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Autore: devil_may_cry_wrath_92m    02/07/2018    1 recensioni
La fine di un lavoro l'inizio di qualcosa di molto più pericoloso, un viaggio che segnerà profondamente Revy e Rock
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Revy, Rock
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti
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“Così non va” mormorò Rock mentre sorseggiava un thè in veranda insieme a Yasuke. “Direi proprio di no”. Dopo che le avevano detto cosa aveva, Revy aveva preso Rock per il bavaro e gli aveva mormorato “Cosa hai detto?” “Revy, hai avuto un attacco di panico, capita in chi ha subito un trauma” “L’unico trauma che ho avuto è stato aiutare un’idiota del tuo stampo a integrarsi a Roanapur” “Il combattimento con Ginji san?” “Che centra?” “Lo sai benissimo che centra. Ti sei dimenticata come lo hai battuto?” “Il male alla gamba me lo ricorda sempre!” per riuscire a colpire Ginji alla testa ed evitare il suo colpo mortale, Revy aveva usato la sua gamba come scudo, facendosela trafiggere ma evitando così che la spada di Ginji la trapassasse da parte a parte. “Ho vinto e basta” “Hai barato per farlo e in più lui ha distrutto una delle tue pistole” “Non me lo ricordare!” “Purtroppo Ginji ti ha colpito più a fondo di quanto tu creda” disse Yasuke, che fino ad ora era rimasto in silenzio “Che vuoi dire monaco?” “Conoscevo Ginji “L’affetta uomini” so di che cosa era capace, puoi ringraziare il cielo se sei ancora qui; Ma comunque ti ha lasciato un segno difficile da togliere: ha distrutto la tua fiducia” “Ma davvero dottor Freud? E ha anche una cura o forse mi stai dicendo di farmi saltare il cervello?” “Questo lo devi decidere tu” detto questo Yasuke rientrò in casa e Revy cominciò a tirare pugni contro il palo a cui si era appoggiata prima, urlando al tempo stesso delle autentiche bestialità. Per tutto il giorno Rock aveva cercato di tenere Revy a bada, lei aveva subito rimesso mano alla cutlass superstite per potersi allenare, ma era una situazione che definire catastrofica era un eufemismo; Revy non riusciva a puntare la pistola senza avere quel tremore alle mani, aveva anche provato a sparare un paio di colpi, con grave disappunto di Rock e il risultato era stato pessimo. “io non so come aiutarla” disse Rock alzandosi di scatto dal pavimento della veranda “Deve continuare” “Continuare cosa?!” sbottò Rock “Siamo qui da ormai quattro giorni e l’unica cosa che abbiamo ottenuto è stato pestare quell’idiota di Yamada” Yasuke fece una breve risata e disse: “Sì, a proposito di questo vi devo ringraziare. Yamada veniva qui tutti i giorni e si comportava come il peggior animale al bordello, una volta l’ho dovuto cacciare perché aveva usato il tempio principale come “camera d’albergo” per lui e una delle sue amichette” A quelle parole, Rock si calmò “Le chiedo scusa non le dovevo parlare in quel modo. E’ solo che io… non ce la faccio più” “Cosa?” “Tutto questo. E’ solo colpa mia. Non sarei mai dovuto tornare qui. Quando Balalaika mi ha chiesto di farle da interprete avrei dovuto inventarmi una scusa, tagliarmi la lingua, qualunque cosa pur di non tornare qui, forse adesso Yukio sarebbe viva e Revy non sarebbe ridotta così” “Le ho già detto cosa penso di questo ragionamento Okajima san” “Ma adesso è tutto diverso!” urlò Rock “Revy ha moltissimi difetti ma ha un pregio che la rende unica: la sicurezza in sé stessa, la certezza di poter uscire illesa dal peggior scontro e adesso per colpa mia è ridotta…” sospirò e riprese “ Lei… Yasuke san, lei non sa come vanno le cose a Roanapur se non sei forte sei morto e adesso Revy ha… ha perso ciò che la rendeva forte” “Si sbaglia Okajima san, lei crede che la forza della sua amica sia in quella pistola e forse ci crede anche lei ma vi sbagliate entrambi e finché continuerete così non ci sarà miglioramento, mi ha capito Rebecca san?” La porta scorrevole si aprì alle spalle di Rock che voltandosi di scatto si trovò davanti a Revy, era completamente sudata, sicuramente si era allenata per tutto il tempo, ma era il suo sguardo la cosa peggiore: freddo ma al tempo stesso carico come di una rabbia pronta a esplodere. “Come mi hai sentita monaco?” “Trascini la gamba in modo tale che persino un sordo ti potrebbe sentire “ “Tsè. Allora sono proprio alla frutta se anche un monaco del cazzo riesce a sentirmi” “Se lo pensi, sarà vero” “risparmiati queste stronzate alla Yoda chiaro?” “Come vuoi. Non sono io quello che ha i tremori alla mano” quelle parole, aggiunte alla calma serafica del monaco, furono la classica goccia che fa traboccare il vaso, Revy scattò di lato, evitando Rock, afferrò il monaco per la veste che indossava e lo sollevò da terra ma anche mentre lo fissava dritto negli occhi vide in lui soltanto calma, una calma che fece solo innervosire la mercenaria sentendosi sempre più presa in giro “Che cazzo vuol dire che la mia forza non è in quelle pistole?” “Quelle