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Autore: Meramadia94    05/07/2018    7 recensioni
Versione Oscarizzata del capolavo di Cameron.
Oscar è una giovane e bella aristocratica imprigionata per volere del padre e della matrigna in un matrimonio combinato. Lui, un ragazzo come tanti, con uno spropositato amore per la vita. Un incontro fortuito sulla famosa '' Nave dei Sogni'', segnerà il nascere di un grande amore che si trasformerà in una corsa disperata per sfuggire al disastro.
Genere: Angst, Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Premetto che è la prima volta che mi accingo a scrivere in questo fandom... e non perchè Lady Oscar non mi piaccia, anzi... ma non ho mai avuto quel che si dice '' un'idea brillante'' per una fanfic, senza rischiare di rovinare l'opera originale.
Ora credo di aver avuto una buona idea, sperando di non aver plagiato nessuno ( passo molto tempo sui fandon a sfondo giallo, quindi non ho navigato molto qui), ma in quel caso sono pronta ad assumermi la responsabilità del mio gesto.
Si tratta della versione '' oscarizzata'' di uno dei film più belli che siano mai stati fatti.
E' dedicato ad una persona, che anche se non conosco personalmente, è diventata una delle mie più care amiche... questa storia è dedicata a lei, sperando di strapparle un sorriso.

Southampton, 1912.
Era una giornata storica quella del 10 Aprile 1912. Quel giorno dal porto di Southampton, sarebbe partito il Titanic. La più grande nave da crociera del mondo. Una meraviglia dell'ingegneria moderna, rappresentava ciò che l'uomo non aveva mai osato, e il motivo per cui era stato costruito era stabilire un collegamento settimanale con il nuovo continente.
Quel giorno, al porto c'erano tutti: ricconi che avevano ricevuto un invito dalla compagnia che l'aveva costruito, la White Star Line, altri erano comuni '' popolani'' che avevano risparmiato facendo la cresta su spesa e vestiario per mettere da parte il denaro necessario per comprare il biglietto di terza classe vedendo in quella nave l'occasione di andare in America e fare fortuna, c'erano circa venti coppie che vedevano il Titanic come il perfetto coronamento della loro luna di miele, americani che tornavano a casa dopo un viaggio di lavoro...
Per altri, invece quella nave, era un incubo.
- Non capisco il perchè di tanta confusione- fece una giovane donna sui vent'anni, dai capelli biondi come l'oro, legati dietro la testa con due ciocche ribelli ai lati, splendidi occhi azzurri un po' rovinati da un'ombra malinconica, dalla figura alta e slanciata. Indosso aveva uno spendido abito di seta bianca ed un cappello a tesa larga - Non mi sembra poi più grande del Mauretania.-
- Suvvia, Oscar...- fece una donna in abito azzurro dai capelli biondo-scuro, dagli occhi azzurri, avvicinandosi alla ragazza cercando di sistemarle il cappello - Si può essere Blasè riguardo molte cose, ma non riguardo al Titanic.
E' almeno trenta metri più lungo e molto più lussuoso.  Generale De Jarjayes, sua figlia è davvero impossibile da stupire.-
A parlare era stata la matrigna della giovane. La contessa Yolande Martin Gabrielle de Polignac. La donna, aveva sposato in seconde nozze il generale de Jarjayes, dopo che suo marito, il conte Roland De Polignac, in seguito ad alcuni affari sbagliati, reo di essersi fidato della persona sbagliata, si era suicidato, gettando la moglie nello sconforto più totale.
Ma non per aver perduto l'amore della sua vita o altri sentimenti che avrebbero potuto colpire un cuore che veniva spezzato.
Il conte, morendo, aveva lasciato alla moglie solo debiti. E la contessa di Polignac, abituata ad un certo stile di vita, non aveva alcuna voglia di mettere all'asta le loro cose nè tantomento di mettersi a lavorare.
C'era un solo modo per salvare '' la baracca''.
Un matrimonio.
La contessa aveva due figlie, Rosalie e Charlotte, rispettivamente di quindici ed undici anni. Charlotte era poco più di una bambina, perciò non c'era storia... e Rosalie, la più grande, anche se dava a tutti la sensazione di essere una bambolina bionda da mettere in mostra, emotiva, debole e dalla lacrima facile in realtà era molto forte dotata di una volontà granitica, e ligia agli insegnamenti paterni '' Non sposarti mai, a meno che tu non sia totalmente e follemente innamorata''.
Così, la contessa si sposò con il Generale François Augustine De Jarajays che oltre ad essere vedovo, era anche un uomo favolosamente ricco, e la sua parola aveva grande peso in società.
La donna si era così sposata e trasferita alla dimora del generale assieme alle sue figlie, certa di essere di nuovo la padrona di una stupenda casa, di poter comandare a bacchetta i domestici senza temere di sentirsi dire '' Presto potremmo ritrovarci a lavorare assieme, quindi cala le arie'', e di poter usare il patrimonio del suo nuovo consorte per soddisfare ogni sorta di capriccio... invece no.
C'era un grosso ostacolo tra lei ed il poter fare quello che voleva.
