piegarlo il fantasma.

Jessica sospira profondamente, quasi come se respirare per lei fosse ancora una cosa naturale, ma vedere lo struggimento in quello che fu il suo grande amore, le fa comunque male.

“Sammy….amore mio.” lo richiama amorevolmente. “Mi conosci….mi hai sempre conosciuta molto bene e sai che difficilmente io avrei accettato di essere una di quelle ragazze “io sto zitta, parla l’uomo!”!!”

“Oddio!! No...decisamente non sei tu e non lo saresti mai stata!” replica sorridendo , Sam.

“E allora, per quanto tempo credi che tu, anche aiutato da Dean, avresti potuto cambiare il mio destino?!” domanda sconvolgendolo definitivamente. "Il tuo destino!" asserisce dolcemente severa.

E in quel momento di sconcerto, nella mente del giovane, miriadi di flash davano sostanza a quel semplice suggerimento dell’eterea presenza. Se Jess non fosse morta, lui non avrebbe seguito Dean. Insieme a lui, non avrebbe salvato altre vite, non avrebbero trovato John. E John non avrebbe potuto salvare la vita di Dean e lui non avrebbe avuto quel legame così forte con il maggiore e ancora ancora ancora, fino all’Apocalisse, Lucifero , Amara e tutto il resto.

“Jess...eri così giovane. Morire non è stato giusto. Avrei guadagnato tempo! Mi dispiace...”

“Sarebbe stato un sopravvivere e non un vivere, per me, Sammy!”

“Amore...” la richiama amareggiato.

“Smettila di sentirti in colpa per me, Sam Winchester. Io non ti do la colpa della mia morte, non dartela tu. Dammi pace, amore mio. Dammi pace!” e questo glielo disse quasi con un tono stanco.

Sam, colpito da quella richiesta così sentita, chiude gli occhi e sembra che se la stia imprimendo nel cuore perché è sul cuore che si porta la mano. Perché è sul cuore che l’incorporea mano di Jess è poggiata.

“Ti amo, Jessica Lee Moore. Ti ho sempre amata e ti amerò per sempre!” sussurra, guardandola negli occhi, con quella dolcezza e quell’amore che Jessica ricorda perfettamente. E sorride. Gli sorride.

“E io amo te, Samuel Winchester. E ti amerò per sempre.” e mentre pronuncia quella promessa, una luce soffice e delicata l’avvolge.
Poco dopo un forte tonfo fa tremare la camera, mettendo in allarme il cacciatore. Subito dopo, una calma quasi surreale.

Sam, socchiude gli occhi a quella luce e ancora intimorito da quella sorta di terremoto ma quando riesce a mettere di nuovo tutto a fuoco, è da solo nella stanza.

Si guarda intorno. Dovrebbe sentirsi triste, affranto.

Invece , sospira sollevato, perché sente che tutto ciò che gli ha lasciato Jessica è ancora nel suo cuore, dove poco prima c’era la sua mano.

Così, recupera le chiavi della stanza e si avvia all’uscita.

Fuori riconosce alcune voci che si allarmano su una improvvisa scossa. Ma non ci bada, perché lui sa.

Quando prova a richiudere la porta , però, non ci riesce. È come se qualcosa bloccasse la chiave nella toppa.

 

“E’ inutile insistere, signore!!”

 

Sam si volta di scatto e si ritrova lo sguardo serio e compìto di August a fissarlo.

“Io….io volevo richiudere la stanza.”

“Naturalmente!” conviene educatamente, il maggiordomo. “Ma come le dicevo poc’anzi: è inutile. Una volta che la stanza è, come dire, libera, la porta non si chiude, in attesa del prossimo….ospite!” sembra quasi suggerire ironico, tendendo la mano verso il giovane , richiedendo così la restituzione della chiave.

Sam gliela consegna e fa per andare via.

“Se cerca il suo…..collega..” dice alzando le sopracciglia e cavolo!, se è ironico adesso. “..credo che lui non abbia ancora finito il suo...colloquio nell’altra stanza. Ma confido che lo sarà ben presto!” e dopo aver accennato un ossequioso inchino, si defila in uno del tanti corridoi.

 

************

 

Dean si gira di scatto quando quel saluto così familiare lo sciocca e , istintivamente, lo fa rabbrividire.

