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Autore: Elisir86    04/07/2018    1 recensioni
Infine si accorse che quell'immagine che lo stava fissando con occhi sgranati non era la sua.
Certo il viso era simile al suo -forse con qualche chilo in più- ma i capelli erano di un castano scuro e gli occhi erano di un tenue verde...
...un colore che non vedeva da secoli.
Si portò una mano al petto e il riflesso eseguì lo stesso movimento e forse -ma solo perché ancora non aveva metabolizzato tutte le stranezze- quello fu il momento più spaventoso della sua vita.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: 2p!Hetalia, Austria/Roderich Edelstein, Danimarca, Sud Italia/Lovino Vargas, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo XXVIII

Luciano

 

 

 

 

 

 

Quando aprì gli occhi si ritrovò a fissare inebetito il viso preoccupato di Germania, più precisamente gli occhi chiari.

“Cosa è successo?” mormorò alzandosi a sedere, scoprendo di stare su un letto e senza camicia “Flavio ti ha colpito...” quello si, se lo ricordava, suo fratello -quella merda- lo aveva spinto facendolo cadere, poi era diventato tutto buio. “La riunione? Cosa avete deciso di fare?” vide lo sguardo dell'altro rabbuiarsi “Abbiamo sospeso tutto fino a stasera. Tuo fratello ha scatenato una reazione a catena e a quanto pare parecchie Nazioni sono contrarie alla guerra...”

 

Contrarie?

Che cazzo significa?!? Nessuno aveva mai cambiato idea...

Quello stronzo! Gli strapperò le viscere!

 

Luciano si tolse il lenzuolo che ancora avvolgeva le sue gambe -per fortuna indossava ancora i pantaloni- “Questo non può essere vero!” sbraitò guardandosi intorno “Quel cretino non mi ha detto nulla, fino a ieri sera era d'accordo perfino nel attaccare Francia, non può aver cambiato idea nel giro di una sola notte!”

Era impossibile soltanto immaginarsi suo fratello che si fosse trovato in balia di dubbi, certo si poteva dire che fosse eccentrico ma non che fosse un fifone, allora perché aveva cambiato le carte in tavola?

Perché in quei quattro anni lo aveva aiutato nell'organizzazione delle strategie se poi la sua idea era stare ancora in pace?

“Forse...” la voce di Lutz lo distolse dai suoi pensieri “Forse, dobbiamo allungare i periodi di tregua...” lui lo osservò sorpreso, era così strano vedere come Germania capisse i suoi pensieri, come se potesse leggerli. Il biondo alzò le mani come a volersi difendere “Le risorse sono sempre meno, la popolazione sempre più stanca e anche le nascite sono al limite storico. Forse dobbiamo davvero dare più tempo ai nostri popoli di riprendersi per poi sfogarci in una guerra più decente e meno frettolosa. L'ultima è durata a malapena due anni. Forse...”

Luciano non riusciva a crederci che quel discorso era uscito dalle labbra del suo miglior alleato, corrugò la fronte “Cosa cazzo stai dicendo? Anche tu non vuoi più combattere?!?” la rabbia iniziava ad annidarsi nel petto e come un fiume in pieno era pronta ad esplodere “NO! ASSOLUTAMENTE NO!” gli mise le mani sulle spalle “Dico solo che questo è quello che intendeva tuo fratello! Dare tempo all'esercito di rinfoltire le proprie file!”

Ringhiò afferrando per la canottiera “Razza di merda! Noi non abbiamo bisogno di aspettare!” lo strattonò “Siamo immortali e come tali abbiamo tutto il diritto di fare quello che vogliamo con il nostro popolo! IO NON VOGLIO ASPETTARE!”

“E non aspetteremo.” la voce di Kazuki li fece sobbalzare entrambi, si voltò verso l'entrata della stanza, Giappone stava appoggiato al muro e lo fissava divertito “Abbiamo deciso di fare una riunione senza Flavio, manderemo Alejandro a distrarlo, io e Cina siamo sicuri che togliendo l'elemento di disturbo avremo una risposta più che positiva per questa guerra.”

Luciano sbuffò lasciando andare Germania, fissò il piccolo orientale, “Mio fratello non la prenderà bene...” l'ultima volta che lui aveva fatto una riunione per discutere di strategia -circa sei mesi prima- senza invitare Flavio si era ritrovato con duecento frustate sulla schiena e l'armadio pieno di abiti femminili, rabbrividì al solo pensiero.

Kazuki rise riportandolo alla realtà, anche lui conosceva Sud Italia e approvava il suo comportamento, in fin dei conti erano simili “Non vedo dove sta il problema, come hai detto tu noi siamo immortali...”

 

Solo se non decidiamo di ucciderci tra di noi...

 

Luciano corrugò la fronte, era vero, non potevano morire per torture ma Flavio gli faceva paura. Anche loro nonno aveva timore di lui.

Si morse le labbra insicuro che quel piano potesse andare a buon fine, “Oggi mi sembrava voler stare lontano da Spagna...” il giapponese rise bloccandolo “L'ho notato anch'io...ma tuo fratello è un maniaco sessuale e lo sappiamo tutti che non riesce a dir di no al cazzo di Alejandro!”

 

Se è per quello non sa dire di no a nessuno...

 

Alzò lo sguardo su Lutz, lo vide leggermente impensierito come se qualcosa non gli andasse a genio, si chiese cosa gli desse fastidio da estraniarlo dalla conversazione, poi si ricordò la scenata di quella mattina e quel dubbio che il suo migliore alleato si fosse scopato suo fratello.

“ALLORA È VERO TI VEDI CON LUI!!!” lo urlò diventando rosso come un pomodoro, non capiva il perché ma il pensiero che Germania fosse stato con Flavio gli dava una sensazione di prurito su tutto il corpo, un bruciore assurdo nel petto e una strana sensazione nel cuore...

Lutz divenne rosso e Kazuki rise divertito “Mi sa che l'unico che non ha scopato Flavio sei proprio tu, Luciano!”

“VAFFANCULO GIAPPONE, TU E IL TUO CULO DI MERDA!”

 

Lo uccido! Giuro che lo uccido!

 

“Comunque, la riunione è fra mezz'ora nella stanza di Bielorussia, era così felice di fare una festa che non siamo riusciti a rifiutare...” il moro si sgranchì la schiena “Quando avrete finito di litigare -io vi consiglio una sveltina- raggiungeteci...”

Luciano lo guardò andare via prima di recepire il messaggio dell'orientale “TORNA QUI LURIDO TOPO DI FOGNA CHE TI RIDUCO LA FACCIA IN UNA POLPETTA!!!”

 

Le bestemmie che Nord Italia tirò giù per diversi minuti furono udite a chilometri di distanza.

 

 

 

Note:

 

Eccomi, capitolo cortino ma il tempo è quello che è.

Un capitolo che salta da un discorso all'altro senza apparente senso, ma ricordiamoci che i 2p non sono esattamente sani di mente.

 

Arrivati a questo punto dovevo scrivere anche di Luciano (mi fa leggermente pena) e magari ne farò un altro più avanti.

 

Ora vi chiedo, il prossimo capitolo volete tornare nel mondo 1p o restiamo nel 2p?

 

Alla prossima.

Elisir

  
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