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Autore: milly92    03/07/2018    3 recensioni
“Io sono Alice, piacere. La mediatrice culturale”.
“La che?”.
Offesa, feci una smorfia: il mio era un mestiere come tanti, non di certo uno di quelli super fighi con il titolo tradotto in inglese giusto per sembrare ancora più irraggiungibili.
“La me-dia-tri-ce culturale” rispiegai pazientemente.
“Ah, mediatrice! A causa del viaggio sto così fuso che avevo capito meretrice, ecco perché ero confuso” ridacchiò, con un palese accento romano. “Salvatore, comunque. Piacere. Faccio questo mestiere da cinque anni e non ho mai sentito parlare di una mediatrice nel team!”.
“E’ un’eccezione, oltre agli inglesi ci sono gli spagnoli e l’azienda aveva bisogno di una traduttrice. Diciamo che è un esperimento... Scusami comunque, mi sono bloccata nel bel mezzo della strada perché ho appena ricordato di aver dimenticato l’adattore e il mio cellulare è appena morto”.
“Azzò, sei perspicace, Alice la Mediatrice. Spero non dimentichi le traduzioni delle parole così come dimentichi le cose essenziali”.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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EPILOGO
Epilogo


Capisci di essere grande quando inizi ad essere parte attiva della cosiddetta "Stagione dei matrimoni", con tutte le responsabilità che ne seguono come l'organizzazione dell'addio al nubilato, la scelta del vestito da damigella e l'acquisto del costoso regalo per gli sposi.
Questo matrimonio ha praticamente inghiottito tutto il mio stipendio, ma guardando la sposa felice, l'abito che mi calza a pennello e tutta la gioia che mi circonda al momento non me ne pento.
Ne è valsa la pena rinunciare a varie pause pranzo per organizzare il tutto e calmare la sposa che da Capodanno - il giorno in cui ha ricevuto la fatidica proposta - non fa altro che chiedermi pareri per qualsiasi cosa.
Ed ora eccoci qui, a fine agosto, in un piccolo ma pittoresco paesino dell'Abruzzo che per fortuna si distingue per le temperature fresche e non disumane come quelle Milanesi a cui siamo abituati.
"Sei bellissima" dico, portandomi una mano sul cuore per enfatizzare il tutto.
Magnifica ed elegante nel suo semplice abito avorio, Nadia si volta verso di me e mi guarda, radiosa.
"Grazie. Grazie di tutto Alice, so di averti fatto impazzire in questi otto mesi, scusami...".
"Smettila, fidati che è stato quel rincitrullito del tuo fidanzato a rompermi le scatole ogni santo giorno" ci scherzo su, aggiustandole una ciocca di capelli un po' ribelle.
"Chi l'avrebbe mai detto due anni fa! Noi che ci ritroviamo a Milano...".
"Tesoro, ti ricordo che appena hai saputo del mio stage hai fatto di tutto per trovare lavoro lì".
"Dettagli, ho solo forzato il destino".
"No, quello lo ha fatto Saverio che ha fatto di tutto per trovare posto nella sede di Milano".
Udendo il nome dell'uomo che sta per sposare, gli occhi le brillano.
E' bellissima, i capelli scuri avvolti in uno chignon imperfetto, il trucco leggero e naturale e l'abito che le lascia le spalle scoperte.
Sembra nata per essere una sposa.
"Vado a controllare come sta" aggiungo, prendendo la pochette e vedendo che la porta si è aperta, rivelando sua madre e sua sorella.
Mi congedo con un sorriso e scendo al primo piano dell'hotel dove i due hanno alloggiato - seprarati ovviamente - visto che non abitano nella stessa città e per non offendere nessuno ne hanno scelta un'altra abruzzese, molto carina e facile da raggiungere per i loro parenti.
Busso alla porta, pensando a quanti ricordi condivido con lui e Nadia solo negli hotel, ed entro.
Saverio se ne sta seduto sul letto già vestito di tutto punto, è teso, non sorride, mi guarda a stento appena mi faccio viva.
"Non è fuggita, tranquillo" dico subito, cercando di alleggerire l'atmosfera.
"Cretina".
"Pure!".
Scuoto il capo e vado di fronte a lui, prendendo una mano tra le mie e stringendola con calore. Il pensiero che a breve su quella mano brillerà una fede mi rende emozionata perché ho visto la storia nascere sotto i miei occhi ed è bello vedere una storia che per una volta non ha una fine ma un bellissimo inizio.
"Andrà tutto bene e tra due ore sarà tua moglie. Te lo dice quella che due anni fa ci aveva visto giusto sulle tue nozze, anche se tu come risposta l'hai spinta e hai fatto il deficiente come al solito".
Io e Saverio, superata la fase in cui per me era solo il "capo", ora ci insultiamo quotidianamente, soprattutto durante le ore di treno che dobbiamo farci in inverno per promuovere i viaggi studio in giro per l'Italia.