E quando è completamente voltato, il viso sorridente di Charlie lo investe in pieno lasciandolo senza fiato.

“Ciao Dean!” è il saluto di quella che fu una più che cara amica.

“Ciao...ragazzina!” risponde il cacciatore. “Allora? Fai la nerd anche dal mondo degli spiriti?” si ritrova a chiedere. “Cos’è? La tariffa post-mortem era talmente conveniente che non hai resistito e mi hai chiamato?”

“Dio!! come mi è mancata la tua ironia. Tu..mi sei mancato!” ammette lo spirito.

Poi, gli sorride più docilmente, perché vede il volto del cacciatore che ha sempre considerato come suo fratello maggiore e per cui è morta senza nemmeno pensarci, farsi serio. No! Farsi triste.

“Charlie….”

“Per favore Dean!!” lo ferma lei. “Se solo provi a dire “mi dispiace!” giuro che ti prendo a calci in culo. Fantasma o meno!!”

“Ma è stata colpa mia, Charlie. Quello che mi stava capitando in quel periodo. Il marchio. La ricerca di qualcosa che potesse annullarlo. Quello che il suo potere mi stava facendo diventare anche senza essere un demone!!” cerca di spiegarsi. “Tutto….tutto quello schifo si è abbattuto su di te. Tu hai pagato un prezzo che non avresti dovuto pagare, ragazzina!” confessa amareggiato e in colpa.

“Ed è per questo che dicesti a Sam che avresti voluto vedere lui su quella pira in fiamme?!” colpisce la presenza.

Dean strabuzza gli occhi.

Bene! Perfetto!! Ora si sente in colpa , di nuovo, anche per quello!

“Come...come fai...a….” balbetta.

“Davvero, Dean?” replica ironica. “Davvero avresti voluto Sam morto?!”

“Charlie, io non ero lucido e Sam questo lo sa.” prova a giustificare quelle parole. “Sono stato uno stronzo a dirle? Sì.” dice ancora. “Certo che si, ma Sam...Sam lui sa che io mai e poi mai avrei…..”

“Certo che lo sa. O non avrebbe ignorato l’eventuale conseguenza...” lo ferma accentando su quell’eventuale conseguenza. “..che poi si è rivelata essere Amara.”

“Wow!! sai anche di lei!?”

“Ehi!!?” fa lei orgogliosa. “Ero una tipa in gamba in vita. Sono una tipa straordinaria da morta. Ho imparato presto i trucchetti dell’aldilà.”

“Vuoi dire che tu...tu ..”

“Che vi ho tenuto d’occhio?” e Dean annuisce soltanto. “Cavolo!! certo che sì, stronzetto!!”

“Allora hai visto anche le maree di stronzate che ho fatto dopo, la scia di sangue che mi sono lasciato dietro, il dolore che ho causato, il casino che è successo dopo che il marchio mi è stato portato via!” prova a dissuaderla dal guardarlo comunque con ammirazione.

“Sì e ho visto anche che non hai battuto ciglio quando Rowena ti ha fatto diventare un bomba atomica angelica. Non hai esitato. Hai messo al sicuro i tuoi amici. Hai affidato tuo fratello ad un angelo e hai fatto ciò che andava fatto!” e questa volta , quelle parole sono dette con dolcezza e orgoglio. “ E poi quello che hai passato con la ritirata di tua madre. Oddio!….” fa poi quasi come se in quel momento stesse rivivendo il dolore e la frustrazione dell’amato amico. “...quello che hai dovuto provare dopo la morte di Castiel, la scomparsa di Mary!” e tace quando vede Dean irrigidirsi. “Quello che ancora stai sopportando per tutti quei vicoli che continuano a rivelarsi ciechi.”

“Mi fai sembrare più forte di quanto io mi senta, Charlie!” ammette in imbarazzo , il cacciatore.

“Lo sei, Dean. Sei forte e lo sei a tal punto che finalmente hai ammesso anche con Sam che hai fede. Perciò, testone di un cacciatore testone: Ammetti anche con me e a te stesso che la mia morte non è colpa tua!”

Dean scuote il capo. Proprio non ci riesce.

“Dean...”

“Charlie, no. Tu non dovevi….e io ...io...”

“Ti senti come se avessi fallito!”

“So di averlo fatto!”

“La colpa è stata mia, Dean!” ammette allora lo spirito con tono deciso.

