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Autore: Spoocky    03/07/2018    2 recensioni
[Parte della Hurt Comfort Christmas Challenge del gruppo Hurt/Comfort Italia - Fanfiction & Fanart: https://www.facebook.com/groups/534054389951425/]
[Bookverse] Coda a "Duello nel Mar Ionio" NON è però necessario averlo letto per capire!
In seguito allo scontro con i Turchi, Tom Pullings è rimasto gravemente ferito e Stephen fa del suo meglio per prestargli conforto ma soprattutto per salvargli la vita.
Nel frattempo Jack cerca di tenere insieme il piccolo mondo della Surprise, senza l'aiuto del suo prezioso Primo Ufficiale ma soprattutto senza il suo migliore amico accanto.
Dedicata a James_T_Kirk
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Missing moments in Patrick O'Brian'
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Disclaimer: Se mi sto ancora nascondendo dai miei creditori vuol dire che nessuno mi paga e io non posso pagare loro, no?

Buona lettura ^.^

Il povero Stephen pagò cara la sua devozione alla professione.

La mattina del sesto giorno di febbre di Tom era appena entrato nella cabina di Jack e, esausto per l’ennesima notte insonne, si era accasciato su una sedia.
Sentendo l’amico entrare, si era voltato per dargli il buongiorno ma dovette averlo fatto con un po’ troppo entusiasmo perché tutto divenne improvvisamente nero.
Aubrey se lo ritrovò tra le braccia prima ancora di riuscire a spiaccicare parola.
Rassegnatosi alla testardaggine dell’amico, Jack lo sollevò delicatamente e lo adagiò nella sua branda, sfilandogli calze, giacca e scarpe e avvolgendolo teneramente in una coperta.

Poi, con la tranquillità dell’abitudine di una nutrice navigata, si sedette a tavola e s’imburrò una fetta di pane tostato.
Prima che potesse addentarla, però gli soggiunse un pensiero improvviso: “Passa parola per il signor Mowett!” gridò, sapendo bene che quando collassava Stephen era perfettamente in grado di dormire anche in mezzo alle cannonate.

Il giovane ufficiale non si fece attendere: Jack aveva appena finito d’imburrare la seconda fetta che entrò togliendosi il cappello.
“Mi avete fatto chiamare, signore?”
“Sì. Avete fatto colazione? Prego, servitevi!”
“Vi ringrazio di cuore signore ma sono a posto, davvero.”
“Come preferite. Siete voi di guardia adesso, giusto?”
“E’ corretto, signore.”
“Bene! Dite al nocchiero di sostituirvi e andate ad assistere il signor Pullings, per cortesia. Il dottore è … indisposto, come potete vedere.”
“Nulla di grave, spero.”
“Non credo” Jack si strinse brevemente nelle spalle “credo sia solo un piccolo mancamento, magari dovuto alle tanti notti insonni …”
“Qual sublime sapienza! Non sapevo foste un luminare in campo medico, emerito Dottor John Aubrey.”
“Buongiorno anche a te, Stephen.” Mormorò Jack, sorseggiando il suo caffè senza scomporsi.

Mowett però sembrava essere a disagio, quindi si alzò e con un cenno gli ordinò di seguirlo accanto alla branda del dottore.
“Come ti trovi a tuo agio in quella posizione di superiorità morale, caro fratello mio.”
“Se hai finito di sputare sentenze, avrei appena ordinato al qui presente William Mowett di sostituirti con Tom, per stamattina.”
“Assolutamente no! No! No e poi no! Posso farcela benissimo da solo: non sono certo in punto di morte!”
“Benissimo allora alzati e cammina, Lazzaro.”
“Certo che mi alzo, e camminerò pure!”

Ma tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare. In questo caso letteralmente visto che, non appena Maturin fu in procinto di levarsi a sedere, il leggero rollio della nave fu più che sufficiente per farlo crollare di nuovo sul suo cuscino con un verso a metà tra un uggiolato ed un grugnito.

Jack fece del suo meglio per non nascondere il suo sorriso saccente e Stephen, che lo percepiva senza vederlo, brontolò: “E va bene! Dormirò, riposerò e mi ristorerò. Ma ascoltatemi bene: chiunque vada al capezzale di Pullings al mio posto dovrà seguire scrupolosamente le mie istruzioni e in nessun caso prendere iniziative di alcun genere. Capito?”
I due ufficiali annuirono, essendo la sua autorità in merito ben più che indiscussa.
 “Perfetto. Prima di tutto non dovete perderlo di vista un momento: la situazione è molto precaria. Spero inoltre non ci sia bisogno di ricordarvi che non dovete assolutamente manipolare le fasciature. Troverete un secchio d’acqua e diversi stracci: fatene degli impacchi da passargli sul viso, sul collo, sul petto e sui polsi. Non toglietegli la coperta, per quanto forte possa lamentarsi, è talmente debole che basterebbe un filo di vento a farlo ammalare. Parlategli pure, se apre gli occhi, ma non forzatelo a rispondervi e non affaticatelo. Se dorme, lasciatelo dormire. Ah! Ogni tanto dategli da bere: è molto debole quindi dovrete sorreggerlo e, soprattutto non dategli altro che acqua. Che non vi salti in mente di fargli bere del vino o quell’ abominevole miscela di cui voi marinai andate tanto fieri[1]! L’alcool diluisce il sangue e Dio sa se quel poveretto non ne ha perso fin troppo. Bene, con questo è tutto. Ora disperdetevi e lasciatemi al mio letargo.”

L’interminabile monologo venne profferto con un tono estremamente affaticato e venne intervallato da pause sempre più lunghe, ma Stephen lottò disperatamente per continuare finché non ebbe spiegato tutto.
Solo allora si abbandonò al proprio giaciglio, completamente esausto.

Jack accompagnò Mowett alla porta, diede un paio d’istruzioni al nocchiero per la guardia e si ritirò di nuovo accanto all’amico.
Osservando quel volto pallido - intervallato da sprazzi di barba non tagliata da due giorni, con la pelle tesa sulle ossa da una settimana di privazioni – si commosse profondamente: per essere una creatura fisicamente minuta e fragile come poche, Stephen aveva una tempra morale davvero incredibile. Sapendo quanto spesso si dimenticasse di mangiare o dormisse a orari improbabili per aver assistito un paziente o squartato chissà quale bestia rara.
Una simile abnegazione non poteva che essere ammirabile ma, in cuor suo, Aubrey temeva che il suo amico un giorno ne sarebbe morto.
Cercando di scacciare quel pensiero, rimboccò amorevolmente le coperte all’amico e si decise a terminare la colazione quanto più silenziosamente e rapidamente possibile: il caffè di Killick era ottimo ma freddo diventava ‘cattivo peggio della peste nera’ come l’aveva definito un giorno Maturin, e non a torto.

La mattina trascorse comunque tranquilla, almeno fino a quando il signor Mowett mandò a chiamare il capitano, poco dopo che gli uomini erano stati convocati per il pranzo.
Aubrey si precipitò immediatamente nella cabina del dottore.

“Quando è successo?”
“Pochi minuti fa, signore.”
“Killick! Fate venire qui il dottore. Subito!”
 
Note:
 
[1]Sarebbe il grog.
  
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