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Autore: darkroxas92    01/07/2018    1 recensioni
Kaito Kid è sempre stato famoso per essere un esibizionista… e finora è riuscito a portare a termine tutti i suoi furti. Ma se dovesse avere a che fare con un altro esibizionista, anche questi bravo in ciò che fa, riuscirà ad avere la meglio? Kaito Kid VS Great Sayaman! Nemici o alleati? Magia o energia? Ai posteri l’ardua sentenza.
Genere: Avventura, Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aoko Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Shinichi Kudo/Conan Edogawa
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3: Si parte alla ricerca delle Sette Sfere del Drago! (Un’amicizia tra esibizionisti)
Capitolo 3: Si parte alla ricerca delle Sette Sfere del Drago!
Bulma stava leggendo un libro su una sdraio in giardino quando vide una famigliare nuvola gialla avvicinarsi.
“Sono in anticipo.” Disse, guardando l’orologio al polso. “E perché Gohan sta usando la Nuvola Speedy?”
Con sua sorpresa, non appena la nuvola fu più vicina, vide che sopra essa c’erano una ragazza e un bambino che non aveva mai visto prima, affiancati in volo da Videl, che cominciò a salutarla con la mano.
“Ciao Bulma!” Fece, atterrando davanti a lei, mentre la nuvola gialla si fermava al suo fianco, avvicinandosi al suolo.
Aoko e Conan, entrambi decisamente scossi, saltarono giù immediatamente.
“M-Mai più… credo avrò parecchie difficoltà anche solo a salire di nuovo su un aereo…” Mormorò la ragazza.
“Io come acrobazie sono abituato a parecchie cose… mi sono anche buttato giù dalla Torre di Tokyo… però quest’esperienza credo resterà assolutamente unica…”
“Loro chi sono? Non mi pare di averli mai visti prima.” Fece la donna dai capelli verde acqua, attirando su di sé il loro sguardo.
“Beh, pare sia successo un piccolo incidente. Ti ricordi quando Gohan è finito in quell’altro mondo?”
Bulma spalancò gli occhi, per poi tornare a guardare i due viaggiatori. “Mi stai dicendo che loro vengono da lì? Incredibile! Non pensavo avrei mai incontrato viaggiatori interdimensionali! Sai, ho un po’ invidiato Gohan. Da quel che ci ha raccontato, il mondo dov’è finito è decisamente più tranquillo del nostro. E poi sono sopravvissuta a Namek e tutto il resto, direi che non c’era molto da temere.”
“Ehm, piacere… io sono Aoko Nakamori.”
“Il mio nome invece è Conan Edogawa.”
“Sono amici di Kaito. Sai, il ragazzo che ha aiutato Gohan a tornare a casa.”
“Capisco… ma come mai sono qui? Non ditemi che qualcuno ha usato le Sfere del Drago.”
“Da quel che ci ha detto Kaito, è colpa di una strega che ce l’ha con lui, e noi due siamo stati coinvolti a nostra volta.” Sbottò Aoko. “Ma credo che se riusciremo a tornare a casa, mi metterò a cercare questa strega e gli dirò quattro paroline.”
“Conta su di me per ritracciarla.” Aggiunse Conan. “Siamo qui da poco più di un’ora e mi sto vedendo costretto a mettere in discussione quasi tutto quello in cui credo.”
Bulma sbatté le palpebre. “Parli in maniera piuttosto adulta per essere un bambino, sai?”
“Lunga storia.” Rispose lui, sospirando. “E in questo momento non sono in vena di raccontarla. Sto ancora realizzando il fatto che abbiamo volato su una nuvola.”
“Gohan dovrebbe raggiungerci tra poco con Kaito.” Fece Videl. “Intanto, ci servirebbe il radar per le sfere.”
Sentendo ciò Bulma fece una risatina nervosa. “Questo potrebbe essere un problema…”
“Perché?”
“Chiedilo a Trunks e Goten. Hanno deciso di mettersi a giocare in laboratorio mentre ero a fare la manutenzione alla sala della gravità. Sono corsa indietro non appena ho sentito l’esplosione, ma non si è salvato nulla. Hanno letteralmente disintegrato l’intero laboratorio, radar compreso. Visto che non c’era fretta, ho preferito dare priorità a ricostruire il resto.”
