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Autore: neverforget1219    30/06/2018    0 recensioni
Era perfetto.
Schifosamente perfetto.
E io lo odiavo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: D.O., D.O., Kai, Kai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Non posso tornare a casa così." disse Jongin quando salutammo Baek e Chanyeol.
"Mia madre scatenerebbe un putiferio." aggiunse indicandosi l'occhio violaceo.
"Ok, andiamo a casa.." dissi sbuffando esageratamente.
Jongin fece una risatina .
"Perchè ridi?" chiesi confuso.
"Andiamo a casa. Mi piace." disse prendendomi la mano.
Arrossii e gli strinsi la mano più forte.

Arrivati a casa  andai ad accasciarmi sul divano dove mia madre stava leggendo.
"Buonasera signora Do." disse teso Jongin prima di sedersi al mio fianco.
"Ciao caro.." rispose mia madre spostando gli occhi dal libro poi sbiancò.
"Ma cosa hai fatto all'occhio?" disse avvicinandosi a Jongin preoccupata.
"Niente.." aggiunse sottovoce.
"Hai fatto a botte con qualcuno?" chiese con il classico tono da madre allarmata.
"Beh..io.." farfugliò.
"Do Kyungsoo hai fatto a botte?" disse precipitandosi al mio fianco, cominciò a guardarmi ovunque, quando mi alzò la maglia potestai.
"Non è successo niente mamma, un piccolo screzio-" 
"Sai che io e tuo padre non vogliamo che tu risolva le questioni con la violenza." disse in tono duro.
"Si mamma, ma non abbiamo cominciato noi..questo tizio, Kris, è sbucato dal nulla e ha cominciato a dire cose stupide..ha preso in giro Chanyeol e Baek gli ha risposto, allora lui gli ha dato un pugno e da lì è successo un putiferio.." dissi cercando di spiegarmi.
"Capisco..ma ricorda la violenza non è mai la scelta migliore." disse "Dovrei parlare con la madre di questo Kris.." aggiunse tra se e sè.
"Mammaaaa." dissi scocciato.
"Adesso pensiamo a medicare Jongin prima che quell' occhio diventi ancora più viola." disse e andò a prendere la cassetta del pronto soccorso.
Più che una cassetta era una valigia, mia madre aveva un rifornimento che avrebbe fatto invidia ad una farmacia: bende cerotti, pomate per ogni tipo di ferita e dolore e litri di disinfettante.

Da bambino mi capitava molto spesso di cadere o sbucciarmi le ginocchia dato che ero un pò maldestro, come mio padre,  quindi mia madre si teneva pronta comprando di tutto.

"Ecco qua."disse aprendo la "cassetta".
"Vieni qui Jongin, ho una pomata fantastica per il tuo occhio nero."
Jongin non si mosse, sembrava imbarazzato allora gli diedi un pizzicotto sul braccio.
Mi guardò male e io lo spinsi facendo cenno con la testa in direzione di mia madre.
Si alzò e si sedette accanto a lei.
"Trovata!" disse trionfante.
La applicò sul livido con delicatezza per non fargli male.
"Questo bel viso rovinato da questo brutto livido." disse concentrata.
"Fatto." aggiunse sorridente."Applicala un altro paio di volte e ritornerai bello come prima" disse facendimi l'occhiolino.
Mamma!
"Grazie signora Do." disse Jongin timidamente.
Sorrise di risposta e si alzò per rimettere tutto a posto.
"Ti fa molto male?" chiesi a Jongin avvicinandomi.
"Non tanto adesso" rispose.
"Ti va una partita?" dissi indicando la Playstation con un cenno.
"In onore dei vecchi tempi?" disse sorridendo.
"Sei pronto a perdere?" dissi scegliendo il gioco.
"Ma se eri tu quello che perdeva sempre!" aggiunse avvicinandosi.
"Non è vero!" dissi spingendolo con la spalla.
Man mano che perdevo il mio broncio aumentava e Jongin rideva come un pazzo e mi prendeva in giro.
Mi era mancato tantissimo fare gli idioti in quel modo.

