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Autore: Red Saintia    05/07/2018    5 recensioni
Accettare il proprio destino non è facile se sei un cavaliere diviso tra il dovere e i propri sentimenti. la possibilità di una vita normale, accanto a colei che ha scelto di amarlo? O la consapevolezza di mille tribolazioni insieme alla donna che lui ha sempre amato?
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ophiuchus Shaina, Pegasus Seiya, Saori Kido
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Quella mattina non siedeva, come suo solito, sullo scranno dorato della tredicesima casa. Era affacciata ad uno degli ampi balconi del Tempio, senza paramenti divini ne il bastone di Nike tra le mani, solo un semplice chitone bianco che le ricopriva la figura sottile. Lo sentì arrivare alle sue spalle, il suo cosmo gli era cosi familiare che non serviva voltarsi per avere conferma della sua presenza.

“Cosa ci fai di nuovo qui cavaliere, hai scordato qualcosa?” disse, dandogli ancora le spalle.

“Quello che ho scordato qui milady non mi può essermi restituito perché ti appartiene per sempre, e anche se tu mi scacciassi altre cento volte io tornerei sempre dove ho lasciato il mio cuore” le disse.

Saori finalmente si voltò avvicinandosi lentamente, erano l’uno di fronte all’altro tanto che i loro volti potevano sfiorarsi con un solo gesto, lui non si mosse, aspettando che fosse la giovane ad avere una qualche reazione.

“Vedo che la notte a portato consiglio. Sei tornato più determinato e testardo che mai” gli disse la dea.

“Sai che non è facile liberarsi di me”

“Non ho mai voluto liberarmi di te, ti ho dato la possibilità di avere una vita diversa, di scegliere. Ma tu sei tornato!”

“Sapevi che l’avrei fatto, sai che non ti avrei mai lasciato”

“Speravo che lei ti avesse convinto” disse con durezza negli occhi.

Di colpo il viso di Seiya arrossì come se avesse preso un pugno in pieno faccia, abbassò gli occhi deglutendo a fatica, possibile che lei avesse intuito ciò che era successo?

“Ti facilito il compito cavaliere, non c’è bisogno che tu mi dica niente o che ti giustifichi. L’odore che porti addosso è fin troppo chiaro. E comunque non mi devi spiegazioni, perché io non ne voglio” fece per allontanarsi con l’intenzione di tornare nelle sue stanze ma lui le si parò davanti.

“Tu devi sapere invece, e devi lasciarmi parlare” disse Seiya

“Lasciami!!! Ho detto che non mi interessano le tue spiegazioni.”

“Non ti lascerò è inutile, non scapperai di nuovo da me.”

I loro occhi s’incrociarono di nuovo, lei riusciva a leggere in modo cosi chiaro attraverso quello sguardo che ne aveva timore. Sapeva di amarlo eppure lo respingeva, non riusciva ad essere veramente se stessa, come se il suo ruolo di Athena fosse inconciliabile con il suo voler essere umana.

“Tu mi hai allontanato nonostante ti avessi detto di amarti, tu mi hai spinto consapevolmente tra le braccia di un'altra perché pensavi che ti avrei dimenticata. E invece sono ancora qui, a dimostrarti che per te ci sono sempre, io sono disposto anche a lottare contro Zeus in persona per il tuo amore. Ma forse tu non lo sei, i tuoi timori t’impediscono di esprimerti liberamente. Ma che senso ha Saori soffrire così, se tutto ciò che ci serve per essere felici è restare l’uno accanto all’altro.”

Le sue parole a volte così crudelmente sincere sapevano ferirla più di qualsiasi nemico. Aveva ragione, si era rifugiata nel suo ruolo di dea e aveva smesso di lottare per ciò in cui aveva sempre creduto. Lo aveva allontanato credendo che fosse la soluzione più semplice per entrambi, lasciandolo ancora una volta lottare da solo per quel sentimento che ormai non poteva più essere tenuto nascosto.

“Non riesco ad essere una buona dea, e non riesco ad essere la donna che vorrei. Beh…credo di essere un fallimento su tutta la linea.”

“Non dire questo, perché sai che non è vero. Hai accettato il tuo ruolo con coraggio e determinazione, hai sempre cercato di fare del tuo meglio. Ed io in te ho sempre trovato la forza quando ne avevo bisogno.”

In quelle parole lei trovò una certezza che aveva sempre avuto, ma di cui ebbe ulteriore conferma. Lui l’avrebbe sempre protetta e difesa, non solo dai nemici, ma anche da se stessa e dalle sue insicurezze. Perché la conosceva più di chiunque altro e sapeva ciò di cui aveva bisogno.

“Vuoi restare al mio fianco anche se ciò comporterà tornare in battaglia e affrontare nuovi nemici. Perché questo è il destino di Athena e quindi anche il mio.”

“Io chiedo solo una cosa…” disse, e lei lo guardò in silenzio “Chiedo di servire la dea ed amare la donna, solo questo.”

Saori cercò in vano di trattenere le lacrime, ma a quel punto a cosa sarebbe servito, lui era lì, e lei che aveva provato con tutte le sue forze ad allontanarlo non volle più lottare contro quel sentimento che le faceva battere il cuore in modo incontrollabile, voleva godere di quell’amore e voleva donarlo a sua volta a colui che amava.

“Ho cercato in tutti i modi di dimenticarti, di convincermi che allontanandoti avrei fatto la scelta giusta. Ma è stato tutto inutile. Per Athena tutti i cavalieri sono cari al suo cuore senza distinzioni. Ma per me esisti solo tu, e forse questa è davvero la cosa più egoista che abbia mai detto, ma non voglio perderti.”

Al cavaliere di Pegasus non serviva ascoltare altro, le cinse la vita attirandola a se e la baciò, e in quel bacio il suo cuore tornò a battere. Non c’era niente di blasfemo nel loro amore, solo un sentimento vero e sincero disposto a sfidare il destino e gli stessi ruoli che la vita aveva deciso per loro.
   
 
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