“Aspetta… e chi era nel laboratorio quando c’è stata l’esplosione? Stanno bene?” Chiese preoccupata Aoko.
“Oh, sì, sì, stanno bene, anche se ho messo Trunks in punizione per un mese. Nessun allenamento con suo padre, Goten o Gohan.”
“E non si è fatto nulla?” Domandò Conan.
Bulma si fermò a pensare per un paio di secondi. “No, direi che ne è uscito indenne. Giusto un po’ bruciacchiato, ma nulla di diverso da quando si allena con Vegeta.”
Videl ridacchiò. “Beh, dopo quello che abbiamo passato con Majin Bu e gli altri, non ne sono affatto sorpresa. Mi chiedo se anche lei sarà così vivace.” Aggiunse, accarezzandosi la pancia.
“Per esperienza personale, ti posso assicurare che ti procurerà non pochi mal di testa.” Rispose con un sorriso Bulma. “Anche se sei più fortunata di me. Almeno la famiglia di Gohan è sempre stata tranquilla. Se non fosse stato per la visita che ci ha fatto Trunks durante la storia con Cell, avrei temuto che potesse venire su proprio come suo padre.”
“Da come ne parlate, sembra quasi un mostro.” Osservò Aoko. “Senza offesa, eh.”
“Nessuna offesa. La prima volta che l’ho visto non avevamo altri termini per lui. Ha fatto uccidere senza pietà diversi nostri amici e minacciato di distruggere la Terra. Poi con il tempo si è un po’ ammorbidito… ma non ditegli che ve l’ho detto. È ancora suscettibile su questo argomento.”
Aoko e Conan restarono in silenzio a fissarla.
“H-Ha… Ha ucciso dei vostri amici… e tu lo hai sposato?!” Ripeté incredula Nakamori.
“Ve l’ho detto, è cambiato parecchio. Ha salvato la Terra più volte, anche se continua a dire che lo ha fatto per tornaconto personale. Pensate che una volta si è pure offerto di portare Trunks al parco giochi.”
“Comincio seriamente a rivalutare le doti di padre di Goro.” Mormorò Conan. “Almeno lui da’ priorità a Ran, e a suo modo cerca di essere protettivo verso di me, anche se continua a denigrarmi quanto interferisco in uno dei suoi casi.”
“Oh, giusto. Goro il dormiente!” Esclamò Aoko. “Ho sentito mio padre dire che abiti da lui. È per colpa sua se Kaito ti prende in giro dicendo che ovunque vai muore qualcuno, no? Per la polizia, quel detective è quasi una minaccia.”
“Sì, l’ispettore Megure ce lo dice spesso… ogni volta che ci trova sulla scena di un omicidio ad essere precisi.”
“Però, pare che anche da voi le cose non siano così tranquille. Quante volte è successo?”
Conan ci rifletté su un momento. “Non ne ho tenuto il conto, oltre il centinaio di sicuro, saltando le volte che sono saltati in aria palazzi, aerei, navi… Diciamo che la fortuna non è proprio nostra alleata.”
“Però… mio padre non aveva detto anche questo…” Ridacchiò nervosa Aoko, deglutendo.
“Ti prenderò Kid!” Urlò una voce, facendo letteralmente sobbalzare i due, mentre un bambino dai capelli viola, vestito di bianco con tanto di mantello, cilindro e monocolo, corse di fronte a loro, inseguito da una versione in miniatura di Great Sayaman.
“È inutile! Ti catturerò e consegnerò alla polizia!”
I due bambini non degnarono di uno sguardo i due viaggiatori, e sparirono dietro un muro.
“… Sono io, o ho appena visto due bambini vestiti da Kaito Kid e da Gohan?” Fece Aoko, girandosi lentamente verso Videl, che a sua volta guardò Bulma.
“Beh, che c’è? Gohan ha descritto così bene il suo incontro con quel mago che i bambini mi hanno chiesto di creargli un costume a sua immagine. Ogni tanto lo tirano fuori e giocano, invertendo i ruoli ogni volta.”
“Gohan ha incontrato Kid?!” Esclamò Aoko. “Q-Quando?! E come?!”
