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Autore: Ellie9937    02/07/2018    0 recensioni
Una ragazza di 17 anni è costretta a lasciare tutto ciò che le è familiare per trasferirsi insieme al padre in un nuovo posto. Iniziare una nuova vita non è semplice, soprattutto se non si conosce nessuno... Ad aiutare Sara in questa dura impresa ci sarà, oltre al padre Roberto, una persona piacevolmente inattesa
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
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Capitolo 8
 
Il risveglio la mattina dopo fu piacevole, nell’aria si sentiva profumo di dolcetti al cioccolato e per un attimo mi dimenticai che non poteva essere la mamma ad averli infornati per me quella mattina. Mi piombò addosso un dolore sconfortante ma decisi di stampare il miglior sorriso possibile sul mio viso per ringraziare papà di quello sforzo. Mi infilai la vestaglia e mi avviai verso la cucina, passando davanti alla finestra notai che stava piovendo e il cielo era totalmente coperto da nuvoloni grigi.

I: “Buongiorno papi” mi avvicinai a dargli un bacio
P: “Buongiorno principessa, ho preparato i dolcetti al cioccolato per colazione, che ne dici di assaggiarli?”
I: “Ma certo, vediamo un po’” dissi scrupolosa nell’assaggiarne uno
I: “Sono ottimi” esclamai sorpresa
P: “E sei sorpresa?? Così mi ferisci” disse ridendo
I: “Hai ragione scusa” finimmo di fare colazione e poi salì di corsa a prepararmi per la messa, non vedevo l’ora di incontrare Mattia e sapere che si era proposto di venire a messa con me solo per passare del tempo insieme mi rendeva ancora più felice.

Non appena fui pronta decisi di sentire le mie amiche su skype.
Linda mi disse che l’esibizione della sera prima era stata un successo e il direttore del pub le aveva chiesto di tornare anche la settimana prossima mentre Aurora come al solito ci raccontò la noia mortale e l’ipocrisia che la borghesia, se così la possiamo chiamare, aveva mostrato durante la cena di “famiglia” organizzata dai suoi genitori. Stare con loro mi rendeva sempre molto felice ma ormai non avevo più tempo perché stava per arrivare Mattia e quindi decisi di salutarle e di andare ad aspettarlo davanti alla porta.

Non appena fu davanti al cancelletto, prima che suonasse, salutai papà e gli andai in contro.
M: “Buongiorno, non hai l’ombrello neanche questa volta” affermò sorridente
I: “Non l’ho portato perché ce l’hai tu” affermo di rimando. Non appena sono sotto l’ombrello lui si avvicina a me e da un bacio sulla guancia, io un po’ delusa decido di prendermi da sola quello che volevo e, stretta a lui mi presi il bacio che mi meritavo, fu un bacio lungo e dolce, di quelli che non si dimenticano, sotto la pioggia. Non appena ci staccammo vidi negli occhi di Mattia una scintilla che aveva spesso quando mi rivolgeva lo sguardo.
M: “Dovrei accompagnarti a messa più spesso se questo è il premio” disse sorridente avvolgendomi con il braccio. Nel tragitto verso la chiesa restammo entrambi in silenzio ma non era un silenzio pesante bensì una tranquilla passeggiata.

La funzione fu molto bella, le letture mi toccarono particolarmente e avere Mattia accanto durante tutta la messa era stato davvero bello. Non mi aveva lasciato la mano per un momento se non quando mi ero avviata a prendere la comunione, lui mi aveva aspettato seduto al banco. Finita la messa non pioveva più ma il fragore dell’acqua sulle strade era ancora nell’aria, era una fresca mattinata e anche il cielo si era rischiarato. Una volta davanti casa Mattia mi sorrise e io gli chiesi se voleva restare un po’ con noi. Inizialmente mi sembrò un po’ spaventato, forse non era stata una buona idea proporgli di conoscere già mio padre ma non vedevo l’ora si conoscessero meglio.
La notte in cui era stato male mio padre non aveva fatto problemi quindi pensai che non ne avrebbe fatto neppure ora. Decisi comunque di chiedere a Mattia di aspettare un attimo fuori mentre chiedevo il permesso di farlo restare.