E' pur sempre il capo del mio dipartimento, devo sempre stare lì a tradurre cose per lui, ma dal punto di vista umano siamo più uniti che mai.
Siamo fatti così, lui mi ha visto nei miei momenti peggiori durante l'infinito stage durato quasi un anno, io l'ho visto crescere e diventare un uomo migliore nel corso della sua storia con Nadia.
Al momento, è uno dei miei migliori amici e non so spiegarmi come ciò sia possibile, forse perché è una delle poche persone che mi è stata vicino durante il difficile periodo di adattamento al Nord, quando avevo pochi soldi e fin troppe cose da risolvere, non solo dal punto di vista economico.
"Deficiente ci sei tu" mi rimbecca, prendendo un bel respiro.
"Ti voglio bene anche io, eh".
Alza lo sguardo e, come al solito, cambia umore nel giro di poco.
"Ti invidio perché l'hai vista" sussurra, emozionato.
"Tra mezz'ora tocca a te" gli ricordo, indicando l'orologio appoggiato sul comodino.
Si lascia scappare un sorriso, poi si alza e gli aggiusto la cravatta blu.
"Sembra la fine di un'era" affermo, nostalgica.
Saverio annuisce, poi tocca a lui guardarmi negli occhi con serietà.
"Abbiamo già affrontato la fine di un'era e te la sei cavata. Questa sarà migliore" dice, deciso e convinto.
Deglutisco, pensando alla fine di quell'era... Io che mi chiudevo in me stessa, pensavo di aver sbagliato tutto, ero l'ultima a lasciare l'ufficio perché non volevo tornare a casa e stare da sola tra le quattro mura del mio monolocale, lui e Nadia che c'erano sempre per me, mi trascinavano in giro per la città durante il weekend e mi supportavano come due fratelli.
"Sì. Lo sarà".
"Perché non hai portato coso con te, oggi? Lui si porterà cosa, me lo ha confermato".
Davanti a queste parole, un anno prima avrei sbroccato di brutto, ma ora non posso che scrollare le spalle, serena.
"Tralasciando che già è rientrato al lavoro, non m'importa, non devo dimostrare niente a nessuno. Sono felice finalmente e questo è ciò che conta" ribadisco.
"Sei troppo saggia".
Qualcuno bussa alla porta, vado ad aprire e vedo Mario ed un'elegantissima Elena entrare nella stanza, tutti belli e perfetti nei loro abiti da cerimonia.
"Siete favolosi!".
Baci, abbracci, esclamazioni buffe per scacciare il nervosismo... Tutto ciò mi riempie di gioia, così decido di tornare verso la camera di Nadia per stare con le altre damigelle che ormai dovrebbero già essere arrivate per le foto da fare prima di andare in chiesa.
Decido di prendere l'ascensore per non stancarmi già a causa delle scarpe dal tacco altissimo, attendo il suo arrivo, le porte si aprono e nel giro di mezzo secondo eccolo lì con la sua fidanzata.
Vedendomi, Luca resta impassibile e cede il passo alla bellissima ragazza dai capelli rossi che da più di un anno gli ha rubato il cuore, Camilla.
Lei, mozzafiato nel suo abito lungo ed aderente, mi sorride con aria di circostanza, evidentemente nervosa al solo pensiero di avermi lì, di fronte a lei.
"Ciao Luca, ciao Camilla" li saluto educatamente, decisa a dimostrare il mio essere tranquilla e finalmente felice per la piega che ha preso la mia vita senza ostentare nulla.
Come tutte le volte che è nervoso, Luca si passa una mano tra i capelli.
Luca, quello che ha insistito per vivere una storia a distanza.
Luca, quello per cui fuggivo a Napoli durante il weekend nonostante gli orari assurdi a lavoro e i pochissimi soldi che guadagnavo.
Luca, quello che dopo sei mesi ha iniziato a essere diverso, a darmi buca, a essere più evasivo che mai.
Luca, quello che dopo nove mesi mi ha rivelato di avermi tradito con una del suo paese, Camilla Buonfiore, e che mi ha fatto rimproverare da mezzo condominio per il disturbo recato dalle mie urla.
"Ciao" dice, senza nemmeno degnarsi di dire il mio nome.
"Ciao, Alice".
Camilla si porta una mano nei pressi del viso giusto per farmi vedere un bellissimo anello al suo anulare sinistro ed io, invece di prendermela, soffoco a stento una risata.
Se c'è una cosa che ho imparato in questi ultimi anni è che quando una situazione ti fa stare bene sei così felice da non aver bisogno di farlo sapere a tutti.
"Ci vediamo dopo in chiesa, sono la damigella d'onore e la sposa mi aspetta" spiego con calma, entrando in ascensore.
"Certo, ciao".
Una volta da sola, scoppio a ridere, incredula per quella scena patetica.
Camilla se lo è preso, che senso ha farmi vedere l'anello, teme che me lo riprenda?
Certo che no, non ci tengo.
Prendo il telefono e vedo un messaggio non letto.