Bulma, che era alle spalle dei due ragazzi, la indicò sorpresa, guardando Videl, che scosse la testa.
“Gohan ci ha raccontato di averlo visto poco prima di Kaito. Ha avuto anche un piccolo scontro con lui, ma poi l’ha lasciato perdere, dato che aveva altre priorità.” Spiegò velocemente Great Saiyagirl.
“Ma com’è possibile che nessuno di noi ne sia venuto a conoscenza?” Domandò Conan, portandosi una mano sotto il mento.
“Questo è perché io e Kid abbiamo desiderato che tutti meno noi due e Kaito dimenticassero la mia esistenza.” Rispose Gohan, atterrando in quel momento e lasciando andare Kaito, che si era aggrappato attorno al suo collo per non cadere giù. “Avevo fatto mostra delle mie capacità, e probabilmente nessuno avrebbe ignorato facilmente la questione.”
“Ma perché hai lasciato il ricordo a Kid e Kaito?” Chiese Aoko.
“Semplicemente perché eravamo entrambi lì quando ha trovato l’ultima sfera.” Rispose Kaito. “Anzi, a essere precisi, Kid mirava a rubarla, ignorando ovviamente cosa fosse in realtà. Tuo padre aveva anche istituito i soliti posti di blocco e tutto quanto, anche se la sua difesa principale era proprio il qui presente Gohan.”
“A dire il vero, oggi non è stata la prima volta che ci siamo incontrati.” Continuò Gohan. “Ci siamo incrociati quando siete andati a trovare tuo padre, e abbiamo parlato per un po’.”
“E ho temuto per la salute dei miei risparmi. Quello stand, dopo la tua fermata, è riuscito a permettersi di acquistare un locale vero e proprio.” Ridacchiò Kaito.
“Ma adesso che cosa facciamo?” Domandò Nakamori. “Da quel che ho capito, l’unico oggetto in grado di trovare queste sfere è andato distrutto e-”
“Tranquilla, l’ho costruito che ero una ragazzina, non mi ci vorrà più di un giorno per ricostruirlo. Certo, sarebbe perfetto avere una mappa virtuale o qualcosa del genere su cui poter caricare il programma, ma non ho nulla del genere sotto mano.”
Sentendo ciò Kaito si voltò verso Conan.
“Che c’è?” Chiese subito lui, deglutendo nel vedere un sorriso sul volto del prestigiatore.
“Credo che effettivamente possiamo avere qualcosa del genere.”
“Davvero? Gohan ci ha detto che tecnologicamente siete indietro rispetto a noi.”
“I comuni mortali sì, ma qui abbiamo un piccolo detective con i gadget di 007. Tra cui un paio di occhiali con all’interno un mini computer e un localizzatore. Sbaglio?”
Conan spalancò gli occhi. “E tu come-?”
Ma non finì la frase che Bulma gli strappò letteralmente di dosso gli occhiali, guardandoli per qualche secondo e poi cominciare a premere i tasti laterali, mostrando le sue varie funzioni.
“Incredibile! Sono anche più avanzati di quelli usati da Freezer e i suoi scagnozzi. Certo, non possono rilevare la forza delle persone, ma le altre funzioni sono allo stesso livello e ne ha di esclusive… Che cosa te ne fai di un trasmettitore gps?”
“Hai capito tutto quello solo dandogli un’occhiata?” Esclamò incredulo Conan.
“Ragazzino, modestia a parte, sono la più grande scienziata e inventrice del pianeta. Sono riuscita a costruire una macchina del tempo e a riparare una navicella aliena, oltre a costruire una stanza in grado di aumentare la gravità terrestre di oltre cento volte. Pensi davvero che non potevo capire le funzioni di questi occhiali?” Poi la donna gli riservò un’altra occhiata. “Dimmi, non sei in parte sayan, vero?”
“Sayache?” Ripeté il bambino, alzando un sopracciglio.
“Oh, solo una razza aliena, ormai quasi estinta, che viaggiava per pianeti con gli occhiali che dicevo prima.”
“Per portare tecnologia e pace?” Azzardò Aoko.
Sul gruppo scese un imbarazzante silenzio.
“Immagino dovrei dirvi che Vegeta è un sayan, vero?” Aggiunse infine Bulma, ridacchiando.