I: “Papà sono rientrata!”
P: “Vieni, sono in cucina” Mi avvicinai a salutarlo e poi gli chiesi se Mattia poteva restare un po’ con noi.
P: “Va bene, fallo entrare”
I: “Sii gentile, è un bravo ragazzo”
P: “Lo deciderò io se è un bravo ragazzo mi rispose”
Nonostante la risposta non facesse presagire bene Mattia e mio padre avevano molte cose in comune e quindi non smisero un attimo di chiacchierare di calcio, moto e giardinaggio… già entrambi erano appassionati di piante, fiori e robe così.
P: “Perché non ti fermi a pranzo con noi Mattia? Ho fatto le lasagne e non credo riusciremo a finirle da soli”
M: “Sarebbe un piacere, davvero grazie, avviso mia madre allora”

A pranzo si respirava una buona allegria in casa ma non potei evitare di pensare alla mamma, il suo posto come al solito era vuoto e lo odiavo. Non riuscivo a seguire le conversazioni tra Mattia e Papà quando parlavo degli affari loro ma ad un tratto mio padre decise di cambiare strada e prenderne una decisamente in salita, una salita molto ripida.

P: “Allora Mattia, cosa vuoi fare dopo il diploma?” Rimanemmo un attimo spiazati dalla domanda poi mattia rispose
M: “Non ne sono ancora certo, ma farò domanda per l’esercito” Non appena sentì quelle parole il mio cuore perse un battito. Ero cresciuta con mi ìo padre nelle forze armate e per quanto gli volessi bene saperlo in pericolo ogni volta che usciva di casa mi metteva un’ansia paurosa e quindi non avrei mai pensato di volerlo per me anche nel futuro. Si vede che anche loro notarono la mia reaione e mio padre per rompere l’imbarazzo continuò
P: “Le forze armate sono un grosso impegno, ma anche un lavoro pieno di soddisfazioni”
I: “E di pericolo” risposi quasi stizzita
M: “Comunque è solo un’idea, non è nemmeno detto che mi prendano” affermo Mattia vedendo la mia reazione.

Dopo pranzo mentre loro erano in salotto io mi misi a sistemare la cucina.
P: “Sei stata un po’ dura con lui a pranzo” mi disse papà mentre portava dentro due bicchieri
I: “Non mi aveva detto nulla, io non voglio vivere nel terrore”
P: “Lui sa cosa vorresti fare dopo il diploma?”
I: “No”
P: “Vedi? Semplicemente non ne avevate ancora parlato, non peno te lo volesse nascondere anche perché se non non l’avrebbe detto a pranzo, non pensi?”
Io annui e lui proseguì “Mi sembra un bravo ragazzo tesoro”
I: “Lo è”
P: “Trattalo come tale allora, e scusati” rispose mentre usciva.

Io mi avvicinai in salotto, non appena mi vide Mattia si alzò in piedi e mi sorrise
I: “Scusami non avrei dovuto reagire così, non ne ho alcun diritto”
M: “Hey donzella, stai serena ok? Non sapevo fosse un problema ma comunque nulla è deciso ancora, non facciamoci rovinare la giornata da quest’incoveniente”
I: “Hai ragione, ci vediamo un film?”
M: “Volentieri, a cosa stavi pensando?”
I: “Iron man 1?” Chiesi speranzosa
M: “Ti piace la Marvel?” risi di gusto
I: “Oh Mattia io amo la Marvel” risposi entusiasta.

Passammo l’intero pomeriggio a discutere di film e vederne qualcuno, quando mio padre rientrò dal giro di commissioni Mattia decise di andarsene. Lo accompagnai alla soglia di casa e lui mi diede un bacio di quelli che ti fanno diventare le gambe molli… le sue labbra calde mi infiammarono, aveva ancora sapore dei dolcetti al cioccolato che avevamo mangiato a merenda e questo lo rendeva ancora più buono. Adoravo il modo in cui mi faceva sentire.

Distesa sul letto quella notte non facevo che pensare a lui e così decisi di mandargli un messaggio
I –vorrei essere ancora tra le tue braccia-
M –sento addosso ancora il tuo profumo e non voglio cambiarmi- leggendo quelle parole divenni rossa come un peperone
I –grazie per oggi-
M –grazie a te tesoro, dormi serena ora <3-
I –notte <3-
M –notte <3 <3-

 

Angolo autrice

Hey ragazzi, come promesso ecco il nuovo capitolo. Spero vi piaccia, fatemelo sapere con una recensione! Buona lettura, alla prossima <3

   
 
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