Maurizio:
Grazie per non avermi fatto recitare la parte del tuo accessorio solo per ripicca, anche se prima o poi dovrai ufficializzare la cosa, sono sei mesi che ci vediamo! <3

Sorrido tra me e me e, presa da un momento di felicità, lo chiamo.
"Pronto?".
"Ciao, fidanzato".
"Come mi hai chiamato?".
La voce calda di Maurizio è decisamente sorpresa e la cosa mi fa ridere.
"Ho ufficializzato la cosa, no? Scusa se non te lo chiedo con le rose in mano" esclamo ridendo.
Maurizio ride a sua volta, senza parole. "Toccava a me...".
"No, sono io che ti ho chiesto di uscire all'inzio, no?".
"Che c'entra!".
Se c'è una cosa che ho imparato in questi utltimi due anni è quella di vivere e non aspettare che le cose vadano come voglio, bensì mettermi in azione per far sì che ciò succeda.
Nadia aveva ragione quando mi faceva vari discorsi sul vivere il presente e non rinunciare a certe occasioni e oggi, in onore del suo matrimonio, ci tengo a mettere in pratica l'insegnamento più grande della mia vita... Fino ad ora!

FINE

*°*°*°*°
Dopo quasi un anno questa storia giunge al termine ed è con grande emozione che devo cliccare su "completa".
I miei personaggi per me sono sempre vivi, dopo un po' diventano delle persone vere e Alice per me meritiva il meglio, il meglio inteso come crescita personale.
La vita vera è così, si cresce, si conoscono persone, alcune restano con noi e altre si perdono durante il percorso, solo che per fortuna c'è un sempre un lato postivo: ognuno alla fine ci lascia un insegnamento, ci fa capire tante cose e ci rende una persona migliore, anche se ci fa esasperare e ci mette a dura prova.
Alice e Luca e Saverio e Nadia sono inizialmente due coppie che si formano quasi contemporaneamente, nello stesso luogo, nella stessa occasione.
E' Alice quella che scopre senza volerlo Saverio e Nadia, è Nadia quella che vede certi comportamenti strani e capisce ciò che succede ad Alice.
Nadia si era trasferita a Milano e ci aveva rinunciato per il fidanzato dell'epoca, poi, dopo questo lavoro estivo, scopre che Alice ha uno stage lì e si rimette in gioco.
Non lo fa per Saverio: lui ha il suo lavoro in un'altra sede, la raggiunge in un altro momento perché crede in lei e vuole renderla felice, è pronto per un nuovo inizio al suo fianco.
Luca... Beh, Luca alla fine è un bravo ragazzo che a quanto pare agisce subito e senza pensarci ed evidentemente con Camilla gli è successo ciò che gli era capitato con Alice. Loro due sono diversi, i vari capitoli lo hanno evidenziato, Alice ha provato ad avere sia la carriera che l'amore ma non ha funzionato. Però ci ha provato ed ora, dopo tante sofferenze, sembra aver trovato la felicità con Maurizio.
Il resto del gruppo non c'è perché non si è creato un legame speciale, inevitabilmente ognuno ha preso la sua strada, ma Mario ed Elena ci sono sempre, non potevano mancare in un'occasione simile.
Che dire, queste spiegazioni sono più lunghe dell'epilogo xD
Io vi ringrazio per aver seguito questa storia e spero non ci siate rimasti male per il finale :)
Fatemi sapere,
un bacione.
La vostra Milly.
  
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