“L’amico di tuo padre?” Domandò Kaito a Gohan.
“Beh, amici è una parola un po’ gros-”
L’eroe non riuscì a concludere la frase che una fortissima esplosione si verificò ad appena una cinquantina di metri di distanza, facendo letteralmente tremare la terra sotto di loro e facendo perdere l’equilibrio ai tre viaggiatori dimensionali.
“Non di nuovo…” Fece Bulma, sospirando, mentre una nuvola di fumo si alzava da dietro l’edificio.
“C-Cos’è stato?” Domandò Kaito, rialzandosi. “Vi stanno bombardando?”
“No, è solo quell’idiota di Vegeta.” Rispose la donna dai capelli verde acqua.
A conferma delle sue parole, un uomo si avvicinò in quel momento. Aveva i capelli tutti all’insù e indossava una tuta blu bruciacchiata in diversi punti.
“Bulma! La tua stanza della gravità è esplosa di nuovo!” Disse, ignorando i nuovi ospiti e andando direttamente dalla scienziata, che si portò una mano sulla faccia.
“Come te lo devo dire che non devi esagerare? È già difficile creare componenti in grado di resistere a una gravità 200 volte superiore a quella terrestre, se ci aggiungi i tuoi attacchi energetici è ovvio che la stabilità viene compromessa!”
“Allora vedi di risolvere il problema! Avevo appena iniziato a riscaldarmi!”
“Aspetta… tu eri lì dentro?” Chiese Aoko, indicando la colonna di fumo. “E non ti sei fatto niente?!”
Solo allora Vegeta si voltò a guardarli, per poi spostare lo sguardo verso Gohan. “Chi sono questi mocciosi?”
“È una lunga storia… diciamo solo che sono qui in una visita temporanea.”
“Umpf. Un’altra perdita di tempo. Te l’ho già detto, dovresti deciderti a riprendere ad allenarti seriamente invece di perdere tempo in cose inutili. Da colui che ha sconfitto Cell speravo qualcosa in più.”
“Mi basta essere forte come sono adesso.” Replicò Gohan. “E poi ora ho altri pensieri più importanti di cui occuparmi.”
“Bah, come vuoi. Spero almeno che la tua marmocchia verrà su con un po’ più di spina dorsale e- Non mi piace venire interrotto, moccioso.”
Dicendo ciò alzò la mano, lasciando fuori solo l’indice, che andò a fermare un pallone da calcio, il quale scoppiò per la forza d’urto.
Tutti si voltarono a guardare un incredulo Conan, il quale aveva ancora il piede alzato, con la scarpa che brillava.
“C-Com’è possibile?” Fece incredulo. “Quel colpo può abbattere porte come se niente fosse… e tu lo hai fermato con un dito…”
“La prossima volta che tenti di cogliere qualcuno di sorpresa, vedi di fare meno rumore. Ora, dammi un motivo valido per cui non dovrei vaporizzarti all’istante.”
Conan deglutì, facendo un passo indietro. “H-Ho sentito che cos’hai fatto in passato… e non potevo credere che eri uscito incolume da quell’esplosione…”
Vegeta lo fissò per qualche secondo, per poi ghignare. “Beh, almeno hai avuto il coraggio di fare qualcosa in prima persona, nonostante la tua età. Non male per un umano. Ma non credere che ti risparmierò una seconda volta.”
Dicendo ciò si girò, andando verso l’ingresso della casa. “Sono in cucina. Fammi sapere quando hai finito di riparare la stanza.”
“Mi metterò al lavoro domani. Per oggi sono già impegnata.” Gli urlò dietro Bulma, per poi guardare Conan. “Considerati fortunato che era di buon umore. Avrebbe potuto rimandarti indietro quel pallone, se solo avesse voluto.”
“R-Ricevuto… credo farò molta attenzione a chiunque, qui.”
“Saggia decisione. Però sono sorpreso. Da dove hai tirato fuori quel pallone?” Fece Videl. “Non mi pare che tu lo avessi dietro.”
“Ho usato la mia cintura. Contiene un dispositivo in grado di gonfiare all’istante un pallone delle dimensioni che voglio. L’unico inconveniente è che dopo dura pochi secondi.”
