Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: LatazzadiTea    05/07/2018    3 recensioni
Dal testo: Maya non riusciva ancora a crederci: era in viaggio verso Izu. Verso un sogno che si realizzava, ma di cui ancora non conosceva il finale.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Masumi Hayami, Maya Kitajima
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Si era svegliata presto, il signor Hijiri sarebbe passato a prenderla dopo pranzo, ma voleva preparare tutto per bene. Era rimasta ore a decidere cosa mettere nella piccola valigia, non aveva tanti abiti, e l'unica cosa veramente elegante del suo guardaroba era il vestito rosso che Masumi le aveva regalato la sera della crociera. Mise qualche maglietta e una gonna corta, un paio di shorts e un abito leggero. Un paio di scarpe comode, e uno vezzoso con un po' di tacco che non aveva mai indossato; infondo il loro era un incontro formale, non sapeva nemmeno se in effetti sarebbe potuta restare alla villa più di un giorno.

Si era domandata spesso come sarebbe potuto essere. In che modo l'avrebbe accolta? Se si sarebbe sentita a suo agio, o sarebbe morta dall'imbarazzo. Come avrebbe reagito? Avrebbe riso o pianto? E lui? Aveva deciso proprio in quel momento di incontrarla e di rivelarsi a lei, proprio alla vigilia delle sue nozze. Le suonava come un preludio all'addio definitivo, era questo che l'aspettava? Proprio nel mentre, qualcuno suonò al campanello. Non poteva essere Rey, il suo turno di lavoro non era ancora finito. Si precipitò alla porta e rimase sorpresa nel vedere le ragazze, Sayaka e anche Rey avevano fatto irruzione nel piccolo appartamento con decine di pacchi e pacchettini che si sparsero ben presto tutti per casa.

“Ma che avete fatto, avrete speso una fortuna...” esordì Maya quasi commossa.

“Non puoi presentarti al tuo ammiratore in quel modo, devi farti bella per lui Maya, non sei più una bambina!” La rimproverò Sayaka.

“Ma sono troppo per me... vi prego, sembrerò ridicola.” Protestò lei.

“Sarai bellissima invece. Non dimenticare i capelli e il trucco...” aggiunse Rey.

Guardarsi allo specchio così agghindata fu un vero shock, quasi come se la persona riflessa nello specchio non fosse lei. Maya non aveva mai curato troppo il suo aspetto, era una ragazza era vero, ma poco interessata a tutte quelle cose che di solito facevano la felicità delle altre sue coetanee. Gioielli e abiti alla moda, trucco perfetto e unghie curate non facevano per lei, si era imposta una certa austerità come attrice e come donna. Anche se non aveva ancora preso del tutto coscienza di sé stessa e della sua femminilità appena sbocciata.

“Arriverò nel pomeriggio, e certamente un abito da sera sarà inappropriato. Con questa scollatura poi...” si lamentò, ammirandosi ancora stupita.

“Già, forse è vero. A quel povero vecchietto potrebbe venire un infarto... In effetti, non ho tenuto conto dell'età.” Le rispose Sayaka ridendo.

“Nessuno sa quanti anni abbia, potrebbe anche essere relativamente giovane, magari anche un bel fusto. Prendili tutti, questo è un abito da pomeriggio: è semplice e informale, anche un po' sexy. Vedrai, farai un figurone Maya!”

Rey non era certo molto esperta in quelle cose, ma del suo giudizio ci si poteva fidare. E sebbene sapesse che forse tutte quelle cose non le sarebbero servite, le mise lo stesso in valigia. Quelle poche ore erano volate via. Si era costretta a mangiare qualcosa prima di partire, anche se la forte emozione in vista di quell'imminente incontro le aveva chiuso lo stomaco. Tremava di paura. Il campanello suonò di nuovo, e questa volta Maya riconobbe la voce del sig Hijiri al citofono.

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Masumi era arrivato alla villa quella mattina, era tutto perfetto nella casa, pulito e lindo come aveva chiesto. Si sentiva il profumo delle tappezzerie lavate di fresco, e trovò gli immancabili fiori. I vasi di cristallo erano colmi di rose dai tenui colori pastello, altri contenevano meravigliose composizioni sugli stessi toni, tutto dava al grande salotto e all'entrata un tocco di elegante semplicità. Forse avevano pensato che avrebbe ospitato nella villa Shiori visto che i Takamiya avevano tenuto tutto nascosto. Avevano fatto credere che le condizioni di salute della futura sposa fossero peggiorate a causa delle solite crisi legate all'anemia di cui soffriva da sempre, per giustificare ai media il rinvio delle imminenti nozze. Aveva poi manifestato il desiderio di restare da solo per qualche tempo, sebbene la cosa non fosse piaciuta molto ai genitori della giovane. Stranamente, avevano dato a Masumi il tempo necessario per accettare la triste realtà che lo attendeva, nella speranza che anche Shiori in quei giorni si riprendesse completamente.

Gettarsi tutto alle spalle per ricercare la propria felicità era davvero giusto?