pistole per lei non sono solo un’arma sono come un prolungamento di sé e lei lo sa bene ma mi dica, chi è che tira il grilletto?” Revy non disse niente sapeva bene la risposta. “ Rispondi a questa domanda perché in questo momento le tue mani non tremano?” Revy non se ne era accorta ma quando si era mossa e aveva afferrato Yasuke le sue mani avevano smesso di tremare in quel momento c’era solo sicurezza in lei, riusciva a sentirlo in ogni fibra del suo corpo. “Vedi? Concentrati sul tuo obbiettivo e lascia perdere tutto il resto” “Che vuoi dire?” “Voglio dire che devi solo pensare a quello che provi in questo preciso momento e a nient’altro” “Non ti piacerebbe sapere quello che provo in questo momento” Dei passi veloci, e una porta scorrevole che si apriva di scatto misero fine alla discussione. Haruka , con il fiatone disse: “Sorellona, signor Okajima venite a vedere, presto!” “Haruka che cosa c’è?” domandò suo padre, ma la bambina per tutta risposta afferrò la mano destra di Revy e quella sinistra di Rock e li trascinò in casa. “Haruka ferma!” diceva Rock mentre Revy più sgarbata le urlava: “E lasciami marmocchietta! Finirai per farmi cadere!” ma la bambina imperterrita, li portò in un piccolo salotto con una televisione accesa e indicò lo schermo. La presentatrice stava riportando la notizia del ritrovamento di un cadavere in zona di Roppongi, uno dei quartieri più frequentati di Tokyo. “L’uomo è stato gettato da una macchina in corsa in mezzo alla strada, stando ai testimoni. Ma non è stata questa la causa della morte ma un’colpo di arma da fuoco sparato a bruciapelo in mezzo alla fronte del malcapitato. La vittima è stata identificata come Yamada Kunihiko dipendente delle industrie Asahi” A quel nome la faccia di Rock divenne una vera maschera di paura: Yamada era morto subito dopo che aveva incontrato loro due, non poteva essere una coincidenza. Rock guardò la sua amica e vedendo il suo volto capì che anche lei aveva pensato la stessa cosa di lui ma poi il volto di Revy cambiò, divenne un misto di rabbia e paura mentre ascoltava il la notizia: “La polizia ha rilasciato ulteriori informazioni. Sembra che il calibro della pistola usato per uccidere Yamada Kunihiko sia un calibro 45 e addosso alla vittima è stata trovato un foglio con su scritto queste parole: TWO HANDS VIENILA A PRENDERE. Gli inquirenti stanno cercando di…” Revy lanciò contro la televisione uno sgabello lì vicino a lei facendo lanciare un urlo di paura ad Haruka mentre Rock la guardò come se si fosse risvegliato da un lungo sonno. Yasuke entrò nella stanza visibilmente preoccupato per l’urlo che aveva lanciato sua figlia e quando vide la televisione che era ridotta in un rottame capì cosa era successo. “Monaco, dammi una mano” gli disse Revy con un tono di voce atono che Rock aveva sentito solamente una volta: la notte prima che lei salisse su quella nave di neo nazisti e li sterminasse fino all’ultimo. “A fare che cosa?” “A rimettermi in sesto. Qualche stronzo mi ha appena sfidato” “Ne sei certa Revy?” gli domandò Rock “Rock, quel tizio che ho pestato è stato ucciso con una pistola dello stesso calibro delle mie e quel messaggio è rivolto a me, se pensi che chi ha fatto tutto questo voleva solo farmi un dispetto ti devi essere rincoglionito a furia di stare qui. Qualcuno ha preso la mia pistola che era andata distrutta dal combattimento con Jumbo, l’ha rimessa a nuovo e la usata per uccidere quell’idiota del tuo amico” “Che cosa vuoi fare?” Sul viso di Revy comparve improvvisamente quel ghigno mefistofelico che Rock gli aveva visto fin da quando l’aveva conosciuta: il sorriso che ha quando affronta un nemico o una sparatoria e tutto questo la rende felice. “Mi ha sfidato sarebbe scortese rifiutare” “ma Revy le tue mani…” Rock gli toccò le mani e sentì che il tremore che aveva sentito quel giorno non c’era più . “Cosa hanno le mie mani Rock?” Si voltò e disse a Yasuke: “Nel dojo ora” “Come vuoi” disse il monaco con la sua solita calma Haruka disse: “Vengo con te sorellona” “Marmocchietta. Smettila di chiamarmi sorellona” a quelle parole, Haruka abbassò gli occhi sconfortata e quando la porta si richiuse dietro a Revy e a Yasuke ,Rock si inginocchiò per guardare negli occhi la bambina e gli disse: “Mi dispiace che tu abbia dovuto vedere tutto questo, purtroppo questo è uno degli aspetti peggiori di Revy” Haruka affondò la testa nel petto di Rock e si mise a piangere; Rock non sapeva che cosa dire sicuramente la bambina si era spaventata per la reazione violenta della sua compagna e adesso chissà cosa pensava di lei; stava per parlare quando Haruka lo guardò e gli disse: “Deve aiutarla signor Okajima. Se la lascia andare così morirà e io non voglio!” Rock era stupefatto, quella bambina piangeva perché aveva paura che Revy potesse morire non per come l’aveva trattata, il giapponese mise una mano sulla spalla della bambina e gli disse: “Vado a farla ragionare”
   
 
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