Prima della cena Jongin chiamò sua madre dicendole che avrebbe passato la notte a casa mia.
Inizialmente sembrò stranita dato che la cosa non capitava più da molti anni ma poi accettò.
Dopo cena salimmo in camera e rovistai nei cassetti in cerca di qualcosa da fargli indossare per la notte, ma Jongn era più alto di me e faticai per trovare qualcosa che gli stava bene.  
"Tieni, questi sono i più grandi che ho." dissi gettandogli un paio di pantaloni e una canotta sul letto.
Jongin si avvicinò al letto e scoppiò in una risata.
"Che c'è?" dissi avvicinandomi.
"I tuoi pigiama sono ancora da bambino." disse ridendo più forte.
"Non è vero,!" dissi strappandogli il pantalone dalle mani.
"Non metterlo." aggiunsi andando a riporlo nel cassetto.
"Dai, sto scherzando!" disse correndomi dietro.
"No, hai perso la tua occasione." dissi imbronciato.
"Ok..allora dormirò senza niente.." disse con un alzata di spalle.
Diventai rosso fino alle orecchie all'istante.
"Aspetta, prendi questo." dissi ridandogli il pigiama.
"No, peferisco così." disse incastrando i suoi occhi nei miei " ..starò più comodo." aggiunse con tono lascivo avvicinandosi lentamente.
Aria.
Avevo bisogno d'aria.
Mi sfiorò la guancia con la punta delle dita ed io chiusi gli occhi all'istante aspettando il bacio che non arrivò.
Fece una risatina e prese il pigiama dalle mie mani.
"Faccio la doccia per primo." disse precipitandosi in bagno.
Se l'è data a gambe perchè sapeva che le avrebbe prese. pensai agitando il pugno.
Sentii mia madre chiamarmi e uscii dalla camera, in cima alle scale mi porse uno scatolino che conteneva mutande nuove.
"Non sono sicura che gli stiano ma almeno sono pulite." disse.
"Ehm..grazie.." dissi prendendole e tornando in camera.
Entrai in bagno in punta di piedi e gli posai le mutande sul pigiama.
Sentii Jongin che canticchiava sotto l'acqua che scorreva allora guardai la sua ombra sulla tendina della doccia chiusi gli occhi e la mia mente vagò.
Immaginai il suo corpo tonico e bagnato pieno di schiuma e un sorriso ebete mi si stampò in faccia.
Quanto vorrei essere con lui..
"Il bagno è tutto tuo." disse all'improvviso Jongin.
Aprii gli occhi di scatto dato che non mi accorsi che aveva chiuso l'acqua  e me lo ritrovai davanti coperto solo da un asciugamano in vita.
Il petto in bella mostra che brillava a causa delle goccioline d'acqua che gli cadevano dai capelli spettinati e scivolavano sul suo corpo fino a depositarsi sull'asciugamano.

Era uno spettacolo.

Avevamo fatto la doccia in quel bagno tantissime volte anni prima, ma adesso era cresciuto, 
era un uomo, e quell'uomo stuzzicava i miei pensieri e torturava i miei sensi.

Il mio cuore saltò un battito e arrossii violentemente.
Restai immobile a fissarlo ancora confuso dai pensieri appena fatti e dalla sua bellezza mozzafiato.
Respira Kyungsoo.
Si avvicinò ad un palmo dal mio viso.
" Che c'è?" disse confuso.
Quando finalmente ricordai come articolare una frase di senso compiuto risposi.
"Mia madre..ti ha lasciato della biancheria nuova."
"Ringraziai tua madre da parte mia." disse non muovendosi nemmeno di un millimetro e accarezzandomi la guancia.
"Adesso vado anch'io." dissi battendo in ritirata.
Presi il pigiama dal cassetto e tornai in bagno, trovai Jongin ancora a petto nudo che si frizionava i capelli con un asciugamano.
Il mio sguardo imbambolato incrociò il suo nello specchio e sorrise.
Scossi la testa per svegliarmi da quello stato di trance e cominciai a svestirmi.
MI tolsi la maglia e notai che Jongin mi guardava con uno strano sguardo e si leccò le labbra.
I suoi occhi erano fuoco puro ed io non riuscii a mantenere il mio sguardo nel suo e gli detti le spalle.
Mentre armeggiavo con la cintuta sentii un leggero tocco al centro della schiena e mi bloccai.
Le sue labbra saliro fino al collo sfiorandolo appena e mi strinse la vita appoggiango poi il mento sulla mia spalla.
"Kyungsoo.." sussurrò.
Tremai per l'emozione.
"Tu.." cominciò.
La mia testa andò nel pallone.
"Non lo so.. non sono pronto.. e se mia madre entra..?" dissi arrossendo.
"Hai uno spazzolino in più?" aggiunse.
Diventai paonazzo.
Sgranai gli occhi e lo spinsi via.
Mi girai guardandolo con gli occhi stretti pronto ad ammazzarlo ma lui scoppiò in una risata che riecheggiò in tutta la stanza.
"A cosa stavi pensando?" chiese con tono divertito.
"IO? NIENTE"Sei tu che.." balbettai mimando un abbraccio.
Jongin non la smetteva di ridere allora presi uno spazzolino nuovo dal cassetto glielo buttai addosso e mi fiondai sotto la doccia chiudendo le tendine con forza.