“E come hai fatto a tirarlo così forte?” Intervenne Aoko. “Mi si sono spostati anche i capelli, e sono sicura che a quella distanza non poteva essere possibile.”
“Sono state quelle scarpe.” Rispose Bulma, avvicinandosi ancora a Conan e abbassandosi per esaminarle. “Incredibile… Non vorrei dire una stupidata, ma credo tu sia arrivato ai livelli di Goku quando l’ho conosciuto. Di certo una persona normale non sarebbe rimasta conscia dopo aver preso un simile colpo.”
“Ehi mamma, tutto bene?” Fece il bambino dai capelli viola, tornando indietro in quel momento assieme all’amico, questa volta entrambi senza costume. “Abbiamo visto papà entrare in cucina.”
“Sì Trunks, tranquillo. Solo una piccola incomprensione tra Vegeta e uno dei nostri ospiti.”
“Fratellone, sei qui!” Gridò l’altro bambino, agitando una mano verso Gohan. “È già ora di tornare a casa?”
“No, tranquillo Goten, è ancora presto. Però volevo chiedervi se vi andava di venire con noi a caccia delle sfere. Dobbiamo esprimere un desiderio con una certa urgenza.”
“Oh, allora è lui il tuo famoso fratellino?” Intervenne Kaito. “In effetti, è la fotocopia in miniatura di vostro padre. Diamine, la somiglianza è quasi inquietante.”
“Loro chi sono?” Domandò Trunks, guardando uno ad uno i tre viaggiatori.
“Direi che è il caso di presentarci anche a loro.” Ridacchiò Aoko. “Il mio nome è Aoko Nakamori. Lui è Conan Edogawa, mentre l’idiota che vedete vicino a Gohan è Kaito Kuroba.”
“Ehi!” Protestò il diretto interessato, salvo ritrovarsi immediatamente sia Trunks che Goten ai suoi piedi, a fissarlo con gli occhi che brillavano per l’entusiasmo.
“Sei quel Kaito Kuroba?!” Esclamarono assieme. “Gohan ci ha detto tutto di te! Ha detto che sai anche usare la magia!”
Kaito sentendo ciò fulminò immediatamente l’amico, che girò la testa imbarazzato. “Gli hai detto tutto? Quantifica esattamente cosa intendono con tutto!”
“Beh… diciamo che potrebbe essermi scivolato qualche dettaglio… che i bambini non ripeteranno, vero?”
“Ma-”
“O potrei vedermi costretto a dire alla mamma chi ha davvero fatto i compiti l’altro giorno.” Aggiunse sorridendo a Goten, il quale saltò sull’attenti.
“Non diremo niente, tranquillo!” Esclamò in preda al panico, mentre Trunks sorrideva divertito.
“E non credere che non sappia chi ha scambiato le viti di Bulma prima che cominciasse quell’esperimento andato male settimana scorsa.” Sussurrò a bassa voce Gohan all’altro bambino, il quale fece sparire immediatamente il sorriso.
“Messaggio ricevuto Gohan!” Disse subito. “Terremo l’acqua in bocca!”
“Che razza di segreto hai, Kaito?” Fece Aoko, guardandolo sorpresa.
“Un mago non rivela mai i suoi trucchi.” Rispose lui, facendole l’occhiolino. “E anche i suoi amici dovrebbero fare lo stesso.”
“Scusa.” Ridacchiò Gohan. “A mia difesa, dubitavo fortemente di poterti rivedere, figurati con qualcun altro.”
“Bene, ora possiamo tornare alle cose importanti?” Intervenne Conan, guardando Bulma. “Davvero pensi di poter inserire il programma del tuo radar nei miei occhiali?”
La donna annuì. “Certo! Dovrò aggiungere la mappa del nostro pianeta e adattare il software, ma mi ci vorranno al massimo un paio d’ore. Nel frattempo, potete andare a prendere già le prime tre, no?”
“Due.” Rispose Goten, portandosi una mano in tasca e tirando fuori la Sfera del Drago con quattro stelle. “L’ho dimenticata in tasca prima di uscire di casa.”
Aoko e Conan si avvicinarono subito, esaminandola.
“Quindi questa è una Sfera del Drago?” Fece Conan, guardandola. “Pensavo fossero più grandi.”
