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Autore: BluAvis    05/07/2018    2 recensioni
Dopo il rocambolesco Ritiro nei Boschi, ricominciano le lezioni per la talentuosa Classe 1°A. Il prof Aizawa entra con la solita flemma, mandando tutti ai propri posti. Alcuni mormorii non esitano a serpeggiare tra i banchi. Chi è quella bellissima ragazza al suo seguito? Indossa l’uniforme delle matricole, ma nessuno di loro l’ha mai vista prima. Tra la confusione generale, l’affascinante studentessa saluta allegra, andando ad occupare il posto di Hagakure.
-BluAvis
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tōru Hagakure
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Impossible Polaroid
My Hero Academia
 
La campana era già suonata, gli studenti della Classe 1°A chiacchieravano tra loro, attendendo l’arrivo del professor Aizawa. Tra tutti spiccava la vivace Ashido, avvinghiata alla povera Jiro.
- Aaaaah Kyoka-chan! Sono così contenta che tu stia bene!
La compagna di classe, personalità tutt’altro che estroversa, cercava di divincolarsi dalla presa.
- Calmati, Mina!
- La contentezza di Ashido-san rispecchia il nostro stato d’animo!
Disse Iida con il suo solito tono.
- Tu e Hagakure-san siete rimaste incoscienti per parecchi giorni, a causa del gas velenoso inalato durante l’attacco dei villain al Ritiro nei Boschi!
- Iida ha ragione.
Confermò Uraraka.
- Deku e Momo sono stati feriti gravemente, ma voi due siete state ricoverate d’urgenza. Per fortuna vi hanno dimesso…
Le dimostrazioni d’affetto vennero bruscamente interrotte dal prof Aizawa, entrato con la solita euforia, tale e quale a quella di uno zombie.
 
Tutti gli allievi presero diligentemente posto.
- Buongiorno, sensei!
- Buongiorno... Buongiorno...
Eraser Head non fu il solo, però, a varcare la soglia. Al suo seguito vi era una splendida ragazza, che suscitò la curiosità e lo stupore dei presenti. I lisci capelli azzurrini erano raccolti in una corta coda di cavallo; le grandi iridi blu elettrico sprizzavano gioia e voglia di vivere; delle lentiggini accennate le donavano un’imperfetta perfezione; il sorriso, splendente e sincero, era capace di rasserenare il più inquieto degli animi. Indossava la divisa delle matricole U. A.
Il minuscolo Mineta espresse ad alta voce il pensiero di tutti.
- Una studentessa trasferita! E vai così, vai così!!!
La ragazza si limitò a sorridere, palesemente divertita.
- Mineta, datti una calmata o ti espello.
Dopo la minaccia, Aizawa fece un cenno alla nuova figura, la quale non esitò a percorre parte dell’aula, tirar indietro una sedia e sedersi.
- Ehm scusami…
Le si rivolse Ojiro, indicando con timidezza il posto da lei appena occupato.
- Quello è il banco di Hagakure-san, non so se…
Aizawa sembrò essersi ricordato una comunicazione importante.
 
- Ah, giusto. Quella ragazza è Hagakure, non è più invisibile.

- …

- CHE COOOOOOOSAAAAAA ?!
 
Il professore ristabilì la calma con un solo sguardo. Sottolineò come non avesse intenzione di perdere altro tempo, così obbligò l’intera classe a riservare le domande solo per il termine dell’ora.
Rimaner concentrati sulla lezione fu un’impresa impossibile.
Ognuno degli studenti non poté fare a meno di lanciare fugaci occhiate alla ragazza dai capelli color cielo, incapaci di concepire la sua vera identità.
 
Finalmente la campana suonò, decretando la fine della lezione e l’inizio dell’interrogatorio.
- Ma sei veramente tu?
- Hai perso il Quirk?
- Ma hai sempre avuto i capelli blu?
- Le tue tette sembrano più consistenti, ora che sei visibile.
Ojiro e Shoji provarono a calmare le acque. Il primo separò la ragazza dalla folla con la sua enorme coda, il secondo controllò la calca con tutte le braccia che il suo Quirk gli permettesse di usare. Grazie a quell’attimo di respiro, Hagaruke riuscì a spiegarsi, seppur a grandi linee.
- Recovery Girl mi ha dato una controllata. A quanto pare, il gas di quel villain ha avuto uno strano effetto sul mio Quirk. È come se fosse temporaneamente disattivato, ma non l’ho perso, tranquilli!
Uraraka e Ashido la osservavano estasiate. Kaminari sussurrava a Kirishima.
- Certo che è proprio carin… AHI AHI AHI!
Quell’attimo di poca discrezione gli era costato un lobo-jack sulla cervicale.
Asui, come al solito, non si fece problemi a dir quello che pensasse.
- Ma per te va bene? Intendo… ti va bene tornare ad essere invisibile?
Hagakure afferrò una ciocca dei capelli celesti e l’arricciolò davanti gli occhi, pensierosa. Il volto si tinse di un’espressione malinconica.
- Sono sempre stata invisibile. È stato uno shock, quando mi sono svegliata all’ospedale. Mi sono sempre chiesta che aspetto avessi. Adesso posso guardarmi allo specchio e vedere come sono cresciuta.
Mollò la presa e fissò ogni suo compagno, uno ad uno, determinata.
- Ma l’invisibilità è il mio Quirk. Senza quella, non posso diventare un’eroina. Tsuyu-chan, nonostante ciò, voglio tornare come prima.
Hagakure fu lodata da molti sguardi orgogliosi.
 
