Capitolo 16
Appena tornata nella propria stanza cercò di prendere solo le cose necessarie. Cibo, erbe per curare eventuali ferite e anche una spada, se ce ne fosse stato il bisogno. L’elfa cercò di mantenere la calma di fronte al pianto del piccolo principe.
Una volta raccolte le proprie cose, si radunò con Brethil e Cuthalìon verso un passaggio che il re aveva mostrato loro mesi prima. Da lì si poteva raggiungere facilmente Gran Burrone. Tuttavia Bosco Atro era stata invaso da Orchi, ma soprattutto Uruk ai. Mostri che nessuno vedeva da almeno un Era.
Yallen sconvolta da tutto quel caos che si era creato invitò comunque più elfi possibili seguirli verso quel passaggio. Se avesse potuto fare qualcosa, anche solo salvare una vita, l’avrebbe fatto.
< Mia signora, dobbiamo fare presto. Stanno per raggiungere la sala del trono. Se non ci sbrighiamo non raggiungeremo il passaggio per Gran Burrone >
La regina non se la sentiva di abbandonare quella povera gente. In poco tempo aveva fatto amicizia con Brethil e Cuthalìon, tuttavia aveva anche conosciuto molte persone, famiglie e piccoli elfi che volevano sempre giocare con Legolas. Abbassò lo sguardo per incontrare quello del piccolo, gli diede un bacio sulla fronte e lo affido a Brethil.
< Prenditi cura di lui finchè non ritornerò, va bene? >
< Mia signora, dove volete andare? > si intromise Cuthalìon. Non riusciva a comprendere il motivo di una tale decisione. Perchè combattere una battaglia ormai persa?
< Non preoccuparti, mellon nin. Voglio solo aiutare più persone possibili a mettersi in salvo > detto questo, tiando fuori la spada, che non utilizzava dal suo matrimonio con il suo amore, si unì allo scontro.
Rialzandosi a fatica, raggiunse un piccolo gruppo di soldati.
< Dove sono i tuoi compagni? > domandò al primo che aveva di fronte. Questo, voltandosi, accennò un inchino e si affrettò a rispondere.
< Mio signore, è molto strano. Uno di loro è tornato riferendoci che vostra moglie non è scappata ma sta difendendo Bosco Atro. Ci sono state dele vittime,ma meno di quante ce ne aspettavamo e tutto grazie alla Regina Yallen >
Thranduil era rimasto sconvolto da questa notizia. Posò lo sguardo là dove in teoria dovrebbe essere stato il suo Regno e l’elfa che non aveva mai smesso di amare. Se la immaginava a combattere con la stessa passione di quando l’aveva conosciuta. Un amante del combattimento, ma anche della pace, dolce, generosa e passionale. Senza un motivo apparente sorrise e quella stanchezza che poco prima provava, d’improvviso era sparita. Radunò un migliaio di elfi ancora in forze e voltandosi verso l’esercito nemico riprese la battaglia. Stavolta non lo fece solo per il suo Regno, ma anche per la sua famiglia.
Arrivò la sera, ma dopo un paio di colpi subiti dall’esercito elfico, gli Orchi non sembravano voler arrendersi. Erano decisi a distruggere almeno uno dei tre regni. Il Re e i soldati erano praticamente sfiniti, quando dall’oscurità della foresta comparvero delle luci. Thranduil cercò di mettere a fuoco quelle figure che si confondevano con gli alberi, finchè non riconobbe il piccolo esercito che era partito per salvare il Bosco. Una figura centrale però non potè ignorare.
Vide Yallen, vestita da soldato che gli corse incontro e lui si alzò a fatica con l’intento di abbracciarla. Quell’abbaccio sembrò durare un eternità ma fu sufficiente da far comprendere ad entrambi che nessuno dei due aveva mai smesso di amare l’altro. L’elfa si steinse al suo petto, non riuscendo a trattenere le lacrime e alontanandosi leggermente gli sfiorò le labbra con le proprie.
Quanto le era mancato l’elfo per cui aveva perso la testa. Con le mani tremanti gli sfiorò il volto,le labbra e il petto, ancora incredula di vederlo anvcora vivo.
< Mi sei mancato tanto amore... >
< Anche tu, tanto... > rispose lui accarezzandole i capelli e riempendola di baci < dov’è Legolas? Perchè non è con te? > < L’ho lasciato con Brethil e Cuthalìon, sta bene >.
L’elfo annuì e, contento di vederla sana e salva, la baciò di nuovo < Sei stata una pazza a venire fin qui lo sai? > Yallen non riuscì a evitare di ridere, ma restando abbracciata a lui rispose < ricordi? Io amo combattere >
Il giorno dopo, la battaglia riprese.