“Non hai visto quelle di Namek. Quelle sì che sono difficili da tenere in mano. Però sono più facili da trovare.” Rispose Gohan. “Certo, non che a noi sia andata proprio bene quella volta…”
“Ne esistono altre?” Chiese Kaito.
“Sì, ma si trovano su un altro pianeta. Direi che facciamo prima a trovare le nostre. Oltre al fatto che dopo che il loro primo pianeta è stato distrutto durante la ricerca delle sfere, i namecciani preferiscono usarle con parsimonia.”
“Beh, allora siamo a meno una.” Fece Videl. “E la prossima si trova a casa di mio padre. L’abbiamo lasciata in cura a Bu.”
“La terza invece è a casa del Genio.” Aggiunse Gohan. “Crillin l’ha trovata per caso e l’ha tenuta proprio per casi come questo. Non è la prima volta che ci troviamo a dover riunire le sfere all’improvviso. Per le altre dovremmo aspettare l’aggiornamento degli occhiali di Conan.”
“Tranquilli, al vostro ritorno saranno pronti.” Confermò Bulma, portandosi una mano in tasca. “Ma da quel che ho visto, direi che i nostri visitatori preferiscono non ripetere l’esperienza di volare sulla nuvola Speedy.”
Prima che potessero dire qualcosa, la scienziata lanciò ad Aoko qualcosa, che lei prese al volo.
“Questa… cos’è?” Chiese, guardando la piccola capsula tra le mani.
“Il vostro mezzo di trasporto. È ancora un prototipo, ma dovrebbe permettervi di viaggiare tranquillamente per tutto il pianeta in poche ore. Videl, non ti dispiace guidare tu, vero? Dalla loro reazione, direi che non hanno nemmeno mai visto prima una capsula, non oso immaginare come si comporterebbero al volante.”
La ragazza annuì, per poi prendere dalle mani di Aoko la capsula, premere il tasto sopra e lanciarla a terra.
Sotto gli occhi increduli di Aoko e Conan, e quelli appena meno sorpresi di Kaito, si generò una nuvola di fumo, che quando scomparve lasciò in mostra quello che sembrava un piccolo furgoncino volante, sospeso a una decina di centimetri dal suolo.
“C-Come… Era lì dentro?!” Esclamò Aoko, guardando Bulma.
“Le capsule sono un’invenzione di mio padre. Sono usate su qualsiasi cosa. Macchine, case, frigoriferi, oggetti vari… sono decisamente versatili.”
“Ora capisco perché non avevi paura di spendere soldi per il pranzo…” Fece Kaito guardando Gohan. “Se era lei a pagarti, solo con quello che guadagnerà di diritti avrai intaccato una minima parte del suo patrimonio.”
“Beh, direi di andare.” Disse Videl, guardando l’orologio. “Dovremmo arrivare giusto dopo la fine della conferenza di mio padre, quindi possiamo evitare i giornalisti.”
A quella frase tutti e tre si voltarono a guardarla. “Tuo padre è così famoso?”
“Beh, è considerato da tutti colui che ha sconfitto Cell ed è l’attuale campione del mondo di arti marziali… Grazie alla collaborazione di diversi amici.”
“Perché ho la vaghissima impressione di sapere di chi stai parlando?” Fece Kaito, guardando Gohan.
“Aspettate, ma Vegeta non ha detto che eri stato tu a sconfiggere questo Cell? E che fine ha fatto questo tipo?”
“Beh, diciamo che all’epoca avevo altri pensieri per pensare di prendermi il merito. E per quanto riguarda Cell… beh, da quel che mio padre ha detto al momento si trova all’inferno.”
“Vuoi dire che lo hai ucciso?” Esclamò il bambino, spalancando gli occhi.
“Lui di certo non era uno stinco di santo.” Intervenne Bulma. “Ha ucciso migliaia, se non milioni, di persone, per poi minacciare l’intero pianeta. Se non fosse stato per Gohan, adesso non ci sarebbe più nessuno. E poi non prendetela male, ma non era altro che uno sofisticatissimo androide biologico.”
“Un… androide biologico?”