Jongin

Quando lo vidi togliersi la maglia non riuscii a non fissarlo, quel ragazzino era cresciuto ed io non riuscivo ancora a capacitarmi di quanto fosse bello.
Distolse lo sguardo imbarazzato e mi diede le spalle.
Il mio corpo si mosse da solo e  gli stampai un bacio al centro della schiena, avrei voluto divorarlo di baci fino a lasciare segni su quella schiena bianca.
Gli strinsi la vita e quando tremò al mio tocco il mio cuore si sciolse.
"Tu.."dissi.
"Non lo so.. non sono pronto.. e se mia madre entra..?" disse Kyungsoo.
E' adorabile..
"Hai uno spazzolino in più?" aggiunsi cercando di trattenere una risata.
Mi spinse via.
Mi guardò con gli occhi stretti e non riuscii più a trattenermi.
Ridevo come un matto.
A cosa stavi pensando?" chiesi con tono divertito.
"IO? NIENTE"Sei tu che.." balbettò mimando un abbraccio.
Non riuscivo a smettere di ridere, era troppo carino, allora lo vidi avvicinarsi ad un cassetto e tirare fuori uno spazzolino nuovo e me lo buttò addosso poi si avvicinò alle tendine del bagno e ci sparì dietro.
 
Pulito e profumato tornai in camera trovando Jongin disteso sul letto.
"Chi ti ha detto che dormirai lì?" dissi avvicinandomi.
"Il tuo posto è quello." aggiunsi indicando il lettino in più ormai compagno di Baek.
"Naah..dormo qui." disse stringendo il cuscino tra le braccia.
"Non ci pensare nemmeno!" dissi cercando di tirarglielo dalle braccia.
Mollai la presa e il cuscino gli colpì la faccia.
Scoppiai a ridere ma mi accorsi che lui non lo faceva.
"L'occhio! Scusami, prendo del ghiaccio!" dissi colpevole. 
Mi attirò a sè con un movimento rapido e mi strinse forte.
"A me basta questo." disse inspirando il profumo del mio shampoo.
Lo strinsi a mia volta e sorrisi.
Sciolse l'abbraccio e si avvicinò alle mie labbra, chiusi gli occhi aspettandone il tocco.
"Ti ho portato la pomata-" disse mia madre entrando all'improvviso.
Tornammo seduti veloci come un fulmine.
Credetti di morire per la vergogna ma guardai Jongin e vidi che era nelle mie stesse condizioni, o peggio, e mi sentii meglio. 
Anche mia madre era paonazza.
"La..la lascio qui..Ehm buonanotte.." farfugliò ed uscì velocemente.
Espirai, non mi ero nemmeno accorto di trattenere il respiro.
"Colti in flagrante.." disse Jongin imbarazzato.
"Come farò a guardarla in faccia domani?" dissi nascondendomi il viso tra le mani.
"Me lo chiedo anch'io." disse sottovoce.
Mi accasciai sul letto ancora con le mani sul viso.
"Ormai è fatta, non ci pensare." disse stendendosi al mio fianco e passandomi un braccio intorno alla vita.
"Lo so, però.." dissi spostando le mani e mi accorsi che la stanza era buia.
Quando i miei occhi si adattarono al buio mi girai sul fianco ed il mio viso era vicinissimo a quello di Jongin.
Azzerò la distanza con un bacio da togliere il fiato.
Mi stringeva a sè sempre di più anche se i nostri corpi erano ormai attaccati ed io ne ero felice. 
Non so per quanto tempo continuammo a baciarci e tenerci stretti ma ero sicuro quella fu una delle notti più belle della mia vita.
 
   
 
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