E quell'ostacolo rispondeva al nome di Lady Oscar François De Jarjays, la sesta figlia del generale nonchè unica del casato a vivere ancora in casa con il padre, in quanto le sorelle maggiori si erano fidanzate, sposate, e trasferite nella tenuta dei rispettivi mariti.
Oscar, per il suo carattere fermo, deciso ma anche gentile e rispettoso verso i ceti meno abbienti era amata e rispettata da tutta la servitù che la considerava l'unica vera padrona di casa.
La contessa di Polignac non amava particolarmente essere la seconda classificata, perciò aveva convinto il nuovo marito che era ora che anche Oscar avesse una sua casa e una sua servitù da comandare, ed assieme combinarono il fidanzamento della giovane con il figlio di un ricco magnate dell'acciaio: Victor Clèment Florian de Girodelle.
Aveva scelto apposta un marito che viveva in America, certa che da lì, Oscar non avrebbe potuto impedirle di governare la casa come meglio le piaceva.
Per la prima volta, Oscar fu costretta a cedere. Era stata messa all'angolo, e nemmeno i tentativi delle sue sorellastre ( che amava e l'amavano e l'ammiravano senza condizioni) poterono nulla.
Per questo ora si stava recando a New York assieme alla famiglia e al ragazzo con cui l'avevano fidanzata a forza: per essere presentata ufficialmente alla famiglia di lui ed organizzare un fastoso matrimonio.
Mentre saliva, tutti vedevano la ragazza più bella ed affascinante di Londra salire a bordo della nave dei sogni.
Se avessero guardato meglio i suoi occhi... avrebbero visto una creatura indifesa e spaurita, che urlava disperatamente aiuto.
- Quindi... questa nave è quella che chiamano l'inaffondabile, mamma?- chiese la piccola Charlotte.
- Si, tesoro. Dio stesso non riuscirebbe ad affondare questa nave.- fece la contessa.
Rosalie si fece rapidamente il segno della croce e stringendo convulsamente il crocefisso d'oro che portava al collo, iniziò a borbottare qualche preghiera.
- Rosalie. Una signora non borbotta. Dice le cose ad alta voce, ma il tono non deve mai superare oltre il fruscio del vento.-
- Prego, madre.- fece la maggiore delle contessine Polignac - Ho un brutto presentimento.-
...
...
...
Nel frattempo, in una locanda di terz'ordine nei pressi del porto, due amici erano intenti a giocare a Poker assieme ad un gruppo di clienti che avevano appena conosciuto.
Il primo era un giovane alto e bello, dai capelli scuri, abiti dimessi e puliti, lineamenti delicati e gentili... ed aveva un solo occhio. Diversi mesi prima, la tenuta del suo migliore amico Alain De Soissons, presso il quale lavorava come stalliere, era stata data alle fiamme per colpa di una candela lasciata vicino ad una tenda.
Per fortuna, Alain, sua sorella minore Dianne e la loro madre, assieme alla servitù si erano salvati in tempo... i due erano corsi a salvare i cavalli, dato che anche le stalle avevano preso fuoco... un cavallo era particolarmente spaventato, e poco ci mancò che colpisse Alain.
Fu Andrè a salvargli la vita, parandosi davanti a lui... prendedosi un calcio dal cavallo, in pieno viso.
Era sprofondato in un sonno profondissimo per due settimane, restando a lungo sospeso tra la vita e la morte. Quando si riprese, scoprì di aver perduto l'uso dell'occhio sinistro.
Alain e la sua famiglia invece avevano perso il titolo, non avevano più denaro, nè una casa. Andrè e Alain avevano trovato lavoro come raccogli-rifiuti, Dianne come cucitrice e tutti assieme riuscivano a non morire di fame e ad aiutare la madre di Alain, che dopo l'accaduto si era ammalata.
Quel giorno però era diverso.
Mentre svolgevano il loro lavoro, in un'osteria, sentirono di un tale che proponeva una partita a poker. In palio c'erano due biglietti in terza classe per il Titanic.
I due amici ci pensarono un attimo prima di fare la bravata di impegnare tutta la paga giornaliera per il gioco d'azzardo... se fosse andata male se ne sarebbero pentiti... ma pensandoci bene, se il destino li aveva voluti lì in quel momento, un motivo ci doveva pur essere...
Se fossero riusciti a vincere, magari avrebbero trovato un lavoro in America, magari più ben retribuito, avrebbero potuto far si che la madre e la sorella di Alain le raggiungessero oltre oceano, trovato un buon dottore... la loro vita sarebbe potuta cambiare per sempre.
Stava tutto in un lancio di dadi.
Decisero di tentare.
- Ok, la vita di qualcuno sta per cambiare...- fece Andrè guardando le sue carte - Alain? Niente.
Gerard? Peccato.
Mi dispiace tanto Alain...-
- Lascia, non fa nulla... torniamo al lavoro...- fece Alain un po' deluso.
- Fammi finire... mi dispiace tanto, perchè non vedrai tua madre per un bel pezzo!- nel dir così mostrò le carte vincenti.
Era fatta. Andavano in America.
  
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