Ashido asciugò la commozione sui suoi occhi e alzò il pugno al cielo.
- Molto bene! In questo caso, ti aiuteremo a collezionare quante più esperienze possibili!
- Come? Cosa intendi, Mina-san?
- Ci saranno pur delle cose che non hai mai potuto fare, perché invisibile, no? Prima che il tuo Quirk si riattivi, le faremo tutte, così non avrai rimpianti!
Tutti i presenti accolsero con entusiasmo la proposta.
- Allora, da dove cominciamo?
Hagakure alzò lo sguardo, pensierosa.
- Beh qualcosina ci sarebbe…
Quel pomeriggio, l’intera classe dedicò il proprio pomeriggio libero all’amica.
 
Il dormitorio scolastico era bagnato dal crepuscolo nipponico. Ojiro camminava avanti e indietro per il giardinetto, sovrappensiero. Hagakure gli aveva dato appuntamento in quel luogo così appartato, la situazione era talmente pragmatica che perfino un uomo d’onore come lui si lasciò a qualche fantasia di troppo. L’attesa non durò più di altri cinque minuti.
- Ciao, Ojiro-kun! È tanto che aspetti?
- Sono appena arrivato, tranquilla.

“Oh mai dai! Il cliché no, il cliché no!”. Si ritrovò a pensare.

Hagakure, se possibile, era ancora più bella. Indossava uno svolazzante vestitino lilla, accuratamente ricamato sui fianchi e quasi trasparente all’altezza del ventre, dal quale si poteva scorgere l’ombelico. I guanti di seta erano in tinta con il resto. La gonna, poi, fece venire qualche capogiro al ragazzo con la coda, il quale si pentì dei pensieri che gli passarono per la testa.
- Ti sei divertita con le ragazze?
- Siiii! Momo mi ha fatto provare i suoi vestiti e mi ha regalato questo!
Afferrò delicatamente i fianchi lilla e li allargò in riverenza.
- Poi ho suonato con Kyoka! Lei mi da spesso lezioni di chitarra. Non hai idea di quanto sia stato più semplice, ora che poteva vedere le mie dita e correggere gli accordi!
Unì l’indice e il pollice per maneggiare un pletto immaginario, scuotendo il polso all’altezza dell’addome, in modo da simulare la performance musicale.
- Non è tutto! Mi sono truccata insieme a Mina! È stato un po’ strano vedere il mio volto allo specchio. Secondo te ho esagerato con la matita?
Si inclinò in direzione di Ojiro, mostrandogli il risultato del make-up. Il ragazzo non poté fare a meno di arrossire e liquidare la questione.
- T-ti sta bene, tranquilla!
- E poi volevo fare un’altra cosa…
Teneva le mani dietro la schiena, lo sguardo verso il basso ad indagare il proprio piede destro, intento a dissodare timidamente il terreno. Dopo un attimo di esitazione, gli mostrò un’economica macchina fotografica digitale.
- Di solito, le persone si sentono a disagio nel parlare con me, perché non sanno dove concentrare l’attenzione. Con te ho legato tantissimo in questi mesi, sei diventato un mio prezioso amico.
La coda di Ojiro fremette imbarazzata. Non era stata una dichiarazione d’amore, ma il suo cuore non smetteva di martellare la gabbia toracica. In fondo, anche lui la considerava un’amica speciale.
- Quindi mi piacerebbe fare una foto insieme a te!
Ojiro ammirò quel sorriso pieno di purezza. Stette a guardarlo, senza fare altro. Voleva bearsi di quella sincerità, della sicurezza di aver trovato una persona cara e che quella persona cara gli stesse sorridendo con tanto affetto. Continuando ad osservare, però, si rese conto che quel sorriso cominciava a farsi trasparente.
- Hagakure-san! Stai tornando invisibile!
- Eh? Come?
La ragazza fissò le proprie mani, senza riuscire a guardarle.
- Oh no! Oh no! Aspetta un minuto, devo ancora far la foto!
Entrambi si diedero da fare per mettersi in posa e preparare lo scatto.
 
- Aaaaah come si accende?!
- Non abbiamo tempo per lo scatto automatico, proviamo con un selfie!
- Sono troppo bassa! Chinati di più!
- Qual è il tasto? QUAL È IL TASTO?!
 
……… click ………
 
I due si guardarono. Il viso di Hagakure era sparito.
- Ce l’abbiamo fatta?
La ragazza si precipitò a guardare la galleria.
- Allora? Allora? È venuta bene?
Hagakure si rivolse verso di lui, esclamando contenta.
- È venuta benissimo.
Mostrò con fierezza il display della camera. Il selfie ritraeva un Ojiro impanicato che cingeva le spalline di un vestito lilla fluttuante.
- M-ma… tu non ci sei. Mi dispiace, Hagakure-san.
- Come non ci sono? Guarda!
L’indice guantato della ragazza picchiettò con delicatezza la foto, appena sopra il colletto del vestito che sembrava star in piedi per magia.
- Sono qui.
Ojiro rivolse uno sguardo complice all’amica, costretto ad osservare lo scenario alle spalle di quest’ultima.
In cuor suo sapeva che quel sorriso era ancora lì.

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Grazie per aver letto fino alla fine! Spero sia stato di vostro gradimento. Ho apprezzato e continuo ad apprezzare My Hero Academia, sia nella sua stesura manga sia nella sua trasmissione anime. Come spesso accade, la mia attenzione viene attirata da personaggi secondari, ai quali mi piace dar maggior luce nei miei “lavori”. NDA Anche se a distanza di un mese, ho corretto due errori ortografici e sintattici, gentilmente notati da Roro Siad, che ringrazio. Detto questo, vi auguro un buon proseguimento.
E ricordate tutti: PLUS ULTRA!
                                                                                                                                                                                                 - BluAvis
   
 
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