"La speranza è un silenzio nascosto dentro il cuore. Un silenzio che aspetta una parola, un respiro, un niente. Gli basterebbe anche solo il suono di un filo di luce per ritornare musica."
Oriella Beretta
"Alucard ti scongiuro!" Urlò Integra supplicante... dopodiché i soldati nazisti la zittirono dandole un colpo in testa, quando si risvegliò si accorse ben presto del posto in cui si trovava: in una cella di isolamento, nel carcere di alta sicurezza di Alcatraz.
"La rassegnazione uccide l'uomo. È proprio quando ci si rifiuta di rassegnarsi che si segue davvero il cammino dell'umanità."
-Alucard
Passò un mese in solitudine, con pochissimo cibo e ancor meno ore di sonno... Integra era deperita, sfinita, giù di corda come non lo era mai stata, forse era un dolore persino superiore alla perdita di suo padre, per lei Alucard era tutto... suo confidente, suo servitore, suo compagno. Durante la sua permanenza in quel posto squallido il suo umore e il suo spirito erano sull'orlo del precipizio. Aveva rifiutato le continue proposte da parte degli ufficiali di collaborare, di diventare un membro della loro Organizzazione... lei non avrebbe mai tradito il suo orgoglio, l'orgoglio della casata Hellsing ossia i "Cavalieri Reali dell'Ordine Protestante". Il suo più grande senso di colpa era rivolto ad Alucard, non avrebbe dovuto spingerlo a battersi contro quell'essere di ignara natura... se non fosse stato per quella battaglia lui sarebbe ancora vivo, al suo fianco. Una notte di luna piena, presa dal rimorso e dalla desolazione, Lady Integra mise in atto un piano, attese che le guardie si addormentassero come loro solito durante il turno di notte e dopodiché avrebbe redento i suoi peccati togliendosi la vita, tagliandosi la gola con un coltello da cucina che aveva nascosto nei suoi pantaloni durante la cena. Integra: "Perdonami Alucard è solo colpa mia..." sussurrò prima di infilzarsi con un coltello. Uno strano rumore attraversò le inferriate della sua cella... le luci del corridoio (contrapposto alla cella) si spensero all'unisono come in una sorta di rituale. Nella stanza entrò una figura possente, quasi si confondeva nel buio... ma Integra lo riconobbe subito, era Alucard era tornato dal mondo dei morti per salvare lei. Il suo invecchiamento, come per ogni vero vampiro, si era fermato secoli fa ed aveva l'aspetto di un giovane uomo fra i 20 e i 30 anni. Con capelli lunghi, trefoli e nerissimi... i suoi occhi erano rosso sangue, affusolati come quelli di un gatto e si accesero di un rosso fiamma quando videro lei, Lady Integra. Uno sguardo furtivo ed un lieve fruscio fecero cadere Integra fra le braccia di Alucard, mentre aveva ancora fra le mani il coltello che le aveva causato solo una lieve ferita... il suo servo le aveva salvato nuovamente la vita. Tutto grazie all'affascinate e rossa luna piena.
"La carne tutta è come l'erba e la gloria degli uomini è tutta come i fiori nell'erba. L'erba avvizzisce e il fiore appassisce, cadendo lontano. Ma le mie parole resteranno per sempre."
"Gli umani sono sempre pronti a rimanere impigliati nelle inutili regole che loro stessi si impongono." -Alucard
Alucard: "Mia padrona, fermati!" disse in un suave sussurro. Integra: "Mio Dio... sei proprio tu!" affermò con stupore: "Sei vivo!" Alucard: "Si, my Lady. Perdonami se ho tardato, ma ho dovuto attendere la rossa luna per venire fin qui." Integra era rimasta come imbambolata, la sua felicità non si leggeva tanto nei lineamenti del suo volto quanto nei suoi occhi che erano divenuti accesi come due fari azzurri nella notte. Gettò via il coltello che stringeva fra le mani e si gettò fra le braccia di Alucard come per paura di poterlo perdere ancora. Alucard: "Integra..." disse con il suo solito sorriso simile ad un ghigno "dobbiamo andarcene da qui." Integra: "Non credevo che ti avrei rivisto, non su questa terra... avevo perduto ogni speranza..." Alucard: "Ora sono qui e ti prometto che nessuno ti farà più alcun male mia Signora." Un silenzio inaspettato si contrappose fra i loro sguardi infuocati dalla voglia di combattere e dalla loro complicità, si creò ben presto la giusta atmosfera, ciò che Alucard voleva dirle andava ben oltre il quotidiano, Integra non se lo sarebbe mai aspettato. Alucard: "Mia adorata Sir Integra Fairbrook Wingates Hellsing, vuoi concedermi l'onore e il privilegio di divenire la mia luce, nonché una guida, in questa tenebrosa notte? Lady Integra, vuoi diventare mia moglie?" A quelle parole rispose lo sguardo di lei, così vivo e coinvolgente che Alucard capì immediatamente quale sarebbe stata la sua risposta.
"Il sole, innamorato della luna, si tuffò nel mare e si fece tramonto per poterla abbracciare."
-Rosario Lubrano
“Terribile è il gioco dell'amore, dove è necessario che uno dei due giocatori perda la padronanza di sé stesso.”