“Per farla breve, è stato costruito usando il DNA dei guerrieri più forti. Era un mix molto pericoloso.” Spiegò Gohan. “Ma è una vecchia storia, ormai non ha più importanza.”
“Esattamente, Gohan, di solito che tipi affronti?” Chiese Kaito. “No, perché hai appena parlato di un essere che teoricamente non potrebbe nemmeno esistere come se niente fosse…”
“E non hanno ancora visto Bu.” Commentò Videl. “Con lui potrebbero avere qualche reazione scomposta in più.”
“Credimi, di questo passo finirà che mi vedrò passare davanti Gin e Vodka e gli stringerò la mano per essere due semplici killer.” Fece Conan, sospirando. “E io che pensavo che tornare ad essere bambino fosse già assurdo oltre ogni modo possibile e immaginabile…”
“Tornare bambino? Vuol dire che sei ringiovanito?” Intervenne Bulma. “Questo spiegherebbe un po’ di cose sul tuo carattere.”
“Già… senza contare che sono stato praticamente adottato dalla mia fidanzata, che ignora totalmente la verità. E non gli posso dire nulla perché la metterei in pericolo.”
“Beh, perché non chiedi al drago di farti tornare grande?” Domandò Trunks. “Di certo non dovrebbe avere nessun problema a farlo. Insomma, può riportare in vita i morti, cosa sarà mai una crescita istantanea?”
Conan si voltò di colpo a fissarlo. “E dopo come faremmo a tornare a casa? Non posso sprecare il desiderio così!”
“Il drago dovrebbe avere ancora due desideri a disposizione.” Intervenne Bulma. “L’ultima volta ne abbiamo chiesto uno solo prima di rimandarlo indietro, di conseguenza ci ha messo meno di un anno a rigenerarsi e ha ancora due desideri da esaudire. Potresti chiedere di tornare grande e poi di rispedirvi a casa senza alcun problema.”
“Per me non ci sono problemi.” Disse Kaito. “L’unica cosa che voglio è tornare a casa, quindi puoi anche chiedere quello che vuoi.”
“Lo stesso vale per me. E poi posso solo immaginare come ti senti. Io non ce la farei a reggere una situazione del genere.”
Conan guardò tutti quanti, per poi annuire. “Grazie mille! Anche se mi limiterò a chiedere solo la formula dell’antidoto. C’è anche un’altra persona nella mia stessa situazione, non mi pare giusto che sia il solo a tornare come prima.”
“Ma a chi affiderai la produzione dell’antidoto?” Domandò Videl. “Da quello che hai detto, non vuoi coinvolgere nessuno oltre a te.”
“Sfortunatamente, ci sono già delle persone a conoscenza del mio segreto. E l’altra persona nella mia situazione è proprio la creatrice del veleno che mi ha ridotto così. O meglio, colei che ci lavorava sopra. Sfortunatamente, nemmeno lei è a conoscenza dei componenti completi, quindi finora è riuscita a creare solo antidoti temporanei.”
“Non riesco a capire che cosa ci sia di male nell’essere bambini.” Disse Goten. “Io mi trovo benissimo ad esserlo.”
“Aspetta di crescere e poi vedrai che non sarai della stessa idea.” Replicò sorridendo Conan. “Ma direi che è meglio pensare a riunire queste sfere prima di decidere che cosa chiedere.”
“Ottima idea. Forza, saltate su. Saremo a destinazione in poco tempo.”
“Noi vi aspettiamo lì! Mr. Satan di solito ci regala sempre qualche dolce sfuggito a Bu!” Esclamò Trunks, per poi venire avvolto assieme a Goten da un’aura gialla. “A dopo!”
Senza che nessuno potesse dire qualcosa, i due bambini volarono via a tutta velocità, sparendo nel cielo nel giro di un paio di secondi.
“E-E io che pensavo che quella nuvola fosse veloce…” Mormorò incredula Aoko.
“Ora capisco perché dicevi di essere andato anche piano.” Aggiunse Kaito guardando Gohan, che sospirò.
“Devo ancora fargli capire che devono trattenersi di più…”
“Vuoi dire che quella non era nemmeno la loro velocità massima?!” Urlarono in sincrono i tre viaggiatori, sgranando gli occhi, mentre Bulma e Videl ridevano per la scena.
   
 
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