“Nooo!!” quasi le urla Dean.

“Sì, invece. E’ vero che Sam mi aveva reclutata ma mi aveva anche ordinato di non muovermi da dove Castiel poteva proteggermi e io invece sono andata via. Di nascosto. In quel motel potevo uscire da quel bagno e consegnare tutto a quello Stein, prendere tempo con lui per dare tempo a voi di arrivare e invece ….”

“Charlie, no!!” e ora è quasi una supplica quella di Dean.

“Ho fatto le scelte che ritenevo giuste. E le ho fatte perché sapevo che tu meritavi una via di salvezza.”

“Non a costo della tua vita!” replica dolorosamente il cacciatore.

“Il mio non è stato un sacrificio, Dean. Ma un dono, a te.”

“Ti prego...” e se quelle parole devono confortarlo, hanno invece l’effetto opposto.

“Ero sola prima di trovare te e Sam. Siete diventati miei fratelli. La mia famiglia. Tu mi hai protetto in ogni modo possibile, ma non tutti possono essere salvati, Dean e tu questo lo sai.”

“Dovevo salvare te!” ammette quasi con rabbia.

“E invece io ho salvato te perché tu potessi salvare il mondo da Amara. Come mi hai insegnato tu: ho guardato al bene più grande!” gli ricorda senza presunzione.

Dean sospira e quando guarda Charlie non ricorda di averla vista mai più serena di come la vede in questo momento.

“Charlie..” la chiama e non sa nemmeno perché.

“Non ho niente da rimproverarti Dean. Tranne il fatto che non vuoi darmi pace!”

“Cosa?!” chiede in un sussurro. Incredulo.

“Perchè credi che io sia qui, scemo?!….continui a darti la colpa per quello che mi è successo e a volte lo fai senza nemmeno rendertene conto. E’ come un pensiero che di tanto ti torna in mente e riprende a tormentarti e tormentando te, tormenta me.” lo spiazza del tutto.

“Non volevo...non sapevo ….non pensavo...” biascica in imbarazzo.

“Mi vuoi bene, Dean?!”

“Sì. Lo sai che te ne ho sempre voluto e che te ne vorrò sempre!” dice senza nemmeno pensarci perché la verità non ha bisogno di indecisione.

“Allora dammi pace e datti pace, amico mio!” chiede con dolcezza e Dean non può che annuire e obbedire. Finalmente!!

La mano della ragazza si alza verso il viso del cacciatore come a volerlo accarezzare e Dean chiude gli occhi, sperando con tutto il cuore di poter sentire quella carezza.

Quando si accorge che quel tocco non arriva, apre di nuovo gli occhi e con tristezza si rende conto di essere solo. Un momento e uno scossone fa tremare lui e tutto ciò che lo circonda. Un attimo dopo e tutto sembra essere di nuovo calmo e pacifico.

“Ci vediamo ragazzina!!” sussurra a quel vuoto che ora non è più sicuro essere davvero….vuoto!!

Respira un paio di volte e va verso l’uscita, quando recupera la chiave dalla tasca del giaccone e prova a chiudere la porta, sussurra un paio di imprecazioni perché quella dannata porta non si chiude.

Poco lontano da lui qualcuno grida al terremoto. Ad una scossa di assestamento.

 

“Non può chiuderla, signore!!” fa la voce di August, alle spalle del cacciatore che sobbalza appena, preso alla sprovvista.

“Ma che ca…”

“Mi dispiace averla spaventata, signore, ma come dicevo al suo collega qualche minuto fa, una volta che la stanza è, come dire, libera…..la porta rimane aperta.” spiega con aria austera.

“Ohw!! sì...sì...la stanza è libera!” dice guardando all’interno e provando un pizzico di malinconia. “Ha detto che il mio ...lui….”

“Si, signore. Lui ha lasciato la sua stanza poco più di dieci minuti fa e credo che la stia cercando.”

“E’ una parola!” esclama perplesso Dean, al solo pensiero di doversi addentrare in quel groviglio di corridoi , porte e finestre. Anche perché di M&M’s per terra non ne vede più.

“Posso capire il suo disagio, ma se segue questo corridoio e gira sempre a sinistra nei prossimi tre, mi creda, lo troverà. La stanza è la grande biblioteca.” dice mentre indica la strada da prendere.

 

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: cin75