Sarebbe potuto essere facile, ma lui non era quel tipo di persona. Sapeva di essere l'unico responsabile di quella situazione, aveva causato lui la sofferenza di Shiori e quella di Maya. La necessità di proteggerla da ogni pericolo era sempre stata la sua priorità, ma adesso si sarebbe rivelato a lei come il suo ammiratore segreto. E le avrebbe anche mentito riguardo a quello che c'era davvero nel suo cuore. Le avrebbe fatto credere che il sentimento che lo aveva legato a lei non era mai stato amore, e che mai avrebbe potuto esserlo.

Ma si domandava dove avrebbe trovato la forza di mantenere quella distanza fra loro, il solo pensiero di averla lì vicino gli faceva ribollire il sangue nelle vene. Sulla nave aveva provato un desiderio immenso di baciarla, di scoprire la morbidezza delle sue labbra, di assaporarne la calda dolcezza. Ora che aveva la certezza che anche Maya lo ricambiava, come avrebbe potuto reprimersi ancora e rinunciare a lei? Il pensiero di poterla stringere fra le braccia libero da ogni menzogna gli dava una gioia immensa. Come ##essere giusto mentirle ancora? Maya non era più una bambina, avrebbe capito le sue ragioni? Lo avrebbe accettato? Era tormentato dai dubbi, non sapeva ancora con certezza cosa le avrebbe detto e come. Non sapeva come la ragazza avrebbe reagito alla notizia, ma oramai era tardi. Hijiri lo aveva messo davanti al fatto compiuto, Maya stava arrivando ad Izu. Poche ore li separavano l'una dall'altro, facendo crescere in entrambe l'ansia e il desiderio di vedersi.



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Maya non riusciva ancora a crederci: era in viaggio verso Izu. Verso un sogno che si realizzava, ma di cui ancora non conosceva il finale. Era stato anche piuttosto imbarazzante, non sapeva di cosa parlare col sig. Hijiri, certo non poteva dirgli che in realtà lei sapeva benissimo chi si celasse dietro il suo donatore di rose. Sapeva che il suo ammiratore altri non era che Masumi Hayami. Già, Masumi. Finalmente lo avrebbe rivisto. Ma cosa doveva fare? Doveva dirgli che lei già conosceva la verità o doveva mostrarsi sorpresa? Doveva gridargli in faccia tutta la rabbia per averla trattata male, o fingere che nulla fosse successo e gettarsi fra le sue braccia come aveva fatto quel giorno dopo la crociera? Doveva mostrarsi distaccata e indifferente?

Non avrebbe mai potuto restare indifferente di fronte all'uomo che amava, le sue erano solo irrealizzabili congetture impossibili da attuare. Avrebbe tanto avuto bisogno di un consiglio, invece avevano parlato della dea scarlatta e delle sue paure, delle sue aspettative. Aveva spiegato al sig. Hijiri che aveva riservato per il suo ammiratore il posto migliore per assistere allo spettacolo di prova, e di quanto gli fosse grata per tutto l'aiuto ricevuto in quegli anni. Gli aveva domandato se secondo il suo parere avrebbe accettato di assistere in pubblico allo spettacolo, fingendo completamente di non essere a conoscenza della sua vera identità.

“Sono certo che quella persona sarà felicissima di sedersi nel posto a lui riservato... Ma visto che lo incontrerà fra poco, perché non glielo chiede personalmente?” Le aveva risposto lui.

Non si era resa conto del tempo che era passato presa da tutti quei pensieri e da quelle domande, l'auto percorse gli ultimi metri lungo un vialetto alberato fino a fermarsi in un grande piazzale difronte alla casa. Maya deglutì nervosamente tremante come una foglia, il cuore le era impazzito nel petto dalla forte emozione.

“Non c'è nulla da temere signorina, lui la sta aspettando. Lo incontri, e gli parli liberamente. Io sarò qui ad aspettarla, e sarò a sua disposizione in ogni momento, nel caso che desideri ritornare a casa.” La rassicurò karato, che aveva sicuramente messo in conto che per Maya scoprire la verità sul suo fan numero uno avrebbe potuto essere scioccante.

Non aveva lasciato nulla al caso, in fondo lavorava per uomo abituato a tenere tutto sotto controllo. Un uomo la cui vita, funzionava da sempre come un orologio svizzero. Ci vollero alcuni minuti per trovare il coraggio di scendere dall'auto, prima un piede, poi l'altro. Poi un passo e un altro ancora, uno scalino un e poi un altro. Si appoggiò al corrimano per sostenersi, e una volta saliti quei pochi gradini, si ritrovò difronte alla porta d'ingresso.

Si era soffermata appena sulla natura selvaggia che contrastava con la cura del giardino, notò la perfezione di ogni cosa su cui posava lo sguardo, sulla bellezza del panorama, sulla dolcezza del profumo dei fiori e del mare portati dal vento. Maya chiuse gli occhi e fece un lungo respiro, il loro ultimo incontro non era stato piacevole, e il ricordo di quegli occhi così freddi e inespressivi la spaventavano ancora. Tese la mano verso il campanello, ma non fece in tempo a suonarlo.

La figura alta e possente di un uomo dai capelli chiari e il dolcissimo sguardo color smeraldo gli si presentò davanti. Maya ebbe un sussulto e fece un passo indietro, appoggiandosi alla ringhiera appena dietro alle sua spalle.

“H-Hayami-san....” balbettò incapace di muovere un muscolo.

“Ciao Maya, ti stavo aspettando